Hestia era nell’aula dedicata al club di arte.
Di fronte a lei gli altri
membri del club stavano terminando le loro opere, tutte con il tema principale
di Hogwarts.
Il cavalletto che aveva di
fronte raffigurava la loro scuola in una bella prospettiva autunnale,
contornata dagli alberi con le foglie ingiallite e i gonfaloni che sventolavano
in cima alle torri.
La sua compagna nel tavolo
poco distante, una ragazza del terzo anno dei tassi, stava lavorando
accuratamente con le mani un cubo di creta e con le dita abili era riuscita a
far emergere la sagoma del castello; lavorando poi con un coltellino
arrotondato aveva scavato le finestre e le porte e, al momento, stava
dipingendo il tutto con colori acrilici dopo aver segnato i mattoncini dei muri,
un lavoro certosino…
Due ragazze di Corvonero erano state messe all’opera dalla McGranitt che aveva assegnato al loro club il compito di
ridipingere tutti gli stemmi a muro e adesso, di fronte alle due, una pila di
cerchi con in bassorilievo l’insegna di Hogwarts
rivaleggiava con quella accanto che conteneva quelli già terminati.
Ciascuno si era dato da
fare a creare qualcosa di particolare che ricordasse la scuola, ecco allora che
sopra le loro teste erano raffigurate quattro statuette ritraenti
i fondatori: Salazar Serpeverde, Rowena
Ravenvclaw, Tosca Tassorosso
e Godric Grifondoro; padre Royal era stato il loro grande acquisto: il sacerdote,
infatti, aveva frequentato la scuola ai tempi della sua fondazione e quindi
ricordava abbastanza bene, nonostante il tempo passato, i tratti delle quattro
persone e aveva dato un valido contributo.
Inutile dire che la metà
delle ragazze del club, però, smetteva di lavorare ogni volta che lui varcava
la soglia per dare il suo aiuto.
Tutti erano stati ispirati
ed ecco quindi riproduzioni in terracotta e creta del Calice di Fuoco e del
boccino d’oro e, per l’occasione, la scuola aveva anche fatto stampare
un’apposita carta da lettere filigranata con l’emblema sulla sinistra.
Mancava poco ormai
all’arrivo degli ospiti, poco meno di una settimana e tutti erano in
agitazione, c’erano lavori da terminare e preparativi da ultimare.
Gardis, poveretta, era la
più impegnata di tutti tra le prove della recita, gli allenamenti di quidditch e il suo lavoro da sostituto Caposcuola, senza
contare che era continuamente assillata da imbecilli incompetenti che le
chiedevano una cretinata dopo l’altra.
Non l’aveva mai vista bere
tanto caffè come in quei giorni e gli effetti erano piuttosto evidenti visto
che l’intera squadra del Grifondoro aveva ottenuto
notevoli risultati nello sport, la vittoria di domenica per
Kitt non se la passava
certo meglio visto che doveva anche occuparsi del suo dormitorio mezzo
allagato, divenuto ormai una novella Atlantide, e della sfilza di malati che
affollava le stanze della Chips, sempre più
nevrotica.
La McGranitt
aveva riaperto le sedute serali per insegnare ballo ai suoi poveri studenti e
li costringeva ad ore di prove nel grande salone mentre Evangeline
li guardava ridacchiando dalla sua postazione: se a dare lezioni fosse stata
lei, di sicuro i partecipanti non sarebbero stati contenuti neppure in Sala
Grande.
Guardò le sue compagne alle
prese con gli stemmi e, visto che il quadro era terminato, decise di dare loro
una mano, si diresse quindi verso il primo bagno disponibile per scrostarsi
dalle dita il residuo di acquerello e tempera che aveva impiegato e per lavare
i pennelli, ormai rigidi per la pittura.
L’antro di Mirtilla faceva proprio al caso suo, non c’erano
rompiscatole e poteva trascorrere lì tutto il tempo che voleva.
-
Che cosa fai? –
le chiese il fantasma con a solita vocetta
strascicata dopo che la piccola Potter aveva aperto l’acqua e l’aveva fatta
scorrere per il lavabo
-
Sciacquo i
pennelli – rispose tranquilla
Mirtilla era delusa dalla risposta, dopo due generazioni di
Malfoy a Hogwarts non aspettava altro che qualche
fanciulla dal cuore infranto da consolare.
Hestia comunque era un’ottima fonte di informazione per la
sua rete di pettegolezzi, la conosceva fin dal primo anno ed era contenta di
rivederla ogni tanto, seppure non come se avesse avuto di fronte il genitore di
lei, Harry Potter.
-
Hai qualche
novità da raccontarmi? – chiese tutta melliflua Mirtilla,
già pregustando il momento che avrebbe annunciato la sua
-
No – in effetti
con tutta l’agitazione che c’era nell’aria c’era poco tempo perfino per
dedicarsi al gossip
-
Allora te ne
racconterò una io…
L’altra ridacchio e mentre
la grifoncina asciugava le setole, dispose i pennelli
sul lavabo e si sedette su quello vicino, aspettando di conoscere le intriganti
notizie che Mirtilla spacciava
-
Ho sentito una
cosa che forse potrebbe interessarti – annunciò – sai, l’altro giorno ero molto
sola e nessuno viene mai a trovarmi… poi con tutto questo ancora meno – si
lagnò – allora sono andata io a farmi un giro per la scuola…
Era una cosa più unica che
rara, Mirtilla era legata al suo bagno come se da
esso dipendesse la sua esistenza.
