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Autore: PollyFTSissi    10/06/2014    2 recensioni
[Spirk- AU]
"Il mio nome è S’chn T’gai Spock, sono in partenza da ShirKahr verso New York, negli USA, sulla terra.
Mio padre, l’ambasciatore Sarek, mi ha concesso questa vacanza-studio dopo anni di duro lavoro all’Università di Vulcano. Sto andando lì per studiare l’arte e la cultura umana, ed anche se trovo gli umani altamente illogici, la loro arte mi affascina.
Quindi ho deciso di tenere un diario di bordo, o di viaggio, come lo chiamerebbero i terrestri, per appuntare tutto ciò che mi accadrà, in modo da non dimenticare nulla."
"Ero lì al Metropolitan Museum of Art, mi stavo lamentando tra me e me perché non ci stavo capendo granché del quadro (la “morte di Sorcate” o qualcosa del genere; non so se centrassero davvero i topi), quando arriva questo bastardo dalle orecchie a punta che inizia a parlare con tono da maestrino.
“Socrate preferì la morte piuttosto che rinunciare ai suoi ideali e si batté per l’educazione dei giovani. Come puoi vedere lui è…” bla, bla, bla. Stronzate, insomma."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Spock, Un po' tutti | Coppie: Kirk/Spock
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Premessa iniziale: Prima di tutto salve, e grazie per aver aperto la fan fiction!
In ogni capitolo sarà presente il diario sia di Kirk che di Spock, che presentano delle differenze: quello di Spock è più simile ad un diario di bordo, verso l’inizio, poi vedremo come si evolverà. Mentre quello di Jim è un tipico diario confidenziale, chi non ne ha mai avuto uno? Con la sola differenza che ha la sua sezione “conquista del giorno”. Vi preghiamo di immaginarvi i personaggi dei nuovi film, più che quelli della TOS.
Detto questo, buona lettura!
 
Diario di bordo,                                                                                               Data terrestre: 10 Luglio 2253
Il mio nome è S’chn T’gai Spock, sono in partenza da ShirKahr verso New York, negli USA, sulla terra.
Mio padre, l’ambasciatore Sarek, mi ha concesso questa vacanza-studio dopo anni di duro lavoro all’Università di Vulcano. Sto andando lì per studiare l’arte e la cultura umana, ed anche se trovo gli umani altamente illogici, la loro arte mi affascina.
Quindi ho deciso di tenere un diario di bordo, o di viaggio, come lo chiamerebbero i terrestri, per appuntare tutto ciò che mi accadrà, in modo da non dimenticare nulla.

