Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: jomarch    31/07/2008    9 recensioni
E' una what if:lLily e James non sono morti e Voldemort è stato sconfitto quando Harry era piccolo. Harry è al suo ultimo anno ad Hogwarts,sua sorella Elisabeth al primo.Si terrà un avvenimento importante,il Torneo Tremaghi,soprannominato da James anni prima Coppa Quattromalandrini. Tra prove da superare,guai,malandrinate,litigi e riappacificazioni,vecchi e nuovi personaggi si vivrà la più magica delle avventure:crescere.
Genere: Romantico, Commedia, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Ginny Weasley, I Malandrini, Il trio protagonista, Lily Evans
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Scusate se vi ho fatto attendere, ma ho avuto dei contrattempi. Ora godetevi il gran finale!

Piccola precisazione: non sappiamo come venivano consegnati gli attestati dei M.A.G.O., mi prendo la libertà di immaginare il tutto in questo modo.

Rispondo alle vostre recensioni per l'ultima volta, prima di ritrovarvi in fondo al capitolo.


Akita: Grazie ancora per i complimenti! Spero che anche questo capitolo ti soddisfi!

Vale Lovegood: sì, James e Sirius paiono proprio i genitori perfetti: ironici, spiritosi, giusti e pieni di attenzioni. Spero che ti piacciano anche qui! Per descrivere i M.A.G.O. mi sono proprio basata sulla mia recente maturità. Spero che tu possa apprezzare anche l'ultimo capitolo.

Padfoot_07: grazie anche per le recensioni a “Once Upon December” e “Thinks I Almost Remember”. Mi è piaciuto scriverle, anche se ha fatto un po' male....In ogni caso, sono felice che ti piaccia il modo in cui ho dipinto i Malandrini adulti. Io li vedo così: presenti, spiritosi, attenti ai figli. Le due scene dello scorso capitolo sono tra le mie preferite. Spero che tu possa apprezzare il gran finale.

Cinderella87: anche a te dico che sono felice del successo che stanno riscontrando Sirius e James in versione genitori, non credevo che piacessero così tanto. Per Sirius hai ragione, l'avevo già precisato qualche capitolo fa: vuole dare a Dan la famiglia che lui non ha avuto e sa per esperienza che con una testa calda, l'autorità non serve. Quanto a Lily e James, bè, sono Lily e James e questo basta a descriverli. Spero che ti piaccia anche questo capitolo.


CAPITOLO VENTOTTESIMO: Crescere


HOGWARTS 01-07-1998


Il giorno della consegna dei diplomi era arrivato e, tutti gli studenti del settimo anno, indossando per l'ultima volta la divisa con lo stemma della loro Casa, fecero il loro ingresso nella Sala Grande

I quattro tavoli delle Case erano stati sostituiti con quattro lunghe file di sedie dove, i diplomandi, avrebbero preso posto.

Qualche metro dietro erano stati posizionati altri dieci filari di sedie, per accogliere le famiglie dei ragazzi.

Sulle pareti facevano bella mostra di sé gli stendardi raffiguranti i simboli di Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero.

Gli insegnanti, invece, sedevano ai loro soliti posti e il Professor Silente, con un sorriso benevolo, attendeva sul suo scranno che tutti quei ragazzi, imparati a conoscere in sette anni, varcassero per l'ultima volta la porta della Sala Grande.

Ad un cenno del Preside, il pesante portone di quercia, rimasto chiuso fino a quel momento, si aprì.

I Grifondoro guidavano la fila e i Serpeverde la chiudevano.

Quando gli studenti iniziarono a percorrere il lungo tappeto che li avrebbe condotti ai loro posti, il vociare della Sala Grande cessò immediatamente e, tutti i genitori, si voltarono, orgogliosi, verso i loro figli.

Harry camminava con Ron al suo fianco, Hermione era avanti a loro, con Neville.

Era strano attraversare la Sala Grande con quel passo impostato: si sentiva gli occhi di tutti addosso, anche se era ovvio che, tra tutta quella gente, gli unici che avrebbero fatto caso a lui sarebbero stati i suoi genitori, sua sorella, Sirius con Hellen e Dan, Remus e Tonks (il piccolo Ted non avrebbe comunque riconosciuto in lui Harry), i genitori di Hermione e Ginny, presente con tutta la sua famiglia.

Mano a mano che percorreva il lungo tappeto rosso, che tagliava in due metà le file di sedie, sentiva il battito del su cuore accelerare: ce l' aveva fatta. Si stava diplomando. Un capitolo della sua vita si stava chiudendo per sempre.

Si voltò verso Ron, il cui viso stava diventando terribilmente pallido, in concomitanza con l'avvicinarsi alla sua famiglia: Fred e George gli avevano promesso che gliene avrebbero combinata una delle loro, durante la cerimonia, e Ron era terrorizzato dal fatto che avrebbe potuto succedere realmente.

L'unica, tra loro, che pareva sicura di sé era Hermione, la quale marciava, aprendo la fila, con passo disinvolto.

I loro compagni di Grifondoro non erano messi molto meglio e nemmeno quelli delle altre Case: su ogni viso l'espressione che poteva leggersi era la stessa.

Tensione, euforia e un pizzico di nostalgia.

