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Autore: Manu_Tinista    10/08/2014    2 recensioni
I miei genitori sono dei famosi scienziati, per il loro lavoro siamo in aereo sempre: anche oggi purtroppo. Siamo diretti a New York. Non sono triste,nel mio paese natale ossia Buenos Aires non avevo amici. Voglio ricominciare la mia vita.
Coppia: Jortini, Dievica
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diego, Francesca, Leon, Violetta
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Bondage
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~~Sono le 18, dovrebbe essere qui a momenti. Ho legato i capelli in una coda di cavallo lasciando due boccoli sul viso, mi sono messa dai pantaloni della tuta neri e una t-shirt fucsia. Quando arriva?
DIN DON , finalmente che ritardatario! Forse sto esagerando...
<< Eccoti! >> esclamo appena lo vedo dietro il portone. Gli faccio segno di entrare.
<< Tini, chi è? >> grida la mia mamma della cucina.
<< Un mio amico >> rispondo alzando la voce, spero che abbia sentito. Subito si fionda nell'ingresso e guarda me e Blanco interrogativamente.
<< Lui è? >> domanda poggiandosi una mano sul fianco.
<< Lui è Jorge >> rispondo normalmente, inizierà con l'interrogatorio.
<< Cosa dovete fare? >> chiede, questa è già la seconda domanda.
<< Dei compiti, ora andiamo in camera >> faccio segno a Jorge di seguirmi.
<< Potete farli in cucina >> è appena arrivato mio padre che antipaticamente guarda il messicano.
<< Alejandro, lasciali andare. Non devono fare nulla di male >> risponde mia madre.
Ma questi qui cosa hanno pensato? Che perversi, e poi sarei io quella strana!
<< Signore, tranquillo. Io sono fidanzato >> Blanco si gratta la nuca imbarazzato, mentre un lieve rossore si dipinge sulle mie guance.
Siamo nella mia camera. Jorge si è steso sul letto, una mano nei capelli, io sono seduta sulla sedia con le gambe incrociate. Esco qualche foglio e delle matite.
<< Scusa per mio padre, è possessivo >> gracchio io.
<< Vorrei tanto avere un padre così >> risponde lui, mentre abbassa il capo.
<< Cosa ha tuo padre? >> domando, pentendomi subito dopo.
<< Se ne andato >> un velo di tristezza scurisce i suo occhi verdi.
<< Scusami tanto, non lo sapevo....meglio se iniziamo a lavorare >> dico porgendoli un foglio.
<< Hai idee? >> chiede afferrando anche una matita e portandosela alla bocca.
<< Si, cioè no , potremmo parlare dei sarcofaghi! >> esclamo fissandolo negli occhi.
<< Carina come idea....che ne dici se creiamo un sarcofago con un cartone? >> ricambia lo sguardo.
<< Si.... tu potresti fare la mummia! >> esclamo indicandolo con la mano.
<< Perché io scusa? >> ribatte alterato, inarca un sopracciglio.
<< Perché si >> rispondo, inizio ad immaginarlo vestito da mummia, trattengo a stento le risate.
<< Dobbiamo decidere con una sfida >> esclama lui.
<< Quando vuoi, dove vuoi >> dico tranquillamente.
<< Che ne dici una partita a Fifa? >> domanda, alzandosi dal letto.
<< Intendi dire quel noiosissimo gioco a cui giocano mio fratello e mio cugino? >> chiedo.
<< Quel fantastico gioco >> ripete lui.
<< Noiosissimo >>
<< Fantastico >>
<< Noiosissimo, potrei continuare all'infinito >> sorrido.
<< Hai vinto tu >> fa le spallucce. Lo prendo per un braccio e andiamo in camera dei ragazzi.
<< Cosa c'è? >> domanda Fran appena ci vede.
<< Dobbiamo risolvere una questione >> porto le braccia sotto al seno.
<< A Fifa >> continua Jorge fissandomi truce.
<< Ok, noi facciamo da spettatori. >> risponde Diego.
Si stendono sui letti e sgranocchiano le patatine in bustina. Afferro un joystick e ne porgo un altro a Blanco. A questo videogame ci ho giocato un  paio di volte, poche volte ho vinto, ma non so se ce la faccio. Lui deve essere molto forte, mentre io sono una schiappa.
<< GOOLLL >> grida lui mentre da un cinque a Fran.
<< Le femmine sono troppo scarse >> sussurra Diego vicino a Jorge.
<< Diego, dopo facciamo i conti >> grido lanciandoli sguardi furenti.
Cerco di impegnarmi molto, mi concentro sulla tv. Devo riuscirci. Sono in area di rigore.
<< Ho fatto gol >> salto mollando il joystick e aggiungo << Le femmine scarse né! >>
<< Solo fortuna >> gracchia Jorge, si gira verso i ragazzi ridendo.
<< Devi imparare a non distrarti, ho fatto di nuovo gol >> gli faccio una pernacchia.
La partita finisce con 2-1 per me. Ho battuto Blanco!
<< Ho vinto, sei uno scarso >> lo canzono girandoli intorno.
Torniamo in camera mia e continuo a prenderlo in giro.
<< Smettila >> esclama lui, accigliandosi.
<< Se no? >> lo provoco io ridendo fragorosamente, di colpo un cuscino arriva sul mio viso.
<< Ecco cosa succede >> mi fa l'occhiolino.
<< Questa è guerra di cuscini >> grido io, felice come una bambina. Iniziamo a colpirci mentre le piume cadono sul pavimento, ridiamo come matti. Dopo l'ennesima cuscinata sprofondiamo nel letto, vedo i suoi occhi splendere gioiosi. Sto conoscendo il vero Jorge, lui non è altezzoso, è amichevole, dolce e spiritoso. Il suo sorriso non è più quello strafottente.
<< Perché? >> domando, sperando che mi capisca.
<< Perché cosa?! >> non ha capito a cosa mi riferisco.
<< Perché ti mostri diverso da quello che sei? >> chiedo con nonchalance.
<< Perché è quello che si aspettano tutti... >> spiega, la scintilla dei suoi occhi si spegne.
<< Non è quello che mi aspetto io >> lo fisso negli occhi, il sorriso ricompare.
<< Magari fossero tutti come te >> sussurra deluso.
<< Io non sono “tutti” >> muovo le mani per fare le virgolette.
<< Già, tu sei più acida >> ride, la sua risata è così cristallina.
<< Mi sono offesa >> metto il broncio e mi giro verso la finestra.
Lui si fionda su di me e mi fa il solletico sui fianchi, non riesco a trattenermi e scoppio a ridere.
<< Ti ho fatto ridere >> esclama lui facendo spuntare sul suo viso delle fossette fantastiche.
Cosa è cambiato da ieri? Ora non litighiamo più, stiamo andando d'accordo e questa cosa mi piace.
<< A cosa pensi? >> mi scruta attentamente, cercando di cogliere un piccolo indizio.
<< Nulla, nulla....domani andiamo a prendere i materiali? >> cambio argomento.
<< Si, dopo la scuola vieni con me e andiamo all'edicola >> risponde sorridendo.
<< Resti con noi a cena? >> domando, ma perché ho questa boccaccia? Lui annuisce.
La serata finisce tra chiacchiere, scherzi e cibo a volontà. Tutto merito di Blanco.


