Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lutea Eos    10/06/2014    2 recensioni
“Al non ti odia perché ti chiami Malfoy. Ti odia perché sei tu.”
“Questo dovrebbe confortarmi? Non spiega nemmeno precisamente perché mi odi. L’ho sedotto e abbandonato?” La canzonò Scorpius, con poca ilarità nella voce.
Rose fece qualche passo in silenzio, fino alle prime abitazioni “Tu mi piacevi e tu mi facevi soffrire, quindi Al ti odia.” .” Scorpius si bloccò per qualche istante [...] “Per quanto tempo?” Chiese quello alla fine, tornando a seguirla. D’altronde, andavano nella stessa direzione. “Per quanto tempo?” Le chiese di nuovo, col tono che usava per fare le domande agli insegnanti.
“Sette anni” Terminò di confessare Rose
*
Rose Weasley, aspirante giornalista, si trasferisce in una sperduta cittadina babbana, lasciandosi alle spalle Hogwarts, da poco terminata, e con essa il ragazzo che le è sempre piaciuto, Scorpius Malfoy. Ma non ha tenuto conto di chi potrebbe essere il suo nuovo vicino di casa.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'La tela imperfetta'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Caro Al,

ti scrivo nonostante stia per addormentarmi con la piuma in mano. Stamattina ho finito di sistemare gli ultimi scatoloni, con la magia, anche se la mamma mi aveva consigliato di non usarla per potermi abituare meglio al mondo Babbano. Senza qualche colpo di bacchetta però avrei finito tra qualche settimana!

Oggi pomeriggio invece ho conosciuto Tyra, l’esperta di leggende locali. Ricordi quando mi prendevi in giro sostenendo che sarebbe stata una versione poco più giovane della Cooman? Avevi ragione, è proprio come lei, solo molto più giovane: ha appena finito la scuola. Lei però non cerca di spiegarmi come potrei morire, la apprezzo. Invece comincio a dubitare seriamente di Johan: voleva un articolo serio, una ricerca per il Ministero su quanto il mondo Babbano sapeva di noi e mi affida un’esperta più giovane di me?

Domattina comunque mi sveglierò presto e farò qualche ricerca col computer (che per fortuna la mamma mi ha insegnato ad usare). Ho pensato che nel peggiore dei casi andrò a bussare porta a porta per chiedere ai Babbani cosa pensano della magia, anche se ho paura chiamino la polizia.

Tu invece come stai? Hai trovato un posto in cui sistemare il tuo arsenale, dopo che non hai più avuto a disposizione il mio armadio? Attento, la zia Ginny non ci metterà molto a scoprire cosa nascondi sotto il letto.

A presto,

Rose

 

Rose terminò di legare la lettera alla zampa di Antares con uno sbadiglio.

Aprì piano la finestra del salotto, quella che si affacciava sul bosco, per evitare che i suoi nuovi vicini Babbani facessero strane domande, e sporse oltre il davanzale il braccio su cui stava appollaiato il suo gufo screziato, per consentirgli di spiccare il volo. Quello raspò un poco sul suo braccio per farle capire che non gradiva proprio dover volare fino a Londra ma poi partì.

La ragazza sorrise per il solito comportamento del suo uccello e si affacciò per poterlo osservare mentre prendeva quota, sfiorando le cime dei pini fino ad andare a confondersi con gli altri uccelli della notte. Stava per spostarsi finalmente a letto quando udì un commento proveniente dal giardino sotto il suo appartamento.

“Ehi, hai ragione, c’è una luce! Niente Pluffa, che ingiustizia!”

Rose, divertita, pensò che forse non era proprio l’unica strega in quel complesso di quattro appartamenti e che il giorno dopo sarebbe scesa ad informare i vicini che non era un problema per lei che continuassero le loro attività magiche.

*

Rose, appena scesa sul pianerottolo, si ricordò della sera prima e, approfittando del fatto di essere in orario per il suo appuntamento, decise di andare a conoscere i suoi vicini.

