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Autore: FeBookworm    02/06/2014    3 recensioni
Eccomi qui con il seguito ( tanto atteso spero!) di "Cuore e Ragione".
In questa storia vedremo come i piccoli Draco, Hermione, Blaise e James affronteranno dei nuovi anni ad Hogwarts e di come i poteri di Draco non andranno perduti. Di come, anzi, saranno utili all'ormai adulto Harry Potter.
Dal Prologo:
"Ma quelle voci, quelle luci argentate che lo proteggevano…Tutto nell’insieme facevamo parte di un qualcosa che lui non era ancora in grado di capire.
Quattro anni sono troppo pochi per rispondere a delle domande così grandi.
Forse, un giorno Draco avrebbe trovato la via…Avrebbe trovato tutte le risposte…
Per ora bastava tenere la sua testolina bionda protetta da tutti quegli sguardi e nascosta dal mondo.
Tom come sempre sapeva come proteggerlo.
Tom sapeva sempre tutto.
[....]
“I suoi poteri non rimarranno assopiti per sempre.”
“Ne sono consapevole, Cromo.”
“Prima dei suoi diciotto anni, Iride. Ricordalo. Draco dovrà ritornare ad essere l’Ultimo Oracolo.”
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Nota dell'Autrice:

Per Merlino, è da un secolo che non scrivo qui!!! E me ne vergogno moltissimo, ci tengo davvero a questa storia e averla lasciata a un punto morto per sei mesi e più mi stava uccidendo. Mi dispiace tantissimo non aver aggiornato in tutto questo tempo, ma l'università si è presa tutte le mie energie, lasciandomi senza per tutte le mie storie.
Spero che qualcuno di voi riesca a perdonarmi e riesca a riprendere il filo della storia.
Spero anche che questo capitolo, scritto una notte in cui non riuscivo a dormire e mi sentivo abbandonata come Draco, vi piaccia.

Vi lascio inoltre il link della mia pagina su fb, se qualcuno avesse delle domande o delle curiosità per me ;)
https://www.facebook.com/pages/Fedemorningrockefp/663566033691978

Buona Lettura ;)

-Fé-

 
Capitolo 19.
 

Cromo si trovava in infermeria ad accudire una Iride piuttosto debilitata. Da quando Hermes l'aveva riportata a Hogwarts, il giorno prima, non si era ancora svegliata.

Le accarezzava i lunghi capelli neri e cercava di entrarle nella mente, in modo da captare qualche indizio sulla sua condizione fisica, ottenendo però scarsi risultati. Le sue barriere mentali erano alzate al massimo e niente, nemmeno lui, poteva farle abbassare.

Mio Dio, Iris, che cosa ti ha fatto quella donna?

“Le ha fatto vedere quello che sarebbe successo” disse una voce alle sue spalle.

Cromo si girò di scatto, ma non vide niente. Niente, tranne una piccola sfera di luce luminosa.

“Chi...chi siete?”

“Voi dei pagani mi chiamate Fato. Altri credenti mi hanno dato molti altri nomi, Dio, Allah, Jahvé...molti nomi diversi e di diversa importanza, ma tutti sono adatti a me. Adatti a ciò che rappresento: la Speranza, la Fede e l'Amore.”

“Per la barba di Merlino...” sussurrò Cromo, in preda a mille sensazioni diverse.

“Sì, è una mia creatura anche lui. Come te, Hermes, Iris e tutti gli altri. Siete tutti subordinati a me. E devo dire, dio del Tempo, che sono rimasto molto...deluso della piega che hanno preso le cose. Mi aspettavo finalmente un lieto fine, uno vero questa volta. E invece quel povero ragazzo soffre ancora, soffre terribilmente. Solo io riesco a percepire tutto il dolore che prova. Tradito dal suo stesso Cuore e dal suo amato fratello, riesci a crederlo? Il poveretto è a pezzi.”

La luce continuava a girargli attorno, quasi a incitarlo a rispondere, ma Cromo rimaneva muto, impossibilitato a parlare.

“Credo, Cromo, che io e te siamo giunti alla stessa conclusione. Lo so, lo sento.”

“Io...non ho avuto nessuna conclusione, Signore.”

“Io invece credo di sì. Altrimenti non avresti atteso un altro. Altrimenti non saresti qui ad aspettare che Iris si svegli per parlargliene. Parlane con me, dio del Tempo.”

“Io...”

“Sì?”

“Io credo che Draco non sia in grado di abitare qui, sulla Terra. Non è fatto per vivere tra i mortali.”

“E perché lo pensi?”

