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Autore: ladyzaphira    06/09/2014    2 recensioni
*Completa*
L'universo è quello del 2012, ma l'atmosfera è quella cupa di SAINW:
Dopo un'ultima missione che è costata a Leonardo la vista, lui e Raphael scoprono di amarsi, e si dichiarano una notte, tuttavia la loro felicità è destinata a durare poco, poichè una serie di tragici eventi segneranno la loro storia e quella della loro famiglia ...
Per scrivere questa storia mi sono ispirata ad una cansone della Disney:"Vedo con gli occhi tuoi" della "La spada magica, alla ricerca di camelot"
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Leonardo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incest, Spoiler!, Violenza
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P.O.V Raph ...

“Raph …”

Mi voltai quasi di scatto al suono della sua voce, non aspettandomi di sentirla proprio lì, e in quel momento.

In fin dei conti, almeno secondo Donnie, nostro fratello era ancora da considerarsi in convalescenza dopo … ciò che è successo appena una settimana fa.

“Leo” feci sorpreso sbattendo le palpebre “Che ci fai qui fuori?! E’ pericoloso e poi dovresti essere al letto a riposare” lo rimproverai, probabilmente suonando più aspro di quanto volessi poiché lo vidi tentennare leggermente.

Leo si morse nervosamente il labbro mentre i suoi occhi vagavano insistentemente nel buio, alla mia ricerca.
Nonostante sapesse benissimo che non avrebbe potuto più trovarmi.

I suoi occhi, quei suoi bellissimi occhi blu oceano, da una settimana ormai erano diventati ceci … per colpa mia.

“Non riesco a dormire” confessò Leo dopo un lungo momento di silenzio “E poi …” esitò “Volevo sapere dov’eri …” Lentamente, affidandosi ai sensi che gli restavano e appoggiandosi al muretto del cornicione si spostò verso di me e mi si sedette accanto.                                  

Non ebbi il coraggio di guardarlo in faccia nemmeno per un istante.    

“Non è stata colpa tua …” mormorò dopo un po’ sorprendendomi.

Come aveva capito?!

“Leo …”

“Non ho bisogno della vista per sapere quando uno dei mie fratelli soffre, sopratutto tu” disse Leonardo facendo viaggiare i suoi occhi nel vuoto davanti a se “Ed è da quando è accaduto tutto questo che non parliamo più, se non lo stretto indispensabile”

“Sapevo che sarebbe successo …” replicai resistendo all’impulso di gridarglielo a pieni polmoni, tale era il mio rimorso “Lui … lui, mi aveva avvertito che se mi fossi rifiutato di parlare ci sarebbero state delle conseguenze” continuai con voce rotta.

“Hai fatto quel che ritenevi giusto” sussurrò morbidamente Leo rannicchiandosi accanto a me.
Lasciai che appoggiasse il capo sopra alla mia spalla prima che continuasse mentre io, quasi senza accorgermene, gli accarezzai la nuca con dolcezza.                        
“Non potevi sapere cosa avrebbe fatto Shredder, e salvare me avrebbe significato condannare gli altri” disse infine.

Presi un profondo respiro prima di annuire, seppur non fossi ancora completamente convinto.
Ma forse Leo aveva ragione …
… Per una volta.

Sorrisi a quel pensiero, per la prima volta dopo giorni interi passati a vagabondare e fare a botte.

“Raph?!” cominciò mio fratello.

“Si?!”

“Puoi ... puoi osservare il cielo per me?! Come è stanotte?!” domandò accucciandosi meglio vicino a me.

Rabbrividii improvvisamente sentendolo così vicino, così bisognoso del calore del mio corpo. All’inizio non avevo capito cosa fosse quella strana, ma piacevole sensazione che sentii … ma era come se l’universo intero fosse scomparso e fossimo rimasti solo noi.

Solo noi due, insieme.  

“Bellissimo” mormorai tristemente.

Già, il cielo e le stelle quella sera erano come uno splendido mantello nero con su incastonate una miriade di pietre preziose.                                        
Talmente bello che odiai il fatto che Leo non potesse vederlo.

Mentre mi lasciavo andare a questi cupi pensieri, ad un tratto trasalii; Leo aveva appena posato una delle sue mani sula mia guancia, tastandola e accarezzandola con le dita.

“Perché piangi?!”

