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Autore: Maggie_Weasley    04/09/2014    4 recensioni
Dopo la Guerra, la famiglia Weasley invita Harry ed Hermione a passare l'estate alla tana. Sono tutti ancora molto scossi per le perdite subite, tra cui quella di Percy Weasley, ma cercano di tirarsi su il morale a vicenda. Hermione e Ron stanno insieme ufficialmente, ma ora che la Guerra è finita si rendono conto di quello che provano per davvero. Hermione è la protagonista principale e si troverà a dover fare scelte difficili, come quella di scegliere se seguire il proprio cuore o la sua mente brillante. Che Fred Weasley c'entri qualcosa? Non ho intenzione di spoilerarvi niente...!
P.S.: ho scelto di non dare un titolo ai capitoli perché potrebbero rovinare l'effetto sorpresa ed essendo una cosa che odio dei libri, ho deciso di fare così.
Buona lettura!
Maggie
Genere: Azione, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Angelina/George, Draco/Ginny, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Tornati in salotto, le ragazze ricoprirono di ringraziamenti i gemelli. “Grazie, grazie... è sempre un onore essere il vostro idolo, non c'è bisogno che mi ricordiate quanto sono perfetto. Lo so già!” “Mai quanto me fratellino, mai quanto me...” ribatté l'altro. Poi, sussurrando, aggiunse “Ragazze? Perché invece di andare ad Hogsmade non facciamo un salto nella Londra babbana?”. Ginny sgranò gli occhi “OMIODIOO!!” urlò, iniziando a saltellare, mentre Hermione se la rideva e cercava invano di farle trattenere l'entusiasmo. “Cosa aspettiamo? Fiondiamoci tra i negozi!!” esclamò con aria sognante. “SII!!” le fece eco Hermione.

“Mmm... voi due avete intenzione di venire così?” chiese George, squadrandole da capo a piedi. Hermione e Ginny si guardarono e si resero finalmente conto che erano ancora in pigiama. Fred scoppiò a ridere vedendo le loro facce rosse.

Le ragazze corsero in camera per cambiarsi sghignazzando imbarazzate.

 

“Come ti vesti, Herm?” chiese la rossa. “Non so... visto che andiamo a fare shopping tra i babbani direi abbastanza normalmente, per non attirare l'attenzione.” “Okay, ma alla mia gonna bianca non rinuncio!” ribatté l'amica. Hermione sorrise: erano giorni che Ginny voleva mettersi quella gonna, ma non ne aveva mai avuta l'occasione.

Quando finalmente tornarono in salotto, Hermione indossava dei pantaloncini verdi a vita alta e una camicia bianca con un nodo alla fine, mentre Ginny aveva aggiunto alla gonna una maglietta nera, un po' corta che lasciava intravedere l'ombelico. Inoltre, aveva legato la chioma rossa in una bella treccia di lato, mentre i ricci di Hermione erano, come sempre, liberi e ribelli.

“Beh, direi che ora state decisamente meglio, anche se il look pigiama non mi dispiaceva...” scherzò Fred, scoccando un'occhiata furba ad Hermione. Gli altri due non parvero farci caso, ma la riccia avvampò e incenerì il ragazzo con lo sguardo. Dopodiché, salutarono e stavano per uscire quando Harry gli corse in contro. “Hemione!” la chiamò, facendogli segno di avvicinarsi un attimo. Lei gli andò in contro ed aspettò che parlasse. “Potresti farmi un favore enorme?” le chiese. “Certo, Harry. Dimmi.” “Tra tre giorni è il compleanno di Ginny, ma non ho idea di cosa regalarle! Visto che vai a fare compere, potresti pensarci tu?” le spiegò, supplicandola con lo sguardo. “Va bene. Esattamente cosa ti serve? Qualcosa per far colpo?” aggiunse con un sorriso. Harry arrossì violentemente. “Beh... ecco... in un certo senso... a me... Ginny... insomma, sì!” balbettò, chiaramente in imbarazzo. Hermione rise. “D'accordo Harry. Troverò il regalo perfetto!” scoccò un bacio sulla guancia al suo migliore amico e si affrettò a raggiungere gli altri, per poi smaterializzarsi insieme a loro.

