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Autore: PiccolaNeko    31/07/2014    0 recensioni
Gwendolyn non ha mai avuto l'istinto di andare oltre i confini che sono stati stabiliti ancor prima della sua nascita. Non ha mai creduto, però, che l'Organizzazione le avrebbe teso un colpo così basso. Segnata da uno sbaglio commesso quando era ancora una ragazzina, si ritrova costretta ad accettare una missione che lei definisce suicida. Cosa accadrà? E se, improvvisamente, in lei cambiasse qualcosa? Se si rendesse conto che il mondo da lei conosciuto non era altro che una colossale bugia?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai nel cuore della notte con la fronte imperlata di sudore. Automaticamente voltai lo sguardo verso lo specchio appeso alla parete: due occhi giallo oro riflettevano la mia figura ansante.
Gwendolyn, stai bene? La voce di Martha mi fece sobbalzare nuovamente.
"E' tutto okay" mormorai, incapace di riuscire a trasmettere il messaggio attraverso il legame che condividevamo.
Martha saltò sul letto con grazia ed i suoi occhi verdi mi calmarono all'istante. Strusciò il muso sulla mia mano, invitandomi ad accarezzarla. Sapevo che quel gesto avrebbe spento totalmente la mia paura.
Hai bisogno di nutrirti. Mi rimproverò con dolcezza. Siamo quasi ad una settimana.
Nonostante non volessi darle ragione apertamente, fui costretta ad annuire. La testa mi pulsava e la gola ardeva in cerca di sollievo.
Mi alzai lentamente e, una volta aver pigiato l'interruttore, la luce artificiale mi ferì gli occhi. Ringhiai di disappunto mentre mi avvicinavo alla scrivania.
Non ebbi tempo, però, di raggiungere il frigo-bar, che la porta della mia stanza si aprì di scatto, rivelando una leggiadra figura dai lunghi capelli biondi.
"Gwen..?" Eve esitò ad entrare, fissandomi impaurita. Cazzo, dovevo sembrare irriconoscibile.
"Cibo" sibilai, indicando debolmente l'elettrodomestico. Con passo svelto, Eve raggiunse la scrivania e prese una sacca, ma prima di darmela, tentennò nuovamente.
" Gwen, mangia più che puoi. Abbiamo una missione... okay?"
In quel momento non m'interessava. Avevo fame e lei era un ostacolo che mi teneva lontano il cibo. Sicuramente assunsi un'espressione incollerita, mentre un ringhio profondo mi scuoteva la gola, perché Eve mi lascio immediatamente la sacca tra le mani, prendendo un'opportuna distanza di sicurezza.
Le lanciai un ultimo sguardo.
Poi, i miei canini affondarono nel sangue.
  
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