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Autore: Ninechka    11/07/2014    8 recensioni
L'idea base di questa fiction è di unire il finale "Together, Forever" e "Forgotten Portrait" in un unico finale.
La storia è ambientata 8 anni dopo la fine del gioco, con una Ib frequentante le superiori. Alla ragazza succedono strani fatti e i suoi ricordi cercano prepotentemente di riaffiorare, ma Mary tenta sempre di dissuaderla dall'indagare su cosa le prende.
(Il rating è arancione solo per la presenza di sangue)
Genere: Horror, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garry, Ib, Mary, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 2: Weiss Guertena
 
La biblioteca era fortunatamente fresca e poco gremita, pronta ad accogliere Ib e Makko con l’ausilio della gentile donna occhialuta al punto informazioni. Oramai erano quasi entrate in confidenza, le tre, data la continua affluenza delle studentesse nella struttura.
“Buongiorno, ragazze!” le salutò Rin, la bibliotecaria.
“Buongiorno, Rin!” trillò Makko in risposta, accompagnata da un lieve “buongiorno” da parte di Ib.
“Cosa cercate, oggi? Ancora inglese?” chiese gentilmente la bruna occhialuta, con un dolce sorriso.
“No. Basta inglese.” borbottò Makko con tono stanco, e le altre due non poterono non ridacchiare: Makko era una frana in inglese!
“Ecco… cercavamo qualche libro su un certo Guertena.” esordì Ib, non molto certa di quello che stava dicendo: cercare un nome scritto a caso in una fase di pseudo-trans continuava a sembrarle una sciocchezza colossale. Ma comunque, la donna annuì e cominciò a digitare qualcosa al computer sotto al bancone.
“Chi è questo Guertena?” chiese perplessa Rin. “Non ne ho mai sentito parlare.”
“Non mi stupisc--“ cominciò Ib in un borbottio pigro, ma Makko le tappò prontamente la bocca con una mano.
“Ehm… l’abbiamo letto da qualche parte, ma proprio non ci ricordiamo dove! Stamattina ci è ritornato in mente e volevamo capire chi è, e-eheheh!” disse la rossa con un sorriso un po’ tirato. Rin la guardò leggermente dubbiosa, ma tornò a guardare lo schermo del computer e disse che sarebbe andata a controllare in magazzino. Le due ragazze annuirono e, una volta che la donna fu sparita, Makko potè liberare Ib. “Non puoi fare a meno di essere così negativa?!” rimproverò in un sussurro la rossa.
“Sai come la penso.” rispose l’altra con un sospiro, voltando poi il viso a guardare distrattamente le alte file di scaffali gremite di libri di ogni forma e colore, mentre la tensione cominciava a farsi sentire: non credeva ci sarebbero riuscite, ma se davvero avessero trovato il modo di capire cos’avesse tramite questo Guertena? E cos’avrebbero scoperto in seguito? Aveva una paura matta di scoprirlo: aveva sempre pensato, tra sé e sé, che se era una cosa da dimenticare, un motivo c’era; ma d’altra parte, odiava la sua condizione instabile, quindi voleva anche porvi una fine.
Non passò molto tempo prima che Rin tornò con due libri tra le lunghe ed affusolate braccia, facendo rimanere entusiasta Makko ed incredula Ib.
“Ecco qui cos’ho trovato.” sospirò la bibliotecaria posando i due tomi sul bancone di fronte alle ragazze. “Purtroppo non ci sono biografie su questa persona, ma sembra che in questi libri si accenni a lui. Mi spiace tanto, ma non ho trovato di meglio.” piagnucolò infine sistemandosi gli occhiali tondi.
“Ma figurati!! Anzi, sei stata fantastica!” esclamò Makko, mentre Ib sbirciava i titoli dei libri. “I tardi artisti”? “I tarocchi”? Ma che razza di uomo era, questo Guertena, per far parlare di sè in libri del genere?!
 
Erano sedute ad un tavolo, una di fronte all’altra, chine sui libri ormai da un’oretta buona. Nè uno sguardo, nè una parola volava tra le due, troppo concentrate a cercare tra le troppe parole dei libri il nome che le aveva condotte lì.
Ib aveva scelto di leggere “I tardi artisti”, mentre “I tarocchi” l’aveva volentieri lasciato a Makko, che sfogliava con pigrizia alcune pagine ritraenti i più famosi e ricercati tarocchi.
Tanti artisti, così come le loro opere, - recitava la pagina sotto gli occhi della castana - sono tutt’ora un mistero persino per gli studiosi. Weiss Guertena è un eclatante caso.
Ib quasi saltò sulla sedia: Guertena esisteva davvero! Ed era anche un pittore! La ragazza non riuscì a frenare i propri occhi, che schizzavano per le righe, assetati di risposte.
Di questo pittore non si conoscono nè storia nè periodo storico; sappiamo solo che la sua arte, bella e misteriosa, non era apprezzata all’epoca poichè fuori dagli schemi di allora; fu apprezzata diverso tempo dopo la scomparsa dell’artista, talmente tanto che un suo quadro, “L’uomo appeso”, veniva usato come tarocco, ed è tutt’ora introvabile.
Alcune voci circolavano su di lui: pare che fossero pochi i dipinti realizzati su una base di persone od oggetti reali; sosteneva, poi, che degli spiriti vivessero negli oggetti cari alle persone che li possedevano, e così valeva anche per le sue opere: pare fosse talmente dedito al suo lavoro da volervi impartire il suo stesso spirito.
“C’è riuscito fin troppo bene” disse aspramente una voce nella testa di Ib, e davanti agli occhi le apparve il viso di porcellana della sorella Mary. Poi buio.
 