Bussò alla porta d’ingresso dell’appartamento sotto il suo e attese. La serratura scattò, aprendo l’uscio, e Rose si stava chiedendo se fosse un invito a entrare quando una voce smorzata, che le parve di avere già sentito, borbottò uno svogliato “Arrivo.”

Qualche attimo dopo ebbe di fronte un ragazzo biondo che la fece boccheggiare.

“Scorpius!” Si riprese Rose mettendosi quasi a urlare.

Weasley… Scorpius?” Aggiunse lui guardandola interrogativo.

“Malfoy!” Si corresse lei in modo veemente maledicendo le sue orecchie che stavano cominciando a prendere fuoco. “Cosa ci fai qui?”

“Vendo bacchette agli elfi domestici.”

Dopo un istante di silenzio Rose ebbe un sussulto “Io sto scrivendo un articolo per il Profeta…

“Non mi interessa, Weasley.” Ribadì quello con aria seccata tirandosi indietro e chiudendo la porta.

“Sono la tua vicina!” Gli urlò la ragazza mentre i cardini dell’intelaiatura vibravano ancora.

Dall’altra parte ci fu uno sbuffo, che Rose col tempo si convinse di non aver mai sentito. Non potè fingere però di ignorare il tono sarcastico delle parole che seguirono: “Come sono felice! Volevi the e biscotti?” né il suono di passi che si allontanavano.

Un po’ intontita, resasi conto che fissare una porta non avrebbe prodotto grandi risultati, andò sui gradini esterni e lì si rannicchiò, chiudendo gli occhi in attesa che la consapevolezza di quanto accaduto la sommergesse.

Scorpius. In una sperduta. Cittadina. Babbana. Dove già la probabilità di incontrare un mago qualsiasi rasentava lo zero. Lui. Perfetto!

Chissà cosa doveva aver pensato di lei, cosa stava pensando. Probabilmente nulla, concluse Rose scoraggiata, perché dovrebbe pensare a qualcosa che non gli interessa?

Una nuvola passò sul sole oscurandolo.

“Tyra?” Chiese Rose alzando lo sguardo e trovandosi di fronte una massa scompigliata di capelli biondi.

“Ciao Rose!” Fece quella sedendosi vicino a lei “Scusa il ritardo ma mio padre ha voluto organizzare una festa di benvenuto per i nostri nuovi vicini e ieri sera abbiamo finito tardi di mettere a posto tutto” le spiegò, mentre fissava la sua aria corrucciata, che interpretò come rivolta a lei “Non mi dimenticherò che devo farti da guida, stai calma!” Alzò le braccia al cielo in segno di resa “Andiamo a fare colazione, così possiamo parlare dei nostri programmi, se ti senti più tranquilla”.

Rose si limitò ad assecondarla, già col morale a terra e troppo basita dalla quantità di parole che l’altra aveva pronunciato, senza aver bisogno di aiuto.

Una manciata di minuti dopo le due si erano accomodate in un comodo bar poco distante e Tyra aveva già tirato fuori carta e penna, perché “bisognava procedere con ordine” nella  lista di cose da fare. Rose cominciò a fissare gli avventori, aspettandosi da un momento all’altro di scorgere una testa bionda troppo familiare, fino a rendersi conto che non poteva fantasticare così, non fino a sera. Passò dunque a esaminare l’arabesco di fiori neri che spiccavano sulla parete rossa dietro il bancone finché non si ricordò del suo lavoro.

“Dimmi, quale opinione avete sulla magia?”

“Varie, a dir la verità.” Le rispose l’altra, continuando a tenere lo sguardo sul foglio “Chi la ritiene una favola per bambini, chi un frivolo passatempo moderno, chi ne è fanatico e chi vorrebbe tornare ai roghi di streghe.”

“E tu cosa ne pensi?”

Tyra alzò lo sguardo “Io credo che non dovremmo escluderla del tutto.”

Rose si sentì finalmente sollevata, dopo aver visto Scorpius “Quindi cosa sai di pratiche magiche?”

Tyra le sorrise “Credo che prima di tutto dovrei portarti in un posto. Si trova su una collina poco distante da qui, vicino a una casa abbandonata che tutti dicono sia infestata.”

“E quando potremmo andare in… Questo covo di Serpi!” Sbottò Rose accorgendosi di un altro ragazzo che aveva studiato a Hogwarts e che stava uscendo dal locale con delle tazze di caffè fumante in mano. Egli, bloccando la porta con la schiena per riuscire a uscire dal locale senza rovesciare nulla, si trovò a voltarsi verso il tavolo delle ragazze e, riconosciuta la Weasley, scoppiò a ridere.

“Beh, qualche animaletto c’è ma non poi così tanti!” Si indignò Tyra, prima di capire che aveva perso l’attenzione della sua interlocutrice, la quale d’altronde sembrava molto impegnata a fondersi con la parete. Quando accanto a loro comparve un alto ragazzo biondo, dalle spalle larghe, credette di capire perché.

“Weasley!” Salutò quello gioviale.

Flitt…” Replicò l’altra con tono dubbio.

“Perché questa espressione, non posso salutare una vecchia amica?”

“Noi non siamo mai stati amici.” Gli fece notare francamente Rose.

“Circostanze contingenti ci hanno portato su strade diverse.” Commentò lui approfittando del vuoto lasciato su divanetto da Rose, che si era spostata verso la parete, per accomodarvicisi. “Tu cosa ci fai qui?”

“Scrivo un articolo.” Rispose piano Rose cercando di elaborare una frase atta a fargli capire che c’era una Babbana con loro.

“Oh, quindi non ti fermi?”

“Si tratta di una ricerca, rimarrò qui un paio di mesi.”

Non appena Rose finì di parlare il ragazzo mostrò uno splendente sorriso. “Non puoi immaginare quanto la notizia mi riempia di gioia. E dimmi, dove alloggi?”

Rose lo fissò stralunata, incerta se rispondere o meno. A scuola aveva parlato con Flitt una decina di volte… In sette anni. Come mai ora si mostrava improvvisamente interessato? A cosa poi?

“Poco distante da qui, in quella villetta suddivisa in quattro appartamenti subito dietro l’angolo.” Li interruppe Tyra.

“Al civico otto?” Chiese trepidante un estasiato Flitt.

“Sì, proprio sopra il tuo amico Malfoy.” Lo informò Rose.

“Per tutti i serpenti di nonno Caius, che meraviglia! Non ci si poteva aspettare di più!” Inveì il ragazzo balzando in piedi per l’entusiasmo e facendo saltare sul divanetto Rose “È fantastico!” Commentò ancora riagguantando i suoi caffè e dirigendosi verso la porta. Man mano che si allontanava le sue parole arrivavano più attutite e smorzate ma alle due ragazze parve di sentire distintamente “Monotona vita di provincia, cambiamenti radicali…”, accompagnate da decise asserzioni col capo.

Quando fu sparito fuori dal locale, Rose capì che doveva una spiegazione a Tyra: optò per una versione veritiera, per evitare che in possibili conversazioni future potesse contraddirsi, ma edulcorata. “Ho frequentato la sua stessa scuola, lo conoscevo di vista.”

“E allora perché tutta questa gioia da parte sua?”

Rose cominciò a girare il cucchiaino nel suo tè, nonostante lo zucchero fosse ormai completamente sciolto, mentre pensava “Non lo so.”

“Era una domanda retorica, Rose…” La fissò l’altra con sguardo ovvio “È anche carino, non vedo perché non dovresti dargli una possibilità.”

“No!” Sottolineò Rose battendo il cucchiaino sulla tazza e spargendone parte del contenuto sul tavolino. Soppresse l’istinto di estrarre la bacchetta.

“Però non sembravi indifferente.” Insistette Tyra cominciando a prendere i tovaglioli dal contenitore tra loro “Non dire che non stavi cercando di nasconderti!”

Rose si prese del tempo per asciugare con calma la macchia e, spinta dal silenzio dell’altra e ancora un po’ frastornata dal comportamento di Flitt, fu costretta a buttare fuori “Sarebbe il migliore amico del ragazzo che mi piace.”

