Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: elena22    09/07/2014    0 recensioni
Ritornano i re e le regine di un tempo e un nemico forse mai riuscito a sconfiggere.
Per ottenere l'effetto che volevo, ho dovuto introdurre un particolare: il tempo a Narnia è diventato soggettivo, rievoca ciò che i quattro fratelli avrebbero voluto rivedere, ciò che più mancava loro.
Scesero anche Susan ed Edmund. Ora erano pronti ad aprire la porta di marmo. Con un po di timore Peter tirò verso di sé la maniglia d'oro e una luce accecante colpì i quattro fratelli.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9
La notte nella grotta
Alcuni nani portarono la Regina Susan in una stanza accanto a quella principale dove, seduti intorno al grande tavolo di pietra, c’erano Caspian e Briscola, assieme al resto del gruppo.
-L’ho sposata per motivi politici, l’ho amata si, mi sono affezionato, ed è stato un duro colpo avere dubbi su di lei. Poche notti dormiamo insieme perché lei ha voluto una stanza tutta per sé, ma quando succede è sempre lei a volerlo e, se glielo chiedo io, non accetta mai. Una notte ho voluto farle una sorpresa, volevo dormire accanto a lei perché mi sentivo solo nel mio letto matrimoniale e mi mancava una donna da stringere accanto a me e così la raggiunsi. Era fredda. Gelida. Sembrava morta, mi spaventai e la svegliai, lei aprì i suoi occhi di ghiaccio e mi portò una mano al collo cercando di strozzarmi. Sembrava non capisse ciò che stesse facendo, poi mi liberai dalla sua stretta e lei si riaddormentò quasi non fosse successo nulla. Iniziai ad insospettirmi ma senza darlo a vedere. La mattina dopo mi disse:-Sai, ho sognato che ti uccidevo stanotte, un incubo orribile-. Ma io l’avevo vista che era abbastanza cosciente. Era sveglia, le sue mani erano lì sul mio collo e stringevano gelide, mi sentivo avvampare. La diffidenza divenne tale che iniziai a seguirla ovunque e notai certi suoi atteggiamenti dispotici che i primi mesi non aveva. Forse non me n’ero mai accorto. Forse era troppo brava a nasconderli. Mi sembrava la donna adatta dopo che la Regina Susan mi aveva abbandonato, ora mi accorgo di quanto questo mio pensiero possa essere stato errato. Mi scuserei con tutto il mio amato popolo se solo sapesse ciò che sta succedendo internamente.- Disse il Re con un tono di rammarico.
- E invece io dico che un buon passo l’abbiamo fatto senza troppi sforzi. Non immaginavamo che Voi sapeste del pericolo di Narnia, con Voi, mio signore, dalla nostra parte sin dal principio della nostra opera di salvezza, sarà tutto più semplice … Se di semplicità si può parlare.- Cercò di “tranquillizzarlo” il suo consigliere Briscola.
- Una domanda avrei ancora da porti, mio caro amico … Come faccio io a poter ancora passar del tempo con i Re e le Regine del tempo? Quella volta a Telmar con Aslan, sarebbe dovuta essere l’ultima … -
- Il tempo a Narnia è diventato soggettivo. Lo stesso Aslan in persona si è rivelato a me in sogno per avvisarmi che avrebbe riportato qui i nostri Re e Regine di un tempo poiché nell’altro mondo desideravano molto ardentemente ritornare nelle nostre terre e ognuno di loro sognava di rincontrare noi: le ultime persone che avevano visto dopo i loro vari addii, le ultime persone ad aver amato. Così, ha voluto far loro un regalo riportandoli qui una volta che si fossero ricongiunti tutti e quattro in famiglia e che ci fosse stato bisogno del loro aiuto nel nostro regno. Il motivo del pericolo non me lo disse, tutte le mie supposizioni e tutti i miei riscontri sono solo ed esclusivamente opera mia. Questo è quanto, mio signore.-
Caspian ascoltava con la testa china sul tavolo fissa sulle cartine che rappresentavano i vari regni e possedimenti di Narnia, attento alle parole del nano, poi raccontò della giornata trascorsa con gli altri sovrani e degli ulteriori comportamenti strani di Sharona.
- Il nostro signore Aslan è sempre pieno di sorprese e di magnanimità. Ora se non vi dispiace, mi recherei personalmente nella camera che ospita la Regina Susan per informarmi riguardo le sue condizioni fisiche.- Detto questo, il Re si alzò dal suo posto e raggiunse la stanza della Dolce.
La fissava mentre dormiva. I capelli ordinati, il viso era segnato da qualche leggera ruga sulla fronte, forse per lo spavento dovuto alla caduta; le labbra rosse davano un senso di morbidezza che Caspian avrebbe voluto provare appoggiando su di esse le sue. Dormiva serenamente, composta come se anche il semplice dormire dovesse essere fatto con la grazia che una Regina dovrebbe avere durante il giorno. Avrebbe voluto dirle mille cose, avrebbe voluto scusarsi di non aver avuto fiducia in Aslan, avrebbe voluto dirle quanto era bella, baciarla, tenerla stretta, avrebbe voluto prometterle che non l’avrebbe mai lasciata andare, che gli apparteneva troppo, ma più che a lui, lei apparteneva ad un altro mondo in cui c’era un altro uomo e lui non poteva mantenere la promessa pur volendo, perciò non disse nulla, anche per paura di svegliarla. Tra tutti questi pensieri , finì per addormentarsi seduto sulla grande poltrona accanto al letto mentre teneva dolcemente la mano di Susan sul cuscino dopo che lei si era voltata nel sonno verso di lui.
La mattina seguente, i raggi del sole filtrarono delicatamente dalle piccole finestre. La camera era posta più in alto rispetto all’entrata dalla botola e questo permise la costruzione di un punto luce per non rimanere  al buio con la sola luminosità del fuoco, anche di giorno. Uno di quei raggi colpì il viso di Susan che si svegliò notando Caspian accanto a sé che ancora dormiva tenendogli la mano. Si slegò piano dalla stretta  per non svegliarlo. Doveva partire prima di lui. Infatti, se la gente, o peggio, Sharona avessero visto  i due sovrani tornare insieme, si sarebbero creati troppi sospetti. Si diede un’acconciata e, salutati gli altri partì alla volta di Cair Paravel. Briscola le disse che cavalcando, avrebbe raggiunto la città in un’ora e mezza e sarebbe potuta entrare nel castello senza destare dubbi. Così fece. Riuscì ad entrare, a deporre il cavallo nelle scuderie e a tornare negli appartamenti indisturbata. Si mise a letto e fece finta di dormire finché non fosse arrivato qualcuno a “svegliarla”.
Caspian si svegliò una mezz’ora dopo che Susan era partita. Al suo risveglio si sentì un po’ scombussolato dall’assenza della Regina, ma capì il suo intento e quindi non si disturbò a fermarsi un’altra mezz’ora assieme al gruppo nella grotta. Fece colazione, parlarono di quello che avrebbero dovuto fare tutti durante quella giornata e poi partì anche lui per tornare a casa.
 
  
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