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Autore: ChiaraBJ    05/06/2014    4 recensioni
Una nuova collega per Ben e Semir,una donna misteriosa ,un passato che torna a tormentare Ben e che lo porterà a dover affrontare antichi fantasmi e pericoli mortali.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Jager, Semir Gerkan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OSCURITA’ E LUCE
Un timido sole stava nascendo dietro le spalle di un atterrito Semir.
Il piccolo ispettore era sconvolto: aveva sentito uno sparo, l’urlo di un uomo e un altro sparo.
Ogni muscolo del corpo di Semir era come paralizzato, il pensiero di essere arrivato troppo tardi lo aveva pietrificato.
Improvvisamente il suo cellulare vibrò e seppure a fatica l’ispettore riuscì a rispondere.
 “Gerkhan …” ma la sua voce era un poco più di un sussurro
”Ispettore Gerkhan, li abbiamo trovati... abbiamo anche chiamato due ambulanze” disse una voce concitata dall’altro capo del telefono.
Semir si alzò e si mise a correre come un forsennato verso la palazzina.
“Due ambulanze ?“ pensò tra sé mentre correva “Per chi? E un buon segno? O no?”
Paura, gioia, speranza, angoscia: un turbinio di sentimenti invase la mente e il cuore dell’ispettore
Semir entrò dentro la palazzina da dove aveva sentito provenire gli spari e arrivò davanti ad una porta di una stanza dove stava di guardia un agente della SEC.
Con il cuore in gola Semir si addentrò nella stanza e appena la sua vista si abituò a quella semioscurità  quel che vide lo sconvolse.
I corpi di Ben e di Kiara  erano uno accanto all’altro.
Stranamente a Semir sembrò di assistere ad una scena di Giulietta e Romeo … la morte li aveva uniti … per sempre.
Aveva le gambe che quasi non lo reggevano più, ma si costrinse ad avvicinarsi ai corpi dei suoi due colleghi; ai suoi occhi sembrava quasi che stessero dormendo: Kiara aveva per cuscino il petto di Ben, mentre lui le stingeva le spalle. Purtroppo la ragazza aveva una profonda ferita d’arma da fuoco tra la spalla e il cuore.
”Ben..” disse con voce strozzata e accarezzò il volto del suo giovane amico.
Il cuore gli si fermò quando sentì un colpo di tosse e Ben apri gli occhi.
”Semir….” disse debolmente Ben ”Kiara … Fox … le ha sparato …”.
Istintivamente Semir tastò il polso a Kiara.
”E’ ancora viva …” e  voltandosi verso l’agente di guardia alla porta urlò ”Quando arrivano queste ambulanze maledizione!”.
 
Da parecchio tempo Semir  era seduto su di una scomoda sedia d’ospedale; aveva chiamato Andrea dicendole che Ben era in sala operatoria, ma non era in pericolo di vita .
Altrettanto non si poteva dire per Kiara che all’arrivo dei medici era stata  subito intubata prima di essere caricata sull’ambulanza.
Passò un tempo   che a  Semir  sembrò infinito, la sala d’attesa si era riempita di colleghi e amici di Ben.
A Semir si strinse il cuore: chi avrebbe pianto Kiara se fosse morta?
Ma poi vide una tristissima Kim Kruger; all’inizio pensò fosse per Ben, in fondo tutti erano affezionati a quel ragazzo , ma ora non ne era poi così convinto.
Finalmente dalle porte scorrevoli uscì un medico.
”Sono il dottor Markus Kostner, vorrei parlare con i parenti dell’ispettore Jager per favore”.
Il commissario Kruger si fece avanti e porgendo la mano al dottore si presentò.
”Salve dottore, sono Kim Kruger e sono il diretto superiore dell’ispettore Jager … qui non ci sono  suoi parenti diretti, ma le assicuro che è come se fossimo la sua famiglia, la prego ci dica come stanno lui e la signorina Becker ...”
Semir notò con che dolcezza la Kruger pronunciò queste parole: a volte il suo capo sapeva essere amorevole come una mamma.
“Bhe ecco l’ispettore Jager ha una profonda ferita al fianco, ma fortunatamente, a parte la copiosa perdita di sangue, non sono stati lesi organi vitali, anzi fra qualche minuto sarà portato in reparto e se uno, e dico uno solo di voi, vuole vederlo, potrà farlo”.
Semir che alla vista del medico si era alzato dalla sedia, crollò di nuovo  ”Dio ti ringrazio …” disse tra sé .
”E la signorina Becker?” chiese il commissario Kruger.
“Kiara … “pensò  tra sé Semir  e si maledisse un po’.
Non aveva pensato più a lei … a lui in fondo bastava che  fosse vivo Ben e stesse bene.
“La situazione della signorina Becker è decisamente più grave, allo stato attuale”
Il dottore fece una pausa, non voleva alimentare false speranze non ci resta che aspettare e pregare. 
"E’ in coma farmacologico, la pallottola che l’ha colpita è passata molto vicino al cuore ed è un miracolo che non abbia reciso l’aorta, mi spiace, ma al momento attuale non possiamo sciogliere la prognosi” detto questo il medico si congedò da loro.
 