-
E mentre passavo
per i corridoi ho sentito parlare i fratelli Canon
-
Philip ed Albert?
– chiese Hestia che cominciava a subodorare qualcosa
di importante
-
Già, parlavano
tutto sottovoce, come se nessuno dovesse sentirli e quindi mi sono nascosta nel
muro per sapere di cosa chiacchierassero così fitto fitto…
- l’altra annuì, Mirtilla impiegava sempre un’ora
prima di arrivare al dunque della cosa
-
E cosa hai
scoperto
-
Pare che sia
successo qualcosa di molto strano qui a Hogwarts
ultimamente… - sussurrò svolazzandole attorno – qualcosa che nessuno si sarebbe
aspettato, qualcosa che non sarebbe dovuto succedere
-
Che cosa?
-
Non lo so! –
sbuffò contrariata – ho provato ad ascoltare, ma quei due non hanno detto
assolutamente niente, solo che Silente e la McGranitt
lo sapevano e quindi bisognava tacere come gli avevano chiesto
-
Ooohhh…
-
Già e non è
tutto, pare che c’entri qualcuno qui dentro
-
Qualcuno qui
dentro? – ripetè interessata
-
Sì
-
Mh, la cosa si fa interessante… beh, ti ringrazio per la
storia, credo che andrò a indagare
-
Un favore per un
favore – celiò Mirtilla con sguardo sadico – voglio
sapere TUTTO quello che scoprirai in proposito, capito?
-
Tutto – disse Hestia
-
È questo che mi
piace di te, anche se non vieni mai a trovarmi
-
Vedrai che
tornerò presto – sogghignò e si allontanò coi suoi pennelli salutandola con la
mano.
* * *
Hestia adocchiò Jeff e suo fratello a metà del tavolo dei
grifoni che chiacchieravano e ridacchiavano. Doveva parlare con loro, ma allo
stesso tempo era un segreto che doveva restare tra pochi, c’era la possibilità
di trovare un’avventura succulenta come quella di sua madre e suo padre quando
erano giovani.
Il fatto però che Albert
fosse seduto accanto a loro non l’aiutava, doveva aspettare e così si sistemò
la gonna sulla panca e sedette con Karen lì a fianco, attendendo il momento
propizio
-
Dove è Gardis? –
domandò cercando l’ultima componente del loro gruppo, Jeff alzò le spalle
-
A fare del male a
qualcuno, suppongo – rispose – oggi mi ha ucciso, e dire che dovrei essere io
il battitore…
-
Dicono che anche
la sorella di Henrietta si sia presa il morbillo
magico – Karen s’intromise nella conversazione sventolando la forchetta
-
Io mi chiedo solo
chi è stato a portalo a scuola – si lamentò Jack – noi l’abbiamo fatto tutti,
ma c’è mezza scuola in infermeria che…
-
Non metterti a
parlare anche tu come Gardis! – si lagnò il rosso grattandosi il naso, potrei
seriamente non poterne più, potrei addirittura ripudiarti come fratello!
-
Non prendertela
con lei! E’ nervosa con tutto quello che le fanno fare – la difese Jack
-
Mh… ti metti anche dalla sua parte? Eppure ricordavo che
il boccino di oggi ti si fosse piantato proprio qui
E con l’indice gli segnò il
cavallo dei pantaloni, il moro sbuffò sistemandosi gli occhiali un poco
ammaccati e arrossendo vistosamente
-
…oppure –
aggiunse imperterrito Weasley – devo credere che tu
la difendi perché ti piace…
Malizioso come sempre, Jeff
lo vide imporporarsi di colpo e scuotere la testa furibondo
-
Non è vero –
stava gridando Potty2 attirando l’attenzione seccata del tavolo di Serpeverde – non è assolutamente così
-
Sul serio? –
chissà come, ma Jeff non ne sembrava convinto
-
Sì
-
Mh… mi sa che con quel Corvonero
non hai molte possibilità – e la forchetta andò ad infilzare una fetta di
tacchino affumicato
-
Ho detto che
Gardis non ti interessa
Sua sorella, accanto a lui,
si sistemò i capelli dietro l’orecchio e fece un sorriso saputello: da quando
non poteva più gli occhiali ma le lenti a contatto, le mancava non poterseli
sistemare continuamente sul naso come faceva Jack, ma doveva ammettere che non
le donavano molto…
-
Forse a Jack non
interessa Gardis perché gli piace un’altra – suggerì al cugino, loro due
erano fatti della stessa pasta (quando volevano) e sorrise cominciando a
elencare nella sua mente le possibili candidate al ruolo di cognate
-
È vero? – Jeff
sembrava stupito, era raro che Hestia ci prendesse
più di lui in queste cose, ma leggere tutte quelle stupide riviste ogni tanto
le dava dei punti a vantaggio
-
Certo che no! –
sbuffò Jack
-
È vero –
commentarono in coro con un’alzata di spalle la sorella e Weasley.