Ora di arrivo sulla Terra: 08.46 a.m.
Ora attuale: 23.39 p.m.
Scrivo dalla mia stanza, prima di coricarmi, per raccontarti la mia prima giornata passata sulla Terra.
Naturalmente con la velocità di curvatura non ci sono volute che poche ore di viaggio. Alloggerò una settimana a casa di uno studente di medicina: Leonard McCoy, che affitta stanze per pagarsi gli studi.
Appena arrivato, non sapendo niente di questo posto, gli chiesi di accompagnarmi al Metropolitan Museum of Art, dove avevo già un itinerario da seguire.
Il museo era imponente, affascinante, e con la sua arte sia antica che contemporanea non avevo che l’imbarazzo della scelta… Per prime avevo scelto le stanze dedicate all’antico Egitto, rovine che desideravo studiare da anni.
Girando per i corridoi di arte europea, catturò la mia attenzione, un quadro che avevo visto già visto da qualche parte… Poi ricordai: si chiamava “La morte di Socrate”. Avevo letto qualcosa al riguardo su un libro di arte, che parlava dei grandi pittori francesi del 1700-1800.
Accanto a me c’era un ragazzo biondo, dall’espressione vispa, che guardava confuso il quadro. All’inizio lo lasciai perdere, almeno finché non lo sentii sussurrare tra sé e sé «Ma che senso ha questo quadro?».
Lo guardai, stizzito. Cosa ci fa una persona del genere in un museo di arte?
«Mi sembra abbastanza ovvio, no? Non sai chi è Socrate?»
Il ragazzo mi guardò sconvolto, come se non mi avesse notato prima «Questo quadro si chiama “La morte di Socrate”, non a caso. Socrate preferì la morte piuttosto che rinunciare ai suoi ideali e si batté per l’educazione dei giovani. Come puoi vedere lui è al centro del quadro, mentre uno dei suoi allievi gli porge un infuso di Cicuta, che lui fu condannato a bere per darsi la morte. Il bello di questo quadro sta nel fatto che i suoi discepoli e sua moglie sono disperati, mentre Socrate dimostra una grandissima fermezza e forza d’animo»
Naturalmente l’altro continuò a sostenere la sua tesi «Come si fa a rimanere calmi e forti prima di bere un veleno? Non ha assolutamente senso»
Sospirai pesantemente, rassegnandomi all’ottusità del mio interlocutore. Leonard si avvicinò a noi, vedendomi esasperato.
«Jim, cosa ci fai qui?» chiese al biondino, con un sorriso ironico.
«Vi conoscete?» chiesi, incredulo.
«Potrei farti la stessa domanda» mi rispose Jim, o come si chiama.
Lo fulminai con lo sguardo, e mi allontanai, lasciandoli a chiacchierare da soli.
La terra è immensa, e solo a New York vi abitano milioni di persone, com’è possibile che io mi sia messo a litigare proprio con uno degli amici di chi mi affitta la stanza?
Leonard mi raggiunse poco dopo, riportandomi a casa.
«Quindi hai conosciuto Jim…» disse il mio coinquilino, rompendo il silenzio, una volta tornati a casa.
«Esattamente…»
«Perdonalo, non sa bene cosa vuol fare nella vita. Per ora sta tentando con la storia dell’arte, ma sono sicuro che non porterà a termine nemmeno questo ciclo di studi»
Rimasi turbato dal discorso, non potevo credere esistessero persone del genere, senza un obiettivo nella vita. Cosa fa tutto il giorno se non studiare?
Rimasi solo, in tranquillità, finché circa un’ora fa non bussarono alla porta. Leonard era uscito, quindi andai ad aprire io, con l’intenzione di riferire che il padrone di casa non c’era. Di tutto mi sarei aspettato, ma non quel beota del museo…
 Possibile che le probabilità di incontrare la stessa persona più volte in una città come New York, siano così alte? Forse le leggi della probabilità sulla terra sono diverse?
«Senti… Uhm, Jim… Leonard non è in casa, quindi ripassa più tardi, o domani mattina» dissi, già scocciato dalla sua presenza.
Sembrava stranamente felice e sorpreso di vedermi «No, in realtà, cercavo proprio te…»
Lo guardai stranito «Come scusa?»
Per farla breve, voleva il mio aiuto per studiare storia dell’arte. Rimasi in silenzio qualche secondo, cercando di capire se mi stesse prendendo in giro o meno.
«Se stai scherzando, non credo di capire il vostro umorismo. Se invece fai sul serio, non ho nessuna intenzione di farti da insegnante. Sono venuto fin qui da Vulcano per studiare, non per far da balia ad un umano»
Naturalmente mi intrattenne ancora moltissimi minuti, insistendo nel chiedere il mio aiuto, nonostante i miei numerosissimi rifiuti.
Adesso sono qui a scrivere, con la bruttissima sensazione che questa non sarà l’ultima volta che lo vedo, anche se spero nel contrario.
Non ho forse ragione a pensare che gli umani sono testardi ed assolutamente illogici? Ma soprattutto quel Jim, riesce ad irritarmi più della norma.
Lunga vita e prosperità.

                                                                                                           -Spock
 
 
                                                                                                                                                10 Luglio 2253
Caro diario,
Ehi amico!,
tutto bene? Non posso credere di star parlando con un ammasso di fogli. Quando quella ragazza mi ha proposto di aprirmi un diario (pensava fossi malato, poverina, è solo che mi piacciono le belle donne. Non le psicopatiche, sia chiaro! Anche se lei era davvero una bella biondina…) ho subito pensato che sarebbe stata una buona idea: con le tecnologie che abbiamo mi sarei aspettato un’arrapante psicologa-ologramma o qualcosa del genere, a cui raccontare tutte le mie giornate. Capisci cosa intendo, no amico?
Comunque, delusione a parte, non penso avrò tante cose da dirti. Quindi non offenderti, ok?
Sai che è più divertente parlare con te che con Bones?
Ci si sente!
                                                                                                                                             -Jim
 
