Anime & Manga > Kuroko no Basket
Segui la storia  |       
Autore: redseapearl    29/08/2014    5 recensioni
“Ecco, il giornale!” esclamò, del tutto fuori luogo. Gli altri due lo guardarono come se si trattasse di un pazzo. Kise si affrettò a spiegare. “Riguarda quello che stavamo dicendo prima. Ho notato che tutte le ragazze oggi stanno leggendo il giornale della scuola in modo… come dire… appassionato.”
Kise e Aomine guardarono Kuroko nella speranza che lui potesse risolvere quell’enigma al femminile.
“Ehm… probabilmente è dovuto alla storia che è stata pubblicata proprio oggi” spiegò l’interpellato come se fosse la cosa più logica del mondo. Tuttavia, vedendo le espressioni da triglia lessa dei due amici, realizzò che doveva essere più chiaro. “Sul giornale di oggi hanno pubblicato il primo capitolo di una fiction. Si prospetta essere una storia d’amore, suppongo sia per questo che molte ragazze ne siano attratte.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Daiki Aomine, Ryouta Kise
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Anonymous

 

 

Così evidente

 

 

Il suo primo bacio ad Aominecchi non fu esattamente come Kise se lo era sempre immaginato. Anzi, a dire il vero, non era certo il migliore che avesse mai ricevuto, magari perché Aomine rimase pietrificato per l’incredulità di quanto successo. Se Kise avesse baciato una statua con le sue fattezze avrebbe avuto, forse, più soddisfazione.

Ma lo stupore non durò a lungo e quando Aomine realizzò la situazione non decise affatto di ricambiare. Artigliò la gola dell’altro per allontanarlo da sé e fissarlo negli occhi con uno sguardo che avrebbe potuto incenerirlo. Tutto ciò che vide di rimando fu il sorriso di scherno di Kise.

“Ti puzza forse la vita?”

Aominecchi, Aominecchi!” cantilenò Kise che proprio non riusciva a smettere di sorridere tronfio della sua audacia. “Giochiamo a basket insieme da tanto tempo, so bene quanto sono pronti i tuoi riflessi. Se davvero avessi voluto mi avresti evitato senza problemi.”

“Non riderai più dopo che ti avrò fatto di nuovo l’occhio nero!” Il pugno di Aomine si strinse in modo minaccioso, ma Kise non credette neanche per un secondo che l’amico lo avrebbe colpito.

“Fallo! Se ho sbagliato oppure ho capito male colpiscimi pure, perché me lo merito. Ma se ho ragione…” lasciò la frase in sospeso. L’aria si caricò di tensione e sottintesi.

La prese al collo non accennò a diminuire, ma il pugno era ancora lì, immobile, vicino al fianco di Aomine. Kise lo conosceva abbastanza bene da sapere che se avesse voluto fargli del male lo avrebbe già fatto. Del resto, quando lo aveva aiutato nella rissa sopra il tetto, si era fiondato contro i suoi quattro avversari guidato solo dall’istinto, senza pensarci su due volte.

Sorrise ancora. Gli afferrò il polso e si liberò dalla sua presa senza sforzo. Tuttavia, non si allontanò neanche di mezzo passo.

“Non ti colpisco solo perché non vorrei sorbirmi le lamentele di tua sorella per averti sfigurato quel faccino da modello che hai.”

“Va bene, fingerò di crederti. Ma a parte minacciarmi di darmi un pugno, non c’è altro che vuoi dirmi?”

Aomine mostrò per un attimo smarrimento e nervosismo a quella esortazione. “Su cosa?”

Kise sospirò sonoramente. Stava seriamente meditando l’idea di darglielo lui il pugno, così si sarebbe svegliato una volta per tutte. “Ti ho appena baciato, meno di un minuto fa, non hai nulla da dirmi?”

“No, niente.” Aomine fece un passo in avanti, gli poggiò una mano sul petto per allontanarlo, ma Kise oppose resistenza e non volle indietreggiare nemmeno di mezzo passo. Tutta la sicurezza e la spavalderia di poco prima erano scomparse, lasciando il posto ad un’espressione delusa, amareggiata e arrabbiata.