-
Ehi Hestia, hai sentito la novità? – le disse poi la
biondissima Malfoy che era arrivata in quel momento con un certo ritardo (la
pendola dell’ingresso si era fermata quel pomeriggio e c’erano gli studenti che
non sapevano come dirlo ai prof, anche se non era stata colpa loro, poi si era
dovuta occupare di una ragazza Slytherin che era
svenuta in mezzo al corridoio) si sistemò vicino all’amica nel posto che Karen
le aveva lasciato libero
-
Che cosa? – era
strano che la piccola Potter non fosse la prima a conoscenza di queste cose
-
Oh, beh, a questo
punto credo che lo saprai direttamente da loro – e con un gesto noncurante
della mano si servì di abbondante arrosto, riempiendosi la bocca affamata
La mora la fissò senza
capire, poi la vicepreside fece tintinnare la posata contro il calice di
cristallo tentando di racimolare l’attenzione. Hogwarts
non era proprio come i ristoranti di lusso calmi e silenziosi dove bastava
schioccare le dita e il più servile cameriere accorreva scusandosi per il
ritardo, lì era molto sentire un ruggito di drago nel baccano generale.
-
Ragazzi, insomma,
un po’ di silenzio!
La calma invase la sala
mentre Silente si alzava in piedi e, col solito movimento automatico, si
metteva a parlare
-
Ragazzi, abbiamo
ricevuto qualche giorno fa una proposta interessante da una delle scuole nostre
ospiti. Poiché si tratta di una cosa inconsueta, abbiamo scelto di discuterne
prima con le altre e visto che abbiamo ottenuto l’approvazione, ci apprestiamo
a comunicarvi quanto. L’idea all’inizio era di dirvelo solo poco prima, ma
visto il tempo necessario ad approntare tutto nel migliore dei modi, e io so
quanto ci teniate a fare bella figura, abbiamo scelto di dirvelo con un certo
anticipo?
-
La scuola finirà
a febbraio? – domandò qualcuno sogghignando
-
No signor Peters, la notizia riguarda il tema portante della festa di
Capodanno di quest’anno. Venuti a sapere della nostra intenzione di preparare
un piccolo spettacolo, la scuola di Drumstrang ha
proposto come tema del abiti storici
-
Oooohhhhh
L’esclamazione si levò come
un coro da stadio tra stupore ed eccitazione, specie tra le ragazze.
-
Sarete liberi di
dilettarvi in qualsiasi cosa vi aggrada purchè
rientri nei limiti della decenza e dell’educazione
Le teste degli studenti si
mossero all’unisono mentre ciascuna cercava di ripescare nei meandri della
memoria ciò che ricordava di moda russa, cinese, africana, francese e quant’altro
-
Speriamo che la
proposta sia di vostro gradimento, per quanto ci riguarda è così, siamo quindi
molto ansiosi di vedere i risultati che saprete ottenere. Adesso torniamo pure
a mangiare
E si riaccomodò
-
Una festa in
costume?! – strillò Hestia esaltata – ma è il sogno
della mia vita!
-
Credevo che fosse
quello di sposare un ragazzo più grande, bello, ricco, affascinante,
innamoratissimo e, ovviamente…
-
Taci, Jeff, parli
troppo! – ribattè seccata – questa notizia è troppo
bella perché tu riesca a rovinare il mio buon’umore! Gardis, come hai potuto
non dirmelo! Una festa in costume!
-
Anche io l’ho
saputo solo oggi… - si scusò la bionda col bicchiere in mano – e c’era talmente
tanto da fare che è da stamattina che non metto piede al dormitorio…
-
Non è giusto,
però, che tu abbia sempre l’anteprima
-
Ma se non ho
avuto neppure il tempo di pensarci! Lo sapevi che l’orologio dell’ingresso si
era rotto? Mi è toccato andare da Vitius e cercare di
spiegargli cos’era successo!
-
Non vedo l’ora! –
inutile dire che Hestia era partita per la tangente e
non la stava più ascoltando – questa sera vi voglio tutte e due in camera sua –
e indicò la bionda – a parlare dei vestiti. Avete già qualche idea?
Gardis guardò un istante
Karen, da quando era stata a trovare Leonard e non era successo niente, andava
a trovarlo tutte le sere, solo che suo fratello, con una scusa o con l’altra,
riusciva sempre a eludere le sue richieste e finiva che la piccola Longbottom si addormentava e Ciel era costretta a
riportarla in camera.
-
Va bene, ma non
dobbiamo finire troppo tardi, domattina devo alzarmi presto, ci sono….
-
Sì sì, lo so, sei oberata dagli impegni come sempre
-
Infatti
-
Beh, comunque ne
discuteremo meglio domani quando andremo a Hogsmead
per compere
-
Accidenti, mi ero
dimenticata che sabato andavamo al villaggio! – Gardis scosse la testa, doveva
prendere qualche integratore, se continuava così si sarebbe scordata di tutte
le cose importanti che doveva fare, e non erano poche…
-
Beh, cercheremo
una sarta e il negozio di scarpe…
-
Ma io volevo
andare a comprare qualche libro – la Malfoy, come sua madre, nutriva un
pressante (e ingombrante) amore per la lettura
-
Come se non ne
avessi abbastanza di quelli che hai… a proposito, devi prestarmi ancora quello
che ti avevo detto
-
Sì, mi ricordo –
in verità non si ricordava, ma nei momenti di follia era sempre meglio
assecondarla
-
Dai Gardis,
andiamo tutte insieme – la implorò Karen – ho in mente un paio di cose che sono
certa ti staranno benissimo…
-
Solo perché sei
la nipote di una famosa stilista non è che devi metterti anche tu a torturare
la gente. – la sua voce risultava un po’ acida, ma aveva paura a farsi mettere
le mani addosso da quelle due, era una cosa estremamente pericolosa. E solo
perché Karen era la nipote di Astoria Greengrass,
nota stilista, ciò non la autorizzava a trasformarla in una bambolina.
