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Autore: starmoon    22/05/2014    0 recensioni
Sono passati 19 anni da quando è nata la piccola Alyssa, figlia di Klaus e Hayley e le minacce sono tornate.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Evidence


Davina poggiò una delle due tazzine che teneva in mano sul tavolino. Elijah sporse di poco il braccio e lo prese sorseggiando appena. Davina si sedette di fronte al vampiro su una poltrona di pelle abbinata al resto del soggiorno. 
Il fuoco rifletteva negli occhi chiari della donna preoccupata. La donna fece un sospiro. 
- di cosa volevi parlarmi? 
Elijah posò la tazza ormai vuota sul tavolo, per lui non sapeva di niente, ma non avrebbe mai rifiutato. 
- la persona che ti ho chiesto di trovare ha lo stesso simbolo di tua figlia
Davina sembrava scossa. Non disse nulla lasciando che fosse l'uomo a parlare.
- sono state scelte per un sacrificio
Davina non sentii più le gambe sotto i piedi, se fosse stata in piedi probabilmente avrebbe ceduto. 
- cosa..- la voce le uscii lieve, soffocata. 
- non lo permetteremo, Klaus non lo permetterà 
Davina fece un finto sorriso. 
- a tuo fratello non importa niente di mia figlia 
- ma non lascerebbe mai morire Esperanza
Davina corrucciò la fronte. 
- chi è?
- la ragazza che ci serve, lei sa molte più cosa di quante noi ne sappiamo 
- perché allora non aiuta Klaus se per lui è così importate 
- perché lui la crede morta e così deve continuare a pensare 
- se questo è quello che sa lascerà morire mia figlia
Davina si alzò in piedi disperata. 
- se dovessero spingersi a tanto lo dirò io stesso a mio fratello ma adesso devi fidarti di me e di lei 
- come posso fidarmi di una sconosciuta 
- perché da quello che sembra lei è un modo per arrivare ai nostri nemici…abbiamo bisogno di lei. 



Hayley stava piegando i vestiti della figlia nella cameretta di Alys. Klaus entrò silenziosamente. Entrava spesso li, gli faceva sentire la presenza di sua figlia anche quando questa era in giro. Hayley si voltò verso di lui senza smettere di sistemare. 
- Alys è uscita- dice la ragazza. 
- lo so lo sentita 
- hai bisogno di qualcosa? 
Klaus rise divertito, però poi guardo la ragazza negli occhi, era sempre stata un mistero la loro unione, era strano che fossero così amici. Tutto il divertimento svanii, si sentii quasi in colpa per quello che stava per dire.
- Elijah non è in casa 
- sai com'è 
- già lo so…almeno credo- Klaus si sedette su quel letto comodo. Osservò bene la stanza, adorava stare li, era la sua pace anche se Alys teneva tutto in disordine. 
- devi dirmi qualcosa?- disse Hayley preoccupata. Klaus si alzò e si posizionò di fronte a lei. 
- ultimamente avevo dei dubbi sui miei fratelli…ho fatto seguire Elijah e…- Klaus ebbe un attimo di esitazione, ma poi si ricordò di quanto Hayley lo abbia aiutato in questi anni, di come il loro rapporto era diventato quasi fraterno. 
- meriti di saperlo, mi dispiace solo che debba essere io a dirtelo
- Klaus basta giri di parole sputa il rospo 
La ragazza aveva ormai perso il suo sorriso, le parole del padre di sua figlia la stavano preoccupando. Klaus finse un sorriso divertito.
- hanno visto il nobile Elijah in compagnia di un'altra donna.



