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Autore: Jane Keller    20/05/2014    1 recensioni
[SGA/SGU/SG1]
L'arrivo di un personaggio venuto dal futuro porterà con se cattive notizie e coinvolgerà i protagonisti della tre serie in una avventura alla scoperta di vecchi e nuovi nemici.
Dalla storia: Mi chiamo Helen, vengo dal futuro e sono stata mandata indietro nel tempo per modificarlo
Questa storia è ambientata circa tre anni dopo la chiusura di Universe e ci sono riferimenti a tutte e tre le serie e ai film di SG-1.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nicholas Rush, Nuovo Personaggio, Rodney McKay, Samantha 'Sam' Carter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3


Sala Riunioni
Erano passate circa sei ore dall’arrivo di Helen ed erano tutti nella sala riunioni: avevano molte domande da rivolgere a quella ragazza. Si accomodarono tutti intorno al tavolo della sala e attendevano l’arrivo di Woolsey ed Helen. Quando finalmente arrivarono si poté procedere “all’interrogatorio”.
-Signorina Mckay, lei dice di venire dal futuro, come è stato possibile tale viaggio?-
-Nello stesso modo in cui è stato possibile viaggiare nel tempo finora !-
-Con uno stargate e una tempesta solare- puntualizzò Carter.
-Esatto. Uno degli Antichi costruì una macchina del tempo … -
-Janus! Ma la sua macchina non è andata persa?- chiese Teyla.
-Si, ma non mi riferivo a quella. Su un pianeta, Praxyon, è stata ritrovata questa macchina. Grazie a satelliti che si trovano in orbita a numerose stelle, un computer è in grado di analizzare le tempeste solari e scegliere quelle che più si avvicinano alle esigenze del viaggiatore, poi basta solo attivare lo Stargate e il gioco è fatto-
-Sembra plausibile- affermò Woolsey -Inoltre il dottor Zelenka ha verificato che al tuo arrivo lo stargate ha memorizzato nel suo buffer l’impronta radioattiva di cui ci hai parlato prima e l’abbiamo confrontata con quella dei precedenti viaggi e corrisponde. Quindi, a quanto sembra, questa parte della storia è vera-. Il comandante della spedizione era disposto a credere alla ragazza, anche se non si fidava completamente di lei.
Appurato il fatto che Helen venisse davvero dal futuro, ora bisognava stabilire il vero motivo del suo viaggio. La ragazza cominciò la lunga spiegazione. -Gli Asgard che avete incontrato qualche anno fa, stanno per risvegliare da uno stato di ibernazione una specie aliena molto pericolosa e ostile, che causerà la distruzione di migliaia di pianeti e la morte di miliardi di persone-. Tutti i presenti guardarono Helen ed erano alquanto spaventati da ciò che aveva appena detto la ragazza, ma avevano bisogno di più dettagli possibili. Helen iniziò a raccontare loro la storia di questo popolo alieno e pericoloso.
I Kyraniani - questo era il nome del popolo alieno - erano dei brillanti scienziati esperti soprattutto nell’ingegneria genetica. Loro cercavano la perfezione; ripulire il DNA da ogni “imperfezione”. Crearono in laboratorio degli esseri viventi utilizzando questo DNA ripulito. I soggetti dell’esperimento si ribellarono ai loro creatori e, sentendosi superiori agli altri, decisero che tutti quelli “imperfetti” dovevano morire. Così i Kyraniani iniziarono una guerra contro gli Ishaki - i soggetti dell’esperimento si diedero questo nome che nella loro lingua significa “essere superiore”. La guerra durò anni; i Kyraniani erano ormai sull’orlo dell’estinzione. Alcuni scienziati riuscirono a creare un virus che avrebbe dovuto uccidere gli Ishaki, ma, non si sa bene il perché, li mise soltanto in un stato di sonno profondo. Successivamente adattarono una stazione spaziale e vi rinchiusero tutti gli Ishaki, per tenerli in uno stato di ibernazione eterna. Inoltre, per impedire che qualcuno li trovasse, dotarono la sonda di motori in grado di superare grandissime distanze in pochissimi secondi e programmarono il computer di navigazione in modo che la sonda continuasse a viaggiare eternamente nell’universo, senza fermarsi troppo tempo in una galassia.
La storia che raccontò Helen non tranquillizzò per niente i presenti.
-Ma se questi Ishaki erano tanto pericolosi, perché non sono stati uccisi dai loro creatori?- chiese Ronon.
-Non si sa, non lo abbiamo mai scoperto. I Kyraniani si estinsero poco dopo la fine della guerra e non hanno lasciato ulteriori dettagli-
-E come hanno fatto gli Asgard a sapere dell’esistenza degli Ishaki?- . Tutti erano curiosi di sapere la risposta alla domanda posta da Rodney.
