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Autore: Cilyan    17/08/2014    4 recensioni
"A volte le storie migliori iniziano per gioco, un gioco che forse non avrà mai fine e diverrà realtà proprio come una fiaba. Non si tratta di scommesse, ma di reciproci scambi di affetto gratuito sincero e, col tempo, disinteressato".
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- Io non capisco- disse- ma quel che so è che voglio aiutarti perché tu puoi fare lo stesso con me. Insomma si può dire che non ti amo, ma che ti usi.- Disse incerto.
- Tu mi usi?- chiesi stranito.
- Si. Può sembrare brutto, ma penso che l'essere l'oggetto di qualcuno renda bene l'idea di possessione che ho e per avere il tuo vero affetto ho bisogno prima che tu sia mio.-
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- Linguaggio colloquiale
-Slash, Zayn/Liam
- Accenni di sesso descrittivo, se non amate il genere, evitate :)
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Liam Payne, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 5- " Nel risveglio si nota la dolcezza del cuore"

 

Mi svegliai di malavoglia, pervaso dalla dolce fragranza della persona che mi stava sopra. Tentai di smuoverla al suono di " ehi bambinone", ma non ci riuscii se non quando mi mossi leggermente di più. Allora lui, stropicciandosi gli occhi, farfugliò qualcosa del tipo:
- Che c'è Puccioso Payne, hai bisogno del bagno?-
“ Puccioso”. Non mi avrebbe mai chiamato con il mio vero nome, questo era certo.
 - No tesoro - stetti al gioco chiamandolo come farebbe una madre premurosa e correndogi anche ad accarezzare i capelli della nuca. Cosa volere di più dalla vita?
- E allora cosa? Hai fame?-arricciò il naso.
- No amore della mamma- Forse qui quello dei due che vuole la " pappa" sei tu- lo feci ridacchiare - ti potresti semplicemente spostare?-
- Mi stai dicendo che il tuo bambinone pesa?- tono ingenuo.
- Si- testa scossa in modo convinto.
- Allora non mi sposto- ma quanto poteva essere bambino?
Il suo tono indispettito mi fece venir voglia di continuare la pantomima, così, recitai il mio ruolo fino in fondo - Ma amore della mamma, non puoi startene così tutto il tempo. Perché invece non facciamo qualcos'altro?-
- No!- sommerse la sua faccia sul mio petto.
- Ho paura- la sua voce da bambino mi stava facendo smarrire in tutto e per tutto e mi sentivo  così tanto preso da quel contatto umano che quasi mi ci persi senza neanche accorgermene.
- E di cosa?-lo sentivo tremare, le sua mani erano avvinghiate come due polipi al mio petto, il mio cuore accelerava di scatto per poi rallentare, i suoi capelli venivano scossi da qualche fremito provocato dai repentini movimenti di testa, cominciavo davvero a preoccuparmi di tutto questo, ma quando.- ho paura e basta- sbuffò lui, in qualche modo mi tranquillizzai del fatto che forse non si trattasse di qualcosa di grave, ma di uno dei suoi soliti scherzi.
- Si ma di cosa?- teneramente provai a stringerlo con le mie mani per farlo parlare, curioso di quello che quella bocca avrebbe potuto proferire.
- Ho paura che poi tu te ne vada- soffiò sul mio petto.
- E perché mai dovrei andarmene Zayn?-
- Perché non mi vuoi bene-
“Perché tu non mi vuoi bene”. Sembrava quasi che davvero lui avesse appena quattro anni, se non di meno e che io fossi l’adulto di scena, ma ora che ci riflettevo…
Si poteva dire che io gli volessi bene? Non saprei, ma il mio cuore mi diceva in qualche modo di si.
Delle lacrime cominciarono a pervadermi il petto ed io lo strinsi ancor più forse dimenticandomi di ogni pensiero.
- Imparerò a volertene- sospirai.
L’aria era rarefatta. Sapeva di noi, dei nostri respiri, delle sue mani arcuate ai lati della mia persona; dei suoi sospiri, delle mie occhiate, delle mie carezze, dei nostri guai.
Il cuscino ormai stramazzava sotto i continui cambi di posizione.
Le lenzuola erano sfatte, il materasso pungente, il respiro, beh, quello sempre più chiuso.
- Ma…Ma Liam...Io già ti voglio bene- ormai tutto era il delirio attorno a me.
Per sino il fatto che mi avesse appena chiamato per nome era un nuovo elemento di cui stupirsi, ma non più di tanto in fondo, ormai potevo aspettarmi di tutto da lui e forse avrei dovuto soltanto smetterla di pensarci e godermi l’avventura che io stesso avevo intrapreso.
- Mi hai chiamato per nome?- alzandosi di scatto, con due enormi lacrimoni agli occhi, che andai subitamente ad asciugare con un pollice, Zayn dischiuse le labbra e in un sibilo disse:
- No, non è vero. Non l'ho fatto-
La sua voce piagnucolante cominciava ad inibire i miei neuroni, se ce ne erano rimasti.
- Si invece- ribattei.
- No. Ho detto di no.- mani che cominciano a bisticciare frenetiche