 

Appena arrivati, le ragazze si fiondarono nel primo negozio carino che trovarono, senza aspettare che i ragazzi si rendessero conto di dove stessero andando.

“Ragazze...” mugugnò George “... non capirò mai cosa ci trovano di tanto affascinante in un manichino...” Fred annuì distratto. Stava pensando a quando Hermione era scesa dalle scale. Aveva un “tantino” sgranato gli occhi, ma sperava che nessuno se ne fosse accorto. Purtroppo per lui, non era andata così. George lo aveva notato eccome ed anche adesso lo stava fissando in modo divertito e lo scrutava con occhi vispi. “Carina Hermione, eh?” “Sì! Cioè... non è poi così male... accettabile” si riprese, sbuffando, come se la cosa non lo riguardasse. George continuò a guardarlo sghignazzando. “Che ne dici, le seguiamo?” aggiunse Fred, per cambiare discorso, cosa che non sfuggì al fratello. “Come vuoi, Freddie.” e insieme entrarono nel negozio.

Cosa gli prendeva? Perché era così ossessionato dalla Granger? “Fred! Riprenditi santo cielo! Stiamo parlando del Prefetto Perfetto Granger. Okay che è cambiata diventando una bellissima ragazza, ma non puoi pensare costantemente a lei! Fred Weasley non è certo il tipo che si prende una cotta!!”

 

Le due amiche si stavano dando alla pazza gioia, provando e scartando abiti su abiti.

“Che ci proviamo ora, Gin?” chiese Hermione. Avevano già svaligiato tutto il reparto maglie e quello dei pantaloni, sia lunghi che corti e la ragazza non sapeva più cosa andare a cercare ora che avevano provato anche le gonne. “Che ne dici dei vestiti?” propose la rossa.“Mah... non sono mai stata una grande amante dei vestiti...” “Per questo te ne serve uno!” “Okay” cedette la riccia. Non si poteva dire di no a Ginevra Weasley quando si trattava di shopping. L'amica sorrise compiaciuta e trascinò Hermione nel reparto vestiti. Ce ne erano di tutti i colori e di tute le forme, tanto che Ginny credette di svenire.

Hermione, ridacchiando, la prese a braccetto come per non farla cadere “Dai non fare la scema! Vuoi aiutarmi o no a trovare un vestito?” “Hai ragione Herm!” disse con una voce un po' più alta e squillante del normale e si misero a cercare.

“O mio Dio! Herm, l'ho trovato!”esclamò soddisfatta la rossa, mostrandole un abito arancione tramonto. Era decorato con minuscole perline che creavano ghirigori sulla stoffa dandole un senso di movimento, come se fosse fatto di piccole fiammelle. Le maniche erano piuttosto sottili, fatte per appoggiarsi sull'orlo delle spalle.

“Devi assolutamente provartelo!” affermò Ginny, con un'espressione che non ammetteva repliche. Quasi intimorita, Hermione prese piano l'abito dalle mani della rossa, la quale la spinse a forza in un camerino. In quel momento arrivarono anche Fred e George. “Sorellina, ti saremmo grata se evitassi di svuotare il nostro conto alla Grincott tutto in una volta sola.” la prese in giro George notando la quantità industriale di vestiti che Ginny teneva in mano. Lei lo fulminò con lo sguardo.

“Dov'è Hermione?” chiese invece Fred. “Oh! Lei si sta provando un vestito così stupendo che...”

“... che mi ha obbligato a indossarlo!” concluse la riccia, che usciva in quel momento dal camerino.

