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Autore: Nyssa    22/09/2008    10 recensioni
Sequel de: Le Relazioni Pericolose
Sono passati circa diciotto anni da quando abbiamo lasciati Harry, Draco, Hermione e tutti gli altri e molte cose sono cambiate nel frattempo.
Adesso sono i loro figli a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria, divenuta stranamente tranquilla; ma non tutto è come sembra perchè misteri e fantasmi del passato stanno tramando nell'ombra e Hogwarts potrebbe non essere il posto apparentemente pacifico che sembra.
E i nostri nuovi protagonisti, la new generation, affascinati dai misteri come lo erano stati i loro genitori, chiaramente non intendono lasciarsi sfuggire l'occasione di vivere qualche avventura tra le antiche mura della scuola e rompere così la noiosa routine di tutti i giorni!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Black, Tom O. Riddle | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Hestia era nell’aula dedicata al club di arte

Hestia era nell’aula dedicata al club di arte.

Di fronte a lei gli altri membri del club stavano terminando le loro opere, tutte con il tema principale di Hogwarts.

Il cavalletto che aveva di fronte raffigurava la loro scuola in una bella prospettiva autunnale, contornata dagli alberi con le foglie ingiallite e i gonfaloni che sventolavano in cima alle torri.

La sua compagna nel tavolo poco distante, una ragazza del terzo anno dei tassi, stava lavorando accuratamente con le mani un cubo di creta e con le dita abili era riuscita a far emergere la sagoma del castello; lavorando poi con un coltellino arrotondato aveva scavato le finestre e le porte e, al momento, stava dipingendo il tutto con colori acrilici dopo aver segnato i mattoncini dei muri, un lavoro certosino…

Due ragazze di Corvonero erano state messe all’opera dalla McGranitt che aveva assegnato al loro club il compito di ridipingere tutti gli stemmi a muro e adesso, di fronte alle due, una pila di cerchi con in bassorilievo l’insegna di Hogwarts rivaleggiava con quella accanto che conteneva quelli già terminati.

 

Ciascuno si era dato da fare a creare qualcosa di particolare che ricordasse la scuola, ecco allora che sopra le loro teste erano raffigurate quattro statuette ritraenti i fondatori: Salazar Serpeverde, Rowena Ravenvclaw, Tosca Tassorosso e Godric Grifondoro; padre Royal era stato il loro grande acquisto: il sacerdote, infatti, aveva frequentato la scuola ai tempi della sua fondazione e quindi ricordava abbastanza bene, nonostante il tempo passato, i tratti delle quattro persone e aveva dato un valido contributo.

Inutile dire che la metà delle ragazze del club, però, smetteva di lavorare ogni volta che lui varcava la soglia per dare il suo aiuto.

Tutti erano stati ispirati ed ecco quindi riproduzioni in terracotta e creta del Calice di Fuoco e del boccino d’oro e, per l’occasione, la scuola aveva anche fatto stampare un’apposita carta da lettere filigranata con l’emblema sulla sinistra.

 

Mancava poco ormai all’arrivo degli ospiti, poco meno di una settimana e tutti erano in agitazione, c’erano lavori da terminare e preparativi da ultimare.

Gardis, poveretta, era la più impegnata di tutti tra le prove della recita, gli allenamenti di quidditch e il suo lavoro da sostituto Caposcuola, senza contare che era continuamente assillata da imbecilli incompetenti che le chiedevano una cretinata dopo l’altra.

Non l’aveva mai vista bere tanto caffè come in quei giorni e gli effetti erano piuttosto evidenti visto che l’intera squadra del Grifondoro aveva ottenuto notevoli risultati nello sport, la vittoria di domenica per 270 a 50 ne era una prova, ma anche una serie interminabile di lividi e strigliate che la loro capitana rifilava a causa del suo nervosismo; ma niente rivaleggiava coi suoi neonati tic quasi isterici.

 

Kitt non se la passava certo meglio visto che doveva anche occuparsi del suo dormitorio mezzo allagato, divenuto ormai una novella Atlantide, e della sfilza di malati che affollava le stanze della Chips, sempre più nevrotica.

 

La McGranitt aveva riaperto le sedute serali per insegnare ballo ai suoi poveri studenti e li costringeva ad ore di prove nel grande salone mentre Evangeline li guardava ridacchiando dalla sua postazione: se a dare lezioni fosse stata lei, di sicuro i partecipanti non sarebbero stati contenuti neppure in Sala Grande.

 

Guardò le sue compagne alle prese con gli stemmi e, visto che il quadro era terminato, decise di dare loro una mano, si diresse quindi verso il primo bagno disponibile per scrostarsi dalle dita il residuo di acquerello e tempera che aveva impiegato e per lavare i pennelli, ormai rigidi per la pittura.

L’antro di Mirtilla faceva proprio al caso suo, non c’erano rompiscatole e poteva trascorrere lì tutto il tempo che voleva.

-          Che cosa fai? – le chiese il fantasma con a solita vocetta strascicata dopo che la piccola Potter aveva aperto l’acqua e l’aveva fatta scorrere per il lavabo

-          Sciacquo i pennelli – rispose tranquilla

Mirtilla era delusa dalla risposta, dopo due generazioni di Malfoy a Hogwarts non aspettava altro che qualche fanciulla dal cuore infranto da consolare.

Hestia comunque era un’ottima fonte di informazione per la sua rete di pettegolezzi, la conosceva fin dal primo anno ed era contenta di rivederla ogni tanto, seppure non come se avesse avuto di fronte il genitore di lei, Harry Potter.

