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Autore: Willows    01/06/2014    2 recensioni
Durante il medioevo, era credenza diffusa che, nascere sotto una determinata combinazione astrale, avrebbe condizionato la vita per sempre. Per esempio, quando eri nato Giove era in congiunzione con Venere?
Allora tranquillo, che la fortuna ti sarebbe sempre stata favorevole. Ti saresti dovuto preoccupare, invece, se il giorno della tua nascita vedeva Marte in opposizione a Saturno (brutta storia quella, piena di presagi di morti dolorose o vite lunghe, ma altrettanto spiacevoli).
Ora, mentre Wendy apre la porta in pigiama – quello carino, con gli orsetti, che risale a quando aveva almeno quattordici anni- macchiato di quello che sembra essere cioccolato (ma avendo due fratelli di cinque anni non si può mai sapere) struccata e con i capelli arruffati, trovandosi davanti Niall, verso cui ha una cotta paurosa da circa tre anni, beh la ragazza è certa del fatto che, il fatidico 17 aprile 1996, giorno della sua nascita, le stelle avessero proprio avuto una posizione di merda.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Family bonds

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Louis è da solo, mentre aspetta il ritorno di Wendy seduto in camera della ragazza. Sente le risate acute dei gemelli che corrono per i corridoi e i bonari rimproveri della signora Fisher che sta facendo il bucato, mentre il marito prepara la cena in cucina. Sono proprio una bella famiglia, pensa Louis nel vano tentativo di tenere la mente occupata. Il ragazzo ha sempre odiato stare da solo, fin da quando era ancora in vita, ma adesso il tutto è peggiorato. Louis ama la compagnia, ama uscire, fare casino e divertirsi. Quando era in vita aveva un sacco di amici- o almeno così credeva- non riusciva a stare in casa, era una cosa più forte di lui, il bisogno di uscire, socializzare, conoscere gente nuova. E adesso si trova costretto a vivere ignorato da tutti, tranne che da Wendy, che in quel momento non è nemmeno in casa. Louis pensa che potrebbe essere una specie di contrappasso dantesco, tu che in vita hai sempre brillato in mezzo agli altri, adesso ti ritroverai invisibile,
pensa che potrebbe essere una giusta punizione visto quello che ha fatto, perché di certo non si è sempre comportato bene nella sua vita.
I suoi pensieri vengono interrotti dall’ingresso di Wendy nella stanza, ha il fiatone e la treccia si è praticamente sciolta del tutto.
«Ciao Louis- lo saluta con un sorriso- adesso vado a farmi una doccia, ma dopo dobbiamo parlare» e saltellando esce dalla stanza. Louis ha osservato la scena a bocca aperta, cos’è successo? Wendy non era infuriata con lui? Non era uscita sbattendo la porta e urlando come un’ossessa?
Il ragazzo scuote la testa, certo che, per lui, Wendy Fisher resterà sempre un enigma irrisolvibile.
Venti minuti dopo, Wendy entra in camera con i capelli ancora bagnati e profumata di bagnoschiuma alla fragola, di gran lunga il suo preferito.
«Louis noi abbiamo un problema» esclama e Louis ha già il mal di testa – fantasma o no, ai mal di testa non si sfugge- al pensiero della litigata che seguirà. Perché Wendy vorrà chiarire la discussione  di prima e Louis è certo che il tutto sfocerà in un’altra litigata, quella ragazza prende tutte le sue parole e le interpreta nel modo più sbagliato possibile, poi inizia ad urlare e gesticola e ad un certo punto neanche Louis capisce più niente e quindi inizia ad urlare pure lui, ed è lì che, di solito, la situazione va fuori controllo.
«Dimmi tutto Wendy» replica Louis sbuffando.
«Devo andare a pescare con Niall» esclama sorridendo la ragazza, lasciandosi andare a quello che sembra un balletto della vittoria. Dio quanto è imbranata a ballare quella ragazza, pensa Louis mentre la osserva scuotere i fianchi e agitare le braccia in tutte le direzioni.
«Ma è fantastico, dov’è il problema?» chiede Louis fingendo un entusiasmo che non prova.
La ragazza smette di agitarsi come un’ossessa, si volta verso di Louis e:
«Il problema è che io non so pescare»
 
 
 