Era da più di un’ora che Semir era seduto su una sedia vicino al letto di Ben, ogni tanto gli prendeva la mano e lo accarezzava.
Per lui quel ragazzone era quasi come un fratello piccolo, o meglio ancora era come un figlio. Quanto si arrabbiava Ben quando lo trattava così, ma era più forte di lui, gli voleva bene e se gli fosse capitato qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
Semir stava quasi per appisolarsi sulla sedia quando la sua mano fu stretta da quella di Ben.
Ben aprì gli occhi e appena vide il suo collega con voce fioca lo chiamò.
”Ciao socio”
“Ciao socio” rispose Semir  “come stai ?….”
Ben abbozzò un sorriso, ma poi tutto ad tratto quel sorriso svanì
”Semir … Kiara … dov’è? … è …”
Ben non ebbe né il coraggio né la forza di finire la frase aveva paura che il suo collega gli facesse un cenno negativo con la testa.
 Chiuse gli occhi “Semir ... quel folle bastardo voleva sparare a me, voleva che Kiara soffrisse vedendomi morire, ma lei mi ha fatto da scudo , mi ha salvato la vita … Semir questa volta l’ho uccisa davvero … non rivedrò più i suoi stupendi occhi …” e  scoppiò in un pianto disperato.
”Ben …. tu non c’entri, non hai sparato tu … dai adesso calmati …”disse il piccolo ispettore accarezzandogli la testa.
“Ma io mi sento in colpa … mi sento come se le avessi sparato io … non ho saputo proteggerla … oggi come allora …”.
Semir non sapeva cosa rispondere a Ben.
Stette li in silenzio a sentirlo piangere finchè il ragazzo non si riaddormentò esausto.
Poco dopo Semir uscì dalla stanza.
 
 
In sala d’attesa era rimasta solo il commissario Kruger che appena vide il suo ispettore chiese
“Come sta Jager?”
”Fisicamente bene … psicologicamente … un po’ meno …” rispose Semir
La Kruger annuì , trasse un respiro 
”Il secondo sparo che ha sentito … si ricorda?”.
Adesso ricordava, aveva sentito due spari, ma poi tra la concitazione degli eventi e aver trovato il suo migliore amico se ne era dimenticato.
”Si …  a proposito, Fox?” domandò Semir.
”Il secondo sparo ha ucciso Fox , un agente della SEC lo ha visto sparare a Kiara …”
”Commissario, pensa ad una eliminazione premeditata?” Semir era perplesso
”Chi può dirlo Semir “ rispose una demoralizzata Kruger.
Raramente il commissario lo chiamava per nome, ma forse, anzi sicuramente, era stanca anche lei.
”Comunque Kiara era riuscita a fornire una lista falsa a Fox e falsificare le coordinate bancarie del conto, così che lui credesse che tutto fosse andato tutto secondo i suoi piani. Sfortunatamente non siamo risaliti ai destinatari della lista, Hartmut ci sta lavorando, ma i server sono anonimi quindi chissà se avranno mai un nome i mandanti, comunque l’importante è che le identità dei vari agenti sotto copertura siano al sicuro.”
”Come sta Kiara, capo?” chiese quasi bisbigliando Semir
”E’ in coma farmacologico … attendere e pregare …” disse  tristemente la donna
”Per lei Kiara, non è solo una collega, giusto?”  chiese Semir cercando di essere il più delicato possibile.
Alla Kruger si inumidirono gli occhi
”Si ricorda di Thomas?”.
”Si, il ragazzo di Kiara, ma che c’entra?”  rispose perplesso   Semir
”Kiara e Thomas dovevano sposarsi … e Thomas era mio fratello” detto questo lasciò un basito Semir in mezzo alla sala attesa e se ne andò.
 