Harry intravide, alla sua destra, Elisabeth, che, strattonando la manica di Dan, avvertì tutti che Harry stava arrivando.

Harry, in quella frazione di secondo, vide il sorriso radioso ed orgoglioso di sua madre e di Hellen, la strizzata d'occhio di Sirius e di suo padre, il cenno di Tonks, mentre cercava di convincere Ted a fargli “ciao- ciao” e lo sguardo paterno che Remus gli riservava sempre, sebbene stesse tentando, invano, di calmare due eccitatissimi Dan e Beth.

Nella fila avanti a loro i signori Weasley, accompagnati da tutti i loro figli, fissavano Ron, fieri di lui, nonostante la mano di Arthur accarezzasse la spalla di una Molly ad un passo dalla commozione e Bill e Charlie stessero provando ad impedire ai gemelli di gettare il contenuto di una misteriosa fialetta sulla divisa del fratello, mentre Percy scuoteva la testa, rassegnato.

Ginny sorrise ad Hermione e Neville, ammiccò incoraggiante nei confronti di Ron e guardò Harry negli occhi.

A fianco a loro, anche i signori Granger salutarono i ragazzi o lanciarono un' occhiata orgogliosa alla loro figlia.

Avanzarono ancora di qualche metro, tutti preda di sensazioni contrastanti e poi, un cenno del Preside li invitò a prendere posto.

Quando tutti furono seduti, venne richiamato il silenzio da un paio di colpi di tosse di Silente, che, prese, finalmente la parola.

Buona giornata a tutti voi, miei cari ragazzi e anche alle vostre famiglie, giunte fino a qui per accompagnarvi in una giornata che, sono certo, ricorderete per tutta la vita!

Avrei tante cose da dirvi, ma le mie sarebbero le solite parole di un vecchio noioso, quindi non sto a dilungarmi più di tanto.

Mi preme soltanto ricordarvi che siete arrivati ad un traguardo importante, anche se forse, ora, non ve ne rendete ancora conto. Mi auguro che quello che avete imparato qui, ad Hogwarts, possa servirvi; mi auguro che possiate non dimenticarlo mai. E non mi riferisco alle, pur importanti e fondamentali, nozioni che vi sono state trasmesse da vostri amati,o, per meglio dire, talvolta odiati, insegnanti. Sto parlando di tutte quelle cose che avete imparato stando insieme, confrontandovi, litigando e facendo pace, arrabbiandovi e gioendo.

Mi auguro anche che i rapporti di amicizia che avete instaurato qui possano durare per sempre, perchè ricordatevi che nessuno di noi è abbastanza forte da poter affrontare da solo le intemperie della vita.- a questo punto del discorso, gli occhi di Silente, che brillavano dietro ai suoi occhiali a mezzaluna, si posarono su James, Sirius e Remus, quei tre uomini che un tempo erano stati tra gli allievi prediletti del vecchio Preside.-Ecco, ora ho terminato con gli obsoleti discorsi da povero anziano. E' giusto che possiate, finalmente, vedere i voti dei vostri M.A.G.O. prima di dedicarvi alle vostre, meritate, vacanze.

Vi auguro di poter realizzare tutti i vostri sogni. E' stato un onore, conoscervi.”

Silente, sorridendo in direzione di Harry, Ron, Hermione e Neville, riprese il suo posto, lasciando la parola alla professoressa McGranitt che, srotolando un imponente rotolo di pergamena, iniziò a chiamare, uno ad uno, i diplomandi.

Abbot Hanna!”

Hanna si alzò dal suo posto fra gli applausi della Sala Grande, e raggiunse i professori, per poi essere dirottata verso la professoressa Sprite che, essendo la direttrice del suo dormitorio, era in possesso del suo diploma.

Quando Hanna riprese posto fu il turno di:

Boot Terry!”

e poi di Lavanda Brown, prima Grifondoro ad essere chiamata che, giuliva e gaudente, raggiunse la McGranitt.

La vicepreside proseguiva rapida, scorrendo l'elenco e, dopo Seamus Finnigan, toccò ad Hermione.

Granger Hermione!” urlò la professoressa, prima di sciogliersi in un sorriso che voleva essere materno, in direzione della sua miglior studentessa.

Harry e Ron batterono le mani così forte da farsi quasi male, mentre ammiccavano alla loro amica che, commossa e con qualche lacrima a rigarle il volto, ritornò a sedersi.

Ron, cingendola con un braccio, provò ad asciugarle le lacrime, senza risultati, però, dal momento che scendevano sempre più copiose.

Allora? Come è andata?” sussurrò Harry, quando la ragazza si fu calmata.

Secondo te?” bisbigliò Ron

Magari non ho avuto tutte E!” rispose lei, stizzita.

Dammi qui che guardo!”Ron le prese la pergamena di mano e la aprì.

Harry sbirciò, prima di dire:

Come volevasi dimostrare! Tutte E! Congratulazioni, Hermione!”

Dopo altri nomi toccò a Neville, che finalmente sicuro di sé, prese il suo diploma, tornando al suo posto fra le pacche amichevoli dei compagni.

Quando anche a MacDougal Morag furono consegnati i suoi M.A.G.O. la McGranitt chiamò

Malfoy Draco!”