“Guardati nei pantaloni: ti sembra niente quello?”

“Ho avuto una reazione imprevista, anche per me. Non ho davvero niente da dire…”

“Bugiardo!”

“Ok, allora non so che cosa dire. In questo momento sono solo confuso.”

Finalmente Kise aveva avuto una risposta sensata, anche se era davvero stanco di quell’atteggiamento. Da quando era iniziata quella storia non facevano che litigare, continuamente. Appena provavano ad addentrarsi in un argomento spinoso, i toni si alzavano e subito finivano per urlarsi contro. Cercò di modulare la voce in modo da renderla il più morbida e confortante possibile: in quel momento, Aomine gli sembrava solo un grosso animale spaventato che attacca per difendersi. “È normale essere confusi. Anche io lo ero quando ho iniziato a provare certi sentimenti. Poi ho imparato a concentrarmi solo su quello che mi piaceva e allora ho capito tutto.” Fece una pausa e il suo volto si addolcì per far metabolizzare ad Aomine il significato delle sue parole e fargli comprendere che ‘quello che gli piaceva’ era in riferimento a lui.

“La fai facile tu. Come quella… cosa… là…” disse Aomine, indicando vagamente le pagine sulla panca dietro Kise, “… dove fanno sembrare che una dichiarazione d’amore sia una cosa da niente.”

“Non è facile, lo so. Ci sono passato anche io. Aominecchi, ormai è così evidente, non puoi far finta di nulla.”

Aomine poggiò la testa contro il muro dietro di sé, sollevò gli occhi al cielo e poi li chiuse, come se avesse bisogno di rintanarsi un attimo in sé stesso per elaborare quella realtà che il suo corpo, per primo, gli aveva mostrato in modo tanto spudorato. “Evidente, dici?” Sospirò.

Era evidente che leggere quella scena erotica in cui i due protagonisti non erano altri che lui e Kise lo aveva eccitato, con sua somma sorpresa, per giunta.

Era evidente che avrebbe potuto scansare il bacio di Kise: si era accorto delle intenzioni dell’altro, ma il suo corpo lo aveva tradito, bloccandolo e costringendolo ad entrare in contatto con le labbra di Kise quasi volesse dirgli ‘In fondo è questo quello che vuoi davvero’.

Era evidente, infine, che lo stesso bacio, per quanto imprevisto, per quanto la sua mente avesse tentato di lottare, non era stato affatto sgradevole. Il respiro di Kise contro le sue guance, le loro labbra premute le une contro le altre, tutto, per un istante, gli aveva procurato un delizioso formicolio alla bocca dello stomaco. Non aveva mai baciato nessun altro prima, ma era certo che fosse quella la sensazione che si dovesse provare quando succede con la persona che più ti piace.

Aominecchi?” lo chiamò Kise dopo un lungo, profondo silenzio.

L’altro aprì gli occhi e li fissò nei suoi: due laghi dorati in trepidante attesa di una sua parola, un suo gesto. Un sorriso amaro gli arricciò le labbra. “Lo dicevo io che quella merda la faceva troppo facile.”

“Eh? Vuoi dire che…?”

“Voglio dire che in quella storia Aimine si accorge dei propri sentimenti per Kisu in modo troppo semplice e sempre in modo troppo semplice glieli confessa. Ah, nella vita reale non è affatto così!”

Kise stentò a credere alle proprie orecchie. Ci era riuscito! In un modo o nell’altro era riuscito a far aprire gli occhi ad Aominecchi. Sentiva il proprio cuore scoppiargli in petto per la gioia. Non poté più trattenersi e lo abbracciò al collo, spingendolo ancora una volta contro la parete e premendolo con il proprio corpo.

“Aspetta, idiota! Dammi almeno il tempo…”

Aominecchi, lasciami fare” sussurrò Kise.