Alys entrò nel bar. La sua seconda casa. Tra tutti sente una presenza conosciuta. Si gira verso sinistra e la vede, seduta in uno dei tanti tavolini. Forse era proprio questo che Alys cercava, riusciva a percepire ogni presenza, non lo aveva mai detto a nessuno. Aveva paura che suo padre diventasse ancora più ansioso. Hope rigirava tra le dita il cucchiaino e ogni tanto lo affondava nella coppetta del gelato. 
- i vampiri possono sentire il gusto?
Hope alzò lo sguardo, Alys era di fronte a lei e senza che potesse risponderle la ragazza si sedette di fronte a lei. 
Hope rimase in silenzio, si voltò da tutti i lati preoccupata. 
- cosa cerchi? 
- vuoi farmi uccidere?- disse Hope a bassa voce. 
- cosa? no ho solo delle cose da chiederti 
- tuo padre sa che sei qui?
- non dico tutto a mio padre…- disse la bionda infastidita. Hope fece un sospiro di sollievo. 
- ti prego non dirgli che mi conosci, anzi non nominarmi direttamente 
- beh sei fortunata so mantenere i segreti- Alys sorrise, mentre Hope nervosamente riposava il cucchiaino nella coppetta. 
- cosa sai di tutta questa storia
Hope si inumidii le labbra prima di parlare. 
- non credo sia il caso che io ti dica quello che so 
Alys si avvicinò di più a lei sporgendosi dal tavolino. 
- la mia amica è in pericolo e per quel che so loro vogliono qualcosa…vogliono dei sacrifici 
- sai il significato del simbolo allora…- Hope era sorpresa dell'astuzia della ragazza. 
Alys cercò qualcosa nella sua borsetta e poi tirò fuori il suo telefono, porgendolo ad Hope. 
- lo trovato nel libro di mia nonna
Hope corrucciò la fronte, c'erano molte cose che non sapeva su quel simbolo. 
- ho tradotto solo poche parole…- si giustificò Alys. 
- tranquilla è più di quanto tu potessi fare, è una lingua antica 
- la conosci? 
- io no…ma mia madre si



Sean guardava da lontano le due ragazze parlare, ogni tanto si soffermava sulla bionda.
- Sean a lavoro- la voce di sua madre lo riportò alla realtà. 
- mamma…- il ragazzo prese da un braccio sua madre e la trascinò vicino al lato dove erano posti alcuni tavoli da biliardo. 
- Sean abbiamo molto lavoro da fare e…
- ha chiamato quello degli alcolici dice che non ci rifornisce più se non paghiamo cosa succede? la settimana scorsa papà vende l'auto e Jordan ritorna dal servizio militare…mi devi forse dire qualcosa? 
Cami strinse i denti, odiava mentire al figlio per troppo tempo. Voleva rassicurarlo, ma sapeva che non le avrebbe creduto ancora. 
- siamo al verde e probabilmente venderemo anche il bar
Cami si allontanò tornando nel suo lavoro. Sean rimase immobile, confuso. 

Un Hayley furiosa apre la porta della sua camera da letto, mai e poi mai avrebbe immaginato Elijah tra le braccia di un’altra donna, le sembrava assurdo solo a pensarci, la cosa che ancora di più la faceva infuriare è che a dirglielo era stato proprio Klaus con quel suo sorrisino soddisfatto arrogante che acquista sempre quando capita qualcosa di spiacevole nei suoi confronti. La porta della camera da letto si apre Elijah entra con tutto il suo fascino e trova Hayley molto arrabbiata, in mano aveva solo un confanetto incartato
- Questo è per te- disse Elijah porgendole il cofanetto
Hayley non si degnò neanche ad allungare una mano per prendere il cofanetto 
- Quindi è vero? Si dice che quando un uomo fa un regalo alla proprio moglie quando non vi è nessuna ricorrenza è perché ha qualcosa da farsi perdonare, però ti è andata male perché questa non te la perdono, un’altra donna? Almeno sia più carina di me così sarà meno umiliante
Elijah sorrise sentendo Hayley parlare lentamente si avvicinò a lei e senza neanche darle il tempo di capire cosa stesse succedendo la baciò appassionatamente.
- Io non so chi ti abbia messo in testa questa strana idea, ma sai benissimo che non ti tradirei mai e pur volendo non ne sarei capace, il regalo non te l’ho fatto per farmi perdonare qualcosa ma solo perché ho una moglie fantastica e che amo molto ed è un semplice regalo..
Eijah sorride divertito 
- Come hai potuto pensare che ti tradivo- anche Hayley inizia a sorridere sapeva che Elijah le stava dicendo la verità, si sentiva quasi stupida per aver avuto questa discussione infondo dentro di lei lo sapeva già che le parole di Klaus non potevano essere vere.

