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Autore: Yo Yo Sango 16    04/08/2008    5 recensioni
Una dodicenne si troverà ad un tratto in una situazione davvero importante per la sua vita, che potrebbe capovolgerla completamente. Non fatevi ingannare dal titolo, perché ci si unisce a qualcuno solo una volta nella vita! La mia prima fic su HXH, sono davvero contenta! YO! ^0^
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti^^

Salve a tutti^^. Questa è la mia prima ff su Hunter X Hunter e spero davvero che vi piaccia! Per prima cosa mi devo scusare per due cose: la prima è che la mia ff non ha dei capitoli quindi se notate che alcuni chappy sono troppo corti o troppo lunghi è semplicemente perché non riesco a dividerli bene. Scusatemi, scusatemi! La seconda è un po’ più grave… preparate le mazze e i fucili… ecco, io posso andare su Internet solo un’ora alla domenica, quindi non posterò prima di una settimana… PERDOOOONOOOO ç.ç

 

Ora vi lascio alla lettura!! Yooooooooo ^o^

 

 

 

 

Buio.

Oscurità.

Sensazione di adrenalina, di paura.

Le gambe continuano a correre senza fermarsi.

Uno sguardo al di dietro.

Una decina di mostri corrono dietro me.

Mi prenderanno!

Quattro sagome davanti a me.

Chi sono?

Devo raggiungerle.

Non c’è tempo, devo andare.

Corro senza sentire fatica.

Niente respiro affannato.

Niente stanchezza.

Solo oscurità.

Poi davanti a me una luce.

Vuol dire che mi salverò!

Corro più forte.

La speranza aumenta.

Ce la farò, lo sento.

Le sagome davanti a me avanzano imperterrite.

Incespico e perdo terreno.

No, non posso mollare proprio ora.

La luce è lì, a pochi passi.

Sono fuo… NO!

Dei denti aguzzi calano sulla mia spalla.

Non sgorga sangue.

Non sento dolore.

Solo una fitta al cuore.

Le sagome sono già fuori.

Al salvo.

Io no.

Il mostro mi trascina verso il buio.

Verso le tenebre.

-No… NO, KILLUAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!-

 

 

-KILLUA!-

Apre gli occhi di scatto. Li richiude un secondo dopo, sentendo un’abbagliante luce sugli occhi.

-Sono…. uscita?-

Un’immensa gioia la invade per poi svanire poco dopo. Appena gli occhi si sono abituati alla luce, li richiude, osservando le chiazze verdi e rosse che gli si formano sotto le palpebre. Le osserva svanire e cerca di rincorrerle con le pupille ma scappano e sono sempre un po’ più avanti dove il suo sguardo cade. Come un attimo prima stava facendo con le sagome, dentro a quel tunnel. A proposito, era poi riuscita a salvarsi? Forse… era in Paradiso, poiché era stata sbranata dai demoni. Solo dopo un po’ si accorse di essere immersa in qualcosa. Aprì gli occhi e guardò. Era acqua. Semplice acqua. E il suo contenitore era una vasca… la SUA vasca. Finalmente si decise a guardarsi intorno e notò di essere in una stanza illuminata, vagamente familiare.

-Il Paradiso? IL MIO BAGNO!-

Era immersa nella vasca del suo bagno! Ma ora, dov’erano le sagome, i demoni e il tunnel? Era stato un sogno? No, era impossibile. Poi si ricordò tutto. Era a casa sua e poco prima aveva voluto fare un bel bagno rilassante… forse TROPPO rilassante! Aveva acceso una stufetta per riscaldare l’ambiente e si era immersa nella vasca. Solo quando capì totalmente la situazione si accorse che l’acqua in cui era immersa era GELATA e l’aria nel bagno era BOLLENTE!

-AH!-

Con un balzo saltò fuori dall’acqua e aprì violentemente la porta del bagno uscendo a respirare l’aria più gradevole dell’ingresso.

-T-TESORO!-

Quando alzò lo sguardo voleva urlare dalla disperazione. Nell’ingresso stavano sua madre, suo padre, suo fratello minore e un signore baffuto, di mezz’età. E LEI ERA NUDA!