Malfoy si alzò rapidamente e, a testa alta e con passo svelto, prese dalle mani di Snape il suo diploma.

Ad Harry, osservandolo, dispiacque ancora per quello che aveva patito.

In seguitò furono chiamate Calì e Padma Patil e poi Sally Perks, poi fu, stando all'elenco, toccò ad Harry.

Potter Harry!”

Harry scattò in piedi e, con una strana sensazione allo stomaco, salì sulla pedana.

Incontrò il sorriso di Silente, strinse la mano alla McGranitt che riservò, anche a lui, uno dei suoi rari sorrisi: oltre ad essere il figlio di James e Lily era anche il Capitano che aveva permesso a Grifondoro di vincere molte partite.

Harry si sedette, nervoso. Che voti gli avrebbero dato? Avrebbe avuto le votazioni sufficienti per entrare in Accademia?

Dai, srotola!” invitò Ron

Calmo, Harry, andrà tutto bene!” lo incoraggiò Hermione.

Harry aprì la pergamena e corse subito a vedere la valutazioni delle tre materie più importanti:

Incantesimi, Trasfigurazione e Difesa Contro le Arti Oscure.

Vitious gli aveva dato una O, ed era più che sufficiente, la McGranitt una E.

Allora?” fece Hermione

Il Gran Pipistrello?” domandò Ron, agitato: con ogni probabilità il voto che avrebbe avuto Harry sarebbe stato lo stesso che sarebbe toccato a lui.

E!” ghignò Harry, soddisfatto ed incredulo

Hai visto? Ce l'hai fatta!” lo festeggiò Hermione.

La miseria!” fu l'unica cosa che riuscì a dire Ron

Finalmente si arrivò alla lettera W, quando ormai mancavano pochi ragazzi e la pazienza di Ron era andata persa da un pezzo. Se non avesse avuto i voti necessari, cosa avrebbe fatto? Se Harry l'avesse superato?

Weasley Ronald!”

Ron, teso come una corda di violino, giunse dalla McGranitt e, quando si trovò in possesso della tanto agognata pergamena salutò l'insegnante che aveva sempre nutrito una particolare simpatia per la capacità di Ron di trovare e il lato positivo delle cose e che doveva ritenersi più che soddisfatta del suo operato di Caposcuola.

Mentre si dirigeva verso gli scalini, i suoi occhi azzurri si incontrarono con quelli altrettanto azzurri di Silente, che gli fece un cenno amichevole, come a voler ribadirgli che era sempre più convinto della scelta che aveva fatto, nominandolo Caposcuola, e che apprezzava il modo in cui era cresciuto.

Ron scese i due scalini e, per l'impazienza di aprire la pergamena, quasi inciampò, nel ritornare al suo posto.

I tre amici non sentirono che anche Blaise Zabini si era alzato: erano troppo emozionati.

Ron srotolò in fretta la pergamena.

Come Harry non badò agli altri voti, correndo con lo sguardo subito ai tre più importanti:

Allora?” fece Harry

Dai, leggi!” lo spronò Hermione, impaziente

Incantesimi: E!- esclamò alzando gli occhi dal foglio- Trasfigurazione: O! E....Difesa.. E! Harry! Andiamo in Accademia!”esclamò Ron, senza preoccuparsi di abbassare il tono di voce.

Zitti!” li ammonì Hermione, ridendo anche lei.

Harry non disse nulla. Si limitò a scambiare uno sguardo col suo migliore amico.

Ce l'avevano fatta.

Un ghigno complice fece capolino sulle loro labbra: si sentivano padroni del mondo, in grado di fare qualunque cosa.

Dopo qualche altra parola di commiato da parte della McGranitt, i ragazzi furono finalmente liberi di alzarsi e di potersi gridare l'un l'altro i rispettivi voti.

Harry stava uscendo dalla fila, quando una tesa rossa gli corse incontro:

Allora, Harry come è andata?” gli chiese Beth, impaziente

E!” rispose lui, felice, accarezzando la testa della sua sorellina, prima di dirigersi dai suoi genitori.

Ve l'avevo detto! Ve l'avevo detto! Bravo Harry!” si congratulò Dan, utilizzando un tono di voce dieci volte più alto del normale.

Siamo così contenti, Harry!” Lily lo abbracciò ed Harry non si sentì troppo grande per quel gesto: sebbene fosse ormai più alto di sua madre e avesse raggiunto il padre in altezza, perdersi in quell'abbraccio faceva bene.

E così nemmeno tu rompi la tradizione! Bravo Harry!” lo festeggiò James, orgoglioso come solo un padre sa essere.

E così, piccolo Prongie, il caro Moccy ti ha graziato! E meno male! Altrimenti non so che gli succedeva!” esclamò Sirius, scompigliando i capelli al suo figlioccio.

Sirius! Quante volte ti ho detto che sono grande ormai per quel nome!” brontolò Harry, quasi vergognandosi di essere chiamato con quel soprannome davanti a tutti.

Perchè, piccolo Prongie? E' un nome così carino, piccolo Prongie!” proseguì Sirius, meritandosi una gomitata da Hellen, che poi corse immediatamente a congratularsi con Harry.