- Ho bisogno di parlarti, raggiungimi a casa mia- 
Dopo un paio di minuti suonano alla porta Josh si precipita subito quando a chiamare è la sua amica Davina soprattutto se questa le sembra preoccupata, Davina fa accomodare l’amico nel salotto offrendogli da bere
- Ho bisogno di un favore
- Dimmi tutto
- Sai che non sento mia figlia da un po’ di tempo e sono sempre preoccupata per lei, vorrei tanto avere sue notizie, e poi dopo il suo rapimento costantemente ansiosa ho paura che le accada di nuovo qualcosa, quindi vorrei che tu le stessi vicino, e soprattutto dirmi come sta 
Josh accettò senza esitare il favore che Davina le aveva chiesto, doveva molto a quella donna e l’avrebbe aiutata in qualsiasi situazione.

Finalmente Cristine decide di vedere di nuovo i suoi genitori la rabbia che provava nei loro confronti ancora non era passata del tutto ma aveva bisogno di vederli di chiedergli delle spiegazioni. 
Scese frettolosamente le scale arrivando nel grande atrio della casa fecendo per aprire la porta ma subito venne fermata da Kol
- Sai che non dovresti uscire
- Non sto andando a fare una passeggiata, voglio solo andare a parlare con i miei genitori, è da un po’ che non li sento ed ho bisogno di alcune risposte 
- Posso esserti d’aiuto?? Chiese Kol preoccupato per la ragazza sapeva che questo periodo non era stato molto semplice per lei e avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutarla
- No non molto, sai che ho appena scoperto di essere una strega, in questo periodo ho avuto molto tempo per riflettere soprattutto dopo l’attacco ad Alys ho deciso di chiedere aiuto a mia madre, voglio che mi insegni qualcosa in modo che possa essere in grado di difendermi da sola se mi succede qualcosa e soprattutto se succede qualcosa ad Alys
Kol sapeva che la decisione che aveva preso la ragazza era giusta, ma non avrebbe mai perso di farla andare a casa da sola
- Ti accompagno io
- Cosa? Non c’è bisogno- rispose Cristine anche se in realtà non le dispiaceva molto se lui le stesse accanto
- Non ti lascio andare da sola, sai che è pericoloso uscire da soli. 
Cristine non ebbe modo di obbiettare che Kol era già fuori dalla porta che l’aspettava, i due si incamminarono per andare verso casa Gilbert.

Hope alza la mano e uno dei camerieri si avvicina. 
- il conto per favore
Alys la guarda affascinata, quella ragazza aveva classe anche nell'ordinare una torta. Aveva qualcosa che la attirava, come se lei fosse quello che aveva sempre voluto diventare, forte, libera, indipendente. 
- io devo andare non posso restare molto in giro
Hope si alza. 
- aspetta
Hope guarda confusa la ragazza. 
- perché non vuoi che mio padre sappia che ti conosco? 
Hope si incupii, come se parlarne fosse troppo per lei. 
- perché per lui sono morta… Alys- Hope socchiuse un attimo gli occhi - torna a casa, li sei al sicuro se non per te fallo per tuo padre, sono sicura che si preoccupa per te…- Alys annuii, poi notò qualcosa nel suo volto, il simbolo, quel simbolo che significava morte, quello stesso che Crisitne aveva sulla fronte. 
- anche tu..- Alys si alzò in piedi sotto shock. 
- perché?- disse lei non capendo la connessione tra le due. 
- perché ho protetto per troppo tempo tuo padre- Hope si allontanò sparendo dalla vista di Alys, la ragazza aveva impresso la sua espressione cupa, rassegnata. 
- Blondie!!- la voce mascolina di Sean la riportò alla realtà, non lo aveva sentito arrivare, troppo presa dai suoi pensieri. Alys lo guardò male. 
- cosa vuoi? 
- e andiamo non posso parlarti che subito fai conclusioni affrettate
Sean sbuffo fintamente seccato. 
- ok hai bisogno di qualcosa? ..- disse con urgenza la ragazza, Sean fece un passo indietro sentendosi quasi di peso. 
- no niente..- una riposta secca, quasi arrabbiata. Il ragazzo tornò verso il bancone. 