Aomine si ammutolì, irrigidendosi tutto come se i muscoli fossero diventati di legno, quando sentì le labbra del compagno dargli un bacio sul collo, proprio nell’incavo della curva con la spalla. Salì di poco, sfiorandogli la pelle con la punta del naso e posò un altro bacio, questa volta un po’ più forte e lungo. Sorrise appena quando sentì Aomine rabbrividire. La pelle d’oca era senza dubbio un buon segno.

Continuò così fino a raggiungere l’orecchio, fece schioccare le labbra sul lobo e lo rilasciò subito. Lentamente percorse la linea della mandibola, come se volesse dire all’altro ‘Sto per darti un bacio sulla bocca, quindi tieniti pronto’. Quando infine giunse alla meta, aveva gli occhi socchiusi, ma da sotto le ciglia poteva sbirciare l’espressione tesa di Aomine. Premette maggiormente il corpo contro il suo, poggiò una mano all’altezza del cuore e l’altra sulla spalla opposta. Voleva godersi ogni istante di quel momento che aveva vissuto solo nelle sue fantasie.

Per la seconda volta, le loro labbra si unirono, questa volta più dolcemente. Aomine si limitò a restare passivo, con le mani abbandonate lungo i fianchi, lasciando a Kise piena libertà d’azione.

E Kise si prese tutte le libertà possibili. Gli succhiò appena il labbro inferiore, giocherellandoci un paio di secondi con i denti, poi lo rilasciò, leccandolo con solo la punta della lingua che salì a lappare anche quello superiore. Gli tempestò la bocca di piccoli, languidi baci prima di osare.

La lingua lo invitò a dischiudere le labbra e Aomine accettò, aprendole appena. Quando ne avvertì il calore e la morbidezza, timidamente provò ad assecondarla. Doveva ammettere che Kise ci sapeva davvero fare. Non c’era da stupirsi in fondo. Bello com’era aveva avuto qualche fidanzata e di certo le ragazze non si erano accontentate di passeggiare con lui mano nella mano.

Per la prima volta, Aomine si sentì inadeguato ma Kise sapeva condurlo e adattarsi al suo ritmo impacciato. Temeva il momento in cui si sarebbero dovuti separare. Cosa avrebbe dovuto dire o fare? Non ne aveva idea, ma in quel momento voleva solo godersi quella nuova, eccitante sensazione.

Anche se a malincuore, Kise considerò che era abbastanza. Era ben lontano dal ritenersi sazio e soddisfatto, ma non voleva rischiare di esagerare e sembrare un affamato disperato. Cercò di allontanarsi, ma con sua somma sorpresa Aomine lo abbracciò, stringendolo a sé. Fino a quel momento era stato ben attento a non entrare in contatto con il suo corpo in un certo modo, ma l’impeto del gesto lo schiacciò così tanto che le loro parti basse finirono per scontrarsi. Un gemito acuto di eccitazione e meraviglia gli scappò, ingoiato da Aomine che proprio non ne voleva sapere di staccarsi più. Nonostante la foga del bacio che aumentava di secondo in secondo, Kise riuscì persino a sorridere.

Infilò la mano sotto la larga maglietta di Aomine, ancora umida di sudore, e gli accarezzò con ampi movimenti circolari quegli splendidi addominali che tante, troppe volte aveva desiderato toccare. Ma Aomine riuscì a stupirlo davvero quando, ormai più sicuro e padrone della situazione, invertì le posizioni sbattendolo contro il muro e approfondì il bacio fino a impedirgli di respirare.

Non che a Kise dispiacesse l’idea che il ragazzo dei suoi sogni ci stesse mettendo così tanta passione nel loro primo vero bacio, ma la mancanza d’aria era un problema da non sottovalutare.

Ao…” tentò di chiamarlo ma invano. “Aomi…” Aveva bisogno d’aria e così fece l’unica cosa che gli venne in mente, anche se ciò significava sacrificare la complicità e la passionalità che si era accesa: gli morse la lingua, ma non troppo forte.

“Ahia!”

Finalmente Aomine si staccò e Kise poté prendere fiato a pieni polmoni. “Mi stavi soffocando…” si giustificò, prima che l’altro potesse inveirgli contro. Sentiva le labbra formicolare come mai gli era successo prima.