Io direi che ormai piccolo Prongie non si addice più al nostro Harry, non trovi Padfoot? Non è più tanto piccolo...”

Remus!” Harry corse ad abbracciare Remus: era la prima volta che lo vedeva da quando era ritornato a casa.

Siamo così orgogliosi di te, Harry!” gli disse l'uomo, carico di affetto.

Grazie, ma è soprattutto merito tuo! Gran parte delle cose che Snape ci ha chiesto le avevi spiegate tu a me e Ron l'estate scorsa. Mi ha fatto invocare un Patronus, all'esame!” spiegò Harry al suo miglior maestro.

L'ho sempre detto che Remus è un ottimo insegnante!” gongolò James, dando una pacca sulla spalla del suo amico.

Ma non siamo qui per Remus!- lo interruppe Tonks, sopraggiunta con il piccolo Ted in braccio, che ora vantava una sfavillante chioma giallo fosforescente-Congratulazioni, Harry! Scommetto che tu non avrai problemi a dare l'esame di Segretezza ed Inseguimento, al contrario di me!”

Harry rimase per un altro po' con la sua famiglia, guardando Dan e Beth giocare Ted, nonostante Dan sentenziasse spesso, in una frase sì e in una no:

Io odio i bambini!”

Su, va' da lei, che aspetti?” James, notando che Ginny si stava avvicinando a lui, lo spinse via.

Ma papà... c'è tempo.” rispose il ragazzo, imbarazzato, spettinandosi i capelli.

C'è tempo anche per stare con noi, no?” James gli strizzò l'occhio e lo invitò nuovamente ad avvicinarsi a lei.

Sì, però...voglio dire, mi sembra maleducato...”bofonchiò ancora Harry, arrossito.

James zittì il figlio e poi espose il suo miglior sorriso

Ciao Ginny, come stai?”la salutò affabilmente

Tutto bene, signor Potter, e voi? Buongiorno anche a lei, signora.”

Tutto bene Ginny, grazie- le rispose Lily- e comunque io sono Lily, solo Lily.” Lily le rivolse un' occhiata materna.

Ed io solo James.” continuò suo marito, con un brillio negli occhi.

D'accordo: allora Lily e James.”disse Ginny, imbarazzata.

Ehm... se voi non avete più bisogno di me, io direi che noi andiamo. Ok?” Harry le prese la mano e guardò i genitori, che scoppiarono a ridere.

Vai pure! Non ti tratteniamo mica!”

Forza piccolo Prongie!” lo chiamò Sirius, esprimendosi in un sorriso sornione e ricevendo una gomitata dalla moglie (la seconda) ed una da Remus.

Non dargli retta, Harry, raggiungi pure i tuoi amici!” gli urlò Remus, mentre Lily e James ridevano.


Harry e Ginny si allontanarono di qualche metro, e, una volta soli, lontani da orecchie indiscrete, Harry riprese a parlare.

Scusa, Ginny. Sono piuttosto invadenti...” Harry si sistemò gli occhiali sul naso, che non volevano saperne di stare su.

Io li trovo divertenti, invece, piccolo Prongie!” lo prese in giro Ginny

Non ti ci mettere anche tu! E' così imbarazzante!” si lamentò Harry, convinto di sempre di più che sopprimere il suo padrino non fosse un crimine talmente grave da farlo finire ad Azkaban per il resto dei suoi giorni.

Ma è carino!” continuò Ginny, ridendo.

Lo è quando hai sei anni! Non a diciotto!” protestò Harry.

Sarà....”

Continuarono a punzecchiarsi ancora per un po' quando, Malfoy si parò davanti a loro, staccato da Tiger e Goyle e con la sola compagnia di Astoria Greengrass.

Potter...” lo chiamò

Malfoy...” rispose Harry, con un cenno della testa.

Io...ecco, volevo solo dirti grazie, per quella volta.” Malfoy pronunciò a fatica quelle parole: non avrebbe mai pensato di dover ringraziare colui che era stato il suo bersaglio preferito.

Non c'è problema.” disse Harry con un sorriso tirato.

Bene, allora... buone vacanze, Potter”

Anche a te, Malfoy.” rispose Harry, ancora inebetito, voltandosi immediatamente verso Ron, giunto in quel momento, che appariva sconvolto quanto lui.

Ok, sono sicuro che tra poco Hagrid dirà di essere terrorizzato da Aragog! Questa giornata non è credibile! E' solo un sogno! Prima Snape che ci da una E, ora Malfoy.... , che altro succederà?” disse Ron, suscitando le risate di Harry e Ginny e la disapprovazione di Hermione.

Oh, Ron! Il tempo passa e la gente cambia!” esclamò lei.

Ehm, che ne dite di fare una passeggiata al lago?” propose Ginny, cercando di evitare l'ennesima discussione.



Non soltanto i ragazzi avevano avuto l'idea di uscire, anche i Potter, i Black, i Lupin, i Granger e i Weasley avevano intenzione di fare una passeggiata nel parco.

Remus, James e Sirius stavano parlando tra loro, commentando l'entusiasmo che Arthur Weasley mostrava ascoltando i racconti del padre di Hermione sull' utilizzo del telefono.