Quanto invidiava Leonard
che se ne sarebbe andato tranquillamente nei boschi senza rompiscatole alle
calcagna…
* * *
Alle undici di quel venerdì
sera la Sala del grifondoro vantava ancora degli
studenti svegli.
Hestia uscì dalla stanza di Gardis con una pila di riviste
di moda in mano e il libro di storia russa che la bionda le aveva prestato.
Karen si era defilata quasi
un’ora prima con una scusa poco credibile, ma non gliene voleva.
Si guardò attorno notando
il camino scoppiettante e le candele ancora tutte accese.
Bene, almeno quei due erano
rimasti svegli come aveva chiesto.
Jack e Jeff erano infatti davanti
al focolare a giocare agli scacchi dei maghi e suo fratello si stava pensosamente
grattando la testa alla ricerca della mossa migliore per distruggere
l’arroccamento del rosso senza farsi mangiare qualche pedina importante.
Bisognava dire che Jeff era
molto bravo in quel gioco.
La mora sorrise e lasciando
i libri sul divano si avvicinò: era proprio il momento che aspettava per poter
parlare da sola con quei due.
Potty2 azzardò ad avanzare
un alfiere che scomparve subito dopo nelle mani di Weasley
strappandogli un’imprecazione sommessa, Hestia guardò
la scacchiera e, prima che Jack muovesse di nuovo qualcosa di insensato, spostò
una pedina; Jeff le regalò un’occhiata vittoriosa mangiando il re nero del moro
e sorridendo
-
Sorellina, perché
non t’intrighi degli affari tuoi? Potevo ancora vincere
-
Forse tra cento
anni – rispose con noncuranza indicando i cuscini sul pavimento – sedetevi,
devo parlarvi di una cosa importante.
Stupiti e scettici i due,
piuttosto dinoccolati, si accomodarono accanto a lei sul caldo tappeto
orientale di lana e gesticolando, la ragazza riferì loro della sua conversazione
con Mirtilla, quel pomeriggio.
Da quando Voldemort era morto, quasi vent’anni prima, e da quando i mangiamorte avevano smesso di occupare le prime pagine
della Gazzetta del Profeta e di assassinare suo padre, la vita a scuola era
diventata tranquilla, anzi, MONOTONA.
Non c’era niente che
smuovesse un po’ il trantran quotidiano, sempre le solite cose senza un minimo
di adrenalina: quella era l’occasione ideale!
E conoscendo quei due,
sapeva che la pensavano come lei.
Tutti loro, la nuova
generazione, erano vissuti all’ombra dei loro genitori, grandi salvatori del
mondo magico, acclamati eroi, studenti quasi modello, auror
di successo.
Perfino Gardis che aveva
l’orgoglio smisurato di tutti i Malfoy e l’intelligenza di sua madre sentiva di
non essere al loro livello.
E Karen, che non riusciva
mai a distinguersi dal mucchio delle sue belle e vispe sorelle sarebbe stata
dei loro senza problemi.
La notizia sparsa da Mirtilla rischiava di diventare un’avventura fantastica per
quelli che non avevano potuto vedere lo Specchio delle Brame o la Camera dei
Segreti e non avevano partecipato al Torneo TreMaghi.
-
Gardis è dei
nostri? – domandò sospettoso Jeff, era meglio averla con loro che contro di
loro
-
Non gliene ho
ancora parlato – ammise Hestia – si è addormentata
prima ancora che terminassi il discorso sui cappelli
-
E Karen? –
domandò Jack
-
È uscita, non so
dove sia, forse stanotte aveva una ronda, anche se credo che Gardis abbia
chiesto a Christopher Black di non fargliene mai fare
-
Capisco.
-
Beh, allora come
ci battezziamo?
-
Battezziamo?
-
Sì, come
chiamiamo il nostro gruppo di investigatori?
-
I “Giovani
investigatori”? – propose sarcastico Jeff
-
Tu hai visto
troppa televisione, la devi smettere con i cartoni animati di Conan!
-
Non possiamo
semplicemente indagare senza nome?
-
No, dobbiamo
trovarne uno! – testarda come sempre Hestia s’impuntò
sulla faccenda – ad ogni modo credevo che tutto questo potesse essere collegato
alla persona misteriosa che vola sui tetti della scuola di notte
-
Intendi quella di
cui ha parlato Philip?
-
Sì
-
Mh, potresti avere ragione, ma ci servono delle
informazioni. Credi di poterne avere da qualcuno?
-
Lasciate fare a
me! – e la mora si battè un pugno sul petto – so a
chi chiedere. Che voi sappiate c’è ancora qualcuno sveglio?
Sia suo fratello che il
rosso si scambiarono occhiate preoccupate e poi indicarono la Sala Studio, alla
loro destra
-
Philip ed Albert
sono ancora alzati, credo che domenica escano con un’edizione del giornale… poi
dovrebbe esserci Merrick con la sua ragazza nella
stanza e forse Thunder, ma non so se…
Lei lanciò un’occhiata di
superiorità ai suoi “fratelli” e si sistemò la maglietta nera di lana, aggiustò
lo scollò a V e tirò fuori la camicia color borgogna che spuntava da sotto.
Poi fece comparire una
spazzola e si mise in ordine i capelli di fronte allo specchio dell’ingresso
del dormitorio continuando ad attirare occhiate da parte degli altri due che,
ormai, l’avevano data per pazza.
Stirò la gonna a piegoline e controllò che le calze fossero in ordine,
sapeva come fare
-
Secondo voi è
meglio se chiedo a Philip o ad Albert?