-S-scusate…-

Rientrò nel bagno, completamente rossa in viso e si vestì in fretta e furia.

 

 

 

-ETCHÌ!!!-

-Salute, tesoro.-

-Grazie.-

-Dunque, incominciamo le presentazioni. Lui è il signor Misitae Kiryo. Lei è nostra figlia Taysa, ha dodici anni.-

-Mmh… dodici anni ha detto, eh? Potrebbe andar bene per il minore.-

-Piacere.-

-Piccola, ci dispiace di non avertelo detto e sappiamo che è una cosa importante e molto, molto delicata.-

La madre della ragazzina si alzò dal divano e si sedette di fianco alla figlia.

-Sappiamo che sei molto piccola ancora però… dobbiamo farlo. Noi siamo una delle poche famiglie ricche in questa regione e, per legge, dobbiamo farlo.-

La figlia aveva già sentito puzza di guai, così stava rannicchiata in un angolo del divano e ascoltava la madre fissando il pavimento in attesa della dichiarazione. Sentiva un nodo in gola e il suo cuore batteva forte. Poche volte sua madre girava intorno agli argomenti e se lo faceva doveva essere per forza una cosa grave o dolorosa per lei.

-Hai mai sentito parlare della famiglia Zaoldyeck? L’avete studiato a scuola?-

Taysa annuì gravemente.

Cosa vogliono farmi?

Mi manderanno là come schiava?

Oppure dovrò sacrificarmi per loro?

In alcuni paesi sacrificano le persone per i propri dèi.

La famiglia Zaoldyeck può considerarsi così?

Non lo so.

Ma ho tanta paura.

Forse il mio incubo era un presagio…

Il demone che mi mordeva… vorranno torturarmi in qualche modo.

A proposito del sogno… ho gridato un nome alla fine…

-Quella è la famiglia più ricca del paese, ma che dico? della regione. In quella famiglia si deve scegliere… una moglie per i propri figli, anche se sono ancora piccoli e questa si sceglie fra le famiglie più ricche del paese.-

Ma qual’era?

Ah, non ricordo…

Vediamo… incominciava con… la F?

No… con la D? Forse!

-So che in una coppia deve prevalere l’amore e non le regole del paese ma…-

-Signora, si può sbrigare?-

-Sì, mi scusi, ma è una faccenda delicata per una dodicenne!-

Dartya? No, no, sono ancora lontana.

Doryo? Che schifo, no!

-In poche parole…-

Doria? Dirsyo? Duriyo?

-… dovrai andare in sposa ad uno dei figli della famiglia Zaoldyeck!-

-DIRLLUA!!!!-

-…-

Il silenzio calò nella sala.

 

 

-COOOOOOOOOOOOOOOSA???????? Che vuol dire questo? Che dovrò andarmene di casa? Dovrò stare da loro? DOVRÒ SPOSARMI A DODICI ANNI CON UN TIZIO CHE NON CONOSCO???-

-Tesoro, so che sei sconvolta, ma porta rispetto alla famiglia Zaoldyeck. È grazie a lei che possiamo vivere in questa zona.-

-Sì, sì, lo so, LO SO! Ma… ma… mi manderete davvero là? Non vi servo più? Non mi volete più bene?-

-Scherzi? Certo, che ti vogliamo bene, tesoro, sei la cosa più preziosa che abbiamo… ma questa è la legge.-

-La legge?-

Taysa era sconvolta. Per una dodicenne andar via di casa e sposarsi significavano impegni molto difficili. Di sicuro non sarebbe durata un giorno senza i suoi adorati genitori.

Andrò a vivere a palazzo…

Non è una bruttissima idea ma…

Non voglio.

NON VOGLIO!

La legge non conta nulla in confronto al bene che si vuole ad una figlia.

Dovrebbero preferire me che una stupidissima legge!

Taysa se ne andò in camera sua dove rifletté e guardò e riguardò la sua stanza per cercare di non scordarsela mai più. Se fosse andata là avrebbe cambiato stanza, casa, amici… e avrebbe dovuto sposarsi.