Erano ormai arrivati anche loro al portone di quercia dell'ingresso, quando intravidero Lucius Malfoy, in compagnia del figlio e della moglie.

Lucius rivolse loro un sorriso di scherno e loro rivolsero un'occhiata altrettanto sprezzante.

E' proprio vero che le bestie grame non muoiono mai...” commentò James

Del resto che vi aspettavate? E' di Malfoy che stiamo parlando...” gli rispose Remus, accarezzando la testolina di Ted, che si agitava tra le sue braccia.

E pensare che Narcissa, prima di fidanzarsi con Mister -Io-Ho-I-Capelli-Più-Belli-Del-Mondo-Magico, era quasi normale... Voglio dire, quando ero piccolo con me era gentile...” disse Sirius, che ancora non aveva dimenticato la cugina che gli allacciava le scarpe, per evitare che inciampasse davanti a tutti gli ospiti.

Remus e James non risposero: sapevano quanto potesse essere pericoloso toccare l'argomento famiglia Black e quanto, a Sirius, ancora bruciasse.

Chissà, scommetto che nemmeno ad Andromeda spiacerebbe poter parlare un 'altra volta con Cissy... sempre che quell'imbecille di Malfoy non le abbia fatto il lavaggio del cervello, cosa che ritengo altamente probabile.- proseguì Sirius.- In ogni caso, non sono loro la mia famiglia, non più.”

Ben detto, Sirius. E' brutto dirlo, ma non è affar tuo.” gli disse Remus.

Scusate un momento, devo controllare una cosa...”

James, dove stai andando?”

Arrivo subito, non preoccupatevi!” rispose James, già lontano e di spalle.



La Sala Grande stava iniziando, poco a poco, a svuotarsi. I ragazzi erano ansiosi di poter uscire, per un' ultima volta, nel parco o di correre nei propri dormitori a cercare qualcosa che erano sicuri di aver perso.

I genitori, a gruppi, seguivano i figli, perdendosi anch' essi in lontani ricordi di gioventù, se maghi, osservando con estrema curiosità tutto ciò che li circondava, se Babbani.

Harry, con Ron, Hermione e Ginny stava uscendo e James, Sirius, Hellen, Remus con Tonks e Ted, stavano seguendo Dan e Beth verso quegli alberi, alle spalle del lago, che Dan e Lucas avevano incantato affinché inneggiassero alle loro imprese.

Lily era rimasta un po' indietro e, nell' avviarsi verso il portone, continuava a lanciare fugaci occhiate dietro di sé.

Erano anni che non lo vedeva, anni che i suoi occhi non incontravano lo sguardo di colui che era stato il suo migliore amico.

James aveva ragione, bisognava mettersi il passato alle spalle e, come Lily ricordava spesso a se stessa, Severus, il suo Severus, era stato la causa di tanta paura molti anni prima.

Eppure, nonostante tutto, nonostante lei si fosse allontanata bruscamente, nonostante le offese e gli scherzi di James, ampiamente ricambiati, ai tempi della scuola, nonostante le differenti strade intraprese, lui non aveva penalizzato Harry.

L'aveva tormentato per degli anni, l'aveva schernito ed aveva rivolto la sua frustrazione nei confronti di Elisabeth, la sua adorata bambina, così fragile da ricordarle lei stessa.

Eppure, nonostante questo, nel momento in cui era stato chiesto a lui di essere giusto, di comportarsi equamente, non aveva negato la sua “E” ad Harry.

Lily...”

Si voltò, di scatto, quando ormai era arrivata al portone, pronta per raggiungere la sua famiglia. Intravedeva le chiome scomposte di Harry e James e i capelli rosa cicca di Tonks, vicino al lago.

Dopo diversi anni, ancora una volta, si trovava di fronte a Severus Snape.

Sev...” lo chiamò, con quel nomignolo che gli aveva affibbiato da bambina e che, ora, stonava parecchio con l'uomo alto, dalla carnagione olivastra, i capelli scuri e gli abiti, immancabilmente neri, che le stava di fronte.

Rimasero immobili, a fissarsi per qualche attimo. Nessuno sapeva cosa dire, come rompere anni di silenzio.

Snape sembrava squadrarla: Lily, i suoi capelli, lunghi e folti le incorniciavano il viso.

I suoi occhi verdi non portavano più l'espressione fiera e distaccata che lui aveva imparato a conoscere: Lily non aveva più bisogno di nascondersi dal mondo, ora i suoi occhi erano colmi solo di affetto materno.

Anche se sul suo volto iniziava a comparire qualche piccola, impercettibile, ruga restava ancora bellissima, forse, secondo Snape lo era persino di più rispetto a quando era ragazza.

Lily...-iniziò l'uomo con imbarazzo-Io... Mi dispiace...”

Sev, grazie. Solo questo, grazie per quello che hai fatto per Harry.”

Lily non seppe se quelle parole avevano raggiunto il suo vecchio amico, perché lui si era già voltato, percorrendo con passo spedito il corridoio che portava al suo studio.

Sev...” provò ancora Lily, ma lui non si rispose, non si voltò.

Mentre lei restava lì, nel mezzo del corridoio, una mano arrivò per stringere la sua: una stretta forte,salda, che da sicurezza.

James era lì.