 
Due giorni dopo , Ben era ancora  in ospedale, ma per fortuna le sue condizioni fisiche erano in netto miglioramento, tanto che nel pomeriggio avrebbe potuto scendere nel reparto di terapia intensiva a trovare Kiara.
 
Seduto su di una sedia a rotelle nel pomeriggio fu accompagnato dal dottor Kostner al reparto dove si trovava Kiara e durante il  tragitto  chiese ancora una volta delle condizioni della ragazza.
 
“Vede ispettore , il fatto è che la signorina Becker è ancora in coma  farmacologico  questo per non affaticare il suo fisico, anche se devo dire che sono fiducioso. La ragazza è forte le stiamo diminuendo piano piano le dosi , per far anche in modo che si svegli gradualmente,  come vedrà lei stesso non è  più intubata, ha solo un tubicino che l’aiuta a respirare … abbia fiducia “
Ben entrò nella stanza dove stava Kiara, il dottore lo salutò.
Si avvicinò al letto, se a Semir  erano sembrati Giulietta e Romeo a lui ora la ragazza  rammentava  Biancaneve: il viso pallido, incorniciato da capelli scuri, le labbra rosse e quegl’occhi blu che purtroppo erano  ancora chiusi.
“Perché ti sei messa a fare l’eroina ? Perché? Già avevo Alexia sulla coscienza … non voglio anche te” le disse prendendole la mano.
“Guarda ho chiesto a Semir di portarti l’MP3 che avevi a casa, poi quando mi faranno sloggiare chiedo se posso farti ascoltare un po’ di musica , così ti svegli … anzi te lo metto subito così ti ricordi di me al pub e ti svegli per farmi un'altra ramanzina …” disse sorridendo, ma subito dopo una lacrima gli  solcò il viso.
 
Passarono altri giorni e Ben ogni volta che poteva andava a trovare Kiara che anche se in netto miglioramento non si era ancora svegliata.
 
Kiara si guardò attorno le sembrava di essere leggera ,  di fluttuare nell’aria 
“Dove sono? “ disse
“Ciao amore mio”  rispose una voce dolcissima
La ragazza si girò in direzione della voce, quella voce che lei conosceva bene,  ma non sentiva da tanto tempo
“Thomas amore mio …” ma non riusciva a muoversi
”Thomas non riesco a venire da te …”
”Lo so , ma guarda …” e le fece segno di guardare la stanza .
”Thomas chi è quel ragazzo laggiù ? e perché piange? … Ma quella sono io! Ma allora se ti vedo Thomas .. sono … morta?” chiese una incredula Kiara.
“No, non lo sei e io quel ragazzo non lo conosco , ma sicuramente tu sì e lui pure , è lì da un bel po’ e ti viene a trovare spesso ti ha portato pure la ‘nostra’ musica anche se a volte lui stesso la canta”.
Poi aggiunse
“Sai ti canta spesso ‘ lullaby ‘ dei Nickelback , lui desidera tanto che tu apra gli occhi"
A Kiara vennero in mente alcuni versi della canzone
Ti prego, lascia che ti porti fuori dall’oscurità, alla luce
Perché ho fede in te
Che riuscirai a passare un’altra notte
Smettila di pensare alla via d’uscita più semplice
Non c’è bisogno di spegnere la candela
Perché non è finita per te
Sei decisamente troppo giovane
E il meglio deve ancora venire
 
Kiara notò la somiglianza tra Thomas e Il ragazzo e all’improvviso  ricordò tutto
“Ben Jager …  sì quel ragazzo lo conosco, Ben... allora sei vivo … “
Kiara era felicissima, ma decisa disse
“Adesso che so che è vivo posso venire da te Thomas …”
“No Kiara, invece devi svegliarti … devi continuare a vivere”  rispose dolcemente Thomas
“Non c’è nessuno a cui interessi che io viva … e io voglio tornare da te …”
La voce di Kiara era triste, ma sempre più decisa.
“Kiara non puoi lo sai, e sul fatto a cui nessuno interessi che tu viva … ho qualche dubbio” e le sembrò che Thomas le indicasse di nuovo Ben.
“Kiara si voltò a guardare Ben, ma quando  rivolse di nuovo lo sguardo a Thomas, lui non c’era più.
 