Ad Hermione parve che il tempo si fosse fermato. Tutti la stavano guardando... Ginny aveva un'aria emozionata e quasi fiera. L'insieme era un risultato così buffo che Hermione scoppiò a ridere. George le aveva lanciato una rapida occhiata sgranando gli occhi, ma poi aveva cercato subito il fratello con lo sguardo. Hermione capì subito il perché: Fred sembrava quasi... incantato? Non aveva cambiato espressione da prima che uscisse, ma la stava fissando come se non riuscisse a credere che fosse lei. Poi fu come un brusco risveglio e aprì leggermente la bocca, lasciando correre lo sguardo su tutto il suo corpo. Si rese conto di avere una faccia da ebete solo quando scoppiarono tutti a ridere. “Qualcuno ha fatto colpo, eh Fred?” gli disse Ginny, con un sorriso malandrino. “Fratellino, controllati o rischi di svenire!”aggiunse George. “Hermione copriti o a mio fratello verrà un infarto!” continuò Ginny, ridendo a crepapelle. “Mmm... Freddie? Hai un po' di bava... sì, proprio lì...!” Si stavano praticamente rotolando dalle risate. Ginny si era dovuta sedere, mentre George stava piangendo dal ridere. Hermione intanto sembrava una teiera da quanto era diventata rossa e Fred stava cercando di assumere un'espressione seria e contrariata, ma senza riuscirci, cosa che fece ridere ancora di più Ginny e George. “Avete finito?” chiese il rosso, scocciato. Ma i due si calmarono solo due minuti dopo, quando dovettero fermarsi per respirare. “Allora, Herm. Lo prendi?” chiese Ginny, con un sorriso furbo mentre guardava George. A lui scappò un'altra risatina.

“N-non so... M-mi sembra u-un po' c-c-corto...” riuscì a balbettare. “Oh, sì! Ce ne siamo accorti! Soprattutto qualcuno, vero Fred?” ridacchiò George, guardando il gemello. Fred si limitò a sorridergli sarcastico.

“Dai Herm!! Ti prego prendilo, ti sta d'incanto!” “Va bene Ginny...” cedette la riccia alzando gli occhi al cielo con fare divertito. Mentre le due amiche continuavano a girare il negozio, Fred sussurrò al fratello “Appena usciamo ti affatturo” gli sorrise. “OH, no. Appena usciamo tu mi dirai qualcosa, vero Freddie?”. Per tutta risposta sbuffò.

 

Finalmente Hermione e Ginny pagarono i loro acuisti ed uscirono dal negozio.

“Bene, ora che abbiano finito con i vestiti, dobbiamo passare alle scarpe!” i gemelli le rivolsero uno sguardo disperato. “Dai non fatela troppo lunga, guardiamo e basta!” gli promise Ginny. “Ridimmelo quando entreremo in un negozio...” mugugnò Fred sconsolato.

Però le due ragazze mantennero la promessa e non comprarono niente. Stavano passeggiando tra le vetrine, quando scorsero in fondo alla via una testa bionda che riconobbero tutti all'istante:Draco Malfoy.

“Guarda un po' chi abbiamo la sfortuna di incontrare, Blaise. I Weasley e la Mezzosangue.”