“Un colpo di sole?! Inventane un’altra!” sbraitò una voce femminile in lontananza.
“Non è una scusa!! E’ davvero andata così!” ribatte un’altra voce, mentre il nero si trasformava gradualmente in rosso. Poi le palpebre riuscirono a schiudersi, ed Ib potè riconoscere il lampadario del soggiorno di casa sua.
Si trovava distesa sul comodo divano di casa sua, con qualcosa di umidiccio - un fazzoletto, forse? - sulla fronte.
“Ib! Tesoro...” la chiamò sua madre, che le stava accanto con viso preoccupato. Poco dopo accorsero Makko e Mary. Ecco chi strillava.
“Mamma...” chiamò con un filo di voce la castana, mentre la sorella l’abbracciò subito dopo.
“Oh Ib, come stai?! Ero così preoccupata...” piagnucolò, stringendola. Ib non riuscì a ricambiare l’abbraccio non per mancanza di forze, ma perchè sentiva un’inspiegabile odio cieco verso di lei.
“Non respiro, Mary.” la liquidò, anche se un pò a malincuore: perchè mai provava un così brutto sentimento per lei? Era sua sorella, in fondo...
“Ib...” chiamò timidamente Makko, che stava un pochino in disparte con viso teso: poteva assistere quante volte le pareva ai suoi mancamenti, non ci si sarebbe mai abituata. L’amica le sorrise debolmente e le porse la mano, per invitarla ad avvicinarsi, e così fece, abbracciandola brevemente. In tutto questo, gli occhi di Mary erano freddi e sospettosi.
“Ib? Sorellina.” chiamò lentamente, e tutte spostarono i loro occhi sulla bionda a braccia conserte. “Dove sei svenuta?” chiese, e le parve di scorgere un piccolo scatto di timore da parte di Makko.
“Non me lo ricordo” mentì Ib, “ricordo solo un gran caldo.”
“Visto?!” sbottò la rossa, con una nota d’astio nella voce.
“Mh. Allora non dovresti uscire, oggi. Vero, mamma?” chiese retoricamente la bionda.
“Sarebbe meglio evitare, in effetti. Vuoi riposarti in stanza, tesoro?” disse con dolcezza loro madre, carezzando una morbida guancia della castana.
“Sì. Ma vorrei anche Makko, con me.”
“Ovviamente. Non l’avrei mandata a casa sua: è ancora spaventata.” sorrise la donna, guardando Makko che intanto era arrossita.
Mary fissava in silenzio, pensando a qualcosa.
 
“Mi dispiace, Makko. Non volevo spaventarti.” disse Ib con voce leggera, sdraiata su un fianco a guardare l’amica seduta vicino a lei.
“N-non ci pensare” disse lei, imbarazzata “piuttosto, stai ancora male?”
“No. Mi pulsa solo un pò la testa.” confessò la castana a voce bassa. “Piuttosto, mi è successa una cosa strana.”
“Ossia?” chiese l’altra, curiosa e sorpresa, mantenendo lo stesso tono di voce dell’amica.
“Te lo dico stasera. Hai preso i libri?”
“Sì, certo.”
“Benissimo. Torna a casa, stasera vedrò di convincere mamma a farmi dormire da te. Lì potremo parlare.”
La riccia annuì, stringendo in automatico la borsa a tracolla - che ancora teneva indosso - che conteneva i libri della biblioteca.
 
Rimasta sola nella sobria stanza, Ib si sdraiò di pancia all’aria, i capelli sparpagliati, braccia e gambe spalancate sul morbido letto, gli occhi scarlatti ad esaminare il soffitto della sua stanza. Ora poteva finalmente fare mente locale.
Dunque, Guertena era un pittore strano, apprezzato solo una volta morto. Le sue opere sono definite “belle e misteriose”, e voleva che un pezzo del suo spirito risiedesse in ognuna di essa.
Quella voce. Quell’amara voce che aveva commentato quest’ultima cosa. Era la sua, senza dubbio, ma con una tonalità che non le apparteneva più da troppo tempo. Sè stessa bambina le aveva confermato, in qualche modo, quanto letto, e le aveva fatto apparire la Mary di tanti anni prima davanti agli occhi. Perchè?
E perchè Mary era così..strana? Non era mai stata fredda nemmeno con chi detestava. Eppure, poco prima...
Sentiva di non potersi fidare di lei, e paura ed odio ciechi rivoltili. Un altro “perchè?” che rimaneva senza risposta. E solo ora cominciava a notare come ogni volta che Ib cercasse - e riuscisse - di ricordare, Mary si mostrava totalmente diversa dal solito. Come mai? Sembrava quasi non volesse che ricordasse. Ma perchè sua sorella dovrebbe desiderare questo?
Ib fece un lungo e pesante sospiro. Troppe domande e nessuna risposta. Ma qualcosa le diceva che dormire da Makko l’avrebbe aiutata.
 
 
*Nina’s Corner*
Eeeeeccomi qui~ come sempre, ci ho messo decenni, eheheheh-- non uccidetemi çuç’ Allora, le cose scritte nel libro le ho prese proprio da alcuni libri del gioco, solo che ho rielaborato i concetti per farci delle frasi di uno stesso discorso uwu Ebbene, vi è piaciuto il capitolo?? *^* spero tanto di sì! XD
Colgo l’occasione di ringraziarvi per le recensioni che mi lasciate e-- ah, sì! Ho notato solo qualche giorno fa che ci sono altre persone che hanno messo questa storia tra le preferite e tra le seguite. Oh mio dio che bello!! ç//u//ç vi ringrazio tantissimo!! T//u//T  detto questo, posso finalmente lasciarvi andare uwu <3 see ya~ *^*
   
 
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