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Autore: Alex Cullen    01/09/2014    0 recensioni
'Poteva un semplice viaggio aver cambiato letteralmente la mia vita? E lui era davvero reale oppure era solo un semplice sogno dal quale mi sarei presto svegliata?'
Cit. 5 capitolo.
A voi scoprire il seguito;)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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2. Capitolo

Londra. 
Eravamo finalmente arrivati nella capitale dell'Inghilterra e per l'ennesima volta non riuscivo a crederci.
Ero proprio lì? Nella città che avevo sognato di visitare tantissime volte? Ad un tratto mentre guardavo fuori dal finestrino del taxi notai velocemente il Big Ben, una cabina telefonica rossa e più avanti vidi passare un autobus a due piani. I tre simboli di Londra pensai tra me e me ridacchiando e in quell'istante una vocina dentro di me sembrò rispondere alla domanda che mi avevo posto precedentemente. 
'Si Alexandra.. sei proprio a Londra e per tre settimane anche tu sarai una londinese'.
Sorrisi e ascoltai nel frattempo Camilla parlare con il taxista e dopo circa dieci minuti quest'ultimo si fermò. 
"Scendi Alex. Siamo arrivate" sussurrò prendendomi per un braccio così scesi velocemente dal taxi prendendo le nostre valigie. 
Alzai lo sguardo e notai un'enorme scritta oro 'Cafe Royal Hotel'; era quello l'hotel in cui avremmo alloggiato per tre settimane. Entrammo dentro a passi lenti guardandoci attorno e per un attimo mi chiesi se fosse davvero quello.. chissà forse Camilla si era sbagliata. 
"Sicura che sia l'hotel giusto?" domandai guardandola negli occhi. 
"Sicurissima Alex. Non è stupendo? Sono sicura che passeremo delle bellissime giornate qui." affermò e sulle sue labbra spuntò un enorme sorriso. 
Ci avvicinammo al bancone della reception e notai tantissimi fascicoli riguardanti all'hotel. Ne aprii uno ed incominciai a leggerlo. 
Il Cafe Royal era a quanto pare un hotel situato nel centro di Londra e non era propriamente nuovo: per più di cento anni era un bar ristorante frequentato da intellettuali come Oscar Wilde e Virginia Woolf, personaggi del mondo del teatro e della politica, giornalisti eminenti e persino membri della famiglia reale. L'hotel era classico ma i dettagli erano modernissimi. Inoltre al suo interno non mancavano i servizi di ristorante, bar, Spa e centro benessere.
Mi voltai verso Camilla e nei suoi occhi notai una luce immensa. 
Era felice.. i suoi occhi ne erano la prova e anch'io lo ero. 
Per la prima volta dopo tanto tempo la felicità aveva bussato alla mia porta ed io l'avevo accolta. 
Eppure c'era qualcosa che mi spaventava.. avevo paura. La felicità pian piano mi stava avvolgendo e se l'avessi persa tutto ad un tratto velocemente? Come avrei potuto sopportarlo?
Sospirai. 
Non volevo essere triste ne pensare a cose negative. 
Dovevo scacciare via tutte quelle paranoie e brutti pensieri.. quelli avevo deciso di tenerli in Sicilia e così dovevo fare mentre a Londra volevo solamente godermi ogni attimo di tranquillità ma allo stesso tempo di divertimento ed ero sicura che insieme a Camilla avrei passato una bellissima vacanza. 
"Vorremmo una suite" esclamò Camilla ad un ragazzo della reception il quale annuendo chiamò altri due ragazzi che ci aiutarono con le valigie. 