Klaus è seduto comodamente nella poltrona del suo immenso studio, pensa a come poter affrontare Evangeline, quello era il suo pensiero fisso da un po’ di tempo, i suoi occhi osservano ogni singolo spazio di quella camera, improvvisamente il suo sguardo si sofferma sulla libreria notando che c’è qualcosa di diverso, si alza dalla poltrona avvicinandosi alla libreria e nota che il libro di sua madre è sistemato in modo diverso da come l’aveva lasciato lui, incomincia ad agitarsi non voleva che quel libro venisse toccato da nessuno, nelle mani sbagliate poteva essere un’arma molto pericolosa, inizia ad aprire il libro e vedere se trovava qualche indizio su chi l’avesse preso, nota che una pagina è un po’ piegata, era la pagina in cui spiegava il significato di un simbolo che lui aveva già visto, era il simbolo che Cristine aveva in fronte, Klaus va tutte le furiose e incominci a chiedere in giro se qualcuno avesse aperto quel libro ma tutte le risposte erano negative si arrabbia ancora di più doveva scoprire chi era stato a prenderlo e perchè l’avesse fatto senza il suo permesso.

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La sera era scesa su New Orleans, finalmente Hayley stanca raggiunge il suo letto, ancora in testa aveva la discussione avuta ore prima con il marito. Elijah raggiunge la moglie al letto 
- Parlami di questa Hope… perché è qua? E perché Klaus non deve sapere della sua presenza?
Elijah aveva già pensato di raccontare tutto ad Hayley non voleva avere nessun altro segreto con lei e inizia a raccontarle tutto quello che era successo tra Hope e Klaus e il motivo per cui era così importante continuare la sceneggiata della moglie tradita. Ad Hayley dava un po’ fastidio dover fare questa commedia, ma sapeva perfettamente come poteva diventare Klaus se veniva a sapere di lei
- Ti aiuterò… ma non devi più nascondermi niente, altrimenti la prossima volta non sarò così consenziente.
Elijah sorrise all’affermazione appena fatta da Hayley
- Non devi preoccuparti nessun altro segreto ci sarà tra di noi… da ora in poi ci diremo tutto riguardo qualsiasi argomento.
Elijah si avvicina delicatamente alle labbra di Hayley e le sfiora delicatamente, mentre con una mano le accarezza appena i suoi capelli.

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Alys camminava verso la stradina che portava alla villa. Solitamente amava camminare lentamente con le cuffie nelle orecchie, ma da quando era uscita dal bar aveva sempre una strana sensazione, come se fosse seguita. Arrivò di fronte al grande portone nero. Si sentiva sollevata. Prima che potesse premere l'interruttore per entrare, sentii una presenza dietro di lei, il panico si impossessò di lei, non sapeva cosa fare, ne come reagire, sentiva benissimo che era un vampiro, nessuno che conosceva. Una mano si osò con forza sulle sue labbra e l'altra sulla fronte. Un forte bruciore la fece agitare ancora di più, la fronte sembrava sanguinare. Davanti a lei apparve suo padre, la rabbia in quegli occhi gialli, ma anche la preoccupazione, nel momento stesso in cui Klaus si fece avanti per uccidere il vampiro, questi si accascia a terra lasciando la presa della ragazza. Dietro Alys una figura snella, una ragazza bionda con un sorriso divertito. 
- mi ha sorpreso che sia stato proprio tu ha chiamarmi fratellino
Rebekah si avvicinò ad Alys e la guardò negli occhi. Senza che la ragazza potesse dire nulla Rebekah l'abbracciò forte. 
- Dio quanto mi sei mancata
Alys rimase immobile, non ricordava di averla mai vista se non in qualche fotografia. 
- Alys questa è tua zia Rebekah 
A sentire quel nome ad Alys le si illuminarono gli occhi, aveva sentito tanto parlare di lei, di come le fosse così simile. 