Poche ore dopo scese per la cena e nel corridoio incontrò il suo fratellino minore.

-Ciao. Sei felice che me ne vado?-

Il fratello la guardò un poco poi rispose convinto.

-Sì!-

Taysa inarcò le sopracciglia.

-Così la casa sarà tutta mia e io dominerò tutto e tutti.-

-Ah, è così?-

Taysa gli rispose a tono.

-Beh, sai che ti dico? Che io mi sposerò con uno dei figli della famiglia Zaoldyeck e diventerò principessa.-

-Non è vero…-

-Sì, che è vero e quando moriranno i loro genitori diventerò regina di tutta la regione e comanderò su tutti.-

-Non è vero, stai dicendo una bugia.-

-Invece è tutto vero. Quando sarò regina comanderò tutto quanto e comanderò anche questa casa. I nostri genitori li tratterò bene, mentre a te ti farò pulire le stalle di corte.-

-NON È VERO CHE COMANDERAI TUTTI! LO DICO ALLA MAMMA!-

-Diglielo, tanto è vero!-

Il fratellino zampettò subito in cucina. A pensarci bene Taysa non aveva mai pensato a questo lato della faccenda. Dopotutto il suo nome voleva dire proprio “colonnello”!

Andò in cucina anche lei per assistere alla scenetta. Il fratello era già arrivato dalla madre, che stava mescolando chissà cosa in una pentola. Il profumino giunse subito al naso della nostra “futura reginetta”.

-Mamma, mamma, Taysa ha detto che quando diventerà regina comanderà su tutta la regione.-

-È vero, tesoro. Sposare un figlio della famiglia Zaoldyeck significa ricevere un grande potere.-

Il bimbo guardò la madre e poi la sorella. Poi prese fiato per prepararsi a dichiarare una notizia di gran valore.

-Allora sposerò anch’io un figlio della famiglia Zaoldyeck!-

Taysa e la madre si guardarono… e scoppiarono in una gigantesca risata liberatoria. Dopo che la madre ebbe ripreso fiato guardò il bimbo dolcemente.

-Purtroppo non si può, per vari motivi. Per prima cosa tu sei un maschietto e non potrai mai sposare un altro maschio! Per seconda cosa solo la figlia maggiore di una famiglia può andare in moglie ad un Zaoldyeck.-

Taysa fece una boccaccia al fratellino che guardò deluso la madre.

-Però quando diventerai grande come Taysa forse potremo farti sposare una delle figlie, che ne dici?-

Al fratellino si illuminarono gli occhi.

-Sì, sì, che bello. Visto Taysa? Anch’io diventerò potente come te!-

Taysa stava per protestare quando vide l’occhiolino della madre. Però lei sapeva che non sarebbe mai potuto accadere perché le figlie Zaoldyeck erano più grandi di lui e poi perché solo gli eredi al trono potevano diventare re. Lo aveva imparato a scuola.

 

 

A cena nessuno fiatava, finché Taysa riuscì a farsi venire in mente una domanda sensata.

-Quando dovrei partire?-

-Domani mattina tardi. Infatti arriverai al castello a mezzogiorno e pranzerai là.-

-Mmh, chissà quante delizie raffinate ed eleganti mi faranno assaggiare!-

-Ti faranno ingrassare come un’oca… e poi ti divoreranno per Natale…-

-CARO!-

Il padre di Taysa era molto contrariato che la figlia se ne andasse di casa e prendesse marito. Era contrario fin dall’inizio, anche se sapeva che non poteva di certo protestare contro la famiglia reale. Lo avrebbero subito imprigionato o mandato direttamente alla forca. La famiglia Zaoldyeck era di sicuro una famiglia potente che governava sulla zona, ma erano anche tutti quanti mercenari! Esperti in omicidi senza lasciare la minima traccia.

Taysa avrebbe dovuto convivere con loro? Con una famiglia di ASSASSINI???? E se avesse rifiutato di sposarsi? L’avrebbero di sicuro fatta fuori. Povera Taysa… che destino ingrato la aspettava. Certe volte essere ricchi non porta proprio la felicità.