-Gli Antichi !- rispose semplicemente Helen.
Più di 10000 anni fa, quando gli Antichi occupavano ancora Atlantide, una loro squadra scoprì per caso la stazione spaziale che in quel periodo stazionava nella galassia di Pegaso. Analizzarono a fondo i dati presenti sulla stazione e capirono il pericolo che costituivano quegli alieni ma decisero di ignorarli.
-Un momento! Stai dicendo che, nonostante sapessero la pericolosità di questi alieni, gli Antichi li hanno lasciati andare senza fare niente?-. Il signor Woolsey non aveva tutti torti a porre quella domanda, e purtroppo gli Antichi erano restii a dare informazioni.
-Gli scienziati Antichi hanno preferito rispettare la decisione dei Kyraniani di non uccidere gli Ishaki, ma non erano del tutto stupidi. Hanno fatto in modo di poter rintracciare e raggiungere quella sonda, nel caso che ce ne fosse stato bisogno-
-In che modo?- chiese Carter.
-Hanno costruito un dispositivo particolare e lo hanno posizionato su l’unica nave che sarebbe dovuta sopravvivere per molto tempo. Una nave destinata ad un lungo viaggio-
-Sta dicendo che quel dispositivo è sulla Destiny?-
-Si signor Woolsey-
Helen notò che tutti erano sorpresi, oltre che perplessi. Raggiungere la Destiny era qualcosa che cercavano di fare da molto tempo e ancora non ci erano riusciti. Il colonnello Sheppard aveva proposto di usare la Hammond con i suoi nuovi motori, opzione scartata subito da Carter per il semplice fatto che quei motori erano un prototipo e non c’era energia sufficiente per un viaggio così lungo.
Ma Helen non era arrivata impreparata e aveva una soluzione. -Useremo lo Stargate!-
I presenti ancora non vedevano come potesse essere possibile una cosa del genere. Per creare un tunnel stabile con la Destiny bisogna usare molta energia e ogni volta che ci avevano provato il pianeta di partenza era saltato in aria. Non immaginavano che la soluzione a tale problema era davanti ai loro occhi, anzi sotto i loro piedi: Atlantide stessa.
-Gli Antichi hanno creato un programma in grado di digitare il nono blocco, senza conseguenze disastrose. È nella memoria del computer della città, basterà solo trovarlo e attivarlo. Sul mio computer ci sono dei dati a riguardo se volete controllarli-
-E una volta raggiunta la Destiny, come raggiungiamo gli Ishaki? E soprattutto come li fermiamo?-
Doveva raccontare molte cose ed Helen iniziava ad essere stanca, ma la sua missione era molto importante e nonostante la gola cominciasse a farle male, doveva continuare a raccontare la storia. Si sarebbe potuta riposare dopo.
Gli Antichi, oltre a creare un dispositivo in grado di localizzare la sonda, dotarono la Destiny di motori particolari in grado di trasportare la nave quasi istantaneamente in qualsiasi punto dell’universo in cui si trovasse la sonda in quel momento.
Ora restava solo da spiegare in che modo fermare gli Asgard e gli Ishaki. -Il piano A prevedeva di arrivare lì prima che gli Asgard li risveglino e di lasciar stare gli Ishaki dove sono-.Dal suo sguardo, Helen capì che Sheppard non era tanto convinto di tale soluzione. -Almeno questo doveva essere il piano A, ma il generale Carter sapeva che non vi avrebbe convinti, quindi è stato deciso per l’eliminazione completa degli Ishaki-. Questa idea invece sembrava piacere di più a Sheppard, ed anche a Ronon. -Purtroppo non è così facile ucciderli-. Helen spiegò loro che gli Ishaki non sono del tutto corporei. Essi sono, quello che si può definire come, la fase intermedia tra il nostro piano evolutivo e quello degli Antichi. Le comuni armi usate dagli umani possono solo ferirli, non mortalmente, ma non sono in grado di ucciderli. Però gli Antichi avevano previsto una tale evenienza ed avevano progettato un’arma in grado di interferire “con la loro parte ascesa”, riducendoli in atomi all’istante . Un’arma simile a quella creata da Merlino e usata contro gli Ori: probabilmente quest’arma era la prima versione di quella costruita da Merlino.
-E quest’arma si trova anch’essa sulla Destiny?- domandò Teyla.
-Si e no. Metà dell’arma è sulla Destiny, ma il dispositivo in grado di azionarla è stato nascosto altrove-
-E dove?- chiese Rodney.