Sono passati tre giorni da quella discussione e adesso Louis e Wendy si trovano nella polverosa cantina della nonna di quest’ultima, obiettivo: trovare la vecchia canna da pesca che apparteneva a nonno Fisher. Infatti dopo la confessione della ragazza Louis ha dovuto ammettere di non sapere assolutamente niente sulla pesca, ma che l’avrebbe aiutata  a imparare tutto il necessario, consultando internet e manuali.
«Allora Wendy che tipo di pesca praticherete?» domanda Louis saggiando le conoscenze della ragazza, mentre quest’ultima fruga fra le cianfrusaglie presenti.
«Pesca all’inglese, che è diversa da quella alla bolognese perché devo lanciare l’amo e poi recuperarlo lentamente- risponde corrugando la fronte- oh guarda quello è il mio vestito di carnevale di quanto avevo dodici anni!»
«Ti eri vestita da oliva? Comunque che tipo di galleggianti devi usare?» continua Louis senza lasciarsi distrarre dalla ragazza.
«Si ed ero anche tenerissima, a casa dovrei avere anche delle foto! Ehm… usiamo i galleggianti fosforescenti giusto?»
«Waggler Wendy, i galleggianti si chiamano Waggler» ripete Louis sbuffando.
«Ok non ero concentrata, ma la sapevo. Fammi un’altra domanda» pretende la bionda mentre sposta scatoloni vecchi di chissà quanti anni.
«Cosa sai dirmi sulle esche? E devi ancora spiegarmi per quale motivo Niall ti ha invitato a pesca con lui»
«Sulle esche so che noi non useremo mai vermi vivi, uno perché mi fanno schifo, due perché sono creature innocenti e non meritano di morire»
«I tuoi i discorsi ambientalisti saranno un perfetto argomento di cui parlare mentre pescate pesci, che poi ucciderete» le fa notare Louis ironico.
«Aspetta vuoi dirmi che poi non li libereremo? Oh guarda Louis l’ho trovata!» esulta la ragazza sollevando una canna da pesca che risale al secolo scorso, impolverata e che ha visto tempi migliori.
«Sei sicura che funzioni ancora?» domanda Louis scettico, ispezionandola da vicino.
«Ma certo che funziona, è pure vintage!» risponde entusiasta, sistemandosi i capelli dietro all’orecchio.
Passano il resto del pomeriggio a frugare fra i vecchi ricordi presenti in cantina, ci sono vecchi vestititi appartenenti alla nonna di Wendy, che la ragazza si diverte a provare mentre Louis scoppia a ridere, sottolineando quanto siano ridicoli. Ci sono cartoline datate 1968, giocattoli rotti, e scarpe senza lacci, che senza dubbio appartenevano al padre della bionda. Wendy pensa che sia divertente curiosare fra il passato dei suoi parenti, mentre Louis al suo fianco sorride divertito.
 