 

Taysa sapeva questo. Sapeva tutto. Sapeva che non avrebbe dovuto essere scortese, che avrebbe dovuto comportarsi in maniera signorile e… che se anche avesse mosso un passo al di fuori della reggia sarebbe morta fra mille torture. La piccola si era rinchiusa in casa con un groppo in gola e singhiozzava dalla paura. Non sarebbe resistita un giorno, se lo sentiva. Se non ammazzata da un componente, sarebbe morta di dolore e di sofferenza. Probabilmente avrebbe tentato di scappare già dal primo giorno così l’avrebbe fatta finita e sarebbe morta subito, senza rimpianti.

Pesanti colpi alla porta d’ingresso si fecero sentire facendo saltare dallo spavento la Taysa tremolante e singhiozzante.

Oh no, sono loro.

Vogliono portarmi via.

Ma è presto, è sera.

Forse la mamma si è sbagliata a dirmi gli orari.

Mi devo comportare bene.

Non devo piangere.

Non devo avere paura.

Sono forte.

Sono forte.

Si asciugò in fretta le lacrime e andò in corridoio. Aprì la porta col fiato sospeso e quando vide chi aveva bussato scoppiò in un pianto liberatorio. Alcuni suoi compagni di classe erano venuti a trovarla, augurandole una buona permanenza al castello. Taysa cercò di ricomporsi e invitò quella decina di ragazzine dentro casa sua. Si rifugiarono nella camera da letto dove scoppiò la baraonda. Migliaia di vocette strillavano e parlavano tutte in una volta, così da far capire poco e niente alla già abbastanza confusa Taysa. Quando con un grido le acquietò, una ragazza dai lunghi capelli corvini ricominciò a parlare.

-Oddio, ma non sei emozionata? Andrai alla corte regale!-

-Emozionata? Poverina, sono tutti dei mercenari là dentro! La uccideranno.-

-Ma si sposerà capite? Ma non con il più figo della scuola… CON UNO DEI PRINCIPINI! Chissà se saranno carini.-

-Certo che sono carini! Hai visto le loro foto sui libri di storia?-

-Ma quelli saranno stati i loro trisavoli, vecchi di cent’anni a dir poco.-

-Ragazze, vi prego, vi prego, un po’ di ordine. Guardate com’è sconvolta la povera Taysa. Tutte queste emozioni la stanno corrodendo nel profondo. Come sei pallida, amica mia, rilassati, andrà tutto bene.-

-Ma… non ne sono sicura…-

-Ma tu sei fortunata, pochi hanno questo onore!-

-Fortunata? Questa poveretta sta andando a morire e tu dici “che fortuna”? Prepariamogli una tazza di the, per farla star meglio.-

-No, ragazze, non vi disturbate.-

-Taysa, sei la nostra migliore amica e… stai per lasciarci tutte. È naturale che siamo premurose con te, lasciaci trascorrere questi attimi con te e farti scordare, almeno per un poco, tutte le tue insicurezze.-

Taysa annuì tristemente. Era vero. Un’altra sofferenza che stava per dimenticare: doveva lasciare tutti i suoi parenti, i suoi amici… tutto! La vita era proprio ingiusta con lei.

Passarono ore e ore a parlare, a ridacchiare e a sorseggiare quel buon the, ma sembrava che nulla riuscisse a far star meglio la ragazza. Arrivò così il momento di lasciarle e furono consumate molte altre lacrime. Il cuore di Taysa ora era proprio al limite. Si sarebbe suicidata pur di non soffrire mai più così.

La notte dormì come un sasso, senza pensieri, né sogni che poté ricordare. Nulla. Solo il buio assoluto. Proprio come se fosse morta.

 

 

Fiuuuu… il primo cap è andato. Come avrete notato la famiglia Zaoldyeck, nella mia fic, è sì una famiglia di mercenari ma è anche la famiglia che comanda tutta la regione, quindi sono come dei sovrani. Spero che vi abbia incuriosito almeno un po’! Mi raccomando, commentate in tanti, sia con commenti belli che brutti, perché devo ancora imparare… sono un’artista in erba, io!

Alla prossima allora, ciauuuuuu!!!

  
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