“Malfoy” sussurrò arrabbiata Hermione. “Furetto! Qual buon vento!” esclamarono invece i gemelli sarcastici. Ginny si limitò a guardarlo indifferente. “Mmm, poco saggio da parte tua fare acquisti, Ginevra. Non vorrai mica che la tua famiglia patisca la fame solo per soddisfare un tuo capriccio? Oh, scusa... Voi la patite già la fame!” aggiunse divertito Malfoy, scatenando in lei una rabbia incontrollabile. “Ti conviene sparire dalla mia vista, furetto dei miei stivali, se non vuoi che una mia fattura ti riduca in cenere! Vai, su. Corri da papino. Ah, no scusa... Di recente si è trasferito ad Azkaban!” ribattè lei, sputando veleno. Draco rimase per un momento spiazzato, poi sul suo volto comparve un'espressione... pentita??! “Vieni Ginny, non abbiamo tempo da perdere con questi due.” Hermione la prese sotto braccio e la trascinò via, mentre la rossa continuava a guardare Draco con una certa curiosità. “Perché non ha ribattuto?” si chiedeva, mentre l'amica la tirava via. Si allontanarono da Malfoy e Zabini, quando un grido li fece girare di scatto. Tre figure incappucciate stavano combattendo contro i due serpeverde. “Mangiamorte...” pensò Ginny, terrorizzata. Era proprio vero. Tre Mangiamorte avevano attaccato i due ragazzi, che si difendevano come potevano. Blaise venne schiantato, mentre Malfoy continuò a resistere. “Sectumsempra!” gridò uno dei tre. L'incantesimo colpì in pieno il biondo, che si accasciò a terra, mentre sulla sua camicia si espandevano sempre più macchie di sangue. Una figura incappucciata salì su di lui per tenerlo a terra ed estrasse un pugnale. “NO!” Gridò la rossa con tutto il fiato che aveva in corpo. “Stupeficium!” gridò e il Mangiamorte venne spedito in aria, per poi ricadere pesantemente sul suolo. Anche i gemelli ed Hermione estrassero la bacchetta ed essendo in inferiorità numerica, i Mangiamorte rimasti si smaterializzarono, portando con loro Zabini e il compagno svenuto. Allora Ginny corse verso il corpo inerte di Malfoy e la riccia la seguì. “Herm dobbiamo curarlo! Hai la tua borsetta?” la implorò l'amica. “No, è alla tana...” rispose in un sussurro. “Allora andiamo là” ribatté decisa la ragazza. Hermone annuì e quando arrivarono i gemelli, sempre più confusi, lei afferrò la mano di Fred e Ginny quella di George. Tenendo saldamente Malfoy, si smaterializzarono alla tana.

 

Draco aprì lentamente gli occhi, non badando a guardarsi intorno. Gli faceva male ogni millimetro quadrato del suo corpo. Fece una smorfia di dolore quando tentò di mettersi seduto, ma rinunciò all'impresa quando tutto il suo corpo cominciò a protestare. “Dovresti rimanere sdraiato un altro po'...” disse una voce. Draco sobbalzò, sgranò gli occhi e si guardò attorno per la prima volta. Notò che era disteso su un morbido letto dalle lenzuola candide. Accanto alla sua testa c'era un comodino con una piccola lampada, qualche trucco, la sua bacchetta e un boccino d'oro. Alzando lo sguardo, incrociò quello forte e intenso di Ginny Weasley, che lo fissava da una poltroncina accanto al letto. Aveva l'aria assonnata e grinzosa, come se avesse dormito lì. A Draco vennero in mente un centinaio di domande da farle. “Dove sono? Perché sono qui? Cosa c'entri tu in tutto questo? Cosa è successo?” ma non ne ebbe la forza, così chiese semplicemente “Che ore sono?”. Ginny lo guardò stupita: si era aspettata di tutto, ma non quella domanda. Si chinò vicino alla scrivania ed estrasse dal cassetto una piccola sveglia. “Le 4.32... ti conviene tornare a dormire, ti spiegherò tutto domani mattina.” “Fosse facile dormire quando ti senti decine di lame che ti infilzano su tutto il corpo” rispose scocciato il ragazzo. “Shh! Vuoi fare piano?” lo rimproverò la rossa, indicando una figura che dormiva beata dall'altro lato della stanza. “La Granger??” chiese sorpreso. Ma dove diavolo era finito???? Intanto Ginny aveva tirato fuori una piccola boccetta, contenente una sostanza melmosa di colore blu notte. “SHH! Ti ho detto che ti spiegherò tutto domani mattina, mi ascolti quando parlo?” sussurrò scocciata la rossa. “Tieni, bevi questo” aggiunse porgendogli la fiala. “Cos'è?” chiese Malfoy, sospettoso. Ginny lo guardò esasperata. Si sarebbe mai fidato di qualcuno quel ragazzo? Non poteva prendere le cose così com'erano? “Dannazione Malfoy! Sono le 4 e mezzo di notte, potresti gentilmente prendere questa pozione e farmi tornare a dormire??!!” lui la guardò, come per dirle che ancora non gli aveva detto che cosa faceva. “Ti aiuta semplicemente a dormire, furetto.” aggiunse rassegnata. “Okay, allora.” rispose lui, prendendole senza tanti complimenti la boccetta di mano e bevendola tutta d'un sorso. Appena ingoiò fece una faccia schifata e cominciò a tossire, lanciando occhiate truci alla rossa. “Così impari ad abbuffarti, caro Malfoy” gli disse divertita, vedendo la sua faccia. Malfoy smise di tossire e fece per ribattere, ma la pozione fece effetto immediatamente e il ragazzo fu subito accolto tra le braccia di Morfeo.