"Grazie" gli dissi ed insieme a loro ci avviammo verso la nostra suite. Avrei voluto dire qualcosa al riguardo alla mia amica ma sapevo che sarebbe stato inutile. Il ragazzo moro aprì con una carta magnetica la porta della stanza e dopo aver poggiato a terra le nostre valigie ci diede altre due carte da utilizzare sia per l'uscita che per l'entrata. Ci raccomandarono di far attenzione a non perderle e detto ciò andarono via. Entrai dentro alla camera e rimasi a bocca aperta. L'hotel era raffinato e lussuoso e la suite lo era altrettanto. Non ero mai stata in un albergo e tutto quello che osservavano i miei occhi era decisamente troppo per me. Posai la borsa su una delle poltrone poste all'entrata della camera. Poco più avanti c'erano due divani enormi posti uno sulla sinistra e uno sulla destra con al centro un tavolinetto. Sempre sulla destra c'era situata una porta marrone così l'aprì e vidi un enorme stanza con un letto matrimoniale, una poltrona e di fronte c'era un altra stanza un po più piccola con una vasca idromassaggio ed infine il bagno. Di fronte al letto invece c'era una grande tv.. doveva essere una 42 pollici probabilmente. Uscii fuori chiudendo la porta e nel frattempo vidi Camilla avvicinarsi per visitare la stanza che avevo appena già visto. Riuscivo a percepire lo stupore e la meraviglia che provava, anche lei come me non si aspettava di vedere tutto questo splendore. Mi avviai di nuovo verso il salotto notando una parete attrezzata e accanto ad essa un balcone e poi una parete scorrevole. L'aprii e vidi un'altra camera da letto matrimoniale quasi identica all'altra.. erano differenti per pochi dettagli. In entrambe le camere c'era un balcone. Osservai le tende blu toccandole dolcemente con una mano. 
"Questa è la mia camera" urlai ridendo buttandomi dopo un po sopra il letto a braccia aperte. Feci un sorriso guardando il soffitto. Per la prima volta ero circondata dal lusso dalla raffinatezza e anche se sapevo che erano delle sciocchezze per me era completamente tutto nuovo. Non avevo mai visto niente del genere prima d'ora e la cosa mi entusiasmava parecchio. L'allegria e la felicità che provavo incominciavano a crescere dentro di me sempre di più.. erano anni che non mi sentivo così bene. 
Ecco potevo dirlo. Potevo dire di stare bene veramente invece di fingere ogni volta e mascherare come realmente mi sentivo. Era una bella sensazione. Mi sentivo fresca. Mi sentivo libera. Chiusi gli occhi. Volevo assorbire ogni odore piacevole di quella stanza. 
All'improvviso sentì bussare così mi alzai dal letto ed andai verso la porta dove trovai Camilla abbracciare qualcuno. 
"Cami chi è?" le domandai confusa. Quando però si spostò lievemente capii tutto. Era Stefan, il suo ragazzo. Ma cosa ci faceva qui a Londra?
"Avanti non sai più riconoscere il tuo amichetto Alex.. " Si avvicinò a me e mi abbracciò. Ricambiai quell'abbraccio salutandolo e poi guardai Camilla. 
"Stefan si fermerà con noi. Ha voluto farci questa piccola improvvisata" disse ridacchiando guardando prima me e poi il suo ragazzo. Ero contenta per lei. Era così innamorata e anche lui le voleva molto bene eppure pensavo che sarebbe stato solo un viaggio tra me e lei invece avremmo dovuto passare queste settimane in tre e la cosa mi preoccupava un po. Mi sentivo perfino di troppo e in quell'istante provai una fitta allo stomaco. Perchè? Perchè dovevo sentirmi così? Come se ogni luogo non mi appartenesse? Come se io non esistessi? Abbassai lo sguardo e dopo qualche minuto sentii una mano afferrarmi il braccio dolcemente. 
"Sarà una vacanza straordinaria. Passeremo dei giorni indimenticabili che porterai per sempre nel cuore. Fammi un sorriso tesoro.. vedrai che ci divertiremo ugualmente e non preoccuparti. Io ci sono e non ti lascerò mai da sola." sussurrò guardandomi dritta negli occhi e dopo qualche minuto mi abbracciò forte. 
La strinsi a me rendendomi conto quanto fossero utili e indispensabili quelle parole per me.