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Rebekah seguii suo fratello fino al suo studio, era un po' il suo rifugio. 
Rebekah: non mi era mancato affatto questa stanza 
Klaus: questo perché non ci entravi mai 
Rebekah fece un finto sorriso. Klaus le porse un bicchiere con del liquido scuro dentro. 
Rebekah: spero che questo tuo nuovo comportamento non abbia dei secondi fini…fratello 
Klaus rise divertito. 
Klaus: ti ho chiamato perché molto probabilmente avremmo bisogno di tutto l'aiuto possibile
Rebekah smise di sorridere e il suo volto prese una piega più seria. 
Rebekah: di cosa parli Nick? 
Klaus: mia figlia è chiaramente in pericolo e se l'attaccheranno ancora tu la porterai lontano da qui
Rebekah spalancò gli occhi confusa. 
Rebekah: questa è la sua casa
Klaus abbasso lo sguardo, non reggeva lo sguardo di Rebekah così simile a quello di sua figlia, lo stesso spirito. 
Klaus: lo sarà e questa volta chiunque si metterà contro di me morirà prima ancora di pensare ad un piano 

Hope era sdraiata sul letto, odiava con tutta se stessa quel motel, ma aveva promesso ad Elijah che non avrebbe attirato attenzione. Sfogliava da ore quel vecchio libro che portava con se da anni. Poi lo trovò, una pagina quasi del tutto strappata, ma il simbolo per metà si vedeva chiaramente. 
Hope: perchè mai è strappata? 
Hope prese il telefono che aveva nella tasca dei jeans stretti. Si sedette sul letto componendo un numero. 
Hope: ho bisogno di te 

Il soggiorno dei Mikaelson è qualcosa di immenso, enorme, molto rustico ed elegante. Un enorme divano dove Alys e seduta ascoltando le storie di avventura di Rebekah i luoghi che ha visitato, gli amori che ha vissuto. Gli occhi azzurri della ragazza si illuminano ad ogni parola. Hayley ed Elijah in piedi davanti al camino bevendo un sorso di liquore. La porta della stanza si apre, Klaus entra. 
Elijah: Kol? 
Klaus: non ho idea di dove si sia cacciato 
Klaus avanza e si siede sulla poltrona di fronte alla sorella e alla figlia. 
Alys: non mi avevi detto che avevo una zia così tosta? 
Klaus rise divertito, con il tempo aveva accettato la natura libera della figlia. 
Klaus: Alys potresti lasciarci soli un attimo, dopo avrai tutta per te tua zia 
La ragazza lo guardò non capendo, a volte i comportamenti del padre le erano impossibili da decifrare. Si ricordò la mattina, l'attacco, l'incontro con Hope e si alzò di colpo. 
Alys: mi sa che hai ragione
Uscii senza replicare, cosa che Klaus notò immediatamente. 
Elijah chiuse la porta subito dopo che Alys uscii. 
Elijah: è un piacere riaverti tra noi Rebekah 
Rebekah: finalmente rivedo mia nipote sono io quella felice 
Hayley le sorrise porgendole un bicchiere pieno. 
Rebekah: allora contro chi siamo questa volta? 
Elijah: streghe 
Rebekah sbuffò. 
Rebekah: di nuovo? seriamente? 
Elijah: vogliono attuare un rito non so ancora di che tipo sto indagando 
Klaus guardava ogni movimento del fratello, camminava distaccato dalla moglie, questo confermava le sue teorie, ma da una parte c'era qualcosa che non quadrava nel quadro, qualcosa che non lo tranquillizzava. 