Nello stesso istante la ragazza finalmente aprì gli occhi.
Poi li richiuse subito … la luce le dava fastidio anche se  aprendoli le sembrava di aver visto qualcuno seduto su di una poltrona vicino al suo letto.
 Si costrinse a riaprire gli occhi e ciò che vide la riempì di gioia; ecco chi continuava a parlarle addirittura a cantare,quando lei voleva solo sonno e silenzio.
“Ispettore Jager” disse  debolmente.
Ben si svegliò dal suo torpore: davanti a sé gli occhi e il sorriso più belli che avesse mai visto.
”Ciao” riuscì solo a dire e premette il pulsante della chiamata; sapeva che se Kiara si fosse svegliata doveva avvisare subito i medici.
“Ispettore come sta?”chiese con un filo di voce
”Dovrei  chiedertelo io come stai, sei tu quella che sta a letto …”   A Ben sembrò  che il cuore gli stesse per scoppiare dalla gioia
”E’ che mi piace dormire …”   rispose Kiara cercando  di stare al gioco.
”Devo farmi accoltellare ancora perché tu mi dia del tu,  signorina Becker? O dovrei dire Alexia?” rispose il ragazzo.
Kiara sorrise e Ben ricambiò.
”Vada per il tu, Ben”  rispose Kiara
”Bene andata! Adesso  però cerca di rimetterti in forze, perché appena uscirai da qui, hai un tavolo prenotato nel più bel ristorante di tutta Colonia” disse Ben sfregandosi le mani.
”Mi sa che ci metterò un po’ a guarire, non sono da locali Vip ispet … Ben ”.
”Che dici della pizzeria in Friedrichstraße?”  propose  Ben
”Andata!” rispose Kiara
Tutto ad un tratto Ben si rabbuiò e la cosa non sfuggì a Kiara che chiese
“Cosa c’è che non va Ben?”
“Mi chiedevo cosa farai ora?In fondo la tua missione è finita. Tornerai  all’LKA ? O rimarrai all’Autostradale fino a che la nostra segretaria non ritorna dalla maternità? “
Ben non aveva neppure il coraggio di guardare la ragazza negl’occhi, aveva il timore che quegl’occhi gli dicessero ‘addio’
“Il Commissario Kruger mi ha proposto di restare … anche se dovesse tornare la vostra segretaria …”
Ben sfoderò uno dei suoi meravigliosi sorrisi
“E tu che le hai risposto? Cosa hai deciso di fare?”
“Per adesso non lo so, vedremo … intanto voglio guarire e uscire da qua … “ gli rispose Kiara
“E venire a cena con me!” disse prontamente Ben
“E andare in pizzeria con te, perché te l’ho promesso e poi mi  fa piacere …” disse un po’ arrossendo “Poi si vedrà in fondo al Distretto tutti siete stati sempre gentili con me … “
“Già peccato che io non possa dire altrettanto!” disse divertito Ben, ma poi aggiunse “Anche se adesso so il perché e perché ti comportavi così”
I due poliziotti continuarono a chiacchierare ancora un po’ fino a quando entrò un’infermiera che invitò gentilmente Ben ad uscire, c’erano da fare esami e controlli.
”Torno domani se ti fa piacere, ma se non ti fa piacere … mi hai già detto no una volta …”  disse il giovane ispettore assumendo l’aria di un bambino a cui hanno appena rifiutato qualcosa
”Ti direi di no, solo per il gusto di dirtelo” ribatté divertita la ragazza.
”Sai già una volta una ragazza mi ha detto di no e sono finito all’ospedale, mica vorrai avermi sulla coscienza …”.
”Per carità,no!” ribadì Kiara.
Ben le si avvicinò, avrebbe voluto baciarla sulle labbra, ma ripiegò con un bacio sulla fronte.
Il giovane ispettore si era innamorato di lei, ma lei? Chissà magari un domani … intanto lo aspettava una serata insieme.
Forse la prima di una lunga serie.
                                                                    FINE
Vorrei ringraziare tutti per essere arrivati a leggere questa storiella fino alla fine. Un ringraziamento particolare va a chi ha recensito: Furia, Sophie,Laura e naturalmente alla mia preziosissima lettrice beta Maty, i tuoi suggerimenti sono stati preziosissimi .
Chissà può darsi che questa sia stata l’inizio di una avventura … chi può dirlo … alla prossima.
Un abbraccio forte a tutti.
ChiaraBJ
  
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