Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: FiammaBlu    13/08/2014    3 recensioni
I desideri del cuore sono quelli che maggiormente influiscono sulle nostre decisioni, spesso portandoci in direzione completamente opposta proprio per non veder sparire quel sogno.
Seguite Maya e Masumi in questo 'finale' immaginario del manga ancora incompiuto!
Ultima REVISIONE Luglio 2016.
Una nuova Dea Scarlatta sarebbe sorta dalle ceneri di quella di Chigusa Tsukikage come una fenice, che avrebbe ereditato i diritti di quell'opera meravigliosa e imparato da lei tutte quelle nozioni per portarla in scena nella prima del due gennaio.
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Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3



- Chissà come saranno andate le prove di Ayumi - Maya infilò il cucchiaio nel dolce alla cioccolata fissando la crema che si spandeva. Era venerdì sera e avevano provato tutto il giorno ai Kid e alla fine Yu l’aveva invitata per un dolce e lei aveva accettato. Se ne vergognava, ma non riusciva mai a dire di no alle torte…

- Da Ayumi mi aspetto solo la perfezione… - commentò Sakurakoji ridacchiando. Maya sembrava essersi rasserenata e non aveva più menzionato l’ammiratore delle rose scarlatte né Masumi Hayami. L’ultima volta che ci aveva parlato intimandogli di lasciarla in pace gli era sembrato stranamente malinconico e afflitto e gli aveva risposto di non preoccuparsi, che sarebbe stata solo sua. Mia… sarò capace di conquistarla?

- Ci somigliamo, vero? Diamo sempre il massimo - valutò Maya gustando un altro boccone.

- Per questo la signora Tsukikage vi ha scelto, no? - le fece notare lui alzando un sopracciglio.

Uscirono nel fresco della sera, era la metà di settembre e il due ottobre ci sarebbe stato lo spettacolo dimostrativo. Al pensiero, Maya si rabbuiò. Il signor Hayami si sarebbe sposato subito dopo la scelta della candidata per la Dea Scarlatta e anche se aveva deciso di dargli fiducia era terrorizzata. Il signor Hijiri non si era ancora fatto sentire per dirle quando avrebbe incontrato a Izu il suo ammiratore e non sapeva più cosa pensare.

- Maya, va tutto bene? - le chiese Yu toccandola su una spalla. Lei si scostò appena in modo automatico e lui rimase interdetto.

- Sì, tutto bene, sono solo stanca - gli rispose tenendo lo sguardo basso.

Dall’altra parte della strada, Masumi Hayami fissava la coppia avvolto nel suo impermeabile che si muoveva lievemente nella brezza della sera. Sapeva che non era una buona idea, anzi, era pessima, ma attraversò la strada e li seguì. Anche se Hijiri lo aveva rassicurato dicendogli che sembrava serena e che la chiacchierata con la signora Tsukikage le aveva fatto bene, aveva voluto vederla di persona anche se non avrebbe potuto parlarci. Aveva detto lui a Sakurakoji che l’avrebbe lasciata in pace, quindi non avrebbe dovuto meravigliarsi adesso di vederli insieme.

- Ti porto a casa, andiamo - e lei lo seguì docilmente stringendo il soprabito.

In breve raggiunsero il parcheggio e quando Sakurakoji si avvicinò alla moto Maya si fermò fissando l’asfalto.

Masumi era poco distante con il cuore che martellava in petto, terrorizzato da ciò che sarebbe potuto succedere.

- Maya? - la chiamò Yu voltandosi e vedendola ferma.

- Yu… - lui si avvicinò preoccupato e Masumi fece un involontario passo avanti.

- Maya, sei sicura di stare bene? - le mise un dito sotto il mento tirandole su il volto. I suoi occhi erano pieni di malinconia e lucidi di lacrime trattenute.

Lei annuì e tirò fuori la mano dalla tasca mostrandogli il suo ciondolo.

- Yu, so che ti avevo detto di attendere lo spettacolo dimostrativo, ma non posso - e allungò la mano in modo che potesse prenderlo.

- Maya... - Sakurakoji deglutì nervosamente e lo prese.

Masumi assistette alla scena e per poco non si rivelò per fermare qualsiasi cosa avesse in mente Maya, ma riprese il controllo e rimase nell’ombra.

- La mia risposta non cambierà, Yu, io non posso darti niente di me, perché… - ma la voce le morì fra le labbra e abbassò il volto, i capelli le ricaddero dolcemente in avanti.

- Perché, Maya? - glielo chiese gentilmente, senza alzare la voce, non poteva credere che si fosse innamorata realmente di Hayami! E lui aveva detto che l’avrebbe lasciata in pace!

Nonostante la calma apparente, Masumi vide il pugno del giovane attore chiudersi sul ciondolo nervosamente.

- Il mio cuore e la mia anima saranno sempre legate ad un’altra persona… - gli rivelò sinceramente Maya, non aveva più voglia di mentirgli né di dargli speranza che dopo la Dea Scarlatta sarebbe potuto succedere qualcosa.

Sakurakoji indurì lo sguardo e Maya fece un passo indietro.