- ed io dico di si- visi in pieno contatto- no- Zayn che alza un sopracciglio, quasi arrendevole- si- io che vado avanti soddisfatto e ancora- no-
-Si.-
- No- e poi l’ultimo suo “no” che cadde qualche secondo dopo nel baratro: aveva detto di si.
La mia rivincita.
 - Ok lo ammetto- lo sguardo basso, il suo viso a contatto col mio, quella situazione così pericolosa e quella voglia di concluderla a più presto prima che potessi pentirmene.
- É vero che mi vuoi bene?- sviai un po’ curioso, un po’ ricercando qualche spigolo che mi avrebbe portato ad angoli svuotati dell’imbarazzo accumulatosi gli istanti precedenti.
Poi, dopo un attimo di buio silenzio- certamente!- si sollevò appena.
- Da quando mi hai parlato delle coccinelle- sistemandosi meglio su di me, posò la testa di traverso, a destra, in corrispondenza del mio cuore.
- Sai Lí- soffiò ad un tratto
- Cosa?- chiesi accarezzandogli i capelli.
- Sento il tuo cuore-  Se voleva farmi ulteriormente impazzire, ci era riuscito con quel tono così tenero e fanciullesco.
- E allora? Non ti seguo-
- Batte- Oh, capitan ovvio.
- Certo. Se no sarei morto- finii comprensivo.
- No batte forte forte. Il che vuol dire che almeno un pochino mi vuoi bene
Vero? I cuori non mentono mai!- concluse in tono solenne come se stesse per partire per qualche missione in qualche paese lontano e rischiare la sua vita, insomma sembrava quasi ridicolamente patriottico.
- E secondo te il mio cuore batte in quel modo perché ti voglio bene?- Se il suo intento era quello di farmi strozzare con la saliva, ci era riuscito in pieno.
Lui mi voleva morto, era appurato.
- Certo. Me lo sta dicendo proprio in questo momento ed il mio lo stesso. Vuoi sentire vero?- prese deliicatamente la mia mano destra e la posò sul suo cuore. Ed io sentii. Sentii il ritmo incessante e silenzioso, accelerare a tratti per poi rallentare, ogni qual volta Zayn sospirasse. Sentivo il calore dei nostro corpi a contatto, ma, soprattutto, riuscivo a percepire quella strana sensazione e consapevolezza che aveva colpito entrambi. Tutto questo durò un attimo. Poi finalmente si ritrasse rotolandosi e andando a stendermisi di fianco.
A quel punto ci guardammo dritti negli occhi ed arrossimmo all'unisono e:
- Io non capisco- disse- ma quel che so è che voglio aiutarti perché tu puoi fare lo stesso con me. Insomma si può dire che non ti amo, ma che ti usi.- disse incerto.
- Tu mi usi?- chiesi stranito.
- Si. Può sembrare brutto, ma penso che l'essere l'oggetto di qualcuno renda bene l'idea di possessione che ho e per avere il tuo vero affetto ho bisogno prima che tu sia mio.- Quella spiegazione era ancora più ambigua dell'affermazione di prima, ma , ignorando la mia confusione, annuii e dissi un semplice:
- Va bene-
- Quindi tu mi vorrai bene davvero un giorno?-
- Forse- acconsentii - e tu?-
- Io già te ne voglio- e la mia autostima andò a nascondersi sotto le scarpe poggiate nella parte finale del letto, al sentire quella sua voce calda e non più da cucciolo “carino e coccoloso”.
- Grazie.- feci silenzio, perché solo il silenzio poteva descrivere la miriade di sensazioni che quel ragazzo riusciva a provocarmi, dalla rabbia più acuta, alla tenerezza più imbarazzante del mondo.
- Niente!- si girò ad osservarmi.
Mi squadrò dall’alto in basso, congiunse poi le sue mani con le mie come a volerle studiare, spostando lo sguardo su di esse e - facciamo colazione?- Mi chiese naturalmente, alzandosi e sorridendomi.
Io dal mio canto finii per annuire e cercare qualunque domanda che potesse togliermi da quella situazione.
Così alzandomi di scatto e infilando le pantofole- va bene. Ma che ore sono?- mi scostai.
- Le undici e mezza-
Mi chiesi come facesse ad essere così calmo, ma distolsi subito il pensiero da questi futili interrogativi. Un po’ di fame l’avevo, ma forse, pensai, mi stavo approfittando troppo di quel giovane meraviglioso e pieno di soprese che avevo di fianco.
- Wow. Abbiamo dormito un'altra ora e mezza.-
- Già. Andiamo?- porgendomi la mano andò a stringerla di nuovo, ma stavolta in forte e caloroso; mi condusse con se giù per le scale e assieme a noi era il mio controllo quello che scivolava per gli scaloni.
 Oh Payne, Payne. Quante volte ti devo ripetere che devi farti vedere forte?
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Sera carissimi!
Ma quanto sono infantili questi due?
Peggiorano di capitolo in capitolo -.-
Nel prossimo saranno tutti lovely lovely, (credo) e poi conosceremo nuovi personaggi a breve XD
Sarà abbastanza lungo il capitolo sei, beh una decina di pagine dii word :)
Ora vado e vi lascio alla vostra domenica <3
Un beso
Cilyan

  
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