Evangeline entra in una stanza buia, la luce e poca, quasi inesistente, quanto basta ad illuminare i volti di cinque persone attorno a lei, formando un cerchio. Sente la porta chiudersi dietro, sussulta, ma poi si fa forza. 
- hai chiesto un incontro?- una voce roca, sicuramente un anziano. 
Evangeline: esattamente 
- perché? 
Evangeline: credo che di Sam non ci si possa fidare, non avrete pensato che avrebbe davvero ucciso sua madre 
- parla con il tono adeguato giovane strega- una voce da donna, Eve fece un passo indietro, quei volti la traumatizzavano parecchio. 
- continua…- la incitò un'altra voce. 
Eve: non ucciderà mai Esperanza Monroe
- vuoi che cerchi un altro vampiro da sacrificare? 
Eve: no voglio condurre io il piano 
Una risata isterica eccheggiò per tutta la stanza, lo sguardo di Eve fu pieno di rabbia, ma doveva stare zitta. 
- signorina hai ancora troppo da imparare, ma saremo clementi visto che hai del potenziale, metteremo alla prova Sam se fallirà allora tu condurrai i giochi. 

Cristine e Kol sono in macchina, Kol ha insistito per accompagnarla dai suoi. 
Cristine non riesce ad iniziare una conversazione, si sente a disagio e imbarazzata. Sente l'odore del ragazzo in tutta l'auto, sa di virilità, sa di uomo. Kol la guarda ogni tanto di sfuggita.
Kol: sei più silenziosa del solito 
Cristine si volta verso di lui, le sue guance sono rosse, Kol ridacchia divertito capendo cosa sta succedendo. 
Cristine: sono solo nervosa
Kol: sei sicura? 
Cristine: devo saper badare a me stessa si ne sono sicura non posso andare in giro sempre con la guardia del corpo 
Kol: a me non dispiace
Cristine diventò ancora più rossa di prima e un sorrisetto le spuntò sul viso, imbarazzata si girò verso il finestrino guardando il panorama.

La porta di casa suona, Davina si precipita ad aprire la porta speranzosa che dall’altra parte ci potesse essere sua figlia, spalanca la porta, e quasi incredula fuori trova Cristine insieme a Kol, senza pensarci si butta ad abbracciare sua figlia, quest’ultima non sapeva cosa fare, con lo sguardo cerca Kol che assisteva alla scena e la esortava a ricambiare l’abbraccio, Cristine senza nessun esitazione abbraccia la madre, un sorriso spunta sul suo volto, le erano mancati i suoi abbracci, le era mancato parlare con la madre. 
Kol interrompe le due che si erano appena ritrovate
- Io devo andare
- Grazie per averla accompagnata
- Ormai non è più sicuro girare da soli per la città, sono stato molto contento di riaccompagnarla
Cristine si avvicina a Kol e gli da un bacio sulla guancia come ringraziamento per tutto quello che aveva fatto per lei, Kol la guarda e le sorride, sorpreso dal gesto della ragazza. Kol se ne va, mentre Davina e Cristine entrano in casa
- Mi… mi dispiace per non essermi fatta sentire per tutto questo tempo, ma avevo bisogno di pensare
- Non scusarti, la colpa è stata nostra non avremmo dovuto tenerti all’oscuro di tutto questo, del resto fa parte di noi.
Jeremy dalla cucina sente la voce la voce della figlia e si dirige verso il salone, Cristine vedendo il padre corre verso di lui per abbracciarlo, una lacrima bagna il viso di Jeremy era davvero felice di rivedere la figlia, da quando era tornato in città era la prima volta che stava un po’ con lei. Tutti e tre si accomodano in salotto a parlare
- Ho pensato molto in questi giorni, e soprattutto dopo l’attacco ad Alys ho pensato che forse sia buono che mi insegni qualche in…incantesimo per proteggermi e aiutare qualcuno- Cristine non riusciva a credere alla frase che aveva appena detto, le sembrava di essere entrata a far parte di qualche film 
- Ti aiuterò- rispose Davina sorridendo alla figlia, era da un po’ che sperava che la figlia tornasse a casa e finalmente era successo.