“Che è il tuo vicino di casa?”

“Veramente abita al piano di sotto… Ma tu come fai a saperlo?”

“Ricordi stamattina? Sembravi riflettere sui misteri della vita cercando una risposta nelle venature degli scalini” Le fece notare con un sorrisetto, sporgendosi verso di lei “Quindi spiegami, cosa c’è tra te e questo… Malfoy, giusto?”

“Nulla!” Sbottò Rose mentre tirava indietro la sua sedia, essendosi trovata la ragazza a una decina di centimetri dal viso. “Non c’è mai stato nulla!”

“Quindi lui non ti ha mai considerata, ho capito. Anche lui veniva a scuola con voi?”

“Andresti d’accordo con Al.” Borbottò l’altra sistemandosi nuovamente con la schiena dritta sulla sedia. Era davvero così evidente?  “C’era una competizione tra noi. Lui voleva essere il migliore e io non mi sono mai lasciata battere, questo è quanto.”

“E lui non ha mai accettato questo fatto?”

“A quanto pare no.” Sottolineò Rose riprendendo il cucchiaino e notando che la mano le tremava. Dannato Scorpius!

“Ti serve un fidanzato, per dimenticare il signor so-tutto. Quindi dovresti cominciare a parlare con questo Flitt e non rintanarti contro il muro. A meno che non ami le ragazze cerbiatto spaventate... No, non mi sembra proprio il tipo!”

Rose, che aveva ascoltato il monologo di Tyra da cima a fondo senza trovarvi un senso logico, le fece notare che Flitt non le piaceva per nulla “Non penso sia il ragazzo giusto per me.”

“Lo penso io! E per queste cose un parere esterno conta sempre di più”

Rose riflettè un attimo sui motivi che la spingevano a non andarsene da quel bar… L’articolo, anzi la serie di articoli, che doveva scrivere per conto della Gazzetta sulle abitudini babbane e su come i babbani considerassero la magia. Il tutto perché il suo capo faceva parte di un gruppo che voleva proporre una revisione dello Statuto Internazione di Segretezza e aveva bisogno che qualcuno confermasse le sue teorie. La scelta era in breve caduta sulla nuova giovane tirocinante che non avrebbe potuto rifiutare nessun lavoro, anche se comunque a Rose non dispiaceva così tanto. Si era sempre sentita incuriosita dal mondo dei suoi nonni.

Per scrivere quell’articolo aveva bisogno dell’esperta in leggende locali, cioè della ragazza che le sedeva di fronte, pronta a tormentarla con argomenti che odiava toccare.

La giornata si prospettava meravigliosa.

 

 

Cara Rose,

ti rispondo nonostante tenere la piuma in mano mi costi un enorme sforzo (non poter divorare biscotti).

Perché i Babbani dovrebbero chiamare la polizia? “Non credo lo faranno, ma se Rose proprio teme l’eventualità si faccia una doccia prima di andare” dice James (temo abbia chiesto a nonno Arthur il significato della parola).

Rimodella i tuoi sogni di gloria: la tua ricerca non avrà un’importanza capitale, se l’hanno affidata a una giornalista in erba. Sappiamo entrambi cosa dovresti scrivere ma tu mostra il vero spirito Grifondoro, cacciati in qualche guaio di rilevanza internazionale! Così li convincerai ad affidarti articoli migliori. Intanto prova a chiedere alla tua amica cos’è un Ricciocorno Schiattoso e se ti saprà rispondere è sicuramente una vera esperta (James sostiene il contrario ma si sa che non è acuto). In ogni caso, chiedile di farti conoscere qualche suo amico, va bene anche biondo, ma non costipato (ogni riferimento a Malfoy è voluto).

Ciao, il tuo malandrino preferito,

Al

 

 

Di ritorno su questi lidi per tormentarvi ancora un po’, non vi tedio anche con lunghe note finali (ma non garantisco per i prossimi capitoli) XD

Un breve saluto a tutti e buona calura estiva!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lutea Eos