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Autore: Princess Kurenai    11/09/2008    1 recensioni
Non importava quanto quella società parlasse di uguaglianza di diritti e di doveri per tutti gli 'Animali' - quelle persone dal normale aspetto umano che possedevano la singolare peculiarità di poter modificare il proprio corpo in quello di un animale affino. [...] Perché sempre e ovunque ci sarebbe stato qualcuno di privilegiato che avrebbe guardato con superiorità chi, secondo il proprio metro di giudizio, era nato per essere uno schiavo e Kiba Inuzuka, con la capacità di mutare il proprio corpo un quello di un cane, era uno di quelli che venivano considerati feccia. {Partecipante al Contest a Tema Floreale indetto da Sweet Audy}
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kiba Inuzuka, Neji Hyuuga
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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3. Fino alla Fine


Fino alla fine sarebbero rimasti insieme.
Nel bene o nel male e Kiba avrebbe fatto di tutto pur di riprendersi Neji.
Lo Hyuuga aveva lentamente iniziato ad allontanarsi da lui dopo sei mesi di conoscenza, era stato un allontanamento lento ma visibile, che veniva confermato dai cambiamenti apportati nei suoi comportamenti.
Erano diminuiti gli 'attacchi' quotidiani che lo coglievano nei momenti e nei luoghi più impensabili e quel che rimaneva dei loro incontri era l'equivalente di una sveltina.
Nessun gioco.
Solo la classica botta e via.
Il momento che Kiba aveva sempre desiderato e temuto era arrivato ed aveva l'affascinante aspetto di Sasuke Uchiha.
Era uno degli ultimi arrivati, così come lo era stato l'Inuzuka al suo tempo mesi prima, ma era già un 'qualcuno'.
A partire dal suo aspetto, misterioso e bello, fino ad arrivare al suo nome: era un Uchiha, una nobile famiglia al pari degli Hyuuga.
Come poteva competere Kiba con la bellezza felina - data anche dalla capacità di trasformarsi in un gatto dal pelo nero - e con un 'nome' del genere?
No. Non poteva.
E infatti Neji aveva preferito Sasuke continuando però a tenere sott'occhio l'Inuzuka, punendolo quando l'aveva trovato in compagnia di un'altra persona.
Era geloso o, come al solito, estremamente egoista, tanto da non permettergli di incontrare più l'amico con il quale stava cercando di dimenticare quegli ultimi mesi - un ultimo tentativo prima di arrendersi ai suoi sentimenti.
Aveva cacciato Shikamaru e l'aveva rinchiuso in casa, sapendo quanto Kiba avesse il terrore dei luoghi chiusi - aveva sviluppato una sorta di claustrofobia a causa della sua natura canina un poco selvaggia.
Distrazione o piccola vendetta?
L'Inuzuka non lo sapeva, sapeva soltanto di star male.
Tutti i suoi malori erano sempre e solo stati causati dallo Hyuuga, era la fonte principale dei suoi guai.
Se si sentiva uno straccio usato e buttato in un angolo era a causa di quel maledetto bambino viziato.
Se il suo cuore piangeva nel vederlo con l'Uchiha era solo a causa di quel dannato egocentrismo che lo portava sempre a cercare lo sguardo e l'ammirazione di tutti.
Se in quel momento stava impazzendo era solo colpa di Neji e del fatto che l'avesse sempre trattato come un oggetto.
Se si era innamorato poi di lui era sempre a causa sua.
Kiba non l'aveva mai cercato, voleva una vita semplice: senza problemi.
E ne aveva avuti fin troppi.
E l'averlo rinchiuso e l'aver allontanato l'unica speranza per vivere ancora - rappresentata da Shikamaru, che non la sua calma, tipica dei cervi che rappresentava, era quasi riuscito a convincerlo a lasciar perdere ogni proposito vendicativo per l'abbandono - aveva fatto traboccare il vaso.
Se Neji lo voleva per sé per tutta l'eternità come ripiego non l'avrebbe accontentato.
Sarebbero rimasti insieme, sì. Per sempre.
Ma a modo suo.
Quindi lo attese con una calma quasi innaturale, doveva venire a liberarlo o almeno a fargli una ramanzina.
Sì. L'avrebbe fatto.
Conosceva fin troppo bene quel maledetto rapace che, avido, si era nutrito della sua libertà.
Sarebbe stata una cosa veloce, non sarebbe riuscito a perdersi in chiacchiere.
Infatti, appena lo Hyuuga varcò quella soglia lo attaccò nella sua forma animale.
Lo azzannò violentemente al collo, recidendo le vene.
Un gemito roco lo raggiunse alle orecchie ma lo ignorò, così come riuscì ad evitare i tentativi di fuga di Neji che, lentamente, perdeva le forze.
Si sollevò, tornando normale.
Il viso era sporco di sangue ma era felice, glielo si leggeva negli occhi.
" Per sempre insieme, Hyuuga.", mormorò, usando poi gli artigli che ancora restavano sulla mano per ferirsi al collo.
Gemette di dolore, poi crollò sopra l'altro, ancora agonizzante.
" ... fino alla... fine..."
Chiuse gli occhi, cullato dal suo lento perdere il respiro e da quello ormai morende dell'amante.
Se non lo poteva avere lui, non l'avrebbe potuto avere nessun'altro.
Kiba aveva sempre accusato Neji di essere egoista, e non aveva tutti i torti, ma con quel suo ultimo pensiero aveva dimostrato di esserlo a sua volta.
Erano più simili di quanto si sarebbero aspettati e se solo avessero avuto il coraggio di andare oltre quelle apparenze fatte di nomi e fattezze fisiche, forse non sarebbero morti in quel pozzo di sangue.
L'importante però era che fossero rimasti insieme fino alla fine.
Nel bene o nel male.

   
 
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