WHEN THE DAYS ARE COLD
«When the days are cold
and the cars all fold
and the saints we see
are all made of gold..»
[“Quando I giorni
sono freddi
e le carte sono piegate
e i santi che vediamo
sono tutti fatti d’oro..”]
~Demons,
Imagine Dragons
Una volta
gli era stato
detto che il cannocchiale è un prolungamento dell’anima, perché
permetteva agli
occhi di osservare anche i più piccoli particolari, di fargli propri e
rielaborarli.
Killian non amava queste
definizioni così poetiche, ma concordava con l’utilità del
cannocchiale!
«Un
giorno anche tu ne avrai uno, Swan!»
piegò la bocca in un sorriso e posò il cannocchiale nelle mani della
bionda,
approfittandone per sfiorarle i capelli con l’uncino.
Emma non rispose, limitandosi a
rigirare il cannocchiale
tra le mani e provando a osservare l’orizzonte, come aveva appena fatto
il
pirata. Tuttavia si sentiva goffa, sentiva lo sguardo del Capitano su
di sé e
sapeva che lui stava sicuramente ridendo sotto la barba nel vedere
quella
scena.
Infatti il commento sarcastico di
Killian non si fece
attendere «Ma guardatela: la
figlia di Biancaneve e del Principe Azzurro che si improvvisa pirata!
Ricordami
di riferirlo a tuo padre: sai, credo che a David possa far piacere
sapere che
sua figlia predilige la vita di mare a quella in un castello!» una
risata incorniciò quelle
parole e Killian cercò di strappare il cannocchiale dalle mani di Emma.
«Oh,
non dubito che lo farai…»
Emma scansò facilmente la mano di Killian e continuò a stringere il
cannocchiale, accennando un sorriso «…ultimamente
tu e mio padre trascorrete fin troppo tempo insieme!». Prima che il
pirata potesse tentare un nuovo
attacco, la Salvatrice gli restituì il cannocchiale e incrociò le
braccia,
scrutando il mare solo con i propri occhi.
«Cosa
vorresti insinuare, Swan? Tuo padre è un uomo sposato!» le risate di
Emma e Killian si fusero in una sola
e, pochi secondi dopo, le braccia del Capitano cingevano le spalle
della sua
fidanzata.
Emma posò sulle labbra di Hook un
rapido bacio, per poi
ritrarsi dall’abbraccio e rubare nuovamente il cannocchiale «Ah-ah! Mai
abbassare la guardia,
Jones! Questo non lo insegnano ai pirati?».
«E alle
principesse non insegnano le buone maniere? Mai ritrarsi dopo un
bacio!» Killian intrappolò nuovamente
Emma tra le sue braccia e avvicinò la sua bocca a quella della donna,
cercando
di rubarle un altro bacio. Ma la mano di Emma lo bloccò e lei si
scansò, questa
volta senza alcun sorriso.
«Non
sono una principessa…» Emma
si irrigidì e il suo tono di voce divenne più brusco.
C’erano parole che ancora le
facevano male e frasi che
non dovevano essere pronunciate. Non davanti a lei.
Hook roteò gli occhi e cercò di
sdrammatizzare la
situazione con una buffa smorfia sul viso, ma questo contribuì a
rendere ancora
più cupa l’espressione di Emma.
«Era
solo una battuta. Un tempo avevi più senso dell’umorismo!» il pirata
allargò le braccia,
senza smettere di sorridere.
«Oh,
ma ce l’ho ancora: altrimenti come avrei fatto a stare con uno come
te?» Emma cercò di mantenere duro il
tono di voce, ma un piccolo sorriso finale la tradì.
«Aye!
Complimenti Swan: riesci a fare battute anche peggiori di quelle di tuo
padre!» Killian incrinò lo sguardo e si
lasciò andare ad una smorfia che dipinse il suo viso in una maschera di
sarcasmo. «E comunque,
principessa o meno, non avresti dovuto ritrarti da quel bacio: dovresti
darmene
almeno altri due per rimediare!»
il pirata ritornò all’attacco, ma Emma lo deviò nuovamente spingendolo
via. Killian
perse l’equilibrio e cadde dritto a terra, accompagnando la discesa con
parole
incomprensibili rivolte alla donna.