-
Che cosa, di
grazia? – suo fratello lo domandò senza enfasi, ma troppo tardi la sua mente si
accorge della macchinosa pensata della sua gemella: quella sconsiderata voleva andare
addirittura a domandarlo a loro?!
-
Meglio saperlo da
chi ne sa di più, no? – la sua logica non faceva una piega
-
Albert – rispose
militarmente Jack
Albert e Philip erano i due
figli di Colin Canon e Hannah Abbott, Albert era nato
a gennaio e Philip a dicembre, nonostante non fossero gemelli, il caso aveva
voluto che fossero dello stesso anno e frequentassero gli stessi corsi:
entrambi erano stati smistati al Grifondoro.
-
Non mi piace
quello che stai facendo – si premurò di aggiungere Jeff – non è corretto!
-
È forse corretto
che tu mi alzi la gonna in mezzo al corridoio di Hogwarts?
– lo prese in giro lei
-
Oh, sì! – Jeff
non aveva remore per quello che le faceva, maledetto bastardo! Quello l’aveva
preso da sua madre
-
Beh, allora tieni
i tuoi commenti per te
E con un’ultima sistemata
al reggiseno push-up che aveva sotto i vestiti,
guardò i due aspettando che si alzassero
-
Distraete Philip
– ordinò – ci rivediamo qui a mezzanotte
-
Guarda che non
siamo in missione segreta – francamente, Jeff ne aveva davvero piene le tasche
di gente che gli desse ordini, non solo sua madre era tremendamente dispotica,
ma c’era
La mora non lo degnò di
altri sguardi e si diresse verso la porta, nascondendosi dietro la tenda in
attesa che Philip lasciasse la stanza.
Qualche minuto dopo, con la
scusa che volevano discutere dell’articolo sulla partita di quidditch
della prossima domenica, Jack e Jeff riuscirono a tirare fuori dalla camera il
minore dei due fratelli e, poco dopo, lei fece la sua apparizione al meglio
della sua forma.
Visto che sia Gardis non si
curava della sua fama di bella ragazza e Karen girava tra le lolita, era
particolarmente facile per lei calamitare l’attenzione maschile, specie se non
c’erano delle odiose serpeverde in giro. Forse non
era una donna fatale, ma sapeva giocare le sue carte e non le importava di
quello che diceva Jeff!
-
Albert! – lo
salutò come se lo incontrasse per caso
-
Oh, ciao Hestia! – Albert era a controllare alcuni negativi in
controluce, le sorrise e lei si sedette nella sedia lasciata libera da Philip –
cosa fai qui?
-
Stavo
chiacchierando con Gardis fino a poco fa… - si giustificò – e tu?
-
Devo preparare le
foto per l’edizione i domenica, quando arriveranno gli ospiti
-
Hai fatto tu
tutte queste belle foto? – ne prese in mano qualcuna che raffigurava dei
dettagli dei corridoi che ormai le erano familiari alla nausea
-
Mh, sì – anche se non la guardava, Hestia
vide che era arrossito al complimento, splendido! Non era da tutti essere
oggetto dell’attenzione di una ragazza più grande e moderatamente carina
(quantomeno non inguardabile).
-
Tu e tuo fratello
siete proprio bravi, mi piace quando andate a caccia di misteri… - il ragazzo
biondo sorrise imbarazzato sistemandosi un paio di occhiali con la montatura
rettangolare a giorno sul nasetto – se non avessi deciso di entrare ad Arte
sarei venuta con voi… - qualche moina non stava mai male, mamma le usava spesso
quando cercava di strappare delle promesse a papà e funzionavano fin troppo
bene, quello era il principale motivo per cui c’erano a casa altri quattro
Potter: Tristan, William, Grace e Madseline.
-
Sul serio…
-
Sì. Avete sempre
delle informazioni interessanti. Anche se ultimamente non è successo nulla di
che – aggiunse facendo in modo che il braccio di lei sfiorasse quello di lui;
se voleva capirla la capiva, lei l’amo l’aveva lanciato, altrimenti si sarebbe
passati alle maniere drastiche
-
Non è del tutto
vero – evviva, aveva abboccato! – l’altro giorno ho saputo delle cose piuttosto
curiose… - certo che quel ragazzetto era proprio stupido a rivelare ad una
qualsiasi che gli faceva due scene un segreto che aveva promesso a preside e
vicepreside di tenere per sè
-
Sul serio, che
cosa? – lui parve valutare se fosse una persona affidabile e lei si sforzò più
che potè di copiare gli occhi da cerbiatto della
piccola Longbottom
-
Beh… c’è stata
quella storia del figuro che svolazza sulle torri
-
Sì
-
Eppoi… ho udito Piton parlare con la McGranitt
che a scuola c’è odore di qualcosa di grave… e i fantasmi dire che… pare che…
abbiano riaperto la Camera!
-
La… Camera?
Intendi forse QUELLA Camera?
-
Sì, proprio quella
-
Caspita! – e ora
il suo stupore era genuino, neppure lei si sarebbe aspettata di imbattersi in
qualcosa di così grave – ma come fanno a saperlo? Sanno dove si trova?
-
No – e scosse la
testa bionda – io non ne ho idea e nessuno pare ricordarlo, o meglio, lo
tengono tutti segreto…
Annuì, avrebbe dovuto
scrivere a casa e, con le dovute cautele, chiedere a sua madre o a suo padre
dove si entrasse nella Camera dei Segreti, loro dovevano saperlo senz’altro
perché ci erano stati… però non doveva farli insospettire troppo
-
Beh, se ti interessa
il nostro club, non è che ti andrebbe di vedere anche queste foto?