«Wendy, mi dispiace darti questa immensa delusione, ma l’appuntamento con Niall sarà un disastro, tu non sei fatta per la pesca» dice Louis, una volta che sono tornati a casa, al sicuro nella stanza della ragazza.
«Hey- ribatte la ragazza fingendosi ferita- non è vero! Perché dici così?»
«Perché sei fisicamente incapace di stare zitta per più di cinque minuti, devi parlare sempre, è una cosa più forte di te» le spiega il ragazzo, osservandola dal suo angolino sul letto.
«Non è assolutamente vero! Guarda adesso te lo dimostro, resterò zitta per venti minuti, anzi mezz’ora» lo sfida la ragazza girandosi verso il muro e dandogli le spalle.
«Sfida accettata» risponde Louis, sicuro della sua vittoria.
Non passano nemmeno sette minuti che la ragazza apre la bocca.
«Louis, posso chiederti una cosa?» domanda stendendosi a pancia in su, il viso rivolto al soffitto e i piedi che penzolano fuori dal letto.
«Ho vinto» le fa notare Louis, stendendosi di fianco a lei. Il tono della ragazza era stranamente serio e lui teme quello che lei possa chiederle.
«Si lo so, ma questa è una cosa seria» risponde voltandosi per guardarlo negli occhi azzurrissimi.
«Spara» sussurra chiudendo gli occhi, per non guardare in quelli di lei.
«Mi parli della tua famiglia? Insomma ormai sono due settimane che ci conosciamo e tu non mi hai mai parlato della tua vita. Se non vuoi non fa nulla, però mi piacerebbe sapere qualcosa di più su di te»
Louis sapeva che prima o poi Wendy avrebbe fatto domande e se prima era restio a parlarne adesso vuole farlo. La sua famiglia gli manca immensamente e spesso teme che tutti i suoi ricordi non siano reali, è strano il modo in cui si sente verso la sua vita passata, verso sé stesso.
A volte, quando Wendy dorme e tutta la stanza è immersa nel buio più totale arriva a dubitare della propria esistenza, è davvero reale? Perché solo Wendy può vederlo? La sua famiglia, il suo passato, la sua vita sono esistite davvero? Sono riflessioni deliranti, Louis questo lo sa bene, ma forse per colpa di Wendy che tanto sana non lo è, non può fare a meno di pensarci.
«Avevo tre sorelle- inizia Louis dopo qualche secondo di silenzio- Charlotte, che aveva quattordici anni e Phoebe e Fizzy, le gemelle. I miei hanno divorziato quando avevo circa dieci e mio padre non è mai stato un tipo molto presente, quindi eravamo solo io mia mamma e le ragazze»
«Sembrano simpatiche le tue sorelle, parlami di loro» le suggerisce Wendy mentre lentamente fa scivolare la sua piccola mano fra quella più grande di lui, come a confortarlo.
Louis rimano stupito dal gesto della ragazza, ma è piacevole e rassicurante quindi continua a parlare.
«Si le mie sorelle erano fantastiche, insomma Lottie, come qualsiasi quattordicenne che si rispetti pensava solo alle boy band e i ragazzi e le gemelle erano davvero due pesti, ma mi mancano immensamente- confessa Louis, mentre gli occhi gli bruciano e inizia a chiedersi se i fantasmi possano piangere- vorrei aver passato più tempo con loro»
«Cosa vuoi dire? Non andavate d’accordo?» chiede Wendy, mentre con il pollice disegna motivi geometrici sul dorso della mano di Louis.
«Più o meno. Voglio dire, andavamo d’accordo, ma io avevo diciannove anni, e quando hai diciannove anni il tuo primo pensiero non è quello di giocare alle barbie con le tue sorelle o guardare un film con loro. E allora mi sembrava giusto così, ma adesso ho l’impressione di essermi fatto distrarre dalla cose che erano veramente importanti»
«Io credo che tu sia stato un fratello fantastico, è normale litigare con i propri fratelli minori» lo rassicura Wendy, perché non ha difficoltà ad immaginarsi Louis mentre gioca con due bambine dai capelli biondi e gli occhi azzurri, mentre le fa ridere o pettina loro i capelli.
«Tu non mi hai conosciuto allora Wendy» dice sussurrando, come se stesse parlando più a se stesso che alla ragazza stesa al suo fianco.
La ragazza non fa in tempo a chiedere chiarimenti che la porta di camera sua si spalanca e Matty e Philip si precipitano nella stanza, lanciandosi sul letto, o meglio, su Louis.
«Wendy, Wendy, Wendy» urlano all’unisono con le loro vocette acute.
«Ditemi tormenti, cosa volete?» domanda Wendy sospirando e facendo un’espressione buffa a Louis che nel frattempo si è alzato e diretto dall’altra parte della stanza, dove c’è la finestra che dà sul balconcino.
«Devi venire subito in camera nostra» dice Matty.
«Subitissimo» annuisce Philip
«C’è un fantasma nell’armadio» continua Matty.
«Un fantasma enorme!» enfatizza Philip gesticolando.
La ragazza si alza e ride scuotendo la testa.
«Oh topini arrivo subito, ma posso assicurarvi che i fantasmi non esistono» afferma prima di lasciare la stanza facendo un occhiolino in direzione di Louis.
 

 
 
 
 
Hey ho.
Salve a tutti! :)
Inizio con lo scusarmi per il lungo periodi di assenza, ma diciamo che questi sono stati mesi intensi. Prima ho avuto la gita scolastica poi tornata sono iniziate verifiche e interrogazioni varie, quindi eccoci arrivati a oggi. D’ora in poi gli aggiornamenti dovrebbero essere più veloci e costanti. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, iniziamo a scoprire qualcosa del passato di Louis e Wendy ha un altro appuntamento con Niall, qualche previsione?
Grazie mille per aver letto se vi va passate dalla mia ultima Os
Slow dancing in a burning room
Crediti per il banner a Monnie
 

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