-          Hai qualche novità da raccontarmi? – chiese tutta melliflua Mirtilla, già pregustando il momento che avrebbe annunciato la sua

-          No – in effetti con tutta l’agitazione che c’era nell’aria c’era poco tempo perfino per dedicarsi al gossip

-          Allora te ne racconterò una io…

L’altra ridacchio e mentre la grifoncina asciugava le setole, dispose i pennelli sul lavabo e si sedette su quello vicino, aspettando di conoscere le intriganti notizie che Mirtilla spacciava

-          Ho sentito una cosa che forse potrebbe interessarti – annunciò – sai, l’altro giorno ero molto sola e nessuno viene mai a trovarmi… poi con tutto questo ancora meno – si lagnò – allora sono andata io a farmi un giro per la scuola…

Era una cosa più unica che rara, Mirtilla era legata al suo bagno come se da esso dipendesse la sua esistenza.

-          E mentre passavo per i corridoi ho sentito parlare i fratelli Canon

-          Philip ed Albert? – chiese Hestia che cominciava a subodorare qualcosa di importante

-          Già, parlavano tutto sottovoce, come se nessuno dovesse sentirli e quindi mi sono nascosta nel muro per sapere di cosa chiacchierassero così fitto fitto… - l’altra annuì, Mirtilla impiegava sempre un’ora prima di arrivare al dunque della cosa

-          E cosa hai scoperto

-          Pare che sia successo qualcosa di molto strano qui a Hogwarts ultimamente… - sussurrò svolazzandole attorno – qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato, qualcosa che non sarebbe dovuto succedere

-          Che cosa?

-          Non lo so! – sbuffò contrariata – ho provato ad ascoltare, ma quei due non hanno detto assolutamente niente, solo che Silente e la McGranitt lo sapevano e quindi bisognava tacere come gli avevano chiesto

-          Ooohhh

-          Già e non è tutto, pare che c’entri qualcuno qui dentro

-          Qualcuno qui dentro? – ripetè interessata

-         

-          Mh, la cosa si fa interessante… beh, ti ringrazio per la storia, credo che andrò a indagare

-          Un favore per un favore – celiò Mirtilla con sguardo sadico – voglio sapere TUTTO quello che scoprirai in proposito, capito?

-          Tutto – disse Hestia

-          È questo che mi piace di te, anche se non vieni mai a trovarmi

-          Vedrai che tornerò presto – sogghignò e si allontanò coi suoi pennelli salutandola con la mano.

 

*          *          *

 

Hestia adocchiò Jeff e suo fratello a metà del tavolo dei grifoni che chiacchieravano e ridacchiavano. Doveva parlare con loro, ma allo stesso tempo era un segreto che doveva restare tra pochi, c’era la possibilità di trovare un’avventura succulenta come quella di sua madre e suo padre quando erano giovani.

Il fatto però che Albert fosse seduto accanto a loro non l’aiutava, doveva aspettare e così si sistemò la gonna sulla panca e sedette con Karen lì a fianco, attendendo il momento propizio

-          Dove è Gardis? – domandò cercando l’ultima componente del loro gruppo, Jeff alzò le spalle

-          A fare del male a qualcuno, suppongo – rispose – oggi mi ha ucciso, e dire che dovrei essere io il battitore…

-          Dicono che anche la sorella di Henrietta si sia presa il morbillo magico – Karen s’intromise nella conversazione sventolando la forchetta

-          Io mi chiedo solo chi è stato a portalo a scuola – si lamentò Jack – noi l’abbiamo fatto tutti, ma c’è mezza scuola in infermeria che…

-          Non metterti a parlare anche tu come Gardis! – si lagnò il rosso grattandosi il naso, potrei seriamente non poterne più, potrei addirittura ripudiarti come fratello!

-          Non prendertela con lei! E’ nervosa con tutto quello che le fanno fare – la difese Jack

-          Mh… ti metti anche dalla sua parte? Eppure ricordavo che il boccino di oggi ti si fosse piantato proprio qui

E con l’indice gli segnò il cavallo dei pantaloni, il moro sbuffò sistemandosi gli occhiali un poco ammaccati e arrossendo vistosamente

-          …oppure – aggiunse imperterrito Weasley – devo credere che tu la difendi perché ti piace…

Malizioso come sempre, Jeff lo vide imporporarsi di colpo e scuotere la testa furibondo

-          Non è vero – stava gridando Potty2 attirando l’attenzione seccata del tavolo di Serpeverde – non è assolutamente così

-          Sul serio? – chissà come, ma Jeff non ne sembrava convinto

-         

-          Mh… mi sa che con quel Corvonero non hai molte possibilità – e la forchetta andò ad infilzare una fetta di tacchino affumicato

-          Ho detto che Gardis non ti interessa

Sua sorella, accanto a lui, si sistemò i capelli dietro l’orecchio e fece un sorriso saputello: da quando non poteva più gli occhiali ma le lenti a contatto, le mancava non poterseli sistemare continuamente sul naso come faceva Jack, ma doveva ammettere che non le donavano molto…

-          Forse a Jack non interessa Gardis perché gli piace un’altra – suggerì al cugino, loro due erano fatti della stessa pasta (quando volevano) e sorrise cominciando a elencare nella sua mente le possibili candidate al ruolo di cognate

-          È vero? – Jeff sembrava stupito, era raro che Hestia ci prendesse più di lui in queste cose, ma leggere tutte quelle stupide riviste ogni tanto le dava dei punti a vantaggio

-          Certo che no! – sbuffò Jack

-          È vero – commentarono in coro con un’alzata di spalle la sorella e Weasley.

-          Ehi Hestia, hai sentito la novità? – le disse poi la biondissima Malfoy che era arrivata in quel momento con un certo ritardo (la pendola dell’ingresso si era fermata quel pomeriggio e c’erano gli studenti che non sapevano come dirlo ai prof, anche se non era stata colpa loro, poi si era dovuta occupare di una ragazza Slytherin che era svenuta in mezzo al corridoio) si sistemò vicino all’amica nel posto che Karen le aveva lasciato libero

-          Che cosa? – era strano che la piccola Potter non fosse la prima a conoscenza di queste cose

-          Oh, beh, a questo punto credo che lo saprai direttamente da loro – e con un gesto noncurante della mano si servì di abbondante arrosto, riempiendosi la bocca affamata

La mora la fissò senza capire, poi la vicepreside fece tintinnare la posata contro il calice di cristallo tentando di racimolare l’attenzione. Hogwarts non era proprio come i ristoranti di lusso calmi e silenziosi dove bastava schioccare le dita e il più servile cameriere accorreva scusandosi per il ritardo, lì era molto sentire un ruggito di drago nel baccano generale.

 

-          Ragazzi, insomma, un po’ di silenzio!

La calma invase la sala mentre Silente si alzava in piedi e, col solito movimento automatico, si metteva a parlare

-          Ragazzi, abbiamo ricevuto qualche giorno fa una proposta interessante da una delle scuole nostre ospiti. Poiché si tratta di una cosa inconsueta, abbiamo scelto di discuterne prima con le altre e visto che abbiamo ottenuto l’approvazione, ci apprestiamo a comunicarvi quanto. L’idea all’inizio era di dirvelo solo poco prima, ma visto il tempo necessario ad approntare tutto nel migliore dei modi, e io so quanto ci teniate a fare bella figura, abbiamo scelto di dirvelo con un certo anticipo?

-          La scuola finirà a febbraio? – domandò qualcuno sogghignando

-          No signor Peters, la notizia riguarda il tema portante della festa di Capodanno di quest’anno. Venuti a sapere della nostra intenzione di preparare un piccolo spettacolo, la scuola di Drumstrang ha proposto come tema del abiti storici

-          Oooohhhhh

L’esclamazione si levò come un coro da stadio tra stupore ed eccitazione, specie tra le ragazze.

-          Sarete liberi di dilettarvi in qualsiasi cosa vi aggrada purchè rientri nei limiti della decenza e dell’educazione

Le teste degli studenti si mossero all’unisono mentre ciascuna cercava di ripescare nei meandri della memoria ciò che ricordava di moda russa, cinese, africana, francese e quant’altro

-          Speriamo che la proposta sia di vostro gradimento, per quanto ci riguarda è così, siamo quindi molto ansiosi di vedere i risultati che saprete ottenere. Adesso torniamo pure a mangiare

E si riaccomodò

 

-          Una festa in costume?! – strillò Hestia esaltata – ma è il sogno della mia vita!

-          Credevo che fosse quello di sposare un ragazzo più grande, bello, ricco, affascinante, innamoratissimo e, ovviamente…

-          Taci, Jeff, parli troppo! – ribattè seccata – questa notizia è troppo bella perché tu riesca a rovinare il mio buon’umore! Gardis, come hai potuto non dirmelo! Una festa in costume!

-          Anche io l’ho saputo solo oggi… - si scusò la bionda col bicchiere in mano – e c’era talmente tanto da fare che è da stamattina che non metto piede al dormitorio…

-          Non è giusto, però, che tu abbia sempre l’anteprima

-          Ma se non ho avuto neppure il tempo di pensarci! Lo sapevi che l’orologio dell’ingresso si era rotto? Mi è toccato andare da Vitius e cercare di spiegargli cos’era successo!

-          Non vedo l’ora! – inutile dire che Hestia era partita per la tangente e non la stava più ascoltando – questa sera vi voglio tutte e due in camera sua – e indicò la bionda – a parlare dei vestiti. Avete già qualche idea?

Gardis guardò un istante Karen, da quando era stata a trovare Leonard e non era successo niente, andava a trovarlo tutte le sere, solo che suo fratello, con una scusa o con l’altra, riusciva sempre a eludere le sue richieste e finiva che la piccola Longbottom si addormentava e Ciel era costretta a riportarla in camera.

-          Va bene, ma non dobbiamo finire troppo tardi, domattina devo alzarmi presto, ci sono….

-          , lo so, sei oberata dagli impegni come sempre

-          Infatti

-          Beh, comunque ne discuteremo meglio domani quando andremo a Hogsmead per compere

-          Accidenti, mi ero dimenticata che sabato andavamo al villaggio! – Gardis scosse la testa, doveva prendere qualche integratore, se continuava così si sarebbe scordata di tutte le cose importanti che doveva fare, e non erano poche…

-          Beh, cercheremo una sarta e il negozio di scarpe…

-          Ma io volevo andare a comprare qualche libro – la Malfoy, come sua madre, nutriva un pressante (e ingombrante) amore per la lettura

-          Come se non ne avessi abbastanza di quelli che hai… a proposito, devi prestarmi ancora quello che ti avevo detto

-          Sì, mi ricordo – in verità non si ricordava, ma nei momenti di follia era sempre meglio assecondarla

-          Dai Gardis, andiamo tutte insieme – la implorò Karen – ho in mente un paio di cose che sono certa ti staranno benissimo…

-          Solo perché sei la nipote di una famosa stilista non è che devi metterti anche tu a torturare la gente. – la sua voce risultava un po’ acida, ma aveva paura a farsi mettere le mani addosso da quelle due, era una cosa estremamente pericolosa. E solo perché Karen era la nipote di Astoria Greengrass, nota stilista, ciò non la autorizzava a trasformarla in una bambolina.

Quanto invidiava Leonard che se ne sarebbe andato tranquillamente nei boschi senza rompiscatole alle calcagna…

 

*          *          *

 

Alle undici di quel venerdì sera la Sala del grifondoro vantava ancora degli studenti svegli.

Hestia uscì dalla stanza di Gardis con una pila di riviste di moda in mano e il libro di storia russa che la bionda le aveva prestato.

Karen si era defilata quasi un’ora prima con una scusa poco credibile, ma non gliene voleva.

 

Si guardò attorno notando il camino scoppiettante e le candele ancora tutte accese.

Bene, almeno quei due erano rimasti svegli come aveva chiesto.

Jack e Jeff erano infatti davanti al focolare a giocare agli scacchi dei maghi e suo fratello si stava pensosamente grattando la testa alla ricerca della mossa migliore per distruggere l’arroccamento del rosso senza farsi mangiare qualche pedina importante.

Bisognava dire che Jeff era molto bravo in quel gioco.

La mora sorrise e lasciando i libri sul divano si avvicinò: era proprio il momento che aspettava per poter parlare da sola con quei due.

Potty2 azzardò ad avanzare un alfiere che scomparve subito dopo nelle mani di Weasley strappandogli un’imprecazione sommessa, Hestia guardò la scacchiera e, prima che Jack muovesse di nuovo qualcosa di insensato, spostò una pedina; Jeff le regalò un’occhiata vittoriosa mangiando il re nero del moro e sorridendo

-          Sorellina, perché non t’intrighi degli affari tuoi? Potevo ancora vincere

-          Forse tra cento anni – rispose con noncuranza indicando i cuscini sul pavimento – sedetevi, devo parlarvi di una cosa importante.

Stupiti e scettici i due, piuttosto dinoccolati, si accomodarono accanto a lei sul caldo tappeto orientale di lana e gesticolando, la ragazza riferì loro della sua conversazione con Mirtilla, quel pomeriggio.

Da quando Voldemort era morto, quasi vent’anni prima, e da quando i mangiamorte avevano smesso di occupare le prime pagine della Gazzetta del Profeta e di assassinare suo padre, la vita a scuola era diventata tranquilla, anzi, MONOTONA.

Non c’era niente che smuovesse un po’ il trantran quotidiano, sempre le solite cose senza un minimo di adrenalina: quella era l’occasione ideale!

E conoscendo quei due, sapeva che la pensavano come lei.

Tutti loro, la nuova generazione, erano vissuti all’ombra dei loro genitori, grandi salvatori del mondo magico, acclamati eroi, studenti quasi modello, auror di successo.

Perfino Gardis che aveva l’orgoglio smisurato di tutti i Malfoy e l’intelligenza di sua madre sentiva di non essere al loro livello.

E Karen, che non riusciva mai a distinguersi dal mucchio delle sue belle e vispe sorelle sarebbe stata dei loro senza problemi.

La notizia sparsa da Mirtilla rischiava di diventare un’avventura fantastica per quelli che non avevano potuto vedere lo Specchio delle Brame o la Camera dei Segreti e non avevano partecipato al Torneo TreMaghi.

-          Gardis è dei nostri? – domandò sospettoso Jeff, era meglio averla con loro che contro di loro

-          Non gliene ho ancora parlato – ammise Hestia – si è addormentata prima ancora che terminassi il discorso sui cappelli

-          E Karen? – domandò Jack

-          È uscita, non so dove sia, forse stanotte aveva una ronda, anche se credo che Gardis abbia chiesto a Christopher Black di non fargliene mai fare

-          Capisco.

-          Beh, allora come ci battezziamo?

-          Battezziamo?

-          Sì, come chiamiamo il nostro gruppo di investigatori?

-          I “Giovani investigatori”? – propose sarcastico Jeff

-          Tu hai visto troppa televisione, la devi smettere con i cartoni animati di Conan!

-          Non possiamo semplicemente indagare senza nome?

-          No, dobbiamo trovarne uno! – testarda come sempre Hestia s’impuntò sulla faccenda – ad ogni modo credevo che tutto questo potesse essere collegato alla persona misteriosa che vola sui tetti della scuola di notte

-          Intendi quella di cui ha parlato Philip?

-         

-          Mh, potresti avere ragione, ma ci servono delle informazioni. Credi di poterne avere da qualcuno?

-          Lasciate fare a me! – e la mora si battè un pugno sul petto – so a chi chiedere. Che voi sappiate c’è ancora qualcuno sveglio?

Sia suo fratello che il rosso si scambiarono occhiate preoccupate e poi indicarono la Sala Studio, alla loro destra

-          Philip ed Albert sono ancora alzati, credo che domenica escano con un’edizione del giornale… poi dovrebbe esserci Merrick con la sua ragazza nella stanza e forse Thunder, ma non so se…

Lei lanciò un’occhiata di superiorità ai suoi “fratelli” e si sistemò la maglietta nera di lana, aggiustò lo scollò a V e tirò fuori la camicia color borgogna che spuntava da sotto.

Poi fece comparire una spazzola e si mise in ordine i capelli di fronte allo specchio dell’ingresso del dormitorio continuando ad attirare occhiate da parte degli altri due che, ormai, l’avevano data per pazza.

Stirò la gonna a piegoline e controllò che le calze fossero in ordine, sapeva come fare

-          Secondo voi è meglio se chiedo a Philip o ad Albert?

-          Che cosa, di grazia? – suo fratello lo domandò senza enfasi, ma troppo tardi la sua mente si accorge della macchinosa pensata della sua gemella: quella sconsiderata voleva andare addirittura a domandarlo a loro?!

-          Meglio saperlo da chi ne sa di più, no? – la sua logica non faceva una piega

-          Albert – rispose militarmente Jack

Albert e Philip erano i due figli di Colin Canon e Hannah Abbott, Albert era nato a gennaio e Philip a dicembre, nonostante non fossero gemelli, il caso aveva voluto che fossero dello stesso anno e frequentassero gli stessi corsi: entrambi erano stati smistati al Grifondoro.

-          Non mi piace quello che stai facendo – si premurò di aggiungere Jeff – non è corretto!

-          È forse corretto che tu mi alzi la gonna in mezzo al corridoio di Hogwarts? – lo prese in giro lei

-          Oh, sì! – Jeff non aveva remore per quello che le faceva, maledetto bastardo! Quello l’aveva preso da sua madre

-          Beh, allora tieni i tuoi commenti per te

E con un’ultima sistemata al reggiseno push-up che aveva sotto i vestiti, guardò i due aspettando che si alzassero

-          Distraete Philip – ordinò – ci rivediamo qui a mezzanotte

-          Guarda che non siamo in missione segreta – francamente, Jeff ne aveva davvero piene le tasche di gente che gli desse ordini, non solo sua madre era tremendamente dispotica, ma c’era la McGranitt che continuava a dargli compiti extra e Gardis ad ammazzarlo durante gli allenamenti, ok, da loro poteva tollerarlo, ma non da Hestia!

La mora non lo degnò di altri sguardi e si diresse verso la porta, nascondendosi dietro la tenda in attesa che Philip lasciasse la stanza.

Qualche minuto dopo, con la scusa che volevano discutere dell’articolo sulla partita di quidditch della prossima domenica, Jack e Jeff riuscirono a tirare fuori dalla camera il minore dei due fratelli e, poco dopo, lei fece la sua apparizione al meglio della sua forma.

 

Visto che sia Gardis non si curava della sua fama di bella ragazza e Karen girava tra le lolita, era particolarmente facile per lei calamitare l’attenzione maschile, specie se non c’erano delle odiose serpeverde in giro. Forse non era una donna fatale, ma sapeva giocare le sue carte e non le importava di quello che diceva Jeff!

 

-          Albert! – lo salutò come se lo incontrasse per caso

-          Oh, ciao Hestia! – Albert era a controllare alcuni negativi in controluce, le sorrise e lei si sedette nella sedia lasciata libera da Philip – cosa fai qui?

-          Stavo chiacchierando con Gardis fino a poco fa… - si giustificò – e tu?

-          Devo preparare le foto per l’edizione i domenica, quando arriveranno gli ospiti

-          Hai fatto tu tutte queste belle foto? – ne prese in mano qualcuna che raffigurava dei dettagli dei corridoi che ormai le erano familiari alla nausea

-          Mh, sì – anche se non la guardava, Hestia vide che era arrossito al complimento, splendido! Non era da tutti essere oggetto dell’attenzione di una ragazza più grande e moderatamente carina (quantomeno non inguardabile).

-          Tu e tuo fratello siete proprio bravi, mi piace quando andate a caccia di misteri… - il ragazzo biondo sorrise imbarazzato sistemandosi un paio di occhiali con la montatura rettangolare a giorno sul nasetto – se non avessi deciso di entrare ad Arte sarei venuta con voi… - qualche moina non stava mai male, mamma le usava spesso quando cercava di strappare delle promesse a papà e funzionavano fin troppo bene, quello era il principale motivo per cui c’erano a casa altri quattro Potter: Tristan, William, Grace e Madseline.

-          Sul serio…

-          Sì. Avete sempre delle informazioni interessanti. Anche se ultimamente non è successo nulla di che – aggiunse facendo in modo che il braccio di lei sfiorasse quello di lui; se voleva capirla la capiva, lei l’amo l’aveva lanciato, altrimenti si sarebbe passati alle maniere drastiche

-          Non è del tutto vero – evviva, aveva abboccato! – l’altro giorno ho saputo delle cose piuttosto curiose… - certo che quel ragazzetto era proprio stupido a rivelare ad una qualsiasi che gli faceva due scene un segreto che aveva promesso a preside e vicepreside di tenere per

-          Sul serio, che cosa? – lui parve valutare se fosse una persona affidabile e lei si sforzò più che potè di copiare gli occhi da cerbiatto della piccola Longbottom

-          Beh… c’è stata quella storia del figuro che svolazza sulle torri

-         

-          Eppoi… ho udito Piton parlare con la McGranitt che a scuola c’è odore di qualcosa di grave… e i fantasmi dire che… pare che… abbiano riaperto la Camera!

-          La… Camera? Intendi forse QUELLA Camera?

-          Sì, proprio quella

-          Caspita! – e ora il suo stupore era genuino, neppure lei si sarebbe aspettata di imbattersi in qualcosa di così grave – ma come fanno a saperlo? Sanno dove si trova?

-          No – e scosse la testa bionda – io non ne ho idea e nessuno pare ricordarlo, o meglio, lo tengono tutti segreto…

Annuì, avrebbe dovuto scrivere a casa e, con le dovute cautele, chiedere a sua madre o a suo padre dove si entrasse nella Camera dei Segreti, loro dovevano saperlo senz’altro perché ci erano stati… però non doveva farli insospettire troppo

-          Beh, se ti interessa il nostro club, non è che ti andrebbe di vedere anche queste foto?

Ritornato alla normalità, il ragazzino biondo estrasse una grossa scatola da scarpe ricolma di album fotografici formato 10x15.

Hestia sospirò, guarda cos’era costretta a fare… anche guardarsi delle stupide fotografie delle ultime partite di quidditch solo perché doveva scoprire quale fosse il mistero… ah, come le mancavano i tempi dei suoi genitori, allora era tutto più semplice perché il mistero era conosciuto fin dall’inizio, lei invece doveva guadagnarselo mentre i suoi “fratelli” stavano a conversare di qualcosa che gli interessava con l’altro Canon.

Beata pazienza… accipicchia, cominciava a parlare come sua nonna!

Sorridendo ad Albert che la guardava preoccupato, prese il primo raccoglitore e comincio a sfogliarlo svogliata.

 

*          *          *

 

Congedandosi dal biondo subito dopo il ritorno di Philip, Hestia lasciò Albert e tornò dai suoi compagni richiudendo la porta dietro di sé, in modo che i due non potessero ascoltare le loro conversazioni.

I tre nuovi investigatori si sistemarono sul sofà e guardarono crepitare il fuoco

-          Ho scoperto di che si tratta – annunciò a bassa voce

-          Sì? – lei annuì

-          I professori sono preoccupati di qualcosa e… pare che abbiamo riaperto la Camera…

-          Che cosa?! – Jeff quasi strillò quella parola e solo l’intervento di Jack che lo rimise a sedere permise che mezzo dormitorio si svegliasse dietro ai suoi strilli – questa è roba che scotta – aggiunse scrutando sospettoso intorno a se e cominciando già ad assaporare il gusto del mistero che sognava da anni

-          Puoi dirlo! – Jack voleva seriamente apparire entusiasta, ma la frase gli uscì poco prima di uno sbadiglio, era stanco morto, Gardis l’aveva costretto ad acchiappare il boccino undici volte, roba dell’altro mondo! – beh, io me ne vado a dormire, sto schiattando dal sonno – e si diresse salutando verso la stanza nel sottotetto, la più piccola, infatti la abitavano solo lui e Weasley

Rimasti soli, Hestia e Jeff continuarono a guardare il fuoco e a pensare alle possibili implicazioni di tutto quello.

L’ultima persona rimasta a parlare serpentese sul globo era Harry Potter, quindi, se non era stato lui, chi aveva riaperto i battenti del luogo più pericoloso della scuola?

-          Brindiamo? – chiese Jeff contento

-          Con cosa?

-          Cartrett tiene una scorta segreta di firewhiskey

-          E immagino che tu sappia dove

-          Mi sembra ovvio

Anche Jeff era un grifone, un grifone orgoglioso, per la precisione, esattamente come tutti i figli di un grifondoro e di un serpeverde, alias Gardis e Karen; sua mamma gli aveva lasciato brutti strascichi nel sangue e anche qualche brutta abitudine. Hestia non poteva capire cosa significasse.

-          Credo che sia il caso di prenderne in prestito – e nonostante Hestia fosse una brava ragazza, ogni tanto le piaceva fare la bad girl, specie con Jeff che la prendeva sempre in giro, voleva dimostrargli quanto valeva

Lui le porse un bicchiere pieno fino a metà

-          Ti sei sprecato…

-          Le ragazze non dovrebbero bere alcolici

Per tutta risposta lei ne buttò giù un sorso. Le bruciò la gola, abituata com’era a mandarne giù piccoli sorsetti a distanza di dieci minuti l’uno dall’altro: Jeff sorrise dei suoi boccheggiamenti e mise in mostra una fila di denti bianchissimi che facevano contrasto con il color carota dei capelli tenuti un po’ lunghi.

Poi si versò mezzo bicchiere anche lui e tornò a sedersi sul divano

-          Cosa ci avrà trovato in tè Canon per dirti tutte queste cose – le disse scherzosamente col solito tono malizioso

-          Non sono poi così male, sai? – per tutta risposta lui alzò le sopracciglia e la guardò con le iridi azzurre, ingoiando il liquore senza fare tante scene

-          Avrei qualcosa da dire in proposito

-          Ah sì?

-          Sei piatta come una tavola da surf – precisò il rosso

-          E tu hai le costole che sporgono e le gambe a parentesi – lui alzò gli occhi al cielo

-          Porti le lenti a contatto

-          Hai i capelli troppo lunghi

-          E il tuo naso è pieno di lentiggini – le disse toccandole la punta con l’indice

-          Anche il tuo

La bocca di lui si stirò in un sorriso un po’ sbilenco, ma affascinante

-          Hai idea che sembriamo una coppia di fidanzati che litiga? – gli fece notare lei

-          I fratelli non fanno queste cose – le sussurrò piano nell’orecchio

-          Non siamo fratelli – precisò

-          Neppure i cugini – sottolineò lui

Un risatina le uscì involontaria dalle labbra mentre lasciava che lui le ricordasse la loro fin troppo stretta parentela

-          Sei ubriaco che mi stai palpano una gamba? – chiese divertita

-          Chissà

-          Uh, allora devo preoccuparmi…

-          Chissà

-          Sei un pervertito, Jeffrey Weasley, lo sai? – gli chiese tirandogli una ciocca di capelli del colore improbabile – da quando hai rotto con quella tassorosso?

-          Chissà. Eppoi parla la “signorina cambio un ragazzo a settimana”

-          Io non cambio un ragazzo a settimana – sbuffò risentita tirando fino a fargli male

-          Sei una piccola svergognata

-          E tu sei un maniaco

-          Beh, allora ci siamo proprio trovati… anche se considero più probabile che si tratti di un gene della mia famiglia che vaga…

-          Jeff, perché continui a farmi arrabbiare?

-          Che domande… lo sai benissimo, no?

-          Fingerò di non ricordare – borbottò lei – non doveva succedere

-          Che vuoi farci, cose che capitano

-          Fai il cavaliere e accompagnami in camera

-          Potrei pensare di approfittarne, dopotutto ho anche sangue Slytherin e tu hai detto che sono un pervertito

Lei sbuffò e si alzò in piedi voltandogli le spalle e dirigendosi verso il dormitorio delle ragazze senza degnarlo di un altro sguardo.

E lui si sollevò di scatto e, senza darle tempo di gridare, la prese in braccio e la portò su per le scale, fino alla porta che voleva raggiungere

-          Buona notte, cuginetta – le posò un bacio sulla fronte e si diresse in fondo al corridoio alla sua camera.

 

*          *          *

 

Spazio autrice: allora allora allora, finalmente quasi ci siamo: arriva il Mahora!

Vabbè, a parte la rima patetica, non perdiamoci troppo perché anche in questo capitolo vengono dette delle cose importanti, occhio a i dettagli, mi raccomando!

Per una volta che non sono di fretta spiegherò le cose per bene.

Partiamo dai misteri, ovviamente ce ne sono per i beati, quindi aguzzate la vista, sono lì che aspettano di essere scoperti, anche se forse per il momento gli indizi sono ancora troppo pochi per capire davvero di che cosa si tratta.

Passiamo poi alla parte che mi preme davvero: Hestia e Jeffrey. Una volta qualcuno mi ha chiesto perché non stavano insieme, ebbene, la cosa è molto più complessa perché hanno una parentela di sangue piuttosto stretta che, chiaramente, gli impedisce sia il matrimonio che la procreazione (beh, non è un impedimento, ma sarebbe comunque meglio che non succedesse niente), eppure la storia del fatto che si comportano come fratello e sorella, come è evidente, regge poco, specie quando sono soli.

Come tutti i personaggi della mia fic, sia lui che lei hanno un segreto e tra tutti sono di certo i più normali, anche perché Gardis sta diventando un personaggio un po’ sclerato e Kitt ha seriamente bisogno di una vacanza al mare per rimettere ordine nella sua vita privata e in quella lavorativa, non so come avrei fatto se non fosse stato un bravo studente…

Beh, più di così non posso dire, ma ribadisco l’avvertimento: tenete d’occhio Hestia e Jeff perché loro sono la chiave di molti misteri.

A questo punto, dopo tante volte che il tempo mi sfugge di mano, posso tornare a ringraziarvi uno per uno per tutto quello che mi scrivete di bello (dico bello perché nessuno mi ha mai fatto una critica =[  mah).

Ringrazio le tantissime persone che hanno aggiunto Del colore dell’ametista tra i preferiti e anche quelle che hanno aggiunto ME tra questi, siete davvero fantastici, grazie mille!

Eppoi, ovviamente, tutti quelli che seguono la mia storia un po’ fulminata come me, spero che continui a piacervi, ciao e al prossimo capitolo! Mi raccomando, commentate in tanti!

Nyssa

 

PS: so che qualcuno non approverà, ma ho preso un po’ spunto dal libro Twilight e dal film Underworld per orizzontarmi correttamente nel mondo dei vampiri, anche se ho aggiunto qualcosa di mio, chiaro… non vogliatemene, ok? Anche gli autori hanno bisogno di suggerimenti =P

 

Hollina: so cosa significa collegarsi in segreto, ma ti ringrazio comunque per aver lasciato un commento nonostante la fretta, spero che il capitolo precedente ti sia piaciuto e che sia lo stesso anche per questo dove, stranamente, non compaiono i protagonisti della vicenda.

Aspetto di sapere cosa ne pensi, ciao e alla prossima! Un bacio, Nyssa

 

Nikki Potter: come avevo detto all’inizio, il rapporto tra Leonard e Gardis non è fatto solo di litigate, ma ci tengono parecchio alla loro privacy, se non si fosse notato, e certo questo genere di favori non è il caso che vengano divulgati.

Kitt continua ad essere un mistero, di lui scriverò più avanti, ma dico solo che ha le sue buone ragioni, fidati.

Karen invece è un’ingenuotta di prima categoria, ma Leonard e Ciel non hanno una relazione solo di sesso, c’è qualcosa di più sotto e Ciel è molto preoccupata di quello che sta nascondendo alla sua sorellina.

Spero che ti piaccia anche questo tredicesimo capitolo, mi raccomando, sappimi dire la tua opinione che sono curiosa! Nel frattempo ci rivedremo al prossimo post, ciao! Un bacione grande, Nyssa

 

Killkenny: è ufficiale: arriva il Mahora! Chiaramente non prendere troppo alla lettere l’originale, ho dovuto apportare parecchie modifiche ai personaggi e alle loro caratteristiche, quindi non scandalizzarti ok?