-Beh, papà ci siamo sopra. È nascosto in un laboratorio segreto che si trova qui ad Atlantide-
Troppe informazioni avevano travolto i presenti. Era una storia incredibile, eppure probabile. Ma ancora non sembravano del tutto convinti. Allora Helen decise di raccontare loro cosa avevano fatto gli Ishaki dal momento del loro risveglio.
Grazie ai motori di cui è dotata la stazione, gli Ishaki potevano spostarsi velocemente da un mondo all’altro distruggendo interi pianeti ed intere specie; chiunque abbia cercato di fermarli era stato distrutto. Molti pianeti della galassia di Pegaso distrutti, perfino i Wraith erano stati sconfitti. E quando erano arrivati nella Via Lattea hanno continuato a distruggere tutti i mondi che si trovavano di fronte; perfino la Terra era esplosa, prima che potesse essere effettuata un’evacuazione della popolazione: ¾ della popolazione era morta insieme al pianeta.
Uno scenario tanto apocalittico aveva iniziato a convincere i presenti. Il signor Woolsey, per cercare di riordinare le idee, riassunse i punti salienti di quanto detto fino a quel momento. -Vediamo di riorganizzare le informazioni: lei è venuta dal futuro per impedire il risveglio degli Ishaki e, di conseguenza, impedire loro di distruggere tutto. Per farlo bisogna raggiungere, tramite Stargate, la Destiny, unica nave in grado di raggiungere la sonda e con l’unica arma a bordo in grado di uccidere gli Ishaki.-
-Giusto signor Woolsey-
-Ma c’è un problema, la Destiny è malridotta, non è in grado di affrontare una battaglia-
-Il dottor Rush ci ha fornito i dati necessari per aggiustare la nave. Bisognerà solo cambiare le parti danneggiate con quelle funzionanti-
-Cambiare? E con cosa? Sulla nave non ci sono pezzi di ricambio!-.Il signor Woolsey non aveva tutti i torti, se sulla nave ci fossero stati pezzi di ricambio, la squadra li avrebbe già usati da un pezzo.
-I pezzi sono nella Fabbrica!- ‘La Fabbrica?'. Nessuno dei presenti aveva compreso a cosa si riferisse Helen. Guardando i loro volti, Helen aveva intuito che, molto probabilmente, non avevano ancora visitato quel pianeta. -La Fabbrica degli Antichi. È lì che costruivano ZPM e tutti gli elementi base degli edifici e della tecnologia Alterana. Pezzi che poi venivano spediti ai vari avamposti. E ci sono anche alcune componenti della Destiny-
-E come mai non ne sappiamo niente?-
-Beh, papà immagino non abbiate ancora decifrato tutto il database degli Antichi. È lì dentro, ve lo posso mostrare-
Sembrava che dal futuro avessero programmato tutto, mancava solo l’approvazione dei capi e si sapeva che non sarebbe stato facile. -Devo contattare immediatamente la Terra e informare l’SGC. Abbiamo bisogno del consenso a procedere-
-Dica loro di non prenderla per le lunghe. Non abbiamo molto tempo. Secondo i dati che abbiamo raccolto gli Asgard dovrebbero essere in procinto di scongelare gli Ishaki-
-Quanto tempo abbiamo?-
-Non lo so di preciso, ma prima agiamo meglio è. Ah signore. Potrebbe spedire anche questa lettera sulla Terra- e dicendo ciò estrasse dalla tasca interna della sua giacca una piccola busta -È una lettera personale per il generale O’neill-
Carter notò la scritta sulla busta e rimase sorpresa -Ma quella è la mia scrittura?-
-Si, in effetti si. Me l’hai data tu. Quello che c’è scritto qui potrebbe accelerare il processo decisionale dell’IOA-
-E cosa c’è scritto?-
-Non lo so, è personale, ma so che è importante-
Woolsey prese la lettera dalle mani della ragazza. -Non c’è niente di pericoloso all’interno-
-Niente, a parte le parole di Sam-
Prima di informare l’SGC della situazione, Woolsey ordinò a Sheppard e alla sua squadra di investigare su questa “fabbrica”, e al colonnello Carter e al dottor Mckay di controllare i dati riportati da Helen; per quanto riguardava la ragazza, non le era permesso di allontanarsi dalla città, almeno fino alla verifica totale dei fatti. Dato ciò, Helen richiese al signor Woolsey il permesso di poter andare a riposarsi; Woolsey glielo concesse ed ordinò ad un sergente di accompagnarla ad un alloggio e di rimanere fuori dalla stanza di guardia. Ancora non si fidavano completamente di lei.







 
*°*°*°*
 
NdA: In questo capitolo vengono fornite molte spiegazione. Ma la ragazza avrà raccontato loro tutta la verità? Spero che il capitolo vi piaccia.
  
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