«Jones,
comincio a pensare che dovrei essere gelosa del pavimento: non perdi
occasione
per finirci addosso!» la
Salvatrice compì il suo dovere aiutando il fidanzato a rimettersi in
piedi, non
senza mostrare un sorrisetto vittorioso.
«Continua
ad allenarti Swan: la gara di barzellette è tra soli due giorni e pare
che tuo
padre sia molto agguerrito. Se continui di questo passo ti farai
battere senza
troppi complimenti!» Killian
si massaggiò la spalla e diede una rassettata al vestito, fingendosi
offeso.
«Continui
a nominare mio padre: allora non devi proprio odiare le sue battute se
non
perdi occasione per ricordarle!»
Emma scoccò al pirata un altro mezzo sorriso e prese in mano il
cellulare che
squillava, rispondendo alla chiamata.
«Robin…novità?
Noi abbiamo perlustrato la zona del porto, abbiamo anche dato
un’occhiata verso
il mare, ma la situazione è tranquilla. Forse fin troppo..» la
Salvatrice corrugò la fronte
ascoltando le parole di Robin al telefono e sgranò gli occhi senza
riuscire più
a pronunciare altro.
Dall’altro capo della cornetta, la
voce metallica di
Robin Hood stava sicuramente rivelando qualcosa di estremamente
importante.
Quando Emma terminò la chiamata non
aveva più alcuna
espressione decifrabile sul volto.
«Cosa
ti ha detto?».
«…ghiaccio…».
Killian inarcò un sopracciglio,
mentre Emma prese fiato e
tornò ad avere un viso più normale.
«Ghiaccio,
Storybrooke si sta riempiendo di ghiaccio»
la donna deglutì, spostando lo sguardo oltre il porto «Robin ha detto
che dove sono loro è tutto innevato. A
breve la neve scenderà anche qui…».
«Siamo
quasi in estate!» protestò
il pirata.
«Siamo
a Storybrooke: succede anche questo»
Emma scosse la testa, mentre iniziava a collegare tutti gli indizi che
avevano
avuto prima di recarsi al porto.
C’era stato Pongo che aveva
iniziato ad abbaiare verso il
cielo e Ruby che aveva sentito col suo fiuto ‘qualcosa di freddo’.
C’era stato il vecchio taglialegna
che era entrato nella
locanda di Granny avvolto da una giacca pesante, urlando che quella
città
diventava sempre più strana.
E poi c’era stato il piccolo Roland
che aveva svelato a
suo padre di aver visto un enorme ‘uomo di neve’ mentre giocava in
giardino.
In pochi gli avevano creduto e tra
quei pochi c’era stato
Henry «Bisognerebbe dare
retta a Roland e indagare un po’!»
aveva suggerito pieno di eccitazione per quella che si prospettava una
nuova
avventura.
Senza dimenticarsi di aggiungere
che anche a lui nessuno
aveva creduto quando aveva cercato di far capire a tutti che erano
vittime di
una maledizione della Regina Cattiva.
Henry aveva saputo usare le giuste
parole ed era riuscito
a convincere i grandi a intervenire.
Ecco perché Emma e Killian si
trovavano ad ispezionare il
porto.
Ma a quanto pare quello era uno dei
pochi posti ancora al
sicuro.
Killian non riuscì a trattenere uno
dei suoi soliti
sorrisi sprezzanti.
«Dimmi
Swan: quanto tempo è passato dall’ultimo pericolo in città?».
Emma rimase in silenzio, ripensando
alla sera prima e a
quel bizzarro viaggio nel tempo che lei e Killian avevano vissuto.
«Nemmeno
ventiquattr’ore, Killian…».
«Bene.
Andiamo a fare pupazzi di neve, Swan!».