Sussultai.                                                                                      
Non mi ero neanche accorto di essermi messo a piangere. Accidenti!! Detesto piangere come una femminuccia, specialmente davanti a Leo. Tra l’altro scommetto che, anche se non avevo potuto vederlo, in quel momento ero diventato rosso come (Se non più) la mia maschera, per la vergogna.

“Perché Raph …?!” domandò con dolcemente Leo voltandomi il viso nella sua direzione “Ti ho già detto che non fa niente, non essere triste per me … ti prego …”

Sorrise lievemente, sbattendo gli occhi e …
… non so cosa mi fosse preso, ma sentii il mio respiro fermarsi.

Solo in seguito lo avrei capito.                                                  
Fu il suo sorriso. Era bellissimo, come ho fatto a non accorgermene prima?!            

Istintivamente allungai una mano e afferrai delicatamente la sua, ancora poggiata sulla mia guancia; vidi le sue dita fremere sotto le mie mentre le spinsi vicino al suo petto.
Percepii i battiti del suo cuore accelerare, in sintonia con i miei.                        

Cosa stava accadendo?!                                                                    
E perché mi sentivo ad un tratto così caldo?!

Poi mi venne in mente una cosa …

“Come hai fatto a trovarmi?! E a venire da solo?!” domandai senza smettere di tenerlo per mano.

“Sapevo che saresti venuto qui, il quartiere cinese ti è sempre piaciuto” rivelò Leo “Forse dovresti accettare l’idea che ti conosco più di quanto pensassi, anche se senza la vista … ho cercato di vedere con i tuoi occhi …”

“Ma come hai fatto ha …?!”

“Sono inciampato un paio di volte lo ammetto …”                                          
Sorrise di nuovo, e io avvertii di NUOVO quella sensazione di pace e calore.
“E ci ho messo un po’ per trovarti, però alla fine ci sono riuscito …”

“Tutto questo casino per me?!” chiesi ridacchiando “Non cambierai mai Leo …” aggiunsi scuotendo la testa per poi tornare ad osservare il cielo.

Leo non disse nulla e si limitò ad appoggiare nuovamente la testa sulla mia spalla; chiuse gli occhi. Buon Dio; era da quando eravamo bambini che non eravamo così vicini.  Possibile che ci fosse voluta una disgrazia simile per farci avvicinare a quella maniera?!      

“Raph …”

“Si?”

“I-Io … ecco, dovrei … d-dovrei dirti una cosa …” sospirò staccandosi un poco da me.
Corrucciai leggermente la fronte quando lo vidi scostarsi da me, mi sentii quasi … infastidito, possibile?! Volevo che mi rimanesse vicino.

“Che cosa?” domandai curioso.

“Ecco, è … è difficile, e io ho p-paura che …” mormorò lui “Che p-potresti odiarmi …”

Perché era così nervoso?! Che doveva dirmi?!                                                
Non riuscivo a capirlo ma decisi di prendergli la mano (Stava perfino tremando!!) e stringerla con fare rassicurante.

“Odiarti?!” replicai scuotendo il capo “Me che sciocchezze vai pensando?! Sei mio fratello … puoi dirmi tutto …”

Gli alzai il mento verso di me per guardarlo in viso dato che lui aveva voltato il capo da un'altra parte, come se si vergognasse di qualcosa; lo guardai dritto negli occhi.

Quegli splendidi occhi, una volta blu oceano profondo adesso erano più chiari, cerulei, velati da quel telo scuro che non gli avrebbe mai più permesso di vedere le notti stellate come quella o … me.

“Raph i-io …” cominciò prendendo un bel respiro.

“Cosa?”

“I-Io ti … ti amo …” mormorò finalmente Leonardo.

Beh?! Tutto lì?!
Quasi mi venne da ridere, quasi …                                                  

“Ehi, guarda che lo sapevo già Leo, anch’io ti …”

“No Raph, n-non in quel s-senso, non … n-non come fratello …” negò Leo stringendo con più fermezza la mia mano “Raph io ti amo!!” ripeté.

E da quel momento il mio mondo cambiò radicalmente. Vidi nei suoi occhi la sincerità di quelle parole, la purezza dei suoi sentimenti, più forti, più intensi …

“Leo …” sussurrai.


.........................

Piccola t-cest LXR!! (Ma quanto amo questi due?!) ^^
Di pochi capitoli, e sono felice di aggiungere quasi già finita!! Perciò ... buona lettura!! :)
  
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