“Fin da quando era piccolo, in questa e nell'altra vita, ha sempre dovuto affrontare gravi problemi più grandi di lui per via delle sue visioni. Vedeva cose che stavano per accadere e, quando ha potuto, ha cercato di porvi rimedio. E' sempre stato l'Ultimo Oracolo, una persona al di sopra dei comuni mortali, al di sopra della razza dei Maghi, ma al di sotto di noi divinità. Non appartiene al Cielo, ma non appartiene nemmeno alla Terra. E' troppo, persino per lui.”

“Continua. So che hai trovato una soluzione.”

“E se lui smettesse di vivere qui? Se ascendesse al Cielo? All'Olimpo? Sarebbe un ottimo dio pagano. Un ottimo Angelo Custode per tutti i Maghi, una nuova leggenda per le generazioni che verranno. Un mito più potente di quello di Merlino, conosciuto al pari di quello di Harry Potter.”

“Sarebbe perfetto. E come speri di ottenerlo? Lo sai che dovrai correre qualche rischio, vero?”

Cromo annuì:”Il ragazzo deve morire.”

“No, Cromo. Non deve affatto morire. Deve solo lasciarsi andare. Deve permettere ai suoi poteri di prendere il controllo di tutto se stesso. Il controllo del suo Cuore e della sua Ragione, della sua Mente come della sua Anima. Solo così potrà essere un dio pagano. Avete fatto tutti così. Io lo so, io c'ero quando vi siete dati questo ruolo.”

“Lui non si lascerà mai andare. Il suo amore per Hermione lo lega a questo luogo.”

La luce si allontanò da lui, dall'infermeria, dicendo:”Non mandare Hermione da lui, allora. Mandagli l'unica persona che gli è sempre rimasta accanto, che non l'ha mai deluso.”

“Iris...”

“Mandagli la sua semidea, Cromo. Lei saprà che cosa dirgli.”

“Aspetta! Lei sta male, come farò a...”

“Cromo...” disse la voce flebile di Iride.

Il dio del Tempo si girò verso di lei, stupito:”Iris!!! Stai bene?”

Lei annuì e lo guardò allarmata:”I miei occhi. Di che colore sono i miei occhi, Cromo? Ti prego, dimmelo!!”

Cromo le sorrise fiducioso:”Sono argentei, Iride. Sei tornata in te. Sei tornata da noi.”

Le lacrime iniziarono a bagnare le guance di Iris mentre realizzava che finalmente tutto quell'incubo era finito.

“Draco ha bisogno di te, Iride. Ora più che mai.”

 

********************************************************************************

 

Si ritrovarono tutti nello studio di Silente. Blaise e Theo ancora scossi dalle lunghe ricerche per trovare il loro amico di un tempo, Hermione abbracciata a Tom, la sua nuova ancora di salvezza, Harry vicino a Silente, il suo mentore, in cerca di coraggio, Hermes, Eros, Apollo, Cromo e Iride al centro dell'ufficio, concentrati sul loro compito.

“Ripetiamolo ancora una volta, giusto per esserne sicuri” disse Harry, rompendo il silenzio.

Hermes prese la parola:”Adesso Cromo aprirà un buco spazio-temporale, in modo da raggiungere il vecchio Malfoy Manor dov'è l'Ultimo Oracolo. Io, Eros e Febo gli daremo una mano a tenerlo aperto, in modo che Iride, andrà lei su questo non si discute Hermione, possa avere tutto il tempo necessario per assicurarsi che lui stia bene. Una volta fatto questo, tornerà da noi e ci organizzeremo per salvarlo.”

“Non credo che sarà necessario” intervenne un altro dio.

Tutti si voltarono verso di lui.

“Ade” disse Iris:”Che cosa ci fai qui?”

“Voglio riportare l'ordine. E' già da troppo tempo che quella pazza è tra i vivi. Il suo posto è nel mio regno.”

“E come speri di catturarla? Draco non è riuscito a scalfirla, come pensi di poterlo fare tu?” gli chiese Hermione, sfogando su di lui tutta la sua preoccupazione.

“Con questo” rispose tranquillamente Ade, mostrando loro un piccolo scrigno.

Silente e Apollo fecero un fischio di apprezzamento, mentre Hermes, scuotendo la testa divertito, disse:”Hai tirato fuori la cavalleria, zio Ade?”

“E' quello che ci serve” disse l'altro con un'alzata di spalle.

“Ma che cos'è?” chiese Hermione, ma nessun dio le rispose. Lei allora alzò gli occhi su Tom che era rimasto pietrificato da quella visione:”Tom?”

“E' il Vaso di Pandora, Herm.”

Quel Vaso di Pandora? Quello con dentro tutti i Mali della Terra?”