Ginny lo osservò per un momento dormire, pensando alla storia di quel ragazzo. Si era sempre comportato male con lei, trattandola come se fosse un animale morto, ma per ogni azione c'è sempre una causa che l'ha scatenata. Draco Malfoy era stato cresciuto da una famiglia di Mangiamorte, terrorizzata dal ritorno del loro padrone. Gli avevano insegnato a disprezzare chiunque non fosse come lui, facendolo rimanere solo. Lo avevano costretto ad unirsi dalla parte del male, ad uccidere Silente e a subire la sua famiglia più l'ira di Voldemort. All'improvviso, Ginny capì cosa provava Malfoy. Non aveva mai ricevuto amore ed era quindi normale che non ne donasse. Fu con questa consapevolezza che anche Ginny si addormentò sulla poltrona.

 

Hermione si svegliò di soprassalto. Aveva di nuovo sognato la sua fuga da Bellatrix. Si stiracchiò e si mise a sedere. Guardò l'orologio: le 5.40. Non ce l'avrebbe fatta a riaddormentarsi, anche se la sera precedente era stata molto stancante. Quando avevano salvato Malfoy da Londra, si erano smaterializzati alla Tana, lo avevano portato in casa e disteso sul tavolo della cucina. Non c'era stato tempo per spiegare perché fossero entrati come delle furie in casa portando Malfoy svenuto e sanguinante in braccio. Ginny aveva semplicemente urlato “È ferito, dobbiamo curarlo!!”. La signora Weasley aveva subito preparato un miscuglio di erbe da applicare sulle ferite e aveva estratto dalla cassa d'infermeria decine di pozioni curative e antidolorifiche. Avevano saltato il pranzo per prendersi cura di lui e verso le tre del pomeriggio avevano finalmente finito di somministrargli pozioni, almeno per il momento. Avevano consumato il pranzo, durante il quale avevano raccontato dell'attacco, e si erano dati il cambio ogni ora per cambiargli le bende e riapplicargli il miscuglio di erbe. La sera avevano trasferito il suo corpo mutilato in camera delle ragazze, le uniche disposte ad accoglierlo. Anche questo fatto aveva sollevato parecchie polemiche da parte dei ragazzi, soprattutto da parte di Harry, che aveva litigato pesantemente con Ginny. Alla fine la ragazza gli aveva urlato contro che era cambiato e che non poteva amare qualcuno che si ancorava così al passato. Poi era entrata in camera sua sbattendo la porta e si era seduta sulla poltrona accanto al letto di Draco. Il ragazzo era ancora incosciente, per questo non l'aveva sentita piangere.

Harry aveva bussato alla sua porta per quasi un'ora, implorandola di uscire per parlare, ma lei non ne aveva voluto sapere. Se fosse uscita probabilmente gli avrebbe lanciato una fattura! Hermione alla fine l'aveva convinta a scendere almeno per la cena, ma si era seduta il più lontano possibile da Harry e non aveva spiccicato parola per tutto il tempo. Finita la cena si era alzata mugugnando ” Vado a cambiargli le bende”, aveva preso delle boccette di sonnifero e antidolorifici ed era salita in camera. Quando anche Hermione era entrata per andare a dormire, l'aveva trovata addormentata sulla poltrona. Verso mezzanotte, Draco aveva cominciato a delirare nel sonno, svegliando la rossa e la riccia che, senza dire una parola erano riuscite a calmarlo con del sonnifero. Poi erano tornate a dormire.

