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Autore: Mad_Dragon    11/08/2014    6 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
"Per tre giorni e tre notti la terra tremò. Le montagne franarono, i mari si ritirarono e enormi onde si abbatterono sulle coste di Kanto e sui suoi arcipelaghi. All'alba del quarto giorno, dove qualche giorno prima il mare si era ritirato, spuntò un 'enorme montagna sottomarina. Dopo poche ore anche il fondale si alzò circondando la montagna. Era nata una nuova isola.
Diversi spedizioni vennero mandate ad ispezionare l'isola. La più importante di tutte, capitanata dalla professoressa Green, scoprì l'origine di quella montagna: uno scontro tra due pokémon di leggendaria potenza, Lugia e Kyogre, ha creato questa montagna e generato i terremoti che avevano straziato la regione di Kanto. L'isola venne chiamata Novisola e la montagna è tuttora conosciuta come Monte dello Scontro."
Spero di avervi incuriosito ;)
- Migliorati capitoli da 1 a 4, rivista l'impaginazione -
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blue, N, Nuovo personaggio, Red, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Manga, Videogioco
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Capitolo uno
- La nave-

Erano passati tre giorni dal mio ultimo giorno di scuola, dal giorno in cui ricevetti Venus, il mio Bulbasaur. E ora mi trovavo al molo della mia città, pronto a partire verso una regione di cui ho sempre e solo sentito parlare. Non riuscivo a capire esattamente il mio stato d'animo: mi sentivo euforico ma al tempo stesso anche preoccupato. Non avrei avuto nessuno su cui contare, a meno che non avessi viaggiato con qualcuno. Ma i miei amici avevano preso strade diverse dalla mia, ed io ero solo.
"Tom, mi stai ascoltando?" chiese mia madre.
"Scusami, mi ero distratto" dissi cercando di scusarmi.
"Devi fare più attenzione... Allora, ricapitoliamo: ti ho messo i vestiti e alcuni strumenti nel tascone, le poké ball le trovi nella tasca anteriore. Il Pokénav lo trovi nella tasca sul lato destro, mentre l'agenda è in quella sul lato sinistro"
"Green, non è più un bambino piccolo" disse Blue.
"Ma ha comunque bisogno del mio aiuto" protestò la donna.
"Mamma, io dovrei andare" dissi indicando la passerella della nave.
"Oh sì, scusami. Buon viaggio." Mi abbracciò.
Poi fu il turno di mio padre. Non mi fece troppe raccomandazioni, mi disse solo di divertirmi e di fare più esperienze possibili. "Ora va!" disse e mi diede una leggera spinta per invogliarmi a partire. Salii sulla nave e feci uscire Venus dalla sfera.
"Ehi amico, ti va di salutare i miei?" chiesi.
Venus annuì. Si arrampicò sul parapetto e allungò una liana e iniziò a muoverla da destra a sinistra, imitando il gesto di saluto.  Mi sporsi anch'io e salutai.
La nave partì e vidi il molo allontanarsi sempre di più, e con lui i miei genitori. Venus si girò e incominciò a fissarmi. "Beh, adesso siamo solo noi due" dissi. Il mio compagno parve rattristarsi un po', ma poi si riprese e mi sorrise. "Che ne dici di trovare la nostra stanza?" chiesi.
"Bulba!" esclamò Venus e incominciò a camminare verso il ponte di prua.
***
La M/N Aeroa era una nave a dir poco enorme. Contava la bellezza di diciassette ponti. I due ponti maggiori, quello di prua e quello di poppa, ospitavano rispettivamente una piscina e un enorme teatro all'aperto. La piscina era circondata da numerose altre attrazioni quali lettini e giostre per i bambini più piccoli. Inoltre c'era un bar ben rifornito ed un'edicola. Devo ammettere che rimasi affascinato da tutte quelle attrazioni e ci misi un po' di tempo a trovare un membro dell'equipaggio che mi sapesse indicare la strada per il ponte dodici.
"Prendi quelle scale, poi vai dritto fino alla fine del corridoio. Troverai un ascensore. Schiacci il tasto con il numero dodici e ti porterà sul ponte che stai cercando" disse il marinaio.
"E per raggiungere la mia stanza?"
"Ogni ponte è provvisto di una mappa che indica la posizione delle stanze e delle attrazioni. Ti basterà dare un'occhiata"
"La ringrazio e scusi se le ho fatto perdere tempo"
"Non ti preoccupare"
Mi voltai e iniziai ad incamminarmi in direzione delle scale. Ero quasi arrivato quando mi accorsi che Venus non mi stava seguendo. Iniziai a guardare in giro e lo chiamai varie volte. Ero terribilmente preoccupato. Mi misi a correre per il ponte schivando persone, camerieri e lettini. Lo trovai dopo circa dieci minuti di corsa. Si era allontanato da me perché era stato attirato dal profumo di alcun bacche esposte sul bancone di un negozio di frullati. La cassiera, una ragazza sui venti- ventuno anni, gli aveva servito delle fette di una bacca che non conoscevo mischiata con del cibo per pokémon.