"C'è la cucina, due camere da letto, un salotto, due bagni, tre balconi.. che vuoi di più dalla vita?" cantilenò sciogliendo l'abbraccio e ridendo. Era così buffa, così tenera e sempre allegra. Era decisamente pazza ed era proprio per questo che l'adoravo. Camilla amava vivere la sua vita ogni giorno con un sorriso sulle labbra. Amava tantissimo il suo ragazzo, anche se aveva due anni meno di lei non ci faceva caso in fondo si dice che l'amore non ha età. Ogni situazione brutta o spiacevole lei l'affrontava con allegria. Spesso mi chiedevo come facesse ad affrontare tutto con un sorriso eppure mi rendevo conto che a volte avrei voluto essere come lei. Forte, determinata e meno fragile. A volte lo ero altre invece mi lasciavo completamente abbattere dalla tristezza. 
"Direi che possiamo andare a fare un po di spesa. Ho controllato prima il frigo e non c'è molta roba." ammise dopo un po guardandomi. 
"Puoi andarci con Stefan? Ho voglia di visitare un po la città Cami e comprare qualcosina". Ovviamente senza esagerare essendo che non avevo portato molti soldi con me. 
"Certo tranquilla. A mezzogiorno si rientra in albergo per pranzare e poi stasera usciamo fuori a cena. Offre Stefan" disse facendo l'occhiolino a Stefan che a sua volta rise per ciò che aveva appena detto. Quei due erano così piccoli e teneri. 
Erano molto dolci e vederli così innamorati mi rendeva felice ma allo stesso tempo custodivo una speranza dentro di me. Da alcuni mesi la mia storia con Matthew era finita. Ero stata io stessa a lasciarlo poichè tutto quello che provavo un tempo per lui non lo sentivo più. L'avevo lasciato un paio di mesi prima poi ero tornata insieme a lui perchè credevo che forse c'era ancora qualcosa tra di noi invece mi ero resa conto che si trattava solo di attrazione ed affetto. La verità e che non volevo essere abbandonata. Volevo avere qualcuno accanto a me eppure come facevo a stare insieme a lui se non riuscivo più a sentire quelle emozioni quei brividi quella felicità che provavo quando ero accanto a lui? Ogni volta che mi accarezzava non sentivo niente e ogni volta che provava a baciarmi il mio cuore era muto, come se fosse d'un tratto morto. Era inutile andare avanti così avevo deciso di rompere quel rapporto. Era come se tra di noi si fosse rotto un vaso e per quanto riuscissi ad incollare i pezzi sapevo che alla fine non sarebbe mai potuto diventare quello di una volta. 

Andai nella mia camera prendendo con una mano il trolley e lo poggiai sul letto. Aprii la valigia e incominciai a disfarla sistemando i vestiti dentro un armadio mentre la roba intima la sistemai nei cassetti del comodino posto accanto al letto. Finito di sistemare tutto andai verso il bagno. Avevo bisogno di una doccia prima di uscire così mi infilai dentro abbandonandomi per un attimo ad essa. Avevo bisogno di calmarmi e di tranquillizzarmi un po e quell'acqua calda faceva proprio al caso mio. Era una sensazione piacevole. Non appena ebbi finito uscii dalla doccia presi un asciugamano bianco e mi ci avvolsi. Presi dall'armadio un paio di jeans scuri aderenti, un top bianco e li indossai. Misi un paio di stivaletti neri e dopo aver finito di pettinare i capelli indossai il giubbotto di pelle nero. Fortunatamente c'era il sole eppure si manteneva sempre quell'aria fresca di Londra. Sorrisi ed uscii fuori dalla stanza. Salutai Camilla che mi raccomandò di fare attenzione e poi Stefan. In effetti speravo di non aver nessun tipo di problema. Era vero.. conoscevo pochissimo l'inglese giusto qualche parola base ma in fin dei conti qualche italiano a Londra potevo riuscire a trovarlo no? Ridacchiai a quel pensiero ed uscii fuori dall'hotel. Decisi di incamminarmi sulla sinistra e iniziai a passeggiare sul marciapiede a passi lenti. Di in tanto in tanto fotografavo qualcosa che catturava la mia attenzione fin quando notai un muretto con una scritta inglese sopra. Era una citazione di Samuel Johnson. 

"When a man is tired of London, 
he is tired of life, for 
there is in London all that life 
can afford."

"Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita perchè a Londra c'è tutto ciò che la vita può offrire." ripetei traducendo la frase. Nonostante il mio scarso inglese ero riuscita perfettamente a coglierne il significato e mi chiesi se veramente fosse così per un londinese. Anche se era la prima volta che vedevo Londra ero sicura che avrei potuto passare tutta la mia vita qui senza stancarmi mai. Certo la mia Sicilia mi sarebbe mancata.. quel sole e il caldo soffocante ma qui l'aria era pulita e fresca. Osservavo le persone che passeggiavano tranquillamente e tutti erano impegnati con i loro pensieri. Nessuno faceva caso all'altro. Nessuno faceva caso a me e questo sembrò tranquillizzarmi. Odiavo essere al centro dell'attenzione, odiavo essere fissata e contrariamente al mio paese qui a Londra potevi indossare e fare quello che volevi e nessuno ti avrebbe giudicato. Qui potevo essere me stessa forse anche se mi risultava parecchio difficile togliere quella maschera che per anni mi aveva accompagnato e nessuno aveva provato a toglierla a parte mia madre e Camilla qualche volta..e pensandoci anche Matthew ci era riuscito. Proseguii per la mia passeggiata. Gli edifici di Londra erano altissimi ed erano diversi uno dall'altro caratterizzati ognuno da un particolare stile architettonico diverso. Alzando lo sguardo notai un cartello con alcune frecce e dei nomi: Regent Street e Piccadilly Circus. Entrambe segnavano per la via che stavo percorrendo. Presi il cellulare dalla tasca e collegandomi ad internet digitai i nomi su google. Scoprii che Piccadilly Circus era una celebre piazza di Londra, nonché luogo di ritrovo e un importante strada dello shopping mentre Regent Street era una delle strade più importanti dello shopping di Londra, nota ai londinesi e ai turisti e famosa per le sue illuminazioni natalizie. Ora tutto era molto più chiaro. Cominciai nuovamente a girovagare fin quando mi resi conto di essere già a Regent Street. Vidi i vari mercatini. Alcuni contenevano specialità gastronomiche, altri oggetti di antiquariato e altri ancora abiti firmati. Mi avvicinai a quest'ultimo quando ne vidi accanto uno che aveva alcuni accessori orientali così mi soffermai su questo. Adoravo ogni cosa che fosse orientale e spesso sognavo di andare in India.. chissà perchè ma mi affascinava. Alla fine optai per una collana lunga con delle piume. La pagai e proseguii per la mia passeggiata. Arrivai fino a Piccadilly Circus rimanendone estasiata. La piazza era immensa e ogni mercatino conteneva tantissimi oggetti, abiti, accessori, gadget di Londra. Acquistai una maglietta con la scritta 'I Love London' e mi voltai iniziando camminare per la via che avevo appena percorso ritornando così di nuovo in Hotel. Mi sentivo un po stanca e notando l'orario sul display del telefono mi accorsi che erano già le undici. Infilai la carta magnetica nella porta che si aprì subito dopo. Entrai dentro ed incominciai a chiamare Camilla ma non c'era nessuno. Sicuramente era ancora al supermercato con Stefan e si era fermata a vedere qualcosa di Londra. Sorrisi e mi sdraiai sul divano chiudendo gli occhi. Per un istante mi apparve in mente quello scontro del giorno precedente che era avvenuto con un ragazzo. Mi era già sembrato di averlo visto da qualche parte o per meglio dire mi era sembrato di vedere quell'attore inglese che avevo in tutta la stanza appeso ai muri: Robert Pattinson. Tuttavia era assolutamente impossibile così scacciai quel pensiero cercando di non farci molto caso. 

Il pomeriggio passò velocemente. 
Stanche per il viaggio e per le pance piene per le miriade cose che avevamo mangiato passammo l'intero pomeriggio a dormire e a riposarci un po. Erano già le sette pensai guardando l'orologio. 
"Alex sbrigati. Tra un'ora dobbiamo uscire e tu sei ancora così?" mi domandò Camilla. 
