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Autore: Obsessjoe    01/08/2014    4 recensioni
Cosa succederebbe se una ragazza trovasse negli occhi di un ragazzo, affondato nei pregiudizi di tutti gli abitanti della città, guardasse a fondo nella sua vita e scoprisse che non è come tutti pensano?
Harry usa le donne solo per divertimento, dopo essersele portate a letto infatti le abbandona senza rimorso e passa alla prossima "preda"; così vuole fare anche con Paige, che, incuriosita dal fatto che lui ha la fama di essere uno spacciatore di droga e grazie ad una scommessa fatta col suo migliore amico, va a parlargli.
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*Dal quarto capitolo*
«Senti, ti do il mio numero di telefono e se accetti di uscire con me questa sera mi scrivi va bene? Comunque sono Harry Styles.»
Annuii e mi salvò il suo numero sulla rubrica con il nome di "Harry il figo", che mi fece scoppiare a ridergli in faccia.
«A stasera eh, ci conto.»
Mi fece un cenno con la testa e mi superò lasciandomi alle sue spalle, mi girai per osservarlo mentre se ne andava per qualche secondo, ma quanto tempo avevo passato con quel ragazzo? Mi erano sembrati secoli, così guardai l'ora e vidi che erano passati solamente cinque minuti, com'era possibile?
Genere: Dark, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

"Anything is as it seems"


Nuova città, nuova casa, nuova scuola, nuova vita. Dal finestrino della Mini Cooper di mia madre guardavo quel posto così diverso dal mio paese natale: non sarei mai voluta trasferirmi, non avrei mai voluto che mia madre accettasse di cambiare lavoro, non avrei voluto abbandonare tutti gli amici che mi ero fatta in 17 anni di vita e finire per ricominciare tutto da capo, con la possibilità di non riuscire a farmi degli amici e di diventare un'emarginata.
<< Paige, é tutto apposto? >>
Mia madre mi risvegliò dai miei pensieri ed annuii facendole un sorriso. Di certo non avrei potuto dirle che preferivo rimanere nella mia vecchia casa, d'altronde le servivano i soldi per mantenerci e senza un lavoro fisso non ce l'avrebbe fatta.
<< Vedrai che ti piacerà Brighton, ci sono tanti parchi ed é pieno di ragazzi giovani come te con cui puoi fare amicizia. >>
<< In che quartiere andremo per la precisione? >>
<< A Hollysbury, ho preso la casa in un punto strategico, infatti avrai tutto vicino: la scuola, la spiaggia ed il centro commerciale. Inoltre nel molo c'é un lunapark molto bello, ci potrai andare con le tue amiche. >>
Dopo circa mezz'ora di viaggio arrivammo davanti ad una delle villette del quartiere e mia madre parcheggiò davanti ad un garage color panna, così come il resto delle pareti esterne della casa a due piani; scendemmo dall'auto e osservai il giardino con il prato che continuava sul retro in cui c'erano un paio di alberi ed una siepe che lo contornava dividendolo da quello dei vicini.
<< Eccoci finalmente, non sei eccitata all'idea di vivere qui?! >>
Senza aspettare la mia risposta tirò fuori dalla borsa un mazzo di chiavi e con una di esse aprì la porta color noce ed entrammo: le pareti erano ricoperte da una carta da parati bianca con delle decorazioni incavate, il pavimento del salone e della cucina collegata ad esso da una porta scorrevole era in parquet, l'arredamento era principalmente nero mentre c'erano delle scale in marmo bianco alla fine della stanza che dovevano condurre alle camere da letto. Salii al piano superiore ed entrai nella mia stanza: le pareti erano verde acqua chiaro, il pavimento era ricoperto interamente da un tappeto nero di quelli morbidi con i peli, posto praticamente davanti a me c'era il letto, in fronte ad esso la scrivania mentre alla mia sinistra c'era un armadio bianco e la porta che conduceva al bagno. Posai l'enorme scatolone che avevo in mano con su scritto 'Paige' sul letto ed iniziai a sistemare i libri, le foto e tutti gli oggetti -prevalentemente inutili- che mi ero portata nella nuova casa; una volta finito tornai di sotto, presi i due trolley con i miei vestiti e li sistemai nell'armadio cercando di non stropicciarli ma invano, visto che grazie al mio disordine finirono quasi tutti ammucchiati, ero sicura che quella camera, in quel momento così perfetta, nel giro di pochi giorni sarebbe diventata un disastro.
Andai in cucina per bere e trovai mia madre intenta a cucinare qualcosa.
<< Non riesco ad accendere questo forno, non capisco come funzioni...penso che per questa sera andremo a mangiare fuori. >>
Si mise a ridere e la seguii, la sua risata era così cristallina e piacevole che ti faceva voglia di sentirla all'infinito, aveva sempre un tono giovanile e contento; purtroppo ultimamente non rideva molto e nemmeno sorrideva come era solita fare, era sempre stressata o di fretta per colpa del lavoro, infatti fui felice di vederla scherzare come una volta, significava che stare in quel posto la faceva stare di buon umore e speravo che si trovasse bene nel suo nuovo incarico a Brighton.
Mi disse di andarmi a preparare così andai a farmi una doccia e mi misi un paio di pantaloncini in jeans ed una maglia a maniche corte nera, non ero una di quelle ragazze che stava mezz'ora davanti all'armadio per scegliere cosa indossare e tantomeno mi interessava avere capi costosi o firmati. Misi un filo di eye-liner sugli occhi azzurri, pettinai i lunghi capelli castani e scesi in salotto dove mia madre mi stava aspettando seduta sul divano in pelle nera, indossai delle Vans nere ed uscimmo per andare al ristorante: optammo per un semplice McDonald's che si trovava all'interno del centro commerciale del paese, posto a pochi minuti in macchina da casa nostra.
<< Sei pronta per andare nella nuova scuola domani mattina? >>
Mi disse mentre eravamo sedute sul divano del salotto a guardare la tv e la fissai con gli occhi sbarrati nei suoi azzurri e limpidi, non avevo ancora realizzato che la mattina dopo sarei dovuta andare nel nuovo istituto.
<< Sicura di aver comprato l'uniforme? Io non l'ho vista in mezzo ai miei vestiti. >>
<< Non provare a fare la furba, l'uniforme ce l'ho in camera io perché so che saresti capace di organizzare uno dei tuoi soliti piani per non andare a scuola. >>
Sbuffai sonoramente e poi mi misi a ridere, seguita da lei, che si passò una mano sui capelli rossi ricci che io sfortunatamente non avevo ereditato; secondo i suoi aneddoti da ragazza era seguita da molti spasimanti che le sbavavano dietro per il suo fisico mozzafiato, i capelli stupendi e gli occhi azzurri cielo. Lei di sicuro non doveva aver avuto problemi a farsi amicizie a scuola. Però magari ero io che mi facevo delle paranoie inutili, perché mai avrebbero dovuto prendere in giro o isolare una ragazza nuova? Non ce n'era motivo, giusto? E con queste domande che mi frullavano in testa mi addormentai la sera.


 


#SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutte, questo è il prologo della mia prima fan fiction, se avete suggerimenti o volete dirmi cosa ne pensate scrivetemi una recensione e risponderò a tutte. La presta volto per la protagonista è Zoe Sugg, nonché la ragazza nel banner mentre la storia è ambientata a Brighton, nel Regno Unito.
Baci e al prossimo capitolo che pubblicherò presto e in cui entreranno anche i ragazzi.

   
 
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