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Autore: MssDarkness    13/09/2014    1 recensioni
"Si,hai ragione sorrido sempre. Ma sorridere sempre non vuol dire essere felici."
Genere: Erotico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dake (Dakota), Dolcetta, Lysandro, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
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POV Castiel

"E se fosse stata vergine? Ci hai mai pensato Cass? Magari ti amava tanto da aver deciso di farlo per la prima volta con te,come fai a dire che non lo fosse eh? E tu le hai rubato ciò che più importante le apparteneva,la sua verginità,ma soprattutto la sua dignità Cass. Si sarà sentita sporca ed inutile,e probabilmente anche stupida ad aver perso tempo con te Cass. Sapevo che fossi meschino,ma non avrei mai pensato così tanto,lei davvero non se lo meritava.."  quelle parole mi ronzavano in testa ancora e ancora e ancora. Non riuscivo a dormire. Ero disteso sul mio letto a fissare il soffitto bianco e povero. Continuai a pensare a ciò che mi disse Lys quel giorno in ospedale e cominciai a sentirmi strano,anzi,cominciai a sentirmi uno schifo a dirla tutta. Ero stato un vero pezzo di merda,ma sinceramente non ci avevo mai pensato,solitamente le ragazze che mi scopo non sono mai vergini,mai. E questa ora da dove l'aveva cacciata fuori? Era solo un'ipotesi,mi dissi,ci saranno stati altri miliardi di motivi,io non c'entravo assolutamente nulla. E poi è lei che si prende la responsabilità delle proprie azioni,non io. Io ho solo compiuto il volere di madre natura. A quei pensieri scoppiai a ridere,ma quanto mi ero rimbecillito? Sentii dei passi,zampe,era Demon,il mio cucciolotto. Entrò nella stanza e cominciò ad annusarmi il viso. Lo coccolai per un po' ma non gli bastava,voleva uscire. Presi il guinsaglio e lo portai fuori.

POV Giada

Questa volta mi ferii davvero profondamente. Volevo sentirmi viva dannazione ma perchè era così difficile!? Ero apatica,insensibile al mondo e a tutto ciò che mi circondava. Guardai il sangue scorrere da quelle ferite appena incise,quel sangue per me era il loro benvenuto,guardarlo mi impressionava,era così intenso. Questo mi ricordava che ero viva,sanguinare,provare dolore,nulla più. Quasi come un rituale aprii il rubinetto e vi misi sotto il mio braccio sanguinante. Lo lasciai lì un paio di secondi ma quando lo levai sanguinava ancora,era così profonda quella ferita? Attesi un altro po' ancora e lo guardai,sanguinava ancora ma di meno rispetto a prima. Chiusi l'acqua e pulii il tutto,come sempre. Ci ero così abituata che quasi non ci facevo più caso,non ci pensavo più,lo facevo e basta. Infilai il mio guanto "porta fortuna" e sfoderai un enorme sorriso. Prima di uscire mi intravidi allo specchio e mi feci pena,fino a che punto ero arrivata? A fingere di sorridere per mascherare il dolore. Mi sembrò quasi di partecipare ad una recita che era la mia vita,ed io ero l'attrice che doveva interpretare la sua parte,mentre il regista..bè a quanto pare il regista era morto perchè erano mesi che mettevo in atto sempre la stessa sceneggiata. Scesi le scale e mi diressi all'uscita,avevo bisogno di prendere un po' d'aria,stare a lungo in quel luogo opprimente mi toglieva il respiro "Dove staresti andando tu sentiamo" mia madre era sulla soglia della cucina che mi guardava con un sopracciglio alzato in attesa di una mia risposta,non la sopportavo. Non faceva altro che criticarmi ed impormi ciò che dovevo fare senza nemmeno chiedermi come stavo,io per lei ero solo una marionetta "A prendere un po' d'aria,tornerò fra poco,non aspettatemi per cena." era un po' di tempo che mangiavo sempre di meno,più mi guardavo allo specchio e più mi vedevo imperfetta,decisi di punirmi,me lo meritavo. Arrivai in strada e appena voltato l'angolo mi accesi una sigaretta,mia madre sapeva che fumavo,ma era preferibile non farlo di fronte a lei,odiava il fumo e odiava le persone che fumavano. Feci un tiro profondo e buttai fuori il fumo,riusciva sempre a rilassarmi. Arrivai al parco,era a pochi metri da casa mia,tanto per capirci,non avevo ancora finito la mia sigaretta. Non mi sedetti sulla panchina bensì sul prato,mi piaceva guardare le stelle soprattutto se non c'era luce,e quella sera sembrava che i lampioni del parco fossero spenti. Chiusi gli occhi e deliziai il mio olfatto di quel buon odore di erba bagnata. Li aprii nuovamente e tornai a contemplare il cielo e le sue stelle. Tirai la mia sigaretta,la guardai,rimanevano si e no due o tre tiri da fare e sbuffai,mi sembrava di averla appena accesa. "Ma guarda guarda guarda,e quindi sei tu la barbona del parco ti ho scovato" colsi in quella voce un pizzico d'ironia che solo una persona di mia conoscenza aveva "E tu invece devi essere un assorbente usato,forse dovresti cambiarti." Scherzai a mia volta riferendomi ai suoi capelli rosso fuoco. Castiel si sdraiò al mio fianco e lo sentii ridacchiare. Mi voltai verso di lui e gli soffiai il fumo sul viso "Ma cos'è..vaniglia..?" scoppiai a ridere e gli poggiai la mia sigaretta fra le labbra per lasciargliela provare. Sentii le sue morbide labbra sfiorare le mie dita,ma non erano le sole; alzò la mano e la poggiò sulla mia per tirare meglio la sigaretta,mi sentii strana,ma pensai che quella sensazione dipendesse dal fatto che era un po' che non mangiavo e che prima avevo perso un bel po' di sangue. "Bè davvero non c'è male. Che marca è?" mi chiese dopo aver buttato fuori il fumo. Poggiai la sigaretta fra le mie labbra e feci il mio ultimo tiro prima di lanciarla via "Black Devil" risposi col fumo che ancora fuoriusciva dalla mia bocca "Bè devo dire che non conoscevo questa tua passione per il nero,prima i capelli,poi i vestiti ed ora pure la sigaretta" ridacchiò ed anche io  "La stavo fumando anche il primo giorno di scuola se non l'avessi notato" bè in effetti mi vide fumare da vicino,avrebbe dovