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Autore: Debby_Gatta_The_Best    08/07/2014    6 recensioni
Alcuni frammenti di avventure dei nostri eroi rivisitati in chiave Pokémon! Mario, Luigi, Peach, Daisy, Bowser, ma anche Kamek, i Bowserotti, personaggi sconosciuti alla maggior parte del fandom e cattivi di tutti i calibri accompagnati dai mostri tascabili più famosi di sempre... in una raccolta di one-shots qui per voi!
Potete propormi delle scene o degli scontri particolari nelle recensioni, se volete!
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luigi, Mario, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un re non aveva l'obbligo di rispettare delle stupide regole, pensò Bowser Junior mentre procedeva sorridente la Sala. E neanche un principe.

Non solo compiva i tanto attesi nove anni, ma riceveva anche il suo primo Pokémon, così come voleva suo padre.

I corridoi erano vuoti ed i passi del principino risuonavano rapidi e decisi. Le guardie, che già scarseggiavano negli appartamenti alti del Castello (dove la famiglia reale passava il più tempo libero), erano scomparse. Ma lui sapeva dove erano andate: tutte nella Sala del trono. Ad attenderlo, infatti, ci sarebbe stato sicuramente Kamek, mago dall'età avanzata che sempre era stato al fianco del Re, le guardie fidate di suo padre, i suoi fratelli e... suo padre stesso. Nessuno di importante si sarebbe perso quel giorno.

Bowser Jr trotterellò ancora per un paio di stanze, poi giunse nella Sala del trono, colma di sculture raffiguranti suo padre ed arazzi antichi richiamanti le vecchie dinastie di re. Come aveva previsto, una folla piuttosto ampia lo stava aspettando. Avanzò a testa alta, con un ghigno di soddisfazione sulla faccia paffuta che lasciava intravedere il canino sinistro leggermente più lungo del normale. I capelli rossi che teneva legati da un ciuffo sobbalzavano ogni volta che il Principe si lasciava sfuggire un balzo per l'emozione. Procedere in maniera ordinata e composta non era mai stato il suo forte, neanche per i giorni importanti come quello, ma poco gli importava. Suo padre, un uomo talmente alto da far sembrare dei tappi tutti coloro che aveva attorno, con una folta chioma rossa in testa ed un sorriso fiero sul volto abbronzato, sedeva sul Trono tenendo le muscolose braccia serrate ai braccioli. Torreggiava sulla massa di gente un po' per la sua mole, un po' per il sopraelevamento su cui era posto il Trono. Sempre sopra il palco, i sette fratelli dell'ottavogenito si tenevano in piedi nel modo più fiero possibile, nonostante i loro voti lasciassero ben a vedere quanto quella posa solenne era l'ultima cosa che avrebbero voluto tenere. Ognuno portava vicino a se il proprio primo Pokémon, anch'esso con un'espressione talmente regale da sembrare ridicola. Gli occhi di Ludwig incrociarono i suoi, e per poco Bowser Jr temette di essere fulminato dallo sguardo gelido del primogenito. A Ludwig non era mai andato a genio suo fratello minore, ed il disprezzo del primo cresceva ogni volta che per Bowser Jr si presentava un occasione che loro padre riteneva “grande ed importante”.

Kamek era appena sotto il trono, il viso un po' avvizzito contratto in un gran sorriso splendente. Gli occhiali a specchio sembravano lasciar trapelare lo scintillio degli occhi del vecchio mago. Che poi vecchio non sembrava, fatta eccezione per la schiena leggermente ricurva e per qualche accenno di ruga nel viso. Bowser Junior si era sempre chiesto quanti anni avesse, quel servo dal naso adunco e dal cappello da stregone che sempre era stato dietro ai voleri di suo padre. Più volte si era domandato, il principino, se Kamek fosse stato il consigliere non solo di suo padre, ma anche di suo nonno Morton e magari della madre di suo nonno, e che in realtà usasse la magia per nascondere la sua vecchiaia. Ma se davvero era così, anche il suo Xatu doveva essere centenario.

Scacciò via tutti quei pensieri. Ora non era certo il momento per pensare agli anni del miglior tirapiedi del Re. Avanzò, con i servi e le guardie che si scostavano per fargli posto, ed il suo ghigno si tramutò in un vero sorriso a trentadue denti quando scorse il tavolo dove erano appoggiate varie Pokéball provenienti dagli angoli più remoti della Terra, catturati solo per lui. Salì gli scalini per raggiungere suo padre ed i suoi fratelli. Bowser sedeva precisamente di fronte a lui ed alle sfere Poké, ed i fratelli si trovavano 4 da un lato e 3 da un altro. Si erano disposti in ordine di età, come erano soliti a fare, cosicché Larry, Morton, Wendy ed Iggy potessero salutarlo da sinistra, mentre Roy, Lemmy e Ludwig osservarlo da destra. Ludwig, in verità, non stava osservando affatto, con la fronte corrugata e gli occhi fissi in un punto invisibile che solo lui pareva vedere, in fondo alla sala. Bowser Jr trotterellò in avanti, e suo padre si alzò in piedi, le borchie attorno al collo ed alle braccia che rilucevano ad ogni minimo movimento come gioielli:

-Junior, oggi è un giorno molto importante per te! Non solo compi nove anni , ma riceverai il tuo primo Pokémon!-

Come se non lo sapesse già. Bowser però adorava metterlo in risalto con tutti quei paroloni. Essere il favorito sarebbe stata una cosa perfetta se non avesse attirato tutte le gelosie dei più grandi. Lui sorrise in risposta.

-Naturalmente, il futuro Re dei Koopa dovrà avere un Pokémon forte, degno della sua grandezza, al suo fianco! Questi Pokémon sono esemplari rari e sfuggevoli, scegli bene perché non è stato facile trovarli-

Junior adesso era indeciso più che mai. Sapeva che suo padre si aspettava che scegliesse il mostriciattolo più forte, ma tutta quella scelta gli dava il mal di testa, e proprio non riusciva a decidersi. Troppi nomi, alcuni mai sentiti, si accavallavano l'uno sull'altro. Troppe immagini di Pokémon belli e brutti, aggraziati e non, si paravano davanti agli occhi del Principino.

Piccole goccioline di sudore nervoso iniziarono a colargli dietro il collo. Quale scegliere? Qual'era il migliore? Quale avrebbe preso suo padre? Bowser aveva scelto, da piccolo, un Larvitar grosso e robusto, ma non c'era nessun Larvitar tra quei Pokémon. Bowser Junior aveva il pecco di soffermarsi troppo davanti alle scelte più importanti. A dispetto del padre, istintivo e senza troppi ripensamenti, l'ottavogenito del Re impiegava secoli a prendere una decisione. Si morse il labbro cercando di concentrarsi meglio, ma sentiva su di se tutti gli sguardi dei presenti. Alzò un attimo la testa e diede un occhiata ai Pokémon dei fratelloni: il Totodile di Larry, vivace e instancabile come il padrone, il Roggernola di Morton, goffo ma robusto, la Glameow di Wendy, con la solita aria da superiore dell'unica figlia del Re, il Porygon Z (evoluto tramite esperimenti scientifici) dalla mente brillante come quella di Iggy... voltando la testa verso il lato opposto, Bowser Jr incontrò con lo sguardo anche il Makuhita di Roy, prossimo all'evoluzione, il Vulpix di Lemmy, che proprio come il proprietario vantava la stranissima caratteristica di preferire il freddo al caldo*, ed in fondo, appollaiata sulla spalla dell'allenatore, la leggiadra Altaria di Ludwig, raggomitolata su se stessa come se avesse freddo. Ripensando alle scelte che avevano fatto i fratelli, Bowser Jr notò che ognuno aveva scelto il Pokémon che meglio gli si addiceva, senza dar troppa importanza al giudizio del padre. Ma per lui era diverso. Lui non voleva fare la scelta sbagliata, non voleva tradire la grande fiducia che il padre riponeva in lui.


Bowser aggrottò la fronte, appoggiando il mento sulla mano destra. Quella era la sua posa da pensatore. Perché Junior stava esitando? Erano passati almeno 10 minuti da quando gli si era parato davanti, eppure continuava a voltare lo sguardo da una sfera all'altra. Gli sembrava strano, perché quando lui aveva avuto la possibilità di scegliersi il primo Pokémon, decidere era stato semplice.

Ricordava quel giorno...


Aveva dovuto aspettare di avere 12 anni, dato che i suoi genitori non gli avevano concesso una scorciatoia come aveva fatto lui con i suoi figli.

Quel giorno il clima era perfetto, lui adorava il caldo. Tutti i membri della famiglia reale dal sangue di rettile vissuti prima di lui avevano adorato il caldo**. Però non aveva tempo di crogiolarsi al sole come una lucertola. Il Re del Regno dei Funghi stava chiamando a voce alta i ragazzi che dovevano ricevere il loro primo Pokémon, e lui era tra quelli. Il cognome “Koopa” suonò solenne nella stanza del museo, ed il Principe si fece spazio a spintoni, arrivando a corsa sul palco. Si avvicinò, lanciò un occhiata a tutte le sfere e poi afferrò quella contrassegnata dall'etichetta “Larvitar” e dalla rispettiva immagine. Il suo volto si aprì in un sorriso compiaciuto, e fece per andarsene, quando scorse la cosa più bella che avesse mai visto. Dietro il Re, la piccola Principessa Toadstool se ne stava timidamente ad osservare i ragazzi che salivano sul palco. L'immagine di quella giovane fanciulla si piantò nel cervello del Principe, destinata a rimanervi per molto, molto tempo. Il giovane schiuse la bocca come per dire qualcosa, ma rimase senza parole dall'aspetto così dolce e fragile della creatura. Gli occhi cielo di lei incontrarono per un attimo quelli di lui, e Bowser si sentì le guance diventare rosse come le sue iridi. Provò nuovamente a balbettare qualcosa, ma la voce potente del Re che annunciava un altro cognome infranse quel momento mistico. Mai prima di allora Bowser era riuscito a vedere dal vivo la dolce Principessa. Non era niente a confronto di lui, un essere minuto senza alcuna presenza di sangue di rettile in corpo, ma aveva un suo fascino. Oh, sì, ne aveva molto, di fascino.

Bowser era tornato a casa a capo basso. All'epoca, nonostante la vera residenza della sua famiglia era da sempre stata situata nella Valle dei Vulcani, molto a nord-est della capitale, il Principe risedeva con i suoi genitori proprio a Fungopoli. Questo perché sua madre Ginevra era originaria di Fungopoli, e quindi i due sovrani andavano a trascorrere le vacanze nella capitale. E lui era costretto a seguirli. Quell'anno, però non era affatto dispiaciuto da tale decisione. Aveva ricevuto il suo Pokémon direttamente dal Re, senza aspettare che delle guardie reali giungessero nella sua terra per mostrare i rimasugli non scelti da altri ragazzi, e soprattutto aveva avuto quella splendida visione. Peach, in tutta la sua dolce bellezza... da quello che sapeva, andava spesso ad osservare i Pokémon che venivano donati ai giovani allenatori. Forse... si sarebbe trovata lì anche l'anno seguente? Quando lui avrebbe fatto ritorno a Fungopoli, avrebbe avuto il tempo di tornare a dare un'occhiata alla Principessa?

Il suo cuore era peso per le troppe emozioni, e soprattutto era dispiaciuto che quell'attimo fosse durato così poco. Ma poi si ricordò del suo Pokémon: lanciò in aria la sfera, lasciando fuoriuscire un Pokémon dall'aria forte, color salvia, dalla forma che ricordava vagamente quella di un dinosauro.

-Ok, Larvitar, da oggi tu sei mio!-


Stranamente, la mente del sovrano delle Terre Vulcaniche si era spostata su un altro ricordo, quando qualche anno più tardi aveva fatto ritorno alle annunciazioni del precedente signore del Regno per rivedere quella bella ragazzina. Peach avrà avuto qualche anno meno di lui, forse tre o quattro, addirittura cinque anni di distanza, ma poco gli importava. Avrebbe atteso che divenisse adulta per poi prenderla in sposa. Sì, che bella idea! Magari avrebbero avuto anche dei figli, e di sicuro un regno esteso a tutti confini del mondo... no, dell'Universo! Bowser adorava, fin da piccolo, fantasticare su conquiste e regni immensi sui quali governare. I suoi avi erano stati spesso conquistatori, alcuni giusti altri tiranni, ma pur sempre conquistatori. Bowser era attratto dalla parte malvagia, nonostante i suoi genitori avessero sempre cercato di dirigerlo verso la parte del giusto. Niente da fare, lui sarebbe diventato un temibile Re rispettato da tutti. Un temibile Re sposato con la più bella fanciulla del mondo.

Mentre osservava in disparte la bella ragazza, il suo sguardo cadde per un attimo su un ragazzo robusto, dal gran nasone tondo, che si era portato dinnanzi al Re assieme al fratello gemello. Qualcosa non era andato bene. Nonostante la distanza, i suoi occhi avevano notato l'incrociarsi di sguardi che c'era stato tra quel ragazzo e la Principessa. E questo non andava affatto bene.


-Ehy tu!-

La voce forte del Principe aveva fatto tremare il verde e destato l'attenzione del rosso. Bowser procedeva a passo svelto verso il secondo, che aveva appena vinto una sfida con il suo Torchic.

La sua prima gara” pensò il ragazzo dal sangue reale.

-Chi sei tu?-

Mario non pareva affatto spaventato dal Principe. Questo sbuffò:

-Vuoi vederla una vera lotta?-

Sogghignò mostrando l'unica Pokéball. Il ragazzo grasso rimase impassibile per qualche secondo, poi rifiutò dicendo che il suo Pokémon era troppo stanco. Bowser l'aveva deriso:

-Ma che razza di Pokémon è, se non riesce a tener testa a due sfide consecutive?-

Questa sfida non aveva fatto infuriare Mario, ma il suo Torchic, che si era avvicinato gonfiandosi tutto, indignato. Bowser gli rifilò un leggero calcio, in modo da farlo scansare, ridacchiando “e questo sarebbe un Pokémon?”. A quelle parole, il pulcino prese a fremere di rabbia, e Mario decise di accettare la sfida.

-Non farlo, Mario!-

Gli urlò Luigi, ma nessuno dei due allenatori vi fece caso.

Prima che il verde potesse azzardar parola, i due Pokémon erano già in campo. Torchic, in tutta la sua buffa fierezza, e Larvitar, a cui bastava gonfiare il petto per sembrare un gigante.

-Ti avverto, il mio Larvitar è molto forte-

Sghignazzò di nuovo il Principe. L'altro pareva non averlo ascoltato.

-Torchic, usa...-

Ma il Larvitar era stato più veloce. Era sparito nel terreno prima che Mario potesse finire la frase, e risbucato sotto le zampe di Torchic prima che questo potesse afferrare il comando impartitogli. Il pulcino venne sbalzato in aria, ed ad attenderlo nella caduta c'erano le zanne pronte a sferrare “Morso” dell'avversario. Torchic lanciò un pigolio di dolore, poi si staccò dalla morsa dell'attacco e si rimise in piedi. Questa volta il “Graffio!” di Mario fu più rapido, ed il Pokémon Fuoco riuscì ad arrecare vari danni al Larvitar nemico. Bowser rispose con “Frana!”, che però mancò il bersaglio, e quindi spronò il suo Pokémon a procedere nuovamente con Morso. Torchic fu svelto, e le zanne dell'altro si chiusero a pochi centimetri dalla sua tozza ala. Torchic eseguì Focalenergia, gonfiandosi e facendo il grosso, per poi proseguire con un colpo laterale. Larvitar sarà stato anche robusto e grosso, ma era goffo ed i suoi movimenti lenti ed impacciati. Mario decise quindi di attaccare quel punto debole facendo eseguire al proprio Pokémon colpi rapidi e precisi. Bowser però non si lasciò intimidire. Appena comprese la tattica avversaria, comandò al Larvitar di utilizzare Terrempesta. Così fu, ed un forte polverone invase la scena della lotta. Torchic barcollò, spinto dal forte vento, ed esitò. Neanche Mario riusciva a vedere un palmo dal suo grosso naso. Bowser sfruttò quindi quel momento di distrazione avversaria per impartire “Fossa!” a Larvitar. Questo si tuffò nella terra come se fosse stata acqua, e ben presto riemerse gettando a gambe all'aria il pulcino, prossimo al KO. Mario digrignò i denti. Bowser, anche se non poteva vedere la faccia del ragazzo, immaginava che l'altro fosse su tutte le furie. Poi, accadde l'improbabile.

-Treecko, Botta!-

Un'ombra nella tempesta di sabbia si mosse, prendendo alla sprovvista anche Larvitar. Barcollò e cadde, senza comprendere da dove venisse il colpo. Il Treecko del verde, che prima era accasciato a terra, sembrava essersi ripreso. Ed anche il suo padrone. Il fratello del rosso adesso mostrava una grinta che Bowser non si era aspettato di vedere.

Treecko si schierò a fianco di Torchic, e quest'ultimo prese coraggio. Bowser non si lamentò neanche che gli avversari adesso fossero 2. Era sicuro della vittoria. Ma il Treecko avversario sapeva il fatto suo. Mentre il geco distraeva Larvitar, il pulcino di Fuoco attaccava questo da dietro. Bowser iniziò a stufarsi di tutto ciò, e fece per impartire un nuovo “Frana” al suo Pokémon, quando Treecko sfoderò una nuova mossa; Assorbimento colpì Larvitar proprio mentre questo stava tenendo d'occhio Torchic, e fu una bella batosta. In un batter d'occhio, la battaglia finì, assieme alla tempesta di sabbia. Larvitar giaceva privo di sensi disteso sull'erba. Bowser si sentì offeso da quell'affronto.

Battuto da un novellino, sgrunf!”

Avanzò verso il suo Pokémon e lo ritirò nella sfera, e poi fece per ringhiarne quattro ai fratelli quando apparve, da dietro un albero, la graziosa fanciulla in rosa.

Il Principe si sentì il cuore sciogliere. La ragazzina lo stava fissando sorridente.

-Siete stati bravi! Vi ho osservati combattere!-

Pronunciò timidamente. Bowser vide il volto del ragazzo grassoccio divenire del solito colore del cappello.

-Eh,emm... sì, sono stati bravi per dei principianti. Io... io ci sono andato piano ma loro... sì, bravi...-

Le parole, che spesso gli uscivano tanto fluidamente quanto taglienti, adesso faticavano a venir fuori.

-Diciamo che è finita in... pareggio...-

E appena detto questo, corse via colto da un improvviso imbarazzo. La bella Principessa gli aveva parlato! Proprio lei, Peach, per la prima volta! E lui... non si era neanche presentato. Aspetta, che??? Frenò la corsa , si voltò per un attimo verso la fanciulla e, spremendo i polmoni di tutta l'aria che tenevano dentro, urlò:

-Io sono Bowser!-

Ma non osò dire altro. Procedette la corsa.


Quando finalmente si riprese, notò che suo figlio era ancora lì, sudato e perplesso. Quei ricordi avevano fatto scattare qualcosa nella mente del Re. Senza saperne il motivo, diede un'occhiata a tutti i Pokémon dei figli. Ognuno era perfettamente abbinato al carattere del proprietario. Bowser capì il motivo per il quale il suo ottavogenito impiegava così tanto a scegliere. Di certo, Junior voleva fare una buona impressione sul padre, prendendo un Pokémon grosso e forte come lui stesso aveva fatto. Ma lui e suo figlio erano diversi, per quanto si somigliassero. E capì solo in quel momento che non doveva imporre al figlio di fare una scelta forzata. Bowser si era sentito molto a suo agio con Tyranitar e Tyranitar stesso era stato contento di avere un allenatore come lui, nonostante a volte il Re lo avesse trattato male. Sapeva che il legame che nasce tra l'allenatore ed il primo Pokémon è un legame speciale, molto più profondo di quello riservato ad altri Pokémon. Doveva far capire al figlio che la scelta doveva essere totalmente sua. Si alzò dal trono e, con la sua voce tonante ridotta ad un sussurro ed il volto un po' dispiaciuto, corresse la frase precedentemente detta:

-Un sovrano deve avere al suo fianco il Pokémon che meglio gli si addice, Junior. Non deve essere una scelta fatta per compiacere qualcun altro, ma per se stesso-

Si rimise seduto in silenzio, sperando che il figlio avesse capito.


Il padre aveva avuto una reazione strana, ma gli aveva detto la cosa giusta.

Non devo scegliere il Pokémon che vuole papà, devo scegliere quello che voglio io!”

Così si rilassò un attimo, e riprese a leggere i cartellini vicini alle sfere. Poi uno in particolare attirò la sua attenzione.

Il musetto era simpatico, furbo come il suo, e quel ciuffo gli ricordava i suoi capelli. Inoltre, sembrava anche un buon Pokémon. Allungò la mano con decisione, e poi sollevò la Pokéball in modo da mostrarla a tutti.

-Zorua!-

Proclamò fiero.




*Secondo me, i Koopa come tutti i rettili odiano il freddo e adorano il caldo, nonostante il loro corpo sia comunque più resistente e sviluppato di quello dei loro cugini striscianti. Lemmy, sempre secondo le mie storie, ama il freddo quasi quanto la sua palla di gomma. È un po' una presa di giro quella di un Vulpix a sangue freddo :)

**Tutti i personaggi sono “umanizzati”, ma presentano comunque delle caratteristiche diverse in base alla “specie” originale. Qui i Koopa della famiglia reale presentano corpi imponenti, muscoli sviluppati, sangue freddo ed altri piccoli particolari che si avvicinano alla “razza” di Bowser.



Commento

Finita la seconda parte ;)! Spero vi sia piaciuta! Ho ancora molte storie da raccontare su Pokémario, continuate a seguirmi! Se avete qualche preferenza sui personaggi, scrivete nei commenti chi vorreste vedere combattere ed io, se posso, vi accontenterò ;)! Sono accettati tutti i personaggi più importanti nella saga di Super Mario, inclusi i cattivi di M&L e via dicendo :)! A presto, ciao!

  
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