Lily non gli chiese cosa ci facesse lì, se avesse origliato o se fosse lì per caso.

Quello che contava era che lui fosse lì, senza essere stato chiamato.

James era lì.

Lily rispose alla stretta e alzò la testa verso James: il suo passato, il suo presente e il suo futuro.

Lo seguì, diretta verso i loro figli con una consapevolezza: il passato non si cambia. Quel che è stato fatto è stato fatto e ciascuno aveva fatto la sua scelta, molto tempo prima.


Mamma! Papà! Dove eravate finiti? Non vi trovavo più!” Beth corse incontro ai genitori, spariti per qualche minuto.

Lily e James stavano arrivando mano nella mano e, guardando Lily negli occhi, si poteva capire facilmente che aveva pianto.

Mamma, che cosa c'è? Stai bene?” domandò Beth, innocentemente.

Lily si asciugò in fretta gli occhi e le carezzò una guancia.

Va tutto bene, Elisabeth.”

Sicura?” continuò, perplessa la ragazzina

Sì, tesoro, è tutto a posto.” le rispose la madre, sforzandosi in un sorriso.

Beth guardò interrogativamente suo padre: se c'era qualcosa che non andava lui l'avrebbe detto. Lo faceva sempre.

E' tutto a posto, principessa. Piuttosto... che sta combinando Dan? Lo vedo intento a terrorizzare il papà di Hermione...” James deviò il discorso.

Sta solo spiegando quanto è violento il lavoro del Battitore, ma ora credo che sia intervenuto Sirius a mettere fine ai suoi deliri di onnipotenza. Prima ha raccontato per filo e per segno come ha fatto ad incantare i quadri del terzo piano....”spiegò Beth, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Zio James! Zia Lily! Finalmente siete arrivati! Stavo giusto spiegando al signor Granger di quella volta in cui per poco un bolide non mi stava spaccando l'osso del collo.” gridò Dan, a dieci metri di distanza.

Ma tu dovresti schivarli e colpirli, i bolidi, Dan!” gli rispose James, avvicinandosi a lui.

Dan, io credo che tu debba riorganizzare un po' le tue idee. Mi paiono confuse...” commentò suo padre, che aveva ormai perso il contro degli eventi che la sfrenata fantasia di suo figlio aveva ingigantito.

Sport pericoloso, questo Quiddich. Del resto, il nostro rugby non è da meno.” disse il signor Granger.

Rugby? Mi spiega come si gioca? E' tipo il calcio?” chiese subito Dan, curioso.

Conosci il calcio?”

Sì, conosce anche il calcio! Deve sapere che mio figlio è ossessionato dagli sport Babbani!” esclamò Sirius, che ancora non aveva ben capito come si potessero amare allo stesso modo il baseball, il calcio e il Quiddich. O meglio, come si potesse paragonare uno sport qualsiasi al Quiddich.

Pensi che durante le vacanze di Natale il mio amico Thomas ci ha portato a vedere l'Arsenal. Gioco interessante il calcio. Soprattutto per il contatto fisico. L'unico problema sono le troppe regole, sa, a Quiddich si può fare più o meno di tutto... mentre lì ogni due per tre c'è un fallo. Dubito che riuscirò mai a giocare correttamente....” sospirò Dan

Bè, anche nel rugby non manca il contatto, però ci sono molte regole...” proseguì il signor Granger.

E mio figlio e le regole stanno agli antipodi!” esclamò Sirius, scompigliando i capelli di Dan.

Senti chi parla!” brontolò Dan, offeso

In effetti, Sirius, hai ben poco da rimproverare a Daniel...” disse James

Se è per questo anche tu, zio James!”proseguì Dan

Impertinente!” gli gridarono contro Sirius e James, prima di fargli una linguaccia e di vederlo correre da Beth, che stava giocando sull'erba con Ted.

Ragazzo esuberante, suo figlio, signor Black!” rise il padre di Hermione.

Se ci fosse mia moglie le direbbe che è un vero e proprio criminale, in ogni caso, siamo fermamente convinti che crescendo migliorerà, o almeno è questo quello che ci auguriamo.” sospirò Sirius.

Ne sono certo! Ora, se volete scusarmi, tornerò da mia moglie. Credo che sia stata rapita dalla signora Weasley, intenta a spiegarle non so che ricetta...” si scusò il signor Granger.

Prego, faccia pure! Torneremo anche noi dalle nostre donne....”

Avvicinandosi al crocchio composto da Hellen, Lily, Tonks e Remus, non poterono fare a meno di notare come il loro amico si stesse torturando le mani: quello non era un buon segno.

Un Remus imbarazzato era quanto di più pedante potesse esistere....

Di cosa stavate parlando, signore?”chiese Sirius, abbracciando da dietro Hellen

Stavamo parlando dell'assurda pignoleria del nostro Remus!”

Non sono pignolo! Sono solo ordinato!” protestò il diretto interessato.

Santa Morgana, Remus! Tu sei tremendamente pignolo!” sbruffò sua moglie, l'allegra signora Lupin, che tutto era fuorchè ordinata.

Remus, affranto, guardò gli amici in cerca di sostegno, questi però si limitarono ad alzare le braccia in segno di resa. Allora si rivolse a Lily, supplicandola di prendere le sue difese.