"Così come?" dissi abbassando lo sguardo per vedere i vestiti che indossavo. Avevo una maglietta larga e un paio di pantaloncini con delle calzette ai piedi. Alzai lo sguardo e solo allora pensai a ciò che intendesse. La cena. Stefan aveva detto che ci avrebbe portato a cenare in uno ristorante chiamato Olley's. Corsi subito verso la doccia. Tolsi gli abiti che avevo addosso e mi infilai dentro. Non appena ebbi finito uscii fuori mettendo un accappatoio blu. Cercai qualcosa da indossare dentro l'armadio e dopo qualche minuto optai per un vestitino nero semplice e un paio di decolletè nere. Misi un giubbotto viola a tre quarti ed uscii fuori dalla stanza con una pochette tra le mani. 
"Sei favolosa tesoro." affermò Camilla guardandomi. 
"Grazie". le dissi dandole un bacio in guancia. 
"Oh si Alex sei uno schianto stasera." sussurrò dopo un po Stefan prendendomi in giro. Lo spinsi piano e ridendo uscimmo tutti e tre dalla stanza. Camilla chiamò un taxi che si presentò subito davanti il nostro hotel. Ci infilammo dentro mentre dava le indicazioni del ristorante al taxista; senza dubbio il suo inglese era migliore del mio. Sorrisi e dopo circa dieci minuti arrivammo al locale. Era molto semplice ma allo stesso tempo carino e caloroso. C'era moltissima gente e a quanto pareva le specialità di quel ristorante era il pesce con patatine. 
"Adoro questo ristorante" dissi ridacchiando guardando entrambi che a loro volta mi osservavano confusi. 
Amavo il pesce e speravo solo che anche qui era buono proprio come lo faceva mia madre. 
La mia mamma. Quanto mi mancava. Ero arrivata da solo un giorno e ovviamente sentivo la mancanza della mia famiglia soprattutto quella di mia madre. Io e lei avevamo un legame così speciale. A volte litigavamo come matte altre invece bastava guardarci negli occhi per sfogarci un po. A noi bastavano molte volte gli sguardi perchè si sà che certe cose a parole non riusciresti mai a dirle come ad esempio 'Ti voglio bene'. Amavo mia madre, le volevo un bene dell'anima eppure non ero mai riuscita a dirglielo ma i miei occhi.. i miei occhi l'avevano fatto un miliardo di volte soprattutto quella volta in cui il mondo le stava letteralmente crollando addosso. 
"Alex.." senti pronunciare il mio nome. Era Camilla che mi faceva segno di avvicinarmi al tavolo che avevano appena trovato così alzai lo sguardo e mi stampai uno di quei sorrisi falsi sulle labbra. Ero a Londra ma non potevo cancellare quello che avevo vissuto.. non potevo cancellare il mio passato che per quanto volessi farlo sarebbe rimasto sempre tale. Mi sedetti ma dopo un po mi scusai con entrambi dicendo loro che andavo un attimo in bagno. Avevo bisogno di starmene almeno per qualche minuto per conto mio. 
"Prenotate pure. Tra due minuti arrivo" le dissi guardando Camilla che aveva già intuito qualcosa. Abbassai lo sguardo e mi diressi verso il bagno quando ad un tratto mi scontrai con qualcuno. Alzai lo sguardo e forse era solo un miraggio, forse era solo una luce, forse era solo un piccolo sogno nel quale ero entrata oppure davanti a me, c'era proprio lui Robert Pattinson.
"Scusami" sussurrò guardandomi dritta negli occhi. I suoi occhi verdi-azzurri erano fissi sui miei castani. Erano rimasti incatenati eppure dovevo riuscire a distaccarli se non volevo apparire ancora più goffa e impacciata di quanto lo fossi già. 
"3..2.. 1. Scappa Rob. Tra poco la ragazza ti salterà addosso." sentii qualcuno ridacchiare e insieme a lui altre persone lo seguirono nella sua risata. Mi voltai e vidi un enorme tavolo con il cast di Twilight. 
Oh mio dio. 
Erano proprio loro? Mi guardai attorno e poi tornai ad osservare il loro tavolo. C'era Kellan seduto accanto a Nikki poi Ashley insieme a Jackson, Kristen insieme ad un ragazzo che non conoscevo minimamente, poi Peter ed Elizabeth e infine Taylor. Tutti mi fissavano e in quell'istante sentii il panico assalirmi. Mi voltai e a passi veloci andai verso il bagno. Mi sporsi un po verso il lavandino aprendo l'acqua e iniziai a bagnarmi un po i polsi e la fronte. 
