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Autore: seeyouthen    02/09/2014    2 recensioni
Raccolta di flashfic, tutte ambientate durante l'era dei Malandrini.
Un viaggio che si sposta dal Castello a Londra, dalla campagna alla camera di Remus, spiando le vicende di ogni personaggio.
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Le flash non hanno nulla in comune, se non il periodo in cui sono ambientate: nessun avvenimento nato dalla mia immaginazione, quindi, comparirà in un altro brano della raccolta.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Regulus Black, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus, Remus/Sirius, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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bad guy

 

 

Remus, in quella notte calda e tranquilla di Maggio, sentì la mano di Sirius sfiorargli il petto e rabbrividì non appena quelle dita calde e familiari si posarono sulla sua pelle. Sospirò, un sospiro che celava parole e gesti che ancora non aveva il coraggio di esternare.
«A volte non mi sembra reale», disse Sirius.
«Cosa?», rispose Remus intrecciando le sue dita con quelle del ragazzo. Sirius sorrise tristemente.
«Noi, la Stamberga, la pace...», mormorò chinandosi su Remus. Si baciarono dapprima con delicatezza, assaggiando leggermente l'uno le labbra tremanti dell'altro, poi con un passione, lasciando che tutte le parole non dette scivolassero in loro. Non era il loro primo bacio, ma era un nuovo uragano di emozioni.
«Remus», sussurrò ancora Sirius. Remus udì una melodia tutta nuova nel suo nome, una di quelle che non si sarebbe mai stancato di ascoltare. Quella maledetta voce roca faceva sembrare una semplice parola che in diciotto anni era stata mormorata, detta e urlata miliardi di volte la cosa più bella e preziosa mai esistita. Sembrava che Sirius dicesse il suo nome solo per fargli vibrare ogni dannato muscolo, per attirarlo sempre più vicino a lui.
A Remus venne da ridere. Ricordò quando avevano scritto la Mappa, tutti insieme, due anni prima. Era toccato a lui scrivere le parole giuro solennemente di non avere buone intenzioni. Remus, alla fine, di buone intenzioni non ne aveva mai avute quella notte. Non poteva averne, non con Sirius a quella distanza, così vicino, così bello, così... con la mano libera afferrò i capelli di Sirius e catturò di nuovo le sue labbra, baciandole, mordendole. A Remus piaceva mordere le labbra di Sirius.
Ma non bastava, no. Remus tirò Sirius così vicino a lui che ogni centimetro del loro corpo entrò in contatto. Per un attimo Sirius parve stupito dall'intraprendenza di Remus, poi rispose ai suoi gesti con ancora più furia.
Si abbracciarono e si strinsero e Remus sapeva che l'unica cosa importante era Sirius, Sirius che tremava in risposta ai suoi baci, Sirius che aveva il bacino così vicino al suo.
Remus spogliò Sirius e trattenne il fiato, guardando la pelle del ragazzo illuminata solo dalla luce della luna. Il suo viso era rigato da gocce di sudore, i suoi occhi grigi brillavano di una luce mai vista e i capelli erano incollati alla sua fronte, bagnati.
Sirius sorrise e si avventò su di lui, strappandogli via i vestiti. Remus sentì il suo corpo fremere e bruciare quando la sua pelle, per la prima volta, entrò completamente in contatto con quella di Sirius.
«Ho una cattiva influenza su di te», disse Sirius nella bocca di Remus, «Stai diventando decisamente un cattivo ragazzo».
Remus rise. «Sei un idiota».
«No, è solo che... Salazar, non riesco a starti lontano per più di un secondo», sospirò Sirius scuotendo la testa.
Remus, quella notte, quando fece per la prima volta l'amore con Sirius, si sentì completo e capì di aver trovato in Sirius l'amore. E nemmeno la guerra li avrebbe fermati.