Ritornato alla normalità,
il ragazzino biondo estrasse una grossa scatola da scarpe ricolma di album
fotografici formato 10x15.
Hestia sospirò, guarda cos’era costretta a fare… anche guardarsi
delle stupide fotografie delle ultime partite di quidditch
solo perché doveva scoprire quale fosse il mistero… ah, come le mancavano i
tempi dei suoi genitori, allora era tutto più semplice perché il mistero era
conosciuto fin dall’inizio, lei invece doveva guadagnarselo mentre i suoi
“fratelli” stavano a conversare di qualcosa che gli interessava con l’altro
Canon.
Beata pazienza…
accipicchia, cominciava a parlare come sua nonna!
Sorridendo ad Albert che la
guardava preoccupato, prese il primo raccoglitore e comincio a sfogliarlo
svogliata.
* * *
Congedandosi dal biondo
subito dopo il ritorno di Philip, Hestia lasciò
Albert e tornò dai suoi compagni richiudendo la porta dietro di sé, in modo che
i due non potessero ascoltare le loro conversazioni.
I tre nuovi investigatori
si sistemarono sul sofà e guardarono crepitare il fuoco
-
Ho scoperto di
che si tratta – annunciò a bassa voce
-
Sì? – lei annuì
-
I professori sono
preoccupati di qualcosa e… pare che abbiamo riaperto la Camera…
-
Che cosa?! – Jeff
quasi strillò quella parola e solo l’intervento di Jack che lo rimise a sedere
permise che mezzo dormitorio si svegliasse dietro ai suoi strilli – questa è
roba che scotta – aggiunse scrutando sospettoso intorno a se e cominciando già
ad assaporare il gusto del mistero che sognava da anni
-
Puoi dirlo! –
Jack voleva seriamente apparire entusiasta, ma la frase gli uscì poco prima di
uno sbadiglio, era stanco morto, Gardis l’aveva costretto ad acchiappare il
boccino undici volte, roba dell’altro mondo! – beh, io me ne vado a dormire,
sto schiattando dal sonno – e si diresse salutando verso la stanza nel
sottotetto, la più piccola, infatti la abitavano solo lui e Weasley
Rimasti soli, Hestia e Jeff continuarono a guardare il fuoco e a pensare
alle possibili implicazioni di tutto quello.
L’ultima persona rimasta a
parlare serpentese sul globo era Harry Potter,
quindi, se non era stato lui, chi aveva riaperto i battenti del luogo più
pericoloso della scuola?
-
Brindiamo? –
chiese Jeff contento
-
Con cosa?
-
Cartrett tiene una scorta segreta di firewhiskey
-
E immagino che tu
sappia dove
-
Mi sembra ovvio
Anche Jeff era un grifone,
un grifone orgoglioso, per la precisione, esattamente come tutti i figli di un grifondoro e di un serpeverde,
alias Gardis e Karen; sua mamma gli aveva lasciato brutti strascichi nel sangue
e anche qualche brutta abitudine. Hestia non poteva capire
cosa significasse.
-
Credo che sia il
caso di prenderne in prestito – e nonostante Hestia
fosse una brava ragazza, ogni tanto le piaceva fare la bad girl, specie con
Jeff che la prendeva sempre in giro, voleva dimostrargli quanto valeva
Lui le porse un bicchiere
pieno fino a metà
-
Ti sei sprecato…
-
Le ragazze non
dovrebbero bere alcolici
Per tutta risposta lei ne
buttò giù un sorso. Le bruciò la gola, abituata com’era a mandarne giù piccoli
sorsetti a distanza di dieci minuti l’uno dall’altro: Jeff sorrise dei suoi boccheggiamenti e mise in mostra una fila di denti
bianchissimi che facevano contrasto con il color carota dei capelli tenuti un
po’ lunghi.
Poi si versò mezzo
bicchiere anche lui e tornò a sedersi sul divano
-
Cosa ci avrà
trovato in tè Canon per dirti tutte queste cose – le disse scherzosamente col
solito tono malizioso
-
Non sono poi così
male, sai? – per tutta risposta lui alzò le sopracciglia e la guardò con le
iridi azzurre, ingoiando il liquore senza fare tante scene
-
Avrei qualcosa da
dire in proposito
-
Ah sì?
-
Sei piatta come
una tavola da surf – precisò il rosso
-
E tu hai le
costole che sporgono e le gambe a parentesi – lui alzò gli occhi al cielo
-
Porti le lenti a
contatto
-
Hai i capelli
troppo lunghi
-
E il tuo naso è
pieno di lentiggini – le disse toccandole la punta con l’indice
-
Anche il tuo
La bocca di lui si stirò in
un sorriso un po’ sbilenco, ma affascinante
-
Hai idea che
sembriamo una coppia di fidanzati che litiga? – gli fece notare lei
-
I fratelli non
fanno queste cose – le sussurrò piano nell’orecchio
-
Non siamo
fratelli – precisò
-
Neppure i cugini
– sottolineò lui
Un risatina le uscì
involontaria dalle labbra mentre lasciava che lui le ricordasse la loro fin
troppo stretta parentela
-
Sei ubriaco che
mi stai palpano una gamba? – chiese divertita
-
Chissà
-
Uh, allora devo
preoccuparmi…
-
Chissà
-
Sei un
pervertito, Jeffrey Weasley, lo sai? – gli chiese
tirandogli una ciocca di capelli del colore improbabile – da quando hai rotto
con quella tassorosso?
