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Autore: DwyClifford    11/09/2014    4 recensioni
Conosciamo tutti la storia di Augustus ed Hazel.
L'inizio della storia sarà identico a quella originale, ma ho intenzione di cambiarla.
Qualche riga tratta dal primo capitolo:
«Perché sorridi, Louis William Tomlinson?» mi sorrise Harry Styles.
«Stavo ripensando ad un evento»
«Posso avere l’onore di entrare nella tua mente per vedere quest’evento e sorridere anch’io?»
«E’ successo due anni fa. Ero fidanzato con una ragazza bellissima, alta, mora, dagli occhi marroni. Si chiama Eleanor. Un pomeriggio le chiesi di uscire, e le confessai d’aver capito d’essere gay. Mi tirò uno schiaffo talmente potente che le persone intorno a noi si girarono. Non la sento più da quel giorno» confessai. Mi girai per vedere la sua espressione. Divenne tutto rosso per poi scoppiare a ridere.
«Sei un disastro Louis William Tomlinson»
Già… e molto probabilmente tu sarai il mio, Harry Edward Styles. Pensai.
Genere: Drammatico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 2

Ogni sua sillaba flirtava. Dico sul serio, mi eccitava. Non avevo idea che i

ragazzi potessero eccitarmi… cioè, non nella vita vera. Ammetto che però qualche sega davanti a video porno gay me l’ero fatta, ma è un segreto.

Una ragazzina più piccola ci è passata vicino. «Come va, Allyson?» le ha chiesto

lui. Lei ha sorriso e borbottato: «Ciao, Harry.»

Chissà se lui faceva questo effetto a tutte le ragazze. Ma domanda ancora più importante, chissà se a lui piacevano le ragazze.

«Una del Memorial» ha

spiegato lui, interrompendo i miei pensieri poco filosofici.

 Il Memorial era il grande ospedale coi laboratori di ricerca.

«Tu in quale vai?»

«Al Pediatrico» ho detto, con voce più esile di quanto mi aspettassi. Lui ha

annuito. La conversazione è parsa finire lì. «Be'» ho detto, accennando agli scalini

che ci portavano fuori dal Cuore Letterale di Gesù. Ho inclinato il carrellino sulle

ruote e ho cominciato a camminare. Lui si è messo a zoppicarmi accanto. «Ci

vediamo la prossima volta, magari?» gli ho chiesto.

«Dovresti vedere un film comico» ha detto.

«Okay» ho detto. «Appena torno a casa.» chissà perché un film comico.

«No. Con me. A casa mia» ha detto. «Adesso.»

Mi sono fermato. Le mie guance hanno cominciato ad andarmi a fuoco e finalmente capii cosa la gente intendeva con la frase sulle “farfalle nello stomaco”.

«Quasi non ti conosco, Harry Styles. Potresti essere un assassino psicopatico.»

Lui ha sorriso. «Oh, Louis William, dovresti imparare a divertirti ogni tanto.»

Mi è passato davanti, le spalle che gli riempivano la polo verde, la schiena diritta, il passo leggermente aritmico sul lato

destro, mentre camminava sicuro e baldanzoso su quella che ero sicuro fosse una

gamba finta. Fui colpito da un profumo pungente, simile alla fragranza di un pino.

 L'osteosarcoma a volte ti prende un arto per scoprire chi sei. Se poi gli piaci, si prende il resto.

L'ho seguito di sopra, perdendo terreno dato che salivo lentamente: le scale non

sono il posto ideale per i miei polmoni.

E poi eccoci fuori dal cuore di Gesù, nel parcheggio, con l'aria di primavera

perfetta seppure un po' pungente, la luce del tardo pomeriggio paradisiaca e

struggente.

La mamma non c'era ancora: strano, perché era quasi sempre lì ad aspettarmi.

Mi sono guardato intorno e ho visto che una ragazza bruna, alta e formosa aveva

bloccato Niall contro il muro di pietra della chiesa e lo stava baciando in modo

piuttosto aggressivo. Non erano molto lontani, tanto che riuscivo a sentire gli

strani rumori che facevano le loro bocche unendosi, e lui che diceva «Sempre» e

lei che diceva «Sempre» in risposta.

Harry mi è spuntato accanto tutto di colpo, e ha sussurrato: «Credono

fermamente nelle pubbliche manifestazioni di affetto.»

«Perché quei “sempre”?» I rumori di lingue attorcigliate sono cresciuti.

«Sempre è la loro parola. Si ameranno per sempre e così via. In un calcolo

approssimativo per difetto, direi che si sono messaggiati la parola sempre quattro

milioni di volte nell'ultimo anno.»

Sono arrivate altre due auto, che hanno portato via Michael e Allyson. Eravamo

rimasti solo io e Harry, e guardavamo Niall e Adele che si davano da fare

come se non fossero schiacciati contro un luogo di culto. La mano di lui ha

cercato la tetta di lei sopra la maglietta e l'ha stretta, il palmo fermo, le dita che

esploravano tutto intorno.

«Immagina di fare quell'ultimo viaggio in ospedale» ho detto piano. «L'ultima

volta che potrai guidare un'auto.»

Senza voltarsi a guardarmi, Harry ha detto: «Così mi ammazzi le vibrazioni,

Louis William. Sto cercando di contemplare un amore giovane in tutta la sua

splendida goffaggine.»

«Credo che le stia facendo male alla tetta» ho detto.

«Sì, non si capisce se stia cercando di eccitarla o di farle un esame diagnostico

al seno.» Poi Harry Styles si è infilato la mano in tasca e di tutte le cose

possibili ha tirato fuori un pacchetto di sigarette. Ha fatto scattare il coperchio e si

è messo una sigaretta fra le labbra.

«Non ci posso credere» ho detto. «Pensi che sia figo? Oh, mio Dio, hai appena

rovinato tutto.»

«Tutto cosa?» mi ha chiesto, voltandosi verso di me. La sigaretta gli pendeva

spenta dall'angolo non sorridente della bocca.

«Quel tutto per cui un ragazzo che è non poco attraente e non poco intelligente,

insomma, non inaccettabile, mi fissa e sottolinea un uso scorretto della letteralità

e mi chiede di andare a vedere un film a casa sua. Ma

naturalmente c'è sempre una hamartia, e la tua evidentemente è questa. Voglio

dire, anche se AVEVI UN DANNATO CANCRO, dai soldi a una multinazionale

del tabacco in cambio della possibilità di farti venire ANCORA PIÙ CANCRO.

Oh, mio Dio. Lasciami solo dirti che non essere in grado di respirare sai cosa fa?

SCHIFO. Che delusione. Che delusione totale.»

«Una hamartia?» ha detto lui, la sigaretta ancora in bocca. Gli faceva sporgere

più in fuori la mascella. E aveva una mascella fantastica, purtroppo.

«Un'imperfezione fatale» ho detto, voltandomi dall'altra parte. Sono partito

verso il marciapiede lasciandomi Harry Styles alle spalle, e a quel punto ho

sentito una macchina arrivare. Era la mamma. Aveva aspettato che io mi facessi

degli amici o roba del genere.

Ho sentito una miscela di delusione e rabbia montarmi dentro. Non so

nemmeno che sentimento fosse, davvero, so solo che ce n'era tanto, e volevo

tirare ad Harry Styles uno schiaffo ma anche scambiare i miei polmoni con

due polmoni che come polmoni non facessero schifo. Ero lì in piedi con le mie

Vans sul ciglio del marciapiede, la bombola di ossigeno fissata al carrellino, e

nel momento in cui mia madre è arrivata ho sentito una mano afferrare la mia. Ho dato uno strattone per liberarmi, ma mi sono voltato verso di lui.

«Non ti uccidono, se non le accendi» ha detto mentre la mamma fermava l'auto

praticamente attaccata al cordolo. «E non ne ho mai accesa una. È una metafora,

sai: ti metti la cosa che uccide fra i denti, ma non le dai il potere di farlo.»

«È una metafora» ho detto, dubbioso. La mamma temporeggiava.

«Proprio così, una metafora» ha detto lui.

«E quindi tu ti comporteresti in un modo rispetto a un altro sulla base delle

risonanze metaforiche…» ho detto.

«Oh, sì.» Ha sorriso. Il suo sorriso largo, quello vero, quello buffo. «Sono un

devoto credente nella metafora, Louis William.»

Mi sono voltato verso l'auto. Ho dato un colpetto al finestrino. Si è abbassato.

«Vado a vedere un film con Harry Styles» ho detto. «Per favore, registrami i

prossimi episodi della maratona di XFactor.»

Spazio autrice:

Siccome ho visto che in pochissimo eravamo già a 60 letture e 4 recensioni, ho deciso di aggiornare stasera. Piano piano cerco di cambiare sempre più cose.

Come vi ho già detto nel capitolo precedente, se notate qualche errore, avvisatemi subito, che almeno correggo. Se avete qualche idea da consigliarmi per il continuo, soprattutto chi ha già letto o visto l’originale, scrivetemi pure!

3° capitolo a 5 recensioni!

Dwy.

PS: nel mio profilo trovate anche un’OS sempre Larry che ho scritto ispirandomi alla canzone Amnesia dei 5 Seconds Of Summer. Mi farebbe piacere se ci passaste. Grazie mille ancora!

  
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