Hermione però ormai era sveglia e sinceramente non aveva la forza di tornare ad affrontare i suoi incubi, così decise di scendere in cucina per mangiare qualcosa. Era a metà della rampa di scale, quando sentì un rumore provenire da sotto. Tirò fuori la bacchetta e cercò di scendere le scale il più silenziosamente possibile. C'era qualcuno di sotto!! Nella penombra mattutina non seppe dire chi fosse. Hermione si spiaccicò al muro, si avvicinò silenziosamente, la bacchetta pronta e... “Granger esattamente cosa stai cercando di fare?” chiese una voce fin troppo nota. La ragazza avvampò, sperando che al buio mattutino non si notasse. “O mio Dio, Fred! Non farmi più prendere uno spavento così!” protestò, tenendosi una mano sul cuore che batteva all'impazzata. Fred restò immobile a fissarla per qualche secondo “Cos'hai detto?” chiese ad un certo punto. Hermione lo guardò in modo strano. “Ho detto: non farmi prendere più uno spavento del genere, Fred!” ripeté paziente. “Come hai fatto??” chiese lui stupito, fissandola a bocca aperta. “A fare cosa esattamente?” chiese la ragazza sempre più confusa per il suo strano comportamento. “Come hai fatto a capire che sono Fred?” “Ah! Beh, tu hai due orecchi.” “Si da il caso, cara Granger, che sia ancora buio e che tu non eia riuscita nemmeno a distinguermi da un ladro.” “Non lo so... Credo di riconoscervi.” “Non è possibile! Nemmeno nostra madre riesce a distinguerci!” “Che ne so, Fred! Mi è venuto d'istinto, sapevo che tu non potevi essere George perché l'ho sentito dentro. Intuito femminile.” “Sì, e Molly Weasley è un goblin.” rispose sarcastico. “Lasciamo perdere” disse Hermione leggermente scocciata di quell'interrogatorio mattutino “Cosa ci fai quaggiù? Non è un po' presto per i tuoi standard?” continuò. “Potrei dire la stessa cosa di te” rispose lui con un sorriso. “Non riuscivo a riaddormentarmi” si scusò, poco convinta della sua bugia. Anche Fred lo notò e le si avvicinò. “Davvero? Neanche io...” “Hey, non puoi usare la mia scusa!” ribatté con finta indignazione. Il rosso scoppiò a ridere, cercando di fare piano per non svegliare gli altri. “Allora, ripeto la domanda. Perché sei quaggiù?” insisté lui. Hermine abbassò lo sguardo e scelse con cura le parole da dire. “Ti è mai capitato di sentirti impotente di fronte ad una difficoltà? Di sentirti perso e di averne, in un certo senso, paura?” Fred annuì lentamente. “Ecco, è questo che mi spinge a rimanere sveglia” concluse. Una piccola parte di lei sperò che lui non avesse capito. “Incubi” sussurrò però Fred. Hermione non aveva osato alzare lo sguardo, ma lui le prese il mento con due dita e portò il suo sguardo ad incontrare il suo. Stettero un momento che parve infinito a entrambi a guardarsi negli occhi, poi il ragazzo le circondò la schiena con le braccia e la strinse a sé, appoggiando il suo mento sulla sua spalla. “Non devi sentirti sola. Ci sono io qui con te.” A queste parole, Hermione ricambiò l'abbraccio, capendo quello che lui voleva dirle: non era l'unica ad aver paura di dormire. “Chissà cosa infesta i sogni di Fred...” si chiese. Poi la consapevolezza le crollò addosso e strinse la presa attorno alla vita del ragazzo “Percy...” una lacrima lasciò il suo occhio, ma quella che le bagnò il pigiama non era sua. Rimasero abbracciati per un po', lasciandosi sfuggire di tanto in tanto lacrime amare, che facevano capire più cose della persona che stavano abbracciando di quelle che avrebbero potuto pensare fino a qualche ora prima.