“Potevi anche dirlo.”

“C’era la tua lingua che me lo impediva” celiò.

Aomine anche sorrise, ma subito voltò la testa da un’altra parte nel vano tentativo di nascondere qualcosa e subito Kise intuì cosa fosse: il suo rossore in volto. Non si sarebbe mai aspettato di vederlo, eppure eccolo lì, Aomine Daiki, l’asso della squadra di basket, il rude e virile power forward con le guance appena tinte di rosso. Ah, se solo avesse potuto fotografarlo!

La tentazione di baciarlo ancora fu quasi irresistibile e Kise dovette appellarsi a tutto il suo autocontrollo per trattenersi. Voleva vedere quali sarebbero state le reazioni dell’altro ora che i reciproci sentimenti erano emersi alla luce del sole.

“E ora che si fa?” domandò Aomine. Odiava sentirsi così imbranato, ma una situazione del genere non sapeva proprio come gestirla, del resto non aveva mai avuto una fidanzata prima… o un fidanzato.

“Non c’è un regolamento da seguire. Possiamo fare quello che vogliamo. Continuare a comportarci come sempre. Possiamo uscire insieme nei fine settimana, magari.”

“Però evitiamo di fare certe cose davanti ad altre persone” specificò Aomine.

Kise tirò fuori dal suo arsenale di sorrisi quello più malizioso che gli riuscì. “Ovviamente” rispose languido, come se avesse voluto dirgli che non era mica un idiota assatanato che gli sarebbe saltato addosso alla minima occasione. Subito dopo scoppiò a ridere di gusto e con tutta la spontaneità di questo mondo lo prese per mano e lo tirò. “Andiamo a farci una doccia, adesso.”

“Che?”

Il tono allarmato nella voce di Aomine non gli sfuggì. Si girò subito per rassicurarlo, dandogli un bacio a fior di labbra. “Parli come se non avessimo mai fatto la doccia nello stesso momento.”

“Sì, ma adesso…”

“Guarda che anche per me è tutto nuovo. E poi non intendevo farci la doccia insieme in quel senso lì. Sei tu che sei malizioso. Al massimo ti laverò la schiena, se vuoi.” Kise non era sicuro di poter resistere alla tentazione di toccare Aomine ovunque non appena lo avesse visto nudo e ricoperto di schiuma, ma accelerare troppo le cose sarebbe stato sconveniente. Del resto, anche per lui erano le prime esperienze con un ragazzo. Meglio seguire il naturale flusso degli eventi, pensò.

“Io non sono affatto malizioso” puntualizzò l’altro. In risposta ebbe solo una risatina accondiscendente, che aveva tanto il suono di una presa in giro.

Le docce erano strutturate con dei separé senza le porte. I due ragazzi si spogliarono nel più assoluto silenzio. Il primo a finire fu Aomine, che subito si fiondò sotto la doccia. Come aveva detto Kise non era la prima volta che si mostravano nudi l’uno agli occhi dell’altro, ma ora tutto aveva acquisito una sfumatura diversa: i loro corpi erano sempre gli stessi, ma non il modo in cui si guardavano. In particolare, non voleva certo fargli vedere quanto ancora era su di giri a causa della lettura insolita e di quel bacio che di casto aveva ben poco. E mentre era perso nelle proprie elucubrazioni mentali, sentì un secondo scroscio d’acqua alla sua destra, segno che anche Kise aveva iniziato a lavarsi.

Per quest’ultimo era davvero strano sapere che Aomine, il ragazzo dei suoi sogni, si trovava a meno di un metro da lui, nudo e, chissà, forse con i suoi stessi dubbi nella testa. Sarebbe stato incantevole fare la doccia insieme, ma quello sarebbe stato il classico passo più lungo della gamba. Meglio lasciare che Aomine digerisse l’esperienza di pochi minuti prima, e solo dopo proporgli nuove prelibate pietanze da assaggiare.

Peccato solo che la sua virilità proprio non voleva saperne di calmarsi e attendeva trepidante la conclusione di quello che avevano iniziato.

