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Autore: maartii95    16/07/2014    9 recensioni
Dopo il rientro dall’isola sembrava che per Oliver non fosse successo nulla, ma Felicity non la pensava così , lei avrebbe voluto parlare con il ragazzo, ma aveva paura di esporsi tanto da fargli capire i sentimenti che provava, ed era una cosa da evitare.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So che l’amore è come le dighe: se lasci una breccia dove possa infiltrarsi un filo d’acqua, a poco a poco questo fa saltare le barriere.
E arriva un momento in cui nessuno riesce più a controllare la forza delle barriere.
Se le barriere crollano, l’amore si impossessa di tutto.
E non importa più ciò che è possibile o impossibile.
Paulo Coelho

 

 

 

 
Erano passati un paio di mesi e la città si stava lentamente riprendendo.
Dig e Lyla aspettavano il piccolo Andrew con ansia, Roy stava provando a ricomporsi dopo la rottura con Thea mentre Oliver, bè Oliver adesso si sentiva più libero, più spensierato. Aveva perso tutto, la madre, la sorella, la loro villa e l’azienda di famiglia anche se era deciso a riaverla. Arrow ormai in quei mesi era intervenuto pochissime volte. Finalmente la città si poteva rialzare felice, anche se erano morte tante persone,tutti sembravano propensi a ricostruirla.

L’unica persona che non stava bene era Felicity. Si sentiva una brutta persona a causa di quello che pensava, forse perché sperava che tornasse Slade e la prendesse in ostaggio così che Oliver andasse a salvarla. Erano brutti pensieri ma non riusciva a smettere di pensare a quella notte, quella notte di cui nessuno aveva più parlato, nessuno era inteso come Oliver. Dopo il rientro dall’isola sembrava che non fosse successo nulla per Oliver, ma quelle non erano le stesse idee di Felicity , lei avrebbe voluto parlare con il ragazzo, ma aveva paura di esporsi tanto da fargli capire i sentimenti che provava, ed era una cosa da evitare.
Come poteva lei, Felicity Smoak, IT girl, nerd fino al midollo, dichiarare i propri sentimenti a Oliver Queen? No, assolutamente no, non era possibile. Non voleva perderlo. Lui era la sua unica famiglia. Sua madre stava ancora a Vegas, ma i rapporti non erano dei migliori, mentre suo padre non aveva la più pallida idea di dove fosse. Le aveva abbandonate quando lei era ancora in fasce, e comunque anche se lui adesso fosse tornato, Felicity non l’avrebbe accolto a braccia aperte. Quindi la cosa che più si avvicinava a una famiglia era il Team e non voleva perdere anche loro a causa dei suoi sentimenti. Semplicemente avrebbe fatto finta di nulla, anche se le parole di quella notte rimbombavano ancora nelle sue orecchie e facevano battere il suo cuore.

Quello che la ragazza non sapeva e che non immaginava era però che Oliver si sentiva allo stesso modo.
Mentre lei si allontanava da lui per non aggravare la situazione, lui si avvicinava, le parlava ogni volta che ne aveva l’occasione e la sfiorava, la sfiorava spesso facendo finta di niente. Lui non capiva perché la ragazza lo respingesse e non si accorgesse dei suoi sentimenti. Più volte Dig, che aveva capito e che sapeva tutto, gli aveva consigliato di parlare a Felicity con il cuore, ma Oliver aveva paura che stando con lui l’avrebbero presa di mira, anche se la criminalità non era quasi più presente in città qualcuno poteva prendersela con lei e ferirla, farle del male, o peggio.  Aveva anche paura che la ragazza non ricambiasse i suoi sentimenti e che si rovinasse il loro rapporto.

Quando le aveva detto che la amava non l’aveva fatto per Slade, l’aveva fatto perché era quello che provava davvero, e da quel momento aveva provato in tutti i modi a farglielo capire, ma lei lo evitava.

Una notte Felicity si svegliò a causa di un incubo, sempre il solito: Slade la rapiva e metteva Oliver a scegliere tra lei e Laurel, e Oliver sceglieva Laurel, avrebbe sempre scelto lei.
Si alzò e si fece una doccia per lavare via il sudore causato dall’incubo. Si lavò bene i capelli e poi passò al corpo, che lavò con il sapone alla vaniglia, il suo preferito. Appena ebbe finito uscì e in accappatoio si diresse in cucina continuando a pensare all’incubo appena fatto. Sapeva che ormai non si sarebbe più addormentata, da quella notte lo sognava spesso, quasi tutte le notti come un promemoria, per cosa poi?
Per ricordarle che Oliver avrebbe sempre preferito altre donne a lei?

Mentre Felicity pensava a queste cose e piangeva sola sul divano di casa sua, qualcuno la guardava da fuori, qualcuno che avrebbe voluto aprire la finestra e eliminare la distanza prendendola tra le braccia, stringerla fino a quando le lacrime non avessero smesso di scendere sulle sue guance. Qualcuno che per paura e codardia rimase fuori dalla finestra a guardarla piangere fino a quando, sfinita, si addormentò sul divano. Quel qualcuno era la persona di cui Felicity si era innamorata. Quello che le aveva detto di amarla e poi l’aveva trattata come si tratta una sorella.

Quel qualcuno era Oliver che quella notte, li davanti alla finestra di casa di Felicity capì che anche lui meritava di avere una persona con cui stare, una persona da amare e che lo amasse. E quella persona era la sua Felicity.
Andò via quando fece giorno, con la convinzione  che il giorno stesso avrebbe chiesto a Felicity un appuntamento.
 
 



Continua…
 

 


-Note dell’autrice (che autrice non è)
Heeeey! Sono tornata! Mese nuovo storia nuova no?
Spero che il primo capitolo vi piaccia e vi faccia venire voglia di leggere il prossimo!
Un bacio a tutti quelli che entreranno qua! Grazie ancora!
Ci si becca al prossimo!
Baci, Marti. <3
  
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