 

 

broken heart

 

 

Severus fece scattare i suoi occhi da Potter a Lily.
«Non mi serve l'aiuto di una schifosa Mezzosangue!», le gridò addosso. Il viso di Lily, in un breve istante, fu attraversato da mille emozioni. Tristezza, delusione, rabbia. L'aveva ferita. Severus se ne rese conto non appena finì di parlare. Alla fine l'aveva fatto. L'aveva persa.
«Molto bene», gli disse lei in un tono così freddo che il sangue di Severus si gelò nelle vene, «vuol dire che in futuro non mi prenderò la briga di aiutarti. E se fossi in te mi laverei le mutande, Mocciosus».
Severus non udì un'altra parola, né di Potter né di Lily e men che meno di Black. L'unico rumore che riuscì a sentire fu quello del suo cuore, mentre si sgretolava piano.
Lily era sempre stata tutto per lui. Compagna di scuola, amica, confidente, la ragazza che amava.
Ora aveva perso tutto. Era solo.
Qualcosa in lui si era spezzato nel momento stesso in cui si era spezzato il filo che lo legava a Lily e sapeva che non sarebbe mai tornato la stessa persona di prima. Non senza lei.
In un attimo si ritrovò a mezz'aria, la testa al posto dei piedi. Non si scompose. Il suo viso era una fredda maschera di pietra. Vedeva ancora gli occhi di Lily, così belli, verdi e brillanti, colmi di lacrime. Non riusciva a vedere la bacchetta di Potter puntata verso di lui. Non provava nulla nei confronti di quel ragazzo, non più.
Lily Evans se n'era andata.

 

 

bones

 

 

Regulus sapeva, nel profondo, di stare facendo qualcosa di sbagliato. Lo sentiva nelle ossa. Eppure si imponeva di essere felice mentre porgeva il braccio sinistro a Lord Voldemort in persona.
Essere Marchiati significava una sola cosa: essere abbastanza talentuosi nelle Arti Oscure da essere notati dal Signore Oscuro e da essere chiamati a far parte della sua cerchia ristretta. Non vi era molto da essere fieri nell'uccidere con arte, ma i Mangiamorte si appigliavano con tutte le loro forze ai discorsi ammaliatori del Signore Oscuro, che li lodava per omicidi fantasiosi quanto crudeli e per torture malvagie, e finivano per esserlo. Regulus non si sentiva del tutto fiero di avere una mente corrotta dal buio e un cuore pieno di ambizione, ma si convinse del contrario.
Ogni suo muscolo fremette quando la mano destra di Voldemort si chiuse intorno al suo polso, proprio come fa un serpente con la sua preda. La bacchetta, fredda ed elegante, si posò sul suo braccio.
Cercò di non sussultare e trattenne il fiato.
Vide il Marchio Nero sorgere lentamente sulla sua pelle: l'inchiostro si faceva largo nelle vene, tra il sangue, prima di innalzarsi verso la superficie del braccio.
Faceva male, ma mai quanto la voce di Sirius che nelle sue orecchie sussurrava è sbagliato, tu sei diverso, non sei un Mangiamorte.
Ma Sirius dov'era? A dividere le lenzuola con qualche ragazzo del suo gruppetto, probabilmente, lontano da lui, lontano dal fratello che aveva ripudiato tanti anni prima per degli amici che Regulus disprezzava. L'aveva abbandonato a se stesso, senza una guida, un faro, ignorando il loro indissolubile legame di sangue.
Era solo colpa di Sirius se Regulus era finito in un covo di Mangiamorte - il Serpeverde ne era convinto - ma nonostante tutto non riusciva ad odiarlo. Non aveva dimenticato ciò che era stato.
E mentre nella sua pelle veniva suggellato il suo patto con la Morte, Regulus chiuse gli occhi, chiedendo perdono a Sirius.

























NdA: hello everyone! siamo arrivati al secondo capitolo di questa racconta. rigrazio la mia carissima danae98 per avermi dato il prompt 'giuro solennemente di non avere buone intenzioni', usato nella prima flash, insieme alla coppia da rappresentare. adoro quando fa la figlia di moffat in questo modo (?)
eccetto questa piccola digressione, volevo ringraziare mille volte tutte le persone che hanno letto questi miei sei folli scleri e quindi sono qui a leggere frasi ancora più folli. davvero, grazie, aw.
al prossimo capitolo, xxx

   
 
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