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Sam era nel buio più totale, i volti dei cinque capi intorno a lui, li aveva sempre trovati orrendi, mettevano inquietudine, ma non aveva mai avuto paura di loro. 
Sam: avete chiesto di me? 
- ci hanno detto che non sei adatto 
Sam collegò le parole ad Eve.
- quindi abbiamo deciso di metterti alla prova 
Sam: non basta che debba uccidere quella che per me è una madre volete ancora delle prove
- volgiamo essere sicuri che tu sei dei nostri fino alla fine 
Sam affranto e infastidito abbassò la testa.
- devi uccidere tuo fratello
Sam alzò di colpo il capo, come scosso da elettricità, gli occhi spalancati e incapaci di mostrare emozioni diverse da rabbia. 
Sam: cosa? 
- è la più grande dimostrazione che tu possa darci 
Sam: non vi aspetterete di certo che uccida il sangue del mio sangue
- tuo fratello si è rivelato più problematico del solito anche per te se ricordiamo bene 
Sam: questo non implica che io uccida Benjamin 
- a te la scelta puoi andare 

Cristine pronuncia delle parole in latino, sotto gli occhi di Davina che guarda entusiasta la scena. Davanti ai suoi occhi una foglia si alza dal tavolo della cucina. Cristine apre gli occhi, non riusciva a credere che ciò stesse accadendo davvero. Il suo sorriso spontaneo rassicurò sua madre. 

Hope apre la posta elettronica, amava davvero la tecnologia, la finestra del suo portatile mostrava il simbolo in mostra in alto. 
Hope: un giorno di questi mi ucciderà con tutti questi favori 
Hope rise divertita, ma il suo sorriso si spense non appena lesse il significato reale del simbolo, non erano semplici sacrifici umani. 
Hope: vogliono le nostre anime 
La fronte corrucciata sul portatile, gli occhi sconvolti. Chiuse con forza il portatile, rompendolo quasi. Si alzò dal letto e portò dietro agitata i capelli scuri. Respirava a fatica. Poi qualcosa le si realizzò, qualcosa che aveva già vissuto su di lei. 
Hope: oh mio Dio 

Elijah scende dalla macchina, ormai era sera, Rebekah lo segue. 
Rebekah: quindi è tornata in città
Elijah: perché non mi stupisco che tu sappia che non è morta 
Rebekah: Klaus era troppo distrutto per capire il tuo scarso modo di mentire 
Elijah sorrise divertito prima di raggiungere la porta della stanza della ragazza. Hope aprii senza dire nulla. Rebekah la guardò curiosa, era affascinante vedere il cambiamento della ragazza, soprattutto nello sguardo, adesso non sembrava più indifesa e fragile, la protetta di Klaus, l'amore di Klaus. 
Hope: ho capito…tutto è chiaro adesso
La voce della ragazza era tremante, Rebekah la guardò studiando i suoi movimenti. 
Hope: vogliono farlo di nuovo Elijah, vogliono rifare tutto 
Hope aveva gli occhi lucidi, quasi a scoppiare a piangere. Rebekah spalancò gli occhi ricordando tutto quello che avevano passato quando erano alla residenza dei Monroe. Elijah mise le mani sulla spalla della ragazza cercando di farla calmare. 
Elijah: di cosa parli Esperanza
Rebekah: parla del rito…tre creature diverse dal normale…
Hope: Cristine è figlia di una strega e un cacciatore, Alys è figlia di un ibrido e un lupo e io…
Rebekah: figlia di una strega e un cacciatore 
Hope annuii ringraziando Rebekah con lo sguardo, non era mai riuscita a dirlo ad alta voce. 

Sam guardava quella foto da ore ormai, la notte fonda era il suo momento preferito, non sentiva nessun rumore, niente di niente. Dalla tasca del suo telefono prese il cellulare. 
La strada era deserta, si guardò intorno, poi dalla rubrica prese quel nome, non credeva a quello che stava per fare, ma non avrebbe permesso a nessuno di sfiorare suo fratello. 
Sam: Ben sono io.
  
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