Ore 19.00
Cavolo amico, quando ti ho detto che non avrei avuto niente da raccontarti mi sbagliavo di grosso! Cioè, ora ti spiego un po’ come funziono, ecco: sono un ragazzo intelligente, un gran pezzo di figo (senza modestia, lasciamola ai brutti), però ho questa cosa, no, di essere molto… svogliato? Pigro?
Non mi va di fare nulla, ecco. A parte collezionare conquiste su conquiste (se esistesse la Rimorchiologia, amico, io sarei il primo della lista!), non ho davvero idea di cosa fare per vivere.
Prima che il mio vecchio morisse, da bambino, ho sempre sognato di poter diventare un capitano della flotta stellare. Non ho paura, sia chiaro, ma dopo quell’avvenimento non mi ha allettato poi più di tanto.
Quindi sì, ho girato qualsiasi facoltà e qualsiasi posto di lavoro, ma a quanto pare combino sempre casini e quando non ne combino, mi annoio e quindi i casini li invento.
Sono, come si dice? Un nomade, uno che odia la routine e la monotonia.
Ultimamente sto tentando con storia dell’arte; devo ammettere che mi affascina. Insomma, amico, ero lì al Metropolitan Museum of Art, mi stavo lamentando tra me e me perché non ci stavo capendo granché del quadro (la “morte di Sorcate” o qualcosa del genere; non so se centrassero davvero i topi), quando arriva questo bastardo dalle orecchie a punta che inizia a parlare con tono da maestrino.
“Socrate preferì la morte piuttosto che rinunciare ai suoi ideali e si batté per l’educazione dei giovani. Come puoi vedere lui è…” bla, bla, bla. Stronzate, insomma.
Ciò che riuscii a capire della sua parlantina fu che questo tizio moriva serenamente poiché sapeva di star facendo qualcosa di giusto. Allora ho obbiettato, dicendo che non era possibile, e l’elfo si è girato a guardarmi malissimo.
Al che ho scoperto che, indovina, conosce Bones! Giuro: Lenny è venuto con la sua grottesca faccia di schiaffi, dicendomi “Jim, cosa ci fai qui?” e il tizio verde ha chiesto se ci conoscessimo. Noi due?! Al che ho detto “Potrei farvi la stessa domanda” perché, insomma, non pensavo McCoy facesse amicizia con elfi verdi.
Cavolo quel cofanetto del “Signore degli anelli” che gli ho prestato deve avergli dato alla testa!
Abbiamo iniziato a parlare di cavolate, ma ora che ci penso non gli ho chiesto come lo conoscesse.
Intanto l’indigeno verdognolo se l’era svignata, e io poco dopo ho fatto lo stesso perché avevo visto un’addetta al museo da cui mi sarei fatto fare ripetizioni molto volentieri…
Ma si sa, le cervellone sono anche frigide, quindi eccomi qua. Sto seriamente mettendo in conto l’idea di andare a fare una capatina a casa di Bones, per chiedergli se sa dove abita. Sarà pure un so-tutto-io, ma potrebbe seriamente aiutarmi con i miei studi.
E poi, nessuno sa dirmi di no!
A dopo, amico!
                                                                                                                                      -Jim
 
Ore 23.45
Oggi è stata una giornata piena di sorprese. Prima il vulcaniano, poi scopro che Bones lo conosce e per finire scopro che… vivono insieme! Non pensare, amico, Bones non naviga dall’altra sponda: ti spiego.
Sono andato a casa sua, come ti ho detto, per avere informazioni su questo tizio, allora apro e me lo ritrovo di fronte! Dopo avergli chiesto che ci facesse li mi spiega che McBones sta affittando stanze anche a studenti “stranieri”, se così si può dire, e mi fa ridere questa cosa perché chissà che abitudini ha un Vulcaniano! Ho sentito di alieni che non dormono o che all’alba fanno canti propiziatori. Non invidio affatto Bones! Comunque nulla, non sono riuscito a convincerlo.
Ma ci rincontreremo! Da domani comincia l’opera di persuasione alla James Kirk maniera.
Dammi la buona fortuna, amico!
                                                                                                                        -Jim
 
Note delle autrici: Salve a tutti, grazie per aver letto il capitolo! Questa è una fan fiction alter universe, scritta a quattro mani da me e mia cugina, nonché la mia migliore amica. La parte di Spock è scritta da me, la parte di Kirk è scritta da Polly (mia cugina). Spero vi sia piaciuto e spero continuerete a seguirci, qualsiasi critica, purché costruttiva, è ben accetta! Grazie ancora <3
P.s.= Questo è il quadro in questione: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8c/David_-_The_Death_of_Socrates.jpg

   
 
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