- Vi ho visto, Maya - sibilò lui trattenendo la rabbia a stento.

Maya sbiancò e si portò una mano alla bocca.

- Tu e il signor Hayami, al porto che vi abbracciavate… io non… - abbassò lo sguardo voltando appena la testa. Ancora non riusciva a credere e accettare ciò che i suoi stessi occhi avevano visto.

Masumi s’immobilizzò e Maya fece altrettanto.

- È lui che ami? È per lui che non riesci a recitare? - la scosse per le spalle e Masumi fece un altro passo avanti stringendo i denti, ma Maya li stupì divincolandosi con forza, lo sguardo fiero e pieno di sfida.

- Sì! - gli rispose semplicemente. Yu spalancò gli occhi e Masumi ebbe un tuffo al cuore sentendole dare una risposta così schietta.

- Da quando, Maya?! Da quando? - urlò Sakurakoji afferrandola per i polsi e scuotendola. Lei cercò di sfuggire alla sua presa con un grido, poi gli urlò in faccia.

- Da sempre! Da sempre! Dalla prima volta che l’ho visto! - Yu si bloccò all’istante fissando i suoi occhi in quelli di lei che aveva smesso di agitarsi, incredula lei stessa per ciò che aveva detto.

Da sempre… com’è possibile? Masumi appoggiò la mano al tronco dell’albero vicino e si aggrappò a esso come fosse la sua ancora.

- Non può essere vero Maya… voi… non siete mai andati d’accordo, litigavate in continuazione e lui… lui ha ucciso tua madre! - la prese per le spalle e la scosse di nuovo per farla ragionare.

- No! - gridò lei - Non sai niente, Yu! Niente! Non è affatto quel tipo di persona! Non puoi capire! Lasciami andare! Lasciami andare! - gridò divincolandosi, Sakurakoji mollò la presa e lei cadde a terra su un fianco. Masumi era così congelato dalla reazione di Maya che rimase immobile nelle tenebre protettive.

- Non è così! - ripeté lei - È diverso, solo che nessuno lo sa! - si portò le mani al volto e pianse disperatamente.

- Si sposerà! Come puoi amarlo ancora! Si è divertito con te, forse vuole solo la Dea Scarlatta! - gridò Yu avvicinandosi e inginocchiandosi accanto a lei.

- No! No! No! Lui è la mia anima gemella! Non capisci?! - Maya picchiò i pugni a terra e lo fissò adirata. Yu si bloccò, folgorato da quello sguardo intenso.

- Ma cosa dici, Maya…? - sussurrò appena, gli occhi pieni di meraviglia.

Si rialzarono, lei rifiutò il suo aiuto e Masumi sorrise amaramente. Aveva sempre pensato di doverla proteggere e difendere, in realtà sapeva esattamente come farlo da sola. Lo aveva difeso senza alcuna vergogna, perfino da quelle accuse che avrebbero fatto desistere chiunque. Prese il telefono e mandò un messaggio a Hijiri.

- Yu… io non potrò mai amarti, mi dispiace - gli confessò lei con voce arrendevole - Nonostante ciò che sai di lui, io lo amo profondamente e voglio dargli fiducia -

Il giovane la fissò stralunato.

- Io non ti capisco, Maya… è questa nuova consapevolezza che ti ha fatto recitare così serenamente in questi giorni? - le chiese addolcendo lo sguardo.

Lei annuì e gli sorrise.

- Sembra che tu abbia trovato il tuo Isshin - le disse con voce amareggiata e Masumi rilassò la mano sul tronco.

- Il mio Isshin sei tu, Sakurakoji, lui è l’uomo che amo - gli disse toccandogli un braccio e Yu ebbe un tuffo al cuore. Un silenzio teso si protrasse per diversi secondi poi il giovane attore sospirò.

- E sia - le sorrise - Contro un sentimento così profondo non posso fare niente, mi arrendo - ammise portandosi una mano fra i capelli. Maya arrossì abbassando lo sguardo e Masumi si domandò come potesse vergognarsi per quella semplice frase dopo tutto ciò che aveva confessato poco prima…

- Vieni, ti porto a casa - e le porse la mano, ma Maya scosse la testa.

- Grazie, Yu, preferisco fare due passi. Raggiungerò Rei, non preoccuparti per me - Sakurakoji annuì, si mise il casco, salì in moto e partì rapido.

Masumi osservò Maya accasciarsi portando le mani al volto e piangere sommessamente. Avrebbe dato qualsiasi cosa per poterla raggiungere e abbracciare stretta, invece si costrinse all’immobilità. Maya asciugò le lacrime, si rialzò incamminandosi lungo il marciapiede, teneva la testa bassa e lui la seguì silenziosamente e a distanza in modo che non potesse accorgersi della sua presenza.

Manterrò la promessa, Maya, metterò fine a tutta questa angoscia!

Camminarono circa quindici minuti poi il suo cellulare vibrò.

- Sono dietro di lei - lo avvisò la voce pacata di Hijiri - e Masumi espirò scacciando la tensione. Chiuse la chiamata e attese che gli si avvicinasse.