“Ti va di dormire ancora un po'?” chiese Fred ad un certo punto. Si era ripreso, la sua voce era ferma e sicura. “Vorrei, ma non credo di farcela per stanotte.” Lui rispose soltanto “Fidati di me”. Si guardarono negli occhi, poi lui le porse una mano, che lei afferrò senza esitare. Fred a quel contatto sorrise involontariamente. La guidò verso il divano e vi si sedette, facendole segno di avvicinarsi. “Che vuoi fare?” chiese timorosa Hermione. “Herm, non pensare sempre male. Voglio solo aiutarti a dormire.” Lei lo guardò strano, poi scrollò le spalle e andò a sedersi accanto a lui. Fred la prese per i fianchi e si sistemò in modo che la sua testa poggiasse sul suo braccio, le gambe di entrambi distese. Hermione si fece guidare, ispirata da una nuova fiducia che provava nei confronti di Fred. “Stai comoda?” “Sì...” “Okay. Allora 'notte Mione.” “Notte rosso...” chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi. “Come diavolo faccio a rilassarmi se sono spiaccicata contro di lui” Hermione si girò su un lato, dandogli la schiena. Stava per assopirsi quando mugugnò “Fred?” “Mmm?” “Grazie..” e si addormentò.

Anche il rosso stava per cedere al sonno, ma stavolta non aveva paura dei suoi sogni. C'era lei e questo bastava.

 

Fred si svegliò tardi. Aprì gli occhi e trovò quelli di Hermione, ancora chiusi vicinissimi al suoi. Lo percorse un brivido, fece per alzarsi, ma qualcosa lo trattenne: la ragazza era completamente avvinghiata a lui. Sorrise, e si accorse che anche lei lo stava facendo nel sonno. Non doveva aver avuto incubi, come lui. Stava decidendo sul da farsi, quando George entrò in salotto e li vide. “Oh-ho Freddie! Cos'hai combinato con la Granger?” chiese divertito. In quel momento Hermione si svegliò e trovandosi abbracciata a Fred, sgranò gli occhi e fece un balzo indietro, quasi cadendo dal divano. “Fred!” gridò, diventando porpora. “Guarda che hai fatto tutto da sola” le rispose con un sorriso divertito. George intanto si era dileguato prima che la ragazza si accorgesse di lui. Hermione abbassò lo sguardo e biascicò un debole “scusa”. Fred fece esattamente quello che aveva fatto qualche ora prima: le prese il mento con due dita e la guardò negli occhi. “Come hai dormito?” le chiese. Lei ci pensò su, poi rispose “Bene...!” e il ragazzo lesse la sorpresa nei suoi occhi nocciola. Sorrise soddisfatto. “Perfetto, anche io ho dormito bene. Ho una certa fame, che ne dici di andare a fare colazione?!” La riccia annuì e si alzarono per andare in cucina, dove George li osservava con un sorriso malandrino. Hermione fece due più due e capì. “Una parola con Ron e puoi dire addio al tuo unico orecchio.” lo minacciò. Per tutta risposta, il gemello si fece una croce sul cuore, non lasciando la sua espressione furbesca. Quando Hermione si allontanò per prepararsi una tazza di cereali, George si avvicinò al gemello e gli sussurrò, sorridendo “Ah, fratellino. Dobbiamo parlare di tante cose.”

#Spazio Autrice# possibile che mi dimentichi sempre di aggiungerlo?? Vabbeh... Salve lettori! Ecco il secondo capitolo della mia prima FF. Spero vi sia piaciuto, anche perché mi ci sono impegnata molto. Ringrazio molto gli utenti che hanno recensito il capitolo precedente e chi sta seguendo questa storia. Grazie!!! Come sempre, mi piacerebbe sapere la vostra opinione anche su questo capitolo. Baci, Maggie
   
 
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