Mi devo calmare, non so come, ma devo.

Si versò dello shampoo sui capelli e iniziò a frizionarli, concentrando tutti i suoi pensieri e le sue energie nelle punte delle dita.

E Aominecchi? Anche lui ha lo stesso problema? Prima sembrava proprio di sì. Non posso certo chiederglielo però.

Tuttavia il desiderio di andare da lui era così prepotente e pulsante che, senza ragionare, gli chiese: “Aominecchi, posso lavarti la schiena?”. Si morse la lingua subito dopo, ma non poteva rimangiarsi le parole ormai.

Aomine disse qualcosa ma tra lo scroscio dell’acqua e i suoi tormentosi pensieri Kise non riuscì a sentire. “Come hai detto?”

“Ho detto che va bene.”

“Davvero?” Emozionato, entusiasta e incredulo, Kise si risciacquò i capelli dalla schiuma, chiuse la manopola dell’acqua e aggirò il divisorio per infilarsi nel cubicolo di Aomine. Questi non si girò per tutto il tempo. Lasciò che le mani di Kise gli frizionassero la schiena, con somma beatitudine di quest’ultimo. Era qualcosa di così intimo e pieno di complicità che non avrebbe potuto desiderare di meglio. Forse solo…

“Ho finito.” Stava per girarsi e uscire dalla doccia quando Aomine gli afferrò il polso per bloccarlo.

Erano soli ed entrambi ancora ubriachi di desiderio. Quando avrebbero riavuto un’altra occasione simile? Non lo sapevano, quindi perché non approfittarne? Aveva avuto solo un assaggio, prima, e non gli era certo bastato. Visto che ormai era in ballo, tanto valeva concludere nel migliore dei modi e al diavolo tutto il resto.

Abbracciò Kise di nuovo e, come prima, lo spinse contro il muro. Questa volta non c’erano i vestiti a nascondere la loro eccitazione. Kise, che tanto aveva sognato e immaginato quel giorno, prese l’iniziativa, insinuando la mano tra i loro corpi, in basso, toccando, carezzando, massaggiando.

Aomine guardò verso il basso, curioso quasi di vedere come facesse il compagno a dargli tutto quel piacere che provava.

Kise sorrise e disse: “Puoi toccarmi anche tu. Fallo come lo faresti a te stesso.”.

Annebbiato dalla libido e dal piacere che aumentava sempre più, Aomine seguì il suggerimento, soddisfacendosi reciprocamente nel giro di pochi, pochissimi minuti. Aveva seguito solo l’istinto dal momento in cui lo aveva bloccato e baciato di nuovo, e, come al solito, sentiva che aveva fatto la cosa migliore non solo perché ora versava in uno stato di divina beatitudine, svuotato di ogni energia, ma anche perché, dovette riconoscere, Kise era di una bellezza incomparabile quando raggiungeva il picco del piacere ed emetteva quel lungo, acuto gemito di liberazione. Baciò ancora quella bocca invitante che gli aveva riempito le orecchie di ansiti voluttuosi e davvero non gli importava più niente di tutto il resto.  

 

Note dell’autrice

La stesura di questo capitolo è stata piuttosto controversa. All’inizio non sapevo come far cadere le difese di Aomine e convincerlo che doveva sbattersi Kise una volta per tutte! Poi, il dubbio riguardo la scena un po’ più hot: ci sta o non ci sta? Ma visto che nella vita in qualunque modo la fai sembra che non vada mai bene, ho deciso di fregarmene e lasciarmela perché un po’ di zozzerie le dovevano fare dopo tutta questa trafila che hanno dovuto subire u.u

E visto che il manga è giunto alla sua conclusione, per non essere da meno vi informo che il prossimo sarà l’ultimo capitolo, in cui sveleremo: chi è l’autore/autrice di Master basket? Chi è la fonte sicura di Kaori, la sorella di Kise? E cosa accadrà una volta che il quarto capitolo di Master Basket sarà pubblicato?

Al prossimo chap :3

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroko no Basket / Vai alla pagina dell'autore: redseapearl