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Autore: Rechelon    21/08/2014    2 recensioni
Piccolo esperimento, non so come sarà ma ci ho provato. Hope you enjoy..
-Mi dispiace calpestare il suo ego da primadonna signor Leto, ma se essere echelon vuol dire non avere un cuore, preferisco non esserlo.-
Un cuore spezzato e tre uomini che cercheranno di rimettere insieme i pezzi, come faranno?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 1

Guardo verso il cielo e vedo molti aerei, anche se di notte sembrano solo delle piccole lucine ad intermittenza, "rosso blu rosso blu rosso blu" mi fa male il collo, tiro giù la testa. Chissà quanta gente deve partire e quanta deve arrivare da qualche parte, chissà quanta gente sta inseguendo i propri sogni sù, in cielo. "Sogni", questa parola mi ricorda una me 17enne con il cuore a pezzi dopo un concerto. E a dire che é passato già un anno e a me fa male come fosse ieri, ricordo l'espressione di Leto junior alla perfezione, i suoi lineamenti, il viso perfetto, gli occhi color oceano che riflettevano la luce dei lampioni e perfino i braccialetti ad un passo dai suoi piedi. Anche se tutti questi particolari non li vorrei ricordare, ormai hanno fatto una tana nel mio cervello e non ne vogliono sapere ad uscire. Da quel giorno ho smesso di essere un echelon, o meglio, non mi riconoscevo più in quel nome anche se i primi giorni dopo il concerto ho sperato di trovarmi tutta la band davanti casa pronta per scusarsi.. Che cosa stupida. La cosa più dura da affrontare fu la partenza di Matt, pronto ad iniziare una vita fuori da Amsterdam, Tokio, la sua città dei sogni. Inutile dire che ero felice per lui, ma rimasi comunque con l'amaro in bocca nei mesi a venire. Matt era come mio fratello, se ne stava sempre a casa mia, delle volte ci dormiva pure, cucinava, aiutava...e una volta partito la casa era vuota, e lo é ancora anche se di amici ne ho parecchi non voglio che nessuno ci metta piede, per non far vedere come i miei si scannano giorno e notte tirandosi piatti, sedie e quant'altro. Ho deciso di farmi una vacanza, dopotutto la maturità é passata e non mi resta che godermi l'estate. Grazie a qualche lavoretto estivo e l'appoggio dei miei nonni riuscirò ad andare tre settimane a Miami e -forse- a trovare finalmente un po' di relax. Guardo l'ora: 00.35, così decido di uscire a prendere un po' d'aria, infilo un paio di jeans ed una maglietta ed esco dal retro. 
L'aria fresca di amsterdam di notte mi accarezza il volto e inebria i miei polmoni. Decido di recarmi alla gelateria più vicina e prendermi un frappé per poi fare una passeggiata. Immersa nei miei pensieri mi incammino verso la piazza centrale finché non sento qualcosa nella tasca posteriore dei miei jeans vibrare, oh giusto, il mio cellulare. Lo tiro fuori.
Un nuovo messaggio da Richard, sono tentata dal non leggere nemmeno la prima lettera del messaggio, si meriterebbe di tutto quel cafone. Ma si sa, la curiosità é donna.

RICHARD ore 00:45:
hei bambolina, mi devi ancora un favore ricordi? Domani ti voglio tutta per me senza le tue amiche puttane del cazzo, solo io e te chiaro?! Lo so che fai tutto per nasconderti ma da me non scappi 
bambolina.

Finisco di leggere il messaggio e una smorfia si contorce sul mio volto. Non so se mi faccia più incazzare il fatto che pensi che io sia sua o il fatto che abbia dato delle puttane alle mie amiche. Inoltre mi fa paura. Psicopatico!

TU ore 00:48:
da me non avrai un bel niente, mettitelo in testa. Soprattutto non dopo esserti rivolto in quel modo verso le mie amiche, sei completamente pazzo!

Sono troppo presa dalla battitura del messaggio che non riesco più a coordinare i miei passi intrecciando i piedi fra di loro. Mi vedo già con il muso per terra e navigante nel sangue ma delle braccia possenti mi salvano giusto a pochi centimetri da terra. Di conseguenza il mio frappé viene rovesciato completamente sulla maglietta dello strambo individuo e il mio cellulare a terra si fa circa metà piazza rotolando. Strizzo gli occhi maledicendomi per il danno appena fatto, ma con un po' di buon senso alzo gli occhi verso il mio salvatore. " i suoi lineamenti, il viso perfetto, gli occhi color oceano che riflettevano la luce dei lampioni..." oh nono, non può essere, di colpo sbianco, anche se lui non sembra accorgersene, ma di tutte le persone che potevano trovarsi di fronte a me proprio lui doveva capitare? Il mio karma fa letteralmente schifo. Mi accorgo solo ora mio malgrado di essere accora appesa a lui, così faccio leva sulle braccia e mi rimetto in piedi non dopo aver raccolto il cellulare e il contenitore del frappé finito miseramente sulla maglietta di Leto. -quella maglietta varrà un sacco di soldi!- la mia vocina interiore non si decide a stare zitta e non mi aiuta di sicuro a farmi sentire a mio agio. Decido comunque di dire qualcosa visto che ci stiamo fissando da qualche secondo e la cosa é imbarazzante.
-la tua maglia si é sporcata..- ma no dai.. Complimenti Des, non potevi scegliere cosa migliore da dire. Lui socchiude piano gli occhi e inclina la testa di lato, poi si decide a parlare con una calma insopportabile. Ho il cuore a mille.
-noi... Ci siamo già visti?- cioé no cosa? Ora che faccio? Che mi invento? 


******
scusate il ritardo, ma non ho avuto né tempo né modo di aggiornare dato che sono partita per una vacanza.
Spero la storia vi piaccia e spero anche non sia troppo scontata e banale 
se pensate ci sia qualche errore nello svolgimento della storia non esitate a recensire e mettermi al corrente, é la mia prima ff e non sono molto esperta..
Spero che vi stiate godendo tutti le vacanze, tanti baci :**

  
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