Capitolo 1: Patto
Kagome
Ero paralizzata. Le lacrime continuavano a scendere e i miei occhi erano spalancati. Stavano guardano dentro il pozzo. Un cielo terso, cinguettii di uccelli. Sarei rimasta in quella posizione per un’ora se mia madre non fosse entrata nel tempietto.
- Kagome! Eccoti finalmente! Ti sto cercando d… Ma cosa? Kagome! –
Incominciai a chiamarla con voce bassa. Ripetevo Mamma, mamma, come fosse una litania. Ero presa dal panico. Che dovevo fare? Quello che avevo sempre sognato si era avverato, ma adesso? Cosa avrei dovuto scegliere? L’Epoca Sengoku e i miei amici o la mia epoca e la mia famiglia? Mia madre sembrò capire al volo cosa stessi pensando, perché mi abbracciò forte e potei sentire la sua voce che mi diceva di andare.
- È quella la tua casa ormai. –
- Questa tienila tu. Così potrai ricordarti della tua famiglia. Ovunque tu vada un pezzo di noi sarà sempre con te, non dimenticarlo. –
- Mai. Non lo dimenticherò mai. Te lo giuro, mamma. –
- Ora vai. –
Sono sommersa dai miei ricordi a tal punto da non accorgermi di qualcosa, qualcosa di importante. Aguzzo lo sguardo verso qualcosa, una macchia nerastra. So per certo che quella ‘cosa’ non dovrebbe esserci e, all’improvviso, sento una sgradevole sensazione percorrermi il corpo con un brivido. Mano a mano che mi avvicino riesco a scorgere più particolari di quella macchia, arrivando alla conclusione che quella si tratti di una persona, un demone per l’esattezza. Improvvisamente mi fermo e rimango sospesa in quel limbo tra le due epoche, proprio davanti al demone. Lui mi guarda con quegli occhi color sangue e mi sorride, mostrando la sua perfetta dentatura e i canini superiori affilati. Io non ricambio il sorriso e duramente gli chiedo chi sia. Ride, e la sua risata risuona nel nulla.
- Mi spiace miko, ma non posso farti passare. –
- Che, che stai dicendo? Io Devo passare! –.
- Che ne dici di fare un patto? Se accetti ti lascerò passare, ma se rifiuti, ti avverto, dovrai Per sempre rimanere in questo limbo, a metà tra le due epoche che ami così tanto. -.
- E allora, cosa vuoi in cambio?-.
- Quando tornerai nell’epoca SenGoku, potrai vivere come hai sempre fatto. Però, se la tua collana dovesse rompersi o se tu la dovessi togliere, allora essa avrà inizio. –
- Essa? Cosa intendi con essa? -
- Con essa intendo la tua trasformazione in un demone completo, cara! –
- Allora, cosa hai deciso? Accetti? –
- … accetto. –
- Il patto è stato stipulato! Tornare indietro non si può! Eheh … Prego, puoi passare. Ti auguro buon viaggio, cara. E che la fortuna ti assista sempre! -.
Non avrei mai immaginato che finisse così.
Inuyasha
Mentre riapro gli occhi, vedo una mano aggrapparsi all’estremità del pozzo e, facendo forza su di essa, Kagome esce dal pozzo e si rimette in piedi proprio davanti a me. Il suo odore mi arriva alle narici e, annusandolo, un senso di nostalgia mi invade. Lei alza lo sguardo e lo incrocia al mio. Sta già piangendo e ammetto che i miei occhi si stanno inumidendo. Kagome apre la bocca per dire qualcosa ma io l’anticipo abbracciandola. Sento ricambiare l’abbraccio, così la stringo un po’ più forte.
- Finalmente sei qui Kagome! Ce ne hai messo di tempo … -
- Scusami se ti ho fatto aspettare, ma ora … sono qui … -
- Si, sei qui … -
- Te lo racconto dopo … insieme agli altri … -
In quel momento, sento l’odore di Kikyo avvicinarsi sempre di più, fino a quando ella non si ferma accanto a me.
- E così, Kagome è tornata. –
- Già. –
- Sei felice? –
- Adesso si. -
Peccato che questa felicità, non è destinata a rimanere a lungo …
Non avrei mai immaginato che finisse così.