3. Fino alla Fine
Fino alla fine sarebbero rimasti insieme.
Nel bene o nel male e Kiba avrebbe fatto di tutto pur di riprendersi Neji.
Lo Hyuuga aveva lentamente iniziato ad allontanarsi da
lui dopo sei mesi di conoscenza, era stato un allontanamento lento ma visibile,
che veniva confermato dai cambiamenti apportati nei suoi comportamenti.
Erano diminuiti gli 'attacchi' quotidiani che lo coglievano nei
momenti e nei luoghi più impensabili e quel che rimaneva dei loro
incontri era l'equivalente di una sveltina.
Nessun gioco.
Solo la classica botta e via.
Il momento che Kiba aveva sempre desiderato e temuto era arrivato ed aveva
l'affascinante aspetto di Sasuke Uchiha.
Era uno degli ultimi arrivati, così come lo era stato l'Inuzuka al suo tempo
mesi prima, ma era già un 'qualcuno'.
A partire dal suo aspetto, misterioso e bello, fino ad arrivare al suo nome:
era un Uchiha, una nobile famiglia al pari degli Hyuuga.
Come poteva competere Kiba con la bellezza felina - data anche dalla capacità
di trasformarsi in un gatto dal pelo nero - e con un 'nome' del genere?
No. Non poteva.
E infatti Neji aveva preferito Sasuke continuando però
a tenere sott'occhio l'Inuzuka, punendolo quando l'aveva trovato in compagnia di
un'altra persona.
Era geloso o, come al solito, estremamente egoista,
tanto da non permettergli di incontrare più l'amico con il quale stava cercando
di dimenticare quegli ultimi mesi - un ultimo tentativo prima di arrendersi ai
suoi sentimenti.
Aveva cacciato Shikamaru e l'aveva rinchiuso in casa, sapendo quanto Kiba avesse il terrore dei luoghi chiusi - aveva sviluppato una
sorta di claustrofobia a causa della sua natura canina un poco selvaggia.
Distrazione o piccola vendetta?
L'Inuzuka non lo sapeva, sapeva soltanto di star male.
Tutti i suoi malori erano sempre e solo stati causati dallo Hyuuga,
era la fonte principale dei suoi guai.
Se si sentiva uno straccio usato e buttato in un
angolo era a causa di quel maledetto bambino viziato.
Se il suo cuore piangeva nel vederlo con l'Uchiha era
solo a causa di quel dannato egocentrismo che lo portava sempre a cercare lo
sguardo e l'ammirazione di tutti.
Se in quel momento stava impazzendo era solo colpa di
Neji e del fatto che l'avesse sempre trattato come un oggetto.
Se si era innamorato poi di lui era sempre a causa
sua.
Kiba non l'aveva mai cercato, voleva una vita
semplice: senza problemi.
E ne aveva avuti fin troppi.
E l'averlo rinchiuso e l'aver allontanato l'unica
speranza per vivere ancora - rappresentata da Shikamaru, che non la sua calma,
tipica dei cervi che rappresentava, era quasi riuscito a convincerlo a lasciar
perdere ogni proposito vendicativo per l'abbandono - aveva fatto traboccare il
vaso.
Se Neji lo voleva per sé per tutta l'eternità come ripiego
non l'avrebbe accontentato.
Sarebbero rimasti insieme, sì. Per sempre.
Ma a modo suo.
Quindi lo attese con una calma quasi innaturale,
doveva venire a liberarlo o almeno a fargli una ramanzina.
Sì. L'avrebbe fatto.
Conosceva fin troppo bene quel maledetto rapace che, avido, si era nutrito
della sua libertà.
Sarebbe stata una cosa veloce, non sarebbe riuscito a
perdersi in chiacchiere.
Infatti, appena lo Hyuuga varcò quella soglia lo
attaccò nella sua forma animale.
Lo azzannò violentemente al collo, recidendo le vene.
Un gemito roco lo raggiunse alle orecchie ma lo ignorò, così come riuscì ad
evitare i tentativi di fuga di Neji che, lentamente, perdeva le forze.
Si sollevò, tornando normale.
Il viso era sporco di sangue ma era felice, glielo si leggeva negli occhi.
" Per sempre insieme, Hyuuga.", mormorò, usando poi gli artigli che
ancora restavano sulla mano per ferirsi al collo.
Gemette di dolore, poi crollò sopra l'altro, ancora
agonizzante.
" ... fino alla... fine..."
Chiuse gli occhi, cullato dal suo lento perdere il respiro e da quello ormai
morende dell'amante.
Se non lo poteva avere lui, non l'avrebbe potuto avere
nessun'altro.
Kiba aveva sempre accusato Neji di essere egoista, e
non aveva tutti i torti, ma con quel suo ultimo pensiero aveva dimostrato di
esserlo a sua volta.
Erano più simili di quanto si sarebbero aspettati e se solo avessero avuto il
coraggio di andare oltre quelle apparenze fatte di nomi e fattezze fisiche,
forse non sarebbero morti in quel pozzo di sangue.
L'importante però era che fossero rimasti insieme fino alla fine.
Nel bene o nel male.