Sono davanti la scuola, aspetto Jorge a braccia conserte. Sono infuriata con lui, a scuola ha fatto finta di non conoscermi per non rovinare la sua reputazione. I miei pensieri positivi su di lui volatizzati in un istante, è solo uno stronzo, antipatico.
<< Ehy, sono arrivato >> sorride, mentre si cala sul viso dei nuovi occhiali da sole.
<< Perfetto >> sforzo un sorriso, che assomiglia più ad un ghigno.
<< Qualcosa che non va? >> ora fa pure il premuroso.
<< No no, mi piace non essere cacata  tutto il giorno! >> gli sbraito contro.
<< Non esagerare! >> alza anche lui il tono della voce.
<< Infatti non esagero, racconto la realtà >> rispondo a tono.
<< Senti possiamo andare a comprare queste cazzo di cose? >> sbotta freddo.
<< Certo andiamo, ma fai attenzione qualcuno ci potrebbe vedere! >> grido.
<< Non fare la bambina! >> esclama indossando il casco.
<< Sei TU che ti comporti come un bambino, evitandomi per non rovinare la tua reputazione, e poi che reputazione, quella di un puttaniere senza cervello! >> gli punto il dito contro.
<< E questo che pensi di me? Perfetto, puoi andare, i materiali posso andare a fare in culo! >> monta in sella e mi lascia lì ferma e indiavolata. Ma che se ne vada a quel paese!

I giorni trascorrevano veloci, se vi state chiedendo come è andata la presentazione di storia è stata un vero schifo abbiamo preso una F , da quel momento io e Blanco non ci rivolgiamo più parola, per me è come morto, eppure mi sento svuotata. Per un giorno intero mi sono sentita la persona più felice,ma una volta che lui se ne andato una parte di me è scomparsa. Sono restata delusa, mi ero affezionata e il dolore per averlo perso mi ha distrutto. E' tutta colpa sua, non può trattarmi così perché non faccio parte dei “fighi” , devo lasciarlo perdere. Le mie amiche con le quali ho instaurato un fortissimo rapporto mi chiedono sempre come sto, una volta al corrente della situazione sono il più caute possibile verso l'argomento “popolari”. Ogni volta che lo vedo sorridere  l'angoscia prende il sopravvento, ogni volta che lo vedo con delle ragazze mi sento tradita eppure....non sono la sua fidanzata, a proposito di fidanzate, lui si è lasciata con quella lì...Sonny. Quando le mie amiche mi hanno riferito che si sono mollati ho gioito, per la prima volta in quattro settimane infernali. Ormai sono rintanata in casa, non capisco il mio malumore, non ha senso. Io ho detto di odiare Jorge, ed ora? Cos'è cambiato? Quando abbiamo trascorso il pomeriggio insieme? Sono stata tanto tempo sul letto e a riflettere ed oggi 20 Dicembre ho capito una cosa: SONO INNAMORATA DI JORGE!

ANGOLO AUTRICE.
Questo capitolo è pieno di sorprese. Jorge e Tini trascorrono una bellissima giornata insieme, ma dopo una litigata prendono le distanza. Martina inizia ed essere triste, gelosa, malinconica e riflette sul perché. Finchè ammette di essere INNAMORATA di Jorge! Che bello! Ma ci vorrà molto tempo...niente spoiler. Recensite, ciao a tutte ;)

   
 
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