- Potrebbe approfittare della situazione e parlarle… non vedo perché attendere Izu - lo punzecchiò Hijiri senza pietà. Masumi continuò a camminare e lo ignorò.

- Perché lei lo merita - sussurrò infine voltandosi a guardarlo.

- Ho portato quello che aveva chiesto - e gli mostrò la scatola col nastro purpureo. Lui annuì e fissò la schiena della ragazza che camminava.

- Vai da lei - gli disse fermandosi. Hijiri annuì e proseguì aumentando il passo. In breve la raggiunse e quando la chiamò, Maya si voltò lentamente, gli occhi sbarrati. Masumi fece per andarsene, poi cambiò idea.

- Signor Hijiri - sussurrò il suo nome e lui le sorrise.

- Buonasera, sono venuto a consegnarle questo da parte del suo ammiratore e a dirle che l’aspetta a Izu sabato prossimo - lei rimase scioccata. Lo fissò con occhi lucidi, poi li strinse con forza e lo abbracciò. Masumi rimase impietrito quando Hijiri la cinse con le sue braccia.

Mentivi! Sei innamorato di lei! Quante altre volte ne hai approfittato?

- Grazie ,signor Hijiri, non so come ringraziarla - gli disse singhiozzando fra le lacrime.

- Un modo c’è - le disse scostandola e porgendole il pacco - Smetta di piangere e mi sorrida - Maya si asciugò gli occhi e gli donò un sorriso bellissimo.

- Ora va meglio - annuì Hijiri felice - Passerò a prenderla, porti qualcosa per coprirsi, sulla scogliera di Izu fa freddo -

- Lo farò - e strinse il pacco al petto come se fosse la cosa più preziosa al mondo osservandolo mentre si allontanava da dove era venuto.

Hijiri si guardò le mani mentre camminava pensando a quell’abbraccio spontaneo e pieno di calore e quando rialzò gli occhi trovò lo sguardo gelido di Masumi che lo fissava.



In quell’istante Eisuke Hayami stava riguardando uno degli spettacoli di Maya Kitajima e aveva chiesto al suo collaboratore di realizzare una rassegna stampa degli “scontri” avvenuti fra lei e suo figlio. Ormai li conosceva a memoria e aveva compreso tutto. Come avesse fatto il mondo intorno a loro a non rendersene conto era un vero mistero.

Era stato impossibile non riflettere sulle accuse che gli aveva mosso suo figlio. Non era uno stupido, era consapevole del suo carattere e di come aveva affrontato la vita, ma c’erano dei punti su cui già da anni si stava tormentando. La morte di sua moglie… avrebbe dovuto fermarla, l’accusa che le aveva lanciato di aver abbandonato la Dea Scarlatta l’aveva spinta a gettarsi fra le fiamme. Il rapimento poi… Masumi si rivelò all’altezza, fuggì da solo e si salvò la vita, ma anche lui si rese conto che da quel giorno i suoi occhi persero completamente quelle fiamme ardenti che li avevano animati diventando freddi. E Chigusa…

Che cosa ho fatto?

Maya Kitajima sullo schermo gridava la parola “acqua” alla fine di “Anna dei miracoli” ed era uno splendore. La sua voce cristallina e pulita invase la stanza e lui chiuse gli occhi. La rivide nella valle dei susini mentre interpretava la dea e con la sua voce era riuscita a incantare tutti proprio come Chigusa aveva fatto con lui trenta anni prima. Ma suo figlio era stato attratto da quella ragazzina molto prima che lei diventasse la Dea Scarlatta.

Masumi si era preso cura di lei fin da quando aveva tredici anni ed era solo una bambina. Probabilmente non se ne era reso conto, ma ne era già innamorato e quelle rose rappresentavano tutto ciò che non poteva dirle a parole. Sorrise al ricordo di come lei lo aveva apostrofato quando si erano incontrati vicino alla valle e avevano mangiato insieme la zuppa. Aveva accettato il suo suggerimento per interpretare il fuoco senza esitare, affidandosi completamente a ciò che le aveva raccontato. Si era fidata di lui.

E il parfait! Era stato male tre giorni, ma rise al ricordo nel buio della stanza. Udì Maya dichiarare il suo amore a Heathcliff, quello sguardo, i movimenti, la giovane era completamente rapita dalla recitazione.

Che potere hai ragazzina per costringere alla riflessione un vecchio acido come me?

Se per avere la Dea Scarlatta avrebbe dovuto passare per le due candidate, ebbene non le temeva. Avrebbe rivelato ogni cosa a Maya Kitajima, aveva capito che con lei le menzogne e le mezze misure non funzionavano e perfino la perfetta maschera di Masumi non aveva retto con lei.

Spostò lo sguardo sulla scrivania di legno, la lettera piegata e imbustata giaceva innocua, pronta per essere spedita. Aveva già preso una decisione anche per Masumi, ma prima di poterci parlare c’erano alcune cose che avrebbe dovuto fare.

Tornò a guardare lo schermo riempito dalla luminosa e frizzante immagine di Maya Kitajima che interpretava il folletto Puck.


   
 
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