-
Chissà. Eppoi
parla la “signorina cambio un ragazzo a settimana”
-
Io non cambio un
ragazzo a settimana – sbuffò risentita tirando fino a fargli male
-
Sei una piccola
svergognata
-
E tu sei un
maniaco
-
Beh, allora ci
siamo proprio trovati… anche se considero più probabile che si tratti di un
gene della mia famiglia che vaga…
-
Jeff, perché
continui a farmi arrabbiare?
-
Che domande… lo
sai benissimo, no?
-
Fingerò di non
ricordare – borbottò lei – non doveva succedere
-
Che vuoi farci,
cose che capitano
-
Fai il cavaliere
e accompagnami in camera
-
Potrei pensare di
approfittarne, dopotutto ho anche sangue Slytherin e
tu hai detto che sono un pervertito
Lei sbuffò e si alzò in
piedi voltandogli le spalle e dirigendosi verso il dormitorio delle ragazze
senza degnarlo di un altro sguardo.
E lui si sollevò di scatto
e, senza darle tempo di gridare, la prese in braccio e la portò su per le
scale, fino alla porta che voleva raggiungere
-
Buona notte, cuginetta
– le posò un bacio sulla fronte e si diresse in fondo al corridoio alla sua
camera.
* * *
Spazio autrice:
allora allora allora,
finalmente quasi ci siamo: arriva il Mahora!
Vabbè, a parte la rima patetica, non perdiamoci troppo perché
anche in questo capitolo vengono dette delle cose importanti, occhio a i
dettagli, mi raccomando!
Per una volta che non sono
di fretta spiegherò le cose per bene.
Partiamo dai misteri,
ovviamente ce ne sono per i beati, quindi aguzzate la vista, sono lì che
aspettano di essere scoperti, anche se forse per il momento gli indizi sono
ancora troppo pochi per capire davvero di che cosa si tratta.
Passiamo poi alla parte che
mi preme davvero: Hestia e Jeffrey. Una volta
qualcuno mi ha chiesto perché non stavano insieme, ebbene, la cosa è molto più
complessa perché hanno una parentela di sangue piuttosto stretta che,
chiaramente, gli impedisce sia il matrimonio che la procreazione (beh, non è un
impedimento, ma sarebbe comunque meglio che non succedesse niente), eppure la
storia del fatto che si comportano come fratello e sorella, come è evidente,
regge poco, specie quando sono soli.
Come tutti i personaggi
della mia fic, sia lui che lei hanno un segreto e tra
tutti sono di certo i più normali, anche perché Gardis sta diventando un
personaggio un po’ sclerato e Kitt ha seriamente
bisogno di una vacanza al mare per rimettere ordine nella sua vita privata e in
quella lavorativa, non so come avrei fatto se non fosse stato un bravo studente…
Beh, più di così non posso
dire, ma ribadisco l’avvertimento: tenete d’occhio Hestia
e Jeff perché loro sono la chiave di molti misteri.
A questo punto, dopo tante
volte che il tempo mi sfugge di mano, posso tornare a ringraziarvi uno per uno
per tutto quello che mi scrivete di bello (dico bello perché nessuno mi ha mai
fatto una critica =[ mah).
Ringrazio le tantissime
persone che hanno aggiunto Del colore
dell’ametista tra i preferiti e anche quelle che hanno aggiunto ME tra
questi, siete davvero fantastici, grazie mille!
Eppoi, ovviamente, tutti
quelli che seguono la mia storia un po’ fulminata come me, spero che continui a
piacervi, ciao e al prossimo capitolo! Mi raccomando, commentate in tanti!
Nyssa
PS: so che qualcuno non
approverà, ma ho preso un po’ spunto dal libro Twilight
e dal film Underworld per orizzontarmi correttamente
nel mondo dei vampiri, anche se ho aggiunto qualcosa di mio, chiaro… non
vogliatemene, ok? Anche gli autori hanno bisogno di suggerimenti =P
Hollina:
so cosa significa collegarsi in segreto, ma ti ringrazio comunque per aver
lasciato un commento nonostante la fretta, spero che il capitolo precedente ti
sia piaciuto e che sia lo stesso anche per questo dove, stranamente, non
compaiono i protagonisti della vicenda.
Aspetto di sapere cosa ne
pensi, ciao e alla prossima! Un bacio, Nyssa
Nikki Potter:
come avevo detto all’inizio, il rapporto tra Leonard e Gardis non è fatto solo
di litigate, ma ci tengono parecchio alla loro privacy, se non si fosse notato,
e certo questo genere di favori non è il caso che vengano divulgati.
Kitt continua ad essere un
mistero, di lui scriverò più avanti, ma dico solo che ha le sue buone ragioni,
fidati.
Karen invece è un’ingenuotta di prima categoria, ma Leonard e Ciel non hanno
una relazione solo di sesso, c’è qualcosa di più sotto e Ciel è molto
preoccupata di quello che sta nascondendo alla sua sorellina.
Spero che ti piaccia anche
questo tredicesimo capitolo, mi raccomando, sappimi dire la tua opinione che
sono curiosa! Nel frattempo ci rivedremo al prossimo post, ciao! Un bacione
grande, Nyssa
Killkenny:
è ufficiale: arriva il Mahora! Chiaramente non
prendere troppo alla lettere l’originale, ho dovuto apportare parecchie
modifiche ai personaggi e alle loro caratteristiche, quindi non scandalizzarti
ok?