Spero che ti piaccia anche questo capitolo, come vedi i misteri continuano ad arrivare a frotte… sappimi dire presto la tua opinione, ciao e al prossimo post! Nyssa

 

Arwen_90: come ho già detto, Leonard e Gardis sono legati da molto più che un po’ di sangue e qualche litigata, il loro rapporto è molto profondo, ma lo mostrano di rado, anche perché non credo sia il caso che si sappia della vera natura di lui.

Sono contenta che i dialoghi tra Leonard e Ciel ti siano sembrati ben scritti, se si legge tra le righe si vede che c’è un bel po’ di storia dietro di loro, non si tratta di una avventura passeggera, ma qualcosa che comincia molto prima.

Karen deve ancora scrivere la sua storia, invece, ma arriverà anche il suo turno, quindi non disperare, troverà la sua strada… spero che anche il 13° capitolo ti sia piaciuto, aspetto di sapere! Un bacione grande grande, Nyssa

 

Lisanna Baston: se il precedente capitolo era un’introduzione alle scuole, questo finisce di dire qualcosa sui personaggi di contorno che, però, non sono affatto secondari. Qui si chiude la parte introduttiva della storia, ora entriamo nel vivo della vicenda, mi spiace solo di aver impiegato così tanti capitoli solo di introduzione, ma credo che far nascere una storia dal nulla lo richieda, specie se i protagonisti non sono già conosciuti come accadeva per le comuni Draco/Herm ecc.

Spero che il capitolo ti piaccia, mi raccomando, sappimi dire! A presto e un bacio! Nyssa

 

Lord Martiya: Kitt ha poca fiducia in Gardis per quanto lo riguarda, ma lei ha dei segreti niente male e certo sa come parlare delle cose di suo fratello senza che la gente si insospettisca troppo. Karen poi si è lasciata davvero andare ad una idea balzana al momento sbagliato, ci è mancato poco che non succedesse un disastro…

Come ho già detto, dal prox capitolo faremo finalmente la conoscenza della mia personalissima e rivisitata versione del Mahora, spero di non distruggere troppi miti, anche se qualcuno immagino che sarà inevitabile…

Sappimi dire a proposito di questo capitolo 13, nel frattempo ti saluto, ci risentiamo al prossimo aggiornamento, ciao! Nyssa

 

DragonSlave: sai che ce lo vedo un bel mostro-stress a forma di gelatina che ti si appiccica nei momenti meno opportuni? Dovrebbero insegnare anche ad esorcizzarlo, però, io per esempio ne avrei moltissimo bisogno (se non si notasse =P), le sveglie e i tacchi poi sono la mia tortura, Expecto te! Ho cambiato la camomilla perché io sono teina dipendente al 101%...

Passiamo alle cose serie: mi spiace ma non è ancora arrivato il momento di rendere noto il segretuccio di Malfoy jr, troppo presto, ci sarà senz’altro un momento più adatto poco avanti. Chiaramente i protagonisti si stanno augurando che nessuno dei loro scheletri veda mai la luce, ma piano piano toccherà a tutti, quindi aspetta e spera, vedrai che, con calma riuscirò a mettere ordine nella testa e nella fic =)

Ad ogni modo, non credo di essere un genio e la mia idea può tranquillamente essere riutilizzata anche perché c’è un motivo se Gardis lo fa, solo che chi legge ancora non lo conosce mentre io sì!

Vabbè, mi sto lasciando prendere la mano. Spero che ti piaccia anche questo capitolo dedicato ai nuovi misteri di Hogwarts, a Hestia, Jeff, Jack e ai due Canon (karen ha già avuto la sua gloria), tra un po’ sarà il momento di far tornare Rudiger! Dimmi assolutamente cosa ne pensi, eh? Sono moooooolto curiosa! Ciao e un bacione grande grande, Nyssa

 

Whateverhappenede: beh, ogni tanto una battuta velenosa alla Malfoy ci sta e Gardis ha preso decisamente troppo dal suo papà per non lasciarsi sfuggire qualcosa di scorretto…

Sì, la storia dei morsi che Leonard ha raccontato c’entra qualcosa, ma c’entra anche un’altra cosetta che deve ancora vedere la luce e per la quale bisogna attendere ancora diversi capitoli perché è molto molto importante e, soprattutto, complicata.

Ehehe, abbandonando momentaneamente il mistero vampiri ci catapultiamo in uno altrettanto grave legato alla Camera riaperta… spero che il capitolo ti sia piaciuto anche se non compaiono molto né Gardis, né Kitt né Leonard perché loro hanno già spazio a sufficienza e ogni tanto tocca anche agli altri. Mi raccomando, sappimi dire la tua opinione! Aspetto trepidante, ciao e un bacione! Nyssa

 

_Nana_: innanzi tutto condoglianze per aver rincominciato la scuola, io ho finito quest’estate e sto benissimo, ma ricordo perfettamente la sofferenza di verifiche, compiti e quant’altro, quindi sappi che il tuo ritardo è giustificato da mesi, hai bisogno del giusto ordine psicologico per buttarti nella “grande avventura”.

La storia di Leonard e Ciel avrà a seguire dell’altro, ma Karen deve trovare la sua strada e lo farà, anche se più avanti…

Spero che ti piaccia il nuovo aggiornamento, scrivimi presto e sappimi dire, ciao! Un bacio, Nyssa

 

 

   
 
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