Tom annuì:”Ade lo utilizza contro noi spiriti ribelli. Quando ci allontaniamo troppo dal nostro posto, infestando il mondo, ci rinchiude lì dentro per un periodo che ci pare eterno. E' la tortura peggiore per qualsiasi spirito, perché lì dentro torni ad avere un corpo e provare dolore, paura e pazzia. Non invidio zia Bella in questo momento.”

Ade ghignò, un ghigno degno di qualsiasi Malfoy:”Te lo ricordi bene, vero Thomas? Ci siamo divertiti io e te giocando con questo piccolo scrigno. Beh, allora...iniziamo?”

Cromo annuì, concentrandosi sullo scorrere del Tempo:”Che inizino i giochi.”

 

********************************************************************************

 

Draco continuava a dondolarsi avanti e indietro, canticchiando una vecchia ninna nanna, la stessa che sua madre usava per farlo addormentare le prime volte che i suoi poteri si manifestarono. Non sapeva come, ma era sempre riuscito a calmarlo, facendolo entrare in uno stato di pace e serenità che non si allontanava fino alla prossima catastrofe.

E anche adesso, in quegli ultimi giorni passati dentro il suo passato, riusciva a tenerlo calmo.

Cromo, ma dove sei? Avevi detto che saresti venuto a prendermi...

Improvvisamente, sentì un forte vento dentro la sua cella e una luce accecante invaderlo. Vide due figure fuoriuscire dalla luce e venirgli incontro.

“Draco...Draco, come ti senti?”

Una delle due figure venne verso di lui, accarezzandogli una guancia. Aveva una voce così dolce da sembrare ultraterrena, angelica quasi.

“Draco, guardami. Guarda verso di me”.

Fece come lei gli diceva, non capendo esattamente che cosa volesse da lui, così debole...così vulnerabile com'era in quel momento.

Vide due occhi argentei e brillanti che sembrarono restituirgli lo stato di benessere che aveva nella sua infanzia, prima che i suoi poteri si manifestassero.

Iridion” sussurrò, beandosi di tutta quella luce che lo stava invadendo.

“Sì, Draco, sono io. Sono venuta a prenderti. Ti riporto a casa adesso, va bene?”

“Casa?”

“Sì, a casa. Ti riporto a Hogwarts dove Blaise e Theo ti stanno aspettando. Eravamo tutti così preoccupati per te, Draco.

“Hermione...”

Iride annuì forte:”Anche lei ti sta aspettando, assieme a Tom.”

Una fitta lacerò l'anima di Draco, realizzando che Hermione non era più sua, ma di suo fratello.

Una risata isterica gli uscì dalle labbra, facendo spaventare Iride.

Che gran bello scherzo del destino. Riportava in vita suo fratello, lo riportava addirittura all'età in cui morì e lui gli rubava la ragazza, il suo Cuore.

All'inizio si era sentito tradito e abbandonato, ma alla fine il suo stesso cuore, così abituato a soffrire, aveva incassato il colpo e pian piano era ritornato a battere giusto lo stretto necessario per ritornare a vivere.

L'unica cosa a cui auspicava era la Pace, la Pace Eterna.

Che Hermione e Thomas si sposassero pure. Alla sua Anima, alla sua Mente non importava più niente di tutti e due. Gli erano completamente indifferenti.

E tutto questo l'aveva realizzato in quel periodo di sofferenza e doveva solo ringraziare zia Bella per questo.

Doppio scherzo del destino.

“Iridion, dobbiamo andare. Cromo e gli altri non riusciranno a tenere aperto il passaggio ancora a lungo” disse l'altra figura.

“Ade?” sussurrò Draco, sentendo due braccia forti sollevarlo da terra.

“Sì, Ultimo Oracolo. Sono io.”

“Che ci fai qui?”

“Ho punito lo spirito ribelle di tua zia, ecco tutto. Mica sono venuto qui a salvarti le chiappe perché ero preoccupato per te. Non sono mica quel sentimentale di mio fratello Zeus.”

Draco sorrise:”No, certo che no. Hai usato l'Eterna Dannazione?”

“Il Vaso di Pandora”.

“Ah, c'ero quasi.”

“Adesso sta zitto e reggiti forte, okay? Stiamo per tornare al presente.”

Draco non sentì niente, fino a quando non percepì il pavimento freddo di Hogwarts sotto i suoi piedi e due paia di braccia, braccia umane e non da dio pagano, stringerlo.

“Dra, per Merlino! Credevamo di averti perso!” dissero in coro Theo e Blaise.

Ah, questa è casa.

Finalmente.

   
 
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