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Autore: Ardespuffy    03/09/2008    2 recensioni
E vorrei anch'io fare finta di non capire se c'è del giusto, in una notte dove ormai ho preso parte a questa festa occulta di ricche stregonerie e falsi Dèi. Sale dentro me, fa male, ma a me piace così.
Purché non mi si tocchi!
Così lievemente crolla in una Drammaturgia di corpi sparsi e affranti in una collettiva delirazione, nel dare sfogo alle proprie represse voglie animali e di corruzione.
Purché non mi si tocchi!
[Matt * Mello] [Raccolta Sperimentale]
Genere: Dark, Song-fic, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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{ ~ Eri sempre stato attento a non farti beccare

{ ~ Eri sempre stato attento a non farti beccare.

D’altronde vantavi anni di pratica alle spalle: i supplizi inferti all’ameba avevano prodotto ammirevoli risultati.

Eppure la tua buona stella non avrebbe brillato in eterno, e quella capricciosa serata ne fu lampante conferma. ~ }

 

 

 

Su e giù, su e giù, come una tigre in gabbia.

[Esattamente ciò che sei.]

 

“Ehi, tu, 135. Puoi andare.”

 

Ti volti in uno sbuffo di furioso biondo.

“Era ora!!!!

 

La guardia dal viso smunto schiude la porta, riportandoti alla vita con un cigolio.

 

Altero e stizzito, negli occhi lampi di sdegno, superi la soglia e marci verso di me, piccola macchia d’isterico inchiostro.

“Ce ne hai messo di tempo…”

È un borbottio impercettibile, il tuo, ma basta a mandarmi il sangue al cervello.

Mel, fottiti, pezzo di merda!”

[Troppo sboccato per un ragazzino? La guardia mi fissa annoiata.]

 

Tu, ça va sans dire, non batti ciglio.

“Piedipiatti del cazzo…”

Mastichi e sputi, con quella cioccolata che ti è apparsa tra le labbra senza preavviso.

Arriccio il naso e quasi ti spingo oltre le porte.

[Lo sguardo del secondino mi buca la schiena. Sì, decisamente sboccati, per due ragazzini.]

 

 

 

 

 

Un’ora e mezzo.

Ecco il tempo che ti ci vuole per accantonare te stesso e ricordarti del resto del mondo.

Siamo ormai a casa quando arriva la domanda.

 

“Ehi, Matt, ma come cavolo hai fatto?”

 

Sbuffo, irritato dalla sorprendente ottusità di un cosiddetto genio.

“Come vuoi che abbia fatto? Ho chiamato Roger. Ha parlato lui con gli sbirri per la cauzione.

Mastichi, mastichi, soprappensiero.

E ora dov’è?”

“Chi?”

“Il vecchio.”

 

Sospiro.

                                                                 

“È andato via dopo aver sborsato. In fondo, avendo lasciato l’istituto, non sei più sotto la sua tutela.

 

E, roba da non crederci – ma tutt’altro che incredibile, sulla tua bocca – tutto ciò che riesci ad emettere è un iroso grugnito.

“Bel modo di scaricarci. Vecchio bastardo.”

 

Stringo i pugni.

 

[Normalmente, giuro, non reagirei. Sono più che abituato al tuo patologico egocentrismo da reginetta del dramma.]

 

È  solo che…

 

[Ho avuto paura, razza di brutto stronzetto ingrato.

Peccato tu sia troppo concentrato in te stesso per renderti conto di qualunque cosa.]

 

“Fa’ un favore al mondo e va’ a farti fottere, Mel.”

 

È uno sguardo strano quello che mi lanci, obliquo e velato.

 

“Già visto, già fatto.”

 

 

 

 

Ed è in momenti come questo che vorrei spaccare quella tua mostruosa e angelica faccia da schiaffi, ammirare il vermiglio tingere a calde tinte la pelle diafana

e ridere dello sgomento negli occhi opachi.

 

Non trovare confine tra gioco e tragedia

innesca granate di ossessiva follia, disseminate ad arte nel

mezzo di un corpo stordito dai tuoni, scosso da brividi di insano terrore e vile, gelido dubbio.

 

 

 

 

Te ne stai lì e sorridi, occhi ciechi e sfuggenti per una menzogna troppo sincera, o una verità cruda quanto l’inganno. Tu, pallida e mitica Gioconda dalla storia interrotta, parli senza alcunché rivelare.

 

 

 

 

 

~ E la codardia regna sovrana nell’eco del silenzio che segue.

 

Perché è più facile restare immoti che avanzare a tentoni. ~

 

 

 

 

 

 

 

 

.Fin.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 










La mia velocità nei post mi sorprende! :3
Non barerò, questa è tutta roba che avevo già pronta sull'hd. Dal prossimo caitolo in poi temo di andare a rilento, matter-of-factly.
Dunque. Non mi piace per niente questa shot. La publico solo per coerenza storica e artistica, ma non sono neanche lontanamente soddisfatta del lavoro. Il messaggio che volevo lanciare si discosta troppo dal resto del plot, ed è piuttosto nebuloso. Piuttosto molto, va'. Anzi, facciamo così: per una volta io non esplicito nulla. Vorrei sentire cosa pensate voi, e cosa credete significhi la scena finale, quella subito prima del testo in corsivo. Perché la parte dramma di questa shot - vi ricordo il titolo della raccolta! - si trova proprio lì, ma è grottesca, improbabile e confusa. Sapete, rettifico. Non è che questa shot non mi piaccia: io la detesto.
E la mia amica si è anche lamentata perhé ho barato - di nuovo, a suo avviso - sulla parola fornitami. Ma proprio non riuscivo a vedere niente di stimolante nello scrivere di piedi, così ho manovrato ancora una volta la lingua italiana a mio piacimento, in questo caso per sbattere Mel in cella. [E non chiedetemi di cosa fosse colpevole, perché Non Lo So.]
Prima che questa feroce corrente di autocritica e malumore d'autrice influenzi tutte voi, mi limto a ringraziare le inestimabili ragazze che mi seguono e quelle che commentano, aka MellosBarOfChocolate, Soleya, Peach (una nuova fan è sempre ben accetta!^^) e ovviamente Betta90. Giuro e spergiuro che i capitoli a venire saranno migliori, anche perché con questo qui ho toccato il fondo -.- .
Vi saluto. Pace, amore, empatia, come scrisse Kurt Cobain. O chi per lui.
  
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