Spero che ti piaccia anche
questo capitolo, come vedi i misteri continuano ad arrivare a frotte… sappimi
dire presto la tua opinione, ciao e al prossimo post! Nyssa
Arwen_90:
come ho già detto, Leonard e Gardis sono legati da molto più che un po’ di
sangue e qualche litigata, il loro rapporto è molto profondo, ma lo mostrano di
rado, anche perché non credo sia il caso che si sappia della vera natura di
lui.
Sono contenta che i
dialoghi tra Leonard e Ciel ti siano sembrati ben scritti, se si legge tra le
righe si vede che c’è un bel po’ di storia dietro di loro, non si tratta di una
avventura passeggera, ma qualcosa che comincia molto prima.
Karen deve ancora scrivere
la sua storia, invece, ma arriverà anche il suo turno, quindi non disperare,
troverà la sua strada… spero che anche il 13° capitolo ti sia piaciuto, aspetto
di sapere! Un bacione grande grande, Nyssa
Lisanna Baston: se il precedente capitolo era un’introduzione alle
scuole, questo finisce di dire qualcosa sui personaggi di contorno che, però,
non sono affatto secondari. Qui si chiude la parte introduttiva della storia,
ora entriamo nel vivo della vicenda, mi spiace solo di aver impiegato così
tanti capitoli solo di introduzione, ma credo che far nascere una storia dal
nulla lo richieda, specie se i protagonisti non sono già conosciuti come
accadeva per le comuni Draco/Herm
ecc.
Spero che il capitolo ti
piaccia, mi raccomando, sappimi dire! A presto e un bacio! Nyssa
Lord Martiya: Kitt ha poca fiducia in Gardis per quanto lo
riguarda, ma lei ha dei segreti niente male e certo sa come parlare delle cose
di suo fratello senza che la gente si insospettisca troppo. Karen poi si è
lasciata davvero andare ad una idea balzana al momento sbagliato, ci è mancato
poco che non succedesse un disastro…
Come ho già detto, dal prox capitolo faremo finalmente la conoscenza della mia
personalissima e rivisitata versione del Mahora,
spero di non distruggere troppi miti, anche se qualcuno immagino che sarà
inevitabile…
Sappimi dire a proposito di
questo capitolo 13, nel frattempo ti saluto, ci risentiamo al prossimo aggiornamento,
ciao! Nyssa
DragonSlave:
sai che ce lo vedo un bel mostro-stress a forma di gelatina che ti si appiccica
nei momenti meno opportuni? Dovrebbero insegnare anche ad esorcizzarlo, però,
io per esempio ne avrei moltissimo bisogno (se non si notasse =P), le sveglie e
i tacchi poi sono la mia tortura, Expecto te! Ho cambiato
la camomilla perché io sono teina dipendente al 101%...
Passiamo alle cose serie:
mi spiace ma non è ancora arrivato il momento di rendere noto il segretuccio di Malfoy jr, troppo presto, ci sarà senz’altro
un momento più adatto poco avanti. Chiaramente i protagonisti si stanno
augurando che nessuno dei loro scheletri veda mai la luce, ma piano piano toccherà a tutti, quindi aspetta e spera, vedrai che,
con calma riuscirò a mettere ordine nella testa e nella fic
=)
Ad ogni modo, non credo di
essere un genio e la mia idea può tranquillamente essere riutilizzata anche perché
c’è un motivo se Gardis lo fa, solo che chi legge ancora non lo conosce mentre
io sì!
Vabbè, mi sto lasciando prendere la mano. Spero che ti
piaccia anche questo capitolo dedicato ai nuovi misteri di Hogwarts,
a Hestia, Jeff, Jack e ai due Canon (karen ha già avuto la sua gloria), tra un po’ sarà il
momento di far tornare Rudiger! Dimmi assolutamente
cosa ne pensi, eh? Sono moooooolto curiosa! Ciao e un
bacione grande grande, Nyssa
Whateverhappenede: beh, ogni tanto una battuta velenosa alla Malfoy ci
sta e Gardis ha preso decisamente troppo dal suo papà per non lasciarsi
sfuggire qualcosa di scorretto…
Sì, la storia dei morsi che
Leonard ha raccontato c’entra qualcosa, ma c’entra anche un’altra cosetta che
deve ancora vedere la luce e per la quale bisogna attendere ancora diversi
capitoli perché è molto molto importante e,
soprattutto, complicata.
Ehehe, abbandonando momentaneamente il mistero vampiri ci
catapultiamo in uno altrettanto grave legato alla Camera riaperta… spero che il
capitolo ti sia piaciuto anche se non compaiono molto né Gardis, né Kitt né Leonard
perché loro hanno già spazio a sufficienza e ogni tanto tocca anche agli altri.
Mi raccomando, sappimi dire la tua opinione! Aspetto trepidante, ciao e un
bacione! Nyssa
_Nana_: innanzi tutto condoglianze per aver rincominciato la
scuola, io ho finito quest’estate e sto benissimo, ma ricordo perfettamente la
sofferenza di verifiche, compiti e quant’altro, quindi sappi che il tuo ritardo
è giustificato da mesi, hai bisogno del giusto ordine psicologico per buttarti
nella “grande avventura”.
La storia di Leonard e Ciel
avrà a seguire dell’altro, ma Karen deve trovare la sua strada e lo farà, anche
se più avanti…
Spero che ti piaccia il
nuovo aggiornamento, scrivimi presto e sappimi dire, ciao! Un bacio, Nyssa