"Venus, eccoti qui!" esclamai dopo averlo visto.
Venus sollevò il viso dalla ciotola, mi salutò e poi continuò a mangiare.
"Mi hai fatto preoccupare. Ti ho cercato per tutto il ponte. Quante volte ti devo dire di non allontanarti!" dissi.
"Non devi riprenderlo così duramente, non ha combinato nessun guaio. Si è solo limitato a indicare la bacca che sta mangiando." disse la cassiera.
"Oh, meno male." dissi sollevato, e poi aggiunsi:" Mi potrebbe dare un frullato, ho la gola secca."
"Certo: che bacche vuoi?"
"Ehm, baccapesca, baccacedro e baccakiwi."
"Arriva subito."
Un quarto d'ora dopo
L'ascensore si aprì e uscii dall'abitacolo. Mi diressi verso la mappa del corridoio e individuai subito la posizione della mia stanza. Mentre attraversavo il corridoio, sbattei contro a un tizio che parlava al telefono.
"Stai attento a dove cammini!" mi ammonì.
"Scusi, non l'avevo vista" dissi.
"Stupidi ragazzini"
Mi allontanai il più in fretta possibile da quell'uomo. Mi parve di sentirlo discutere animatamente su qualcosa che sarebbe avvenuta tra pochi giorni. Non sapevo il perché ma dei brividi mi percorsero la schiena. Mi affrettai ad entrare nella mia stanza.
***
La nave navigava ormai da due giorni nelle acque tranquille del Settipelago e tutto sembrava andare per il verso giusto. Passeggiavo per il ponte numero otto quando vidi degli uomini vestiti di blu scuro avvicinarsi alla nave con dei gommoni. In un primo momento pensai che fossero della polizia, ma poi mi accorsi che non lo erano. Una donna vestita in modo diverso dagli altri incominciò a dare ordini a destra e a sinistra. Mi appiattii contro il muro ma fu troppo tardi. Uno di quei tizi mascherati mi vide e mi si avvicinò. "Ehi ragazzino, fermati!"mi disse mentre iniziavo a correre.
Percorsi in fretta tre piani della nave, fino a ritrovarmi molto vicino all'ascensore che portava al ponte di poppa. Sfortunatamente mi ritrovai la strada sbarrata da un Raticate. Il pokémon mi guardava e digrignava i denti pronto a colpire al comando del suo allenatore.
"Ora la smetterai di scappare, moccioso" disse l'uomo mascherato.
"Non credo proprio" dissi mentre prendevo la pokè ball e facevo uscire Venus.
"Credi di potermi battere con un semplice Bulbasaur?" chiese divertito il mio sfidante.
"Forse sì, se qualcuno gli darà una mano" disse una voce proveniente dall'imboccatura del corridoio. Mi voltai e vidi una ragazza con lunghi capelli blu accompagnata da un Piplup.
"Ragazzina, non ti intromettere"
"Non mi puoi dare ordini"
"Io ti ho avvisata. Raticate attacca con sfuriate!"
"Venus, intercettalo con frustata."
Venus scagliò una delle sue liane contro il Raticate e riuscì a bloccarlo agganciandosi alla sua coda. Il pokémon Topo cadde e fu colpito dal bollaraggio di Piplup. Il tizio mascherato ordinò al pokèmon di reagire. Raticate strattonò la coda e Venus venne scaraventato contro Piplup.
"Venus, rialzati" dissi cercando di incoraggiare il mio compagno. Venus si rialzò e si mise in posizione di combattimento. "Parassiseme!" ordinai. Dal bulbo di Venus fuoriuscirono tre semi che si attaccarono al pelo del nostro avversario. I semi proiettarono un fascio di luce verso il mio compagno, il quale si sentì sollevato.
"Piplup, beccata!" ordinò l'allenatrice misteriosa. Il Pokèmon si lanciò contro raticate e lo colpì diverse volte con il becco su tutto il corpo. Raticate era davvero sfiancato e piccole gocce di sangue gli uscivano dalle ferite.
"Venus, azione!" ordinai. Venus corse verso il Raticate e lo colpì all'addome, scaraventandolo contro il muro.
"Stupido pokémon!" disse il tizio mascherato mentre richiamava il raticate nella sua poké ball. L'uomo iniziò a correre via. Io volevo inseguirlo ma la ragazza che mi aveva aiutato mi trattenne.
"Dobbiamo avvisare il capitano" disse.
"Hai ragione"
Entrammo nell'ascensore e digitammo il numero del ponte di poppa.

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Buongiorno ragazzi, come state?
Devo dirvi una cosa: da mercoledì 13/08 sarò in vacanza e starò via una decina di giorni. Quindi il prossimo aggiornamento avverrà tra un paio di settimane circa. Vorrei ringraziare Andy Black e Afaneia per aver recensito lo scorso capitolo.
Per questo motivo ho messo l'avvertimento violenza. In questa storia, i Pokémon si faranno davvero male. Ma mi limiterò per rispetto del rating.
Prima di lasciarvi vi faccio una domanda: preferite i giochi di prima generazione o i rispettivi remake di terza?
Un saluto,
Rovo 

  
 
  
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