No non poteva essere vero.. mi stavo immaginando tutto. Doveva essere per forza così. 
"Stai bene?" chiese qualcuno ma non ci feci molto caso. Solo quando sentii una mano sulla mia spalla mi voltai e lo vidi nuovamente. Era Robert. Era lui e non era un sogno o un allucinazione. Lui era lì a poca distanza da me che mi fissava e attendeva una risposta da me. 
"Si sto bene" sussurrai in italiano. Avrei voluto cercare le parole adatte per ripetere quella frase in inglese ma subito dopo aggiunse "Meno male" in italiano ma mantenendo sempre quell'accento inglese. Aveva imparato l'italiano? Come? E perchè? Tante domande mi assalivano senza nessuna risposta. Volevo solo capire quello che stavo realmente vedendo in quel momento. Insomma era lui.. era davvero lui? 
"Se ti stai chiedendo se sono veramente Robert Pattinson, la risposta è si" ammise passandosi una mano tra i capelli e ad un tratto vidi un lieve sorriso spuntare sulle sue labbra. 
Era lui allora. 
Di fronte a me c'era davvero Robert Pattinson. 
L'uomo che avrei voluto vedere tantissime volte. 
L'uomo che avevo sognato ed amato fin da quando l'avevo visto in Twilight. Era stato un colpo di fulmine e pian piano ogni volta che lo vedevo in tv incominciavo ad innamorarmi di lui sempre di più. Ogni volta che si presentava sullo schermo iniziavo ad impazzire, a saltellare come una matta per tutta la stanza. I miei occhi divenivano subito lucidi e il cuore batteva all'impazzata. Era strano ma era quello che avevo provato per tanti anni ed era quello che sentivo adesso. Dopo tanto tempo riuscivo a sentire di nuovo il cuore battere velocemente e i miei occhi che per tanto tempo erano rimasti spenti.. una luce sembrava illuminarli di nuovo. Nelle mie labbra si fece spazio un enorme sorriso. Sembravo una perfetta ebete e ad i suoi occhi potevo apparire decisamente imbranata e stupida ma poco mi importava. Sapevo che quella sarebbe stata la prima e l'ultima volta in cui l'avrei visto e volevo ricordare ogni emozione che aveva provocato in me quell'attore londinese. 
"Devo andare"
"Si anch'io" sussurrai. 
Insieme uscimmo dal bagno e ognuno si avviò al proprio tavolo, notando solo dopo che non era molto distante dal mio. 
Ci fu l'ennesimo sguardo tra me e lui e poi tornai ad avviarmi verso il tavolo con una sola differenza. Ero arrivata malinconica e triste mentre adesso avevo una strana luce negli occhi, il cuore mi batteva forte quasi come volesse farmi capire che avesse ripreso di nuovo vita e la felicità sembrò invadermi tutta in una volta. Eppure mentre da una parte mi sentivo elettrizzata e felice dall'altra parte c'era qualcosa davanti a me: il nulla che ansioso mi attendeva perchè lo sapevo. Sapevo che quel misto di felicità e di allegria alla fine sarebbe durato solo un attimo.





Ps: Ecco a voi il secondo capitolo. Alexandra e Robert si sono finalmente incontrati ma siamo ancora all'inizio ed entrambi sono molto timidi. Mi chiedo che cosa succederà adesso tra i due ;) Alex pensa che quella sia l'ultima volta in cui ha visto Robert.. sarà davvero così? Ah vi anticipo fin da adesso che ci saranno alcune cose che non corrisponderanno alla realtà. Nikki in questo momento si sta frequentando con Ian? Ebbene dimenticatelo perchè qui nella mia FF non sarà così ;) 
Buona lettura.. e aspetto le vostre recensioni. Forse per alcuni di voi non sono importanti ma per me si perchè essendo una ragazza molto insicura voglio capire se davvero possa interessare questa storia oppure no. 
Un bacio. 
A presto. 
  
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