Mi spiace, Remus, ma qui sono d'accordo con Dora! Tu sei ossessionato dall'ordine!”

Meglio io, che almeno trovo tutto al primo colpo di qualcuno di mia conoscenza che deve sempre ribaltare casa...” ribadì, acido e piccato, Remus.

Non devo ribaltare casa! Prima che tu arrivassi a sconvolgere il mio equilibrio esistenziale trovavo tutto!” esclamò Dora.

Bè, Nimphy, dire che trovassi tutto è un eufemismo!” si intromise Sirius

Non chiamarmi Nimphy! E comunque, Remus è terribile! Mi sveglio e trovo il letto già fatto, la tazza già lavata, i libri in ordine...”

Dici che dovrei prendere esempio, Lily?” fece James, divertito.

Ecco! Scommetto che le vostre mogli pagherebbero per avere uno come me!” si difese Remus

Remus, tesoro, tu ordini le camicie per tonalità di colore....” precisò Tonks, decisa a spiegare fino a dove si estendeva la precisione del marito.

E tu invece non le ordini affatto!”concluse Remus, suscitando le risa di tutti.

Bè, direi che avete un bel daffare, a casa...” commentò Hellen

Soprattutto ora che c'è Ted....”

Gli somiglia tanto, sapete? Ha quel sorriso bonario stampato in faccia... ed è così tranquillo...” spiegò Tonks, orgogliosa.

Oh, un piccolo Remus!”esclamarono James e Sirius, preparando la loro miglior espressione da mamma chioccia che provocò loro due scappellotti da Remus.

E' proprio un bel bambino!” esclamò Lily, sorridendo alla figlia che giocava con Ted.

Sapete qualcosa riguardo al piccolo problema peloso?” chiese d'un tratto James, tornando serio e ricordando che gli esiti delle analisi erano attesi per il giorno prima.

E' tutto a posto, fortunatamente. O così pare. Molto probabilmente, almeno per qualche anno, avrà qualche problema nelle notti di luna piena. Ma non è un lupo mannaro.” disse Remus, visibilmente sollevato.

E' una vera e propria fortuna...” disse Sirius.

Mi sembra che sia tutto perfetto, ora...” Tonks, nel dirlo posò gli occhi sui due rudi baby-sitter che si stavano occupando di Ted meravigliosamente.

Elisabeth teneva il bimbo in braccio, seduta tra l'erba mentre Daniel le gattonava attorno, divertendo Ted con facce sempre più buffe.

Non ti sembra, è tutto perfetto.” le rispose Hellen.

Nulla può andare meglio di così.” continuò Lily, ora molto più serena e contenta che la sua famiglia avesse finalmente ritrovato l'equilibrio perduto.

Sì, niente può andare meglio di così.” le sussurrò James, stringendola a sé e dandole un bacio tra i capelli, prima di lanciare un'occhiata fiera e soddisfatta in direzione di Harry e di correre dalla sua piccola Elisabeth, per giocare ancora un po' con lei, finchè poteva.

Era intenzionato, così come Sirius, a non perdersi nemmeno un istante della vita di Daniel ed Elisabeth.

Il tempo sarebbe passato in fretta e il principe ribelle e la piccola principessa sarebbero cresciuti ed avrebbero abbandonato il loro sicuro castello, lasciandoli soli ed orgogliosi dell'uomo e della donna che sarebbero diventati, così come Harry, il loro piccolo Prongie di tanti anni prima, stava già facendo.

Lily aveva ragione, niente poteva andare meglio di così.



Lontano dagli adulti, proprio sulle sponde del Lago Nero, Harry, Ron, Hermione e Ginny si godevano quegli ultimi momenti ad Hogwarts.

E' brutto pensare che cambierà tutto, d'ora in avanti.” sospirò Ron, seduto in riva al lago con gli amici.

Forse non cambierà proprio tutto. Dobbiamo essere noi a far sì che le cose non cambino.” disse Harry, accarezzando la testa di Ginny, appoggiata sulla sua spalla.

Io credo che faccia solo parte della vita. Insomma, sapevamo che non poteva durare per sempre. E' giusto che ciascuno di noi, anzi di voi perchè io ho un altro anno da passare ad Hogwarts, faccia le sue scelte, cerchi di realizzare i suoi sogni. Poi quel che sarà sarà...” Ginny aveva alzato la testa e aveva fissato negli occhi gli altri tre: era come se fosse lei a dover dare coraggio o, comunque, a dover tranquillizzare Harry, Ron ed Hermione. Forse lei ci riusciva perchè non ne era coinvolta in prima persona, perchè, comunque, la cosa la riguardava solo parzialmente.

Ginny ha ragione- convenne Hermione-: fa parte della vita. Lo sapevamo già. Certo, ora ci spaventa il non sapere che ne sarà di noi, ma per ora mi basta questo. Mi basta il sapere di aver finito la scuola, di aver trovato degli amici- il sguardo incontrò quello di Ron, che le sorrise e le strinse la mano- e di aver più o meno capito cosa voglio fare della mia vita. Poi..., per il resto... insomma, si vedrà. Dobbiamo essere noi a cercare di fare in modo che, almeno tra noi, le cose non cambino.”

Ma cambieranno, Hermione, cambieranno. Non possiamo dire che non è vero...” constatò Ron

Sì, cambieranno...ma non è detto che lo facciano in peggio, no?” lo corresse sua sorella.

E' inutile preoccuparsi adesso. Per il momento non è ancora successo nulla. E poi... dipende da noi. Siamo noi a dover cercare di fare in modo che le cose non cambino o, comunque, che non cambino del tutto.”commentò Harry deciso: avrebbe fatto di tutto perchè con i suoi migliori amici, almeno, non cambiasse nulla.

La vita è fatta di scelte. Siamo noi a dover decidere. Non saranno gli eventi a trascinarci, a meno che non lasciamo fare al caso...”disse Hermione, come per continuare il discorso di Harry.

Sentite... io direi che stiamo toccando dei discorsi troppo filosofici, per esserci appena diplomati...” fece Ron, grattandosi la nuca.

Io non mi sono diplomata!- grugnì Ginny, tirandogli uno scappellotto- mi aspetta un altro anno qua dentro!”

Eh...che ci vuoi fare... è la vita!- la prese in giro Harry- Comunque, io concordo con Ron. Cambiamo argomento, che è meglio!”

Per Merlino! Con voi due un discorso serio mai!” si lamentò Hermione, scuotendo la testa in segno di dissenso.

Hermione! Siamo in vacanza! V-A-C-A-N-Z-A!Conosci questa parola? Abbiamo un 'intera estate per non far nulla! Niente compiti delle vacanze, niente giornate intere a guardare il soffitto nella speranza che ci dica cosa scrivere nel tema di Pozioni,...”iniziò Ron

Niente preghiere perchè tu ci faccia i compiti di Storia della Magia...Insomma, niente di niente!” proseguì Harry.

Avrò tutto il tempo del mondo per leggere tutto quello che mi ero programmata!” esclamò Hermione, che, per motivi scolastici, aveva procrastinato la lettura di testi, a suo parere, di fondamentale importanza.

E cosa? Storia di Hogwarts due la vendetta?” scherzò Ron, meritandosi un epiteto poco gentile da parte della sua altrettanto poco gentile fidanzata.

Ron borbottò qualcosa in sua difesa, prima di essere attaccato anche da sua sorella.

Harry si voltò, verso la sua famiglia e poi tornò a guardare i suoi amici scherzare.

Dietro di lui si ergeva il castello di Hogwarts, in tutta la sua maestosità: quella scuola l' aveva cambiato, l'aveva cresciuto. Era entrato poco più che bambino e ne usciva quasi uomo.

Harry ripensò a quei sette anni: alle tante gioie, ma anche alle delusioni che, inevitabilmente, la vita scolastica comporta.

I brutti voti e le punizioni, ma anche le vittorie a Quiddich, le regole infrante, le non autorizzate gite ad Hogsmeade, fonti di inesauribile divertimento.

Ripensò ai suoi compagni e ai litigi per motivi che, in quel momento, gli parevano del tutto incomprensibili.

Ripensò agli insegnanti: ciascuno con un suo metodo, ciascuno coi suoi pregi e coi suoi difetti.

Tutti, in un modo o nell'altro, gli avevano insegnato a crescere, ed era ora di mettere in pratica ciò che aveva imparato, di provare la vita, quella vera.

Guardando Ron ed Hermione battibeccare e Ginny ridere, però, Harry pensò anche un'altra cosa:

c'era ancora tempo per pensare al futuro, forse.

In quel momento contava solo il presente: Hermione, Ron e Ginny.








Questo è l'ultimo capitolo. Magari ad alcuni di voi non piacerà, magari vi aspettavate di più, eppure è così che me lo sono immaginata, fin dall'inizio.

E' così che doveva finire, non volevo nulla di superfluo né scene accessorie. Doveva essere così.

Vorrei ringraziarvi tutti: tutte le 48 persone che hanno inserito questa storia tra i preferiti, tutti i lettori silenziosi che, arrivata a questo punto, pregherei di lasciare una recensione perchè vorrei sapere cosa ne pensano.

I ringraziamenti più speciali però vanno a Vale Lovegood, che ha seguito questa storia sin dal 5 febbraio e a Cinderella87, che altri non è che la mia migliore amica, per l'incoraggiamento e le innumerevoli chiacchierate sui personaggi. Ringrazio Padfoot_07 per il suo incrollabile entusiasmo e princess_jadore, Lyan, Akita, MaKiKo, Honey Evans, Lela92, WingsHP per le recensioni e, ultima Sophonisba. Non so quando leggerai questo capitolo, ma grazie per la simpatia che hai sempre mostrato nei confronti del mio adorato Dan.

Chiunque di voi fosse interessato, sappia (sarà la terza volta che lo dico!) che ho intenzione di scrivere un seguito: Finding My Own Way. Presumo di iniziare a postarlo tra circa un mese, oltre alle meritate vacanze, vorrei avere il tempo di organizzarlo bene.

Spero di ritrovarvi tutti, tra un mese circa.

Se proprio soffrite di nostalgia, potreste sempre leggere le mie shots( ecco la pubblicità occulta!)

Grazie a tutti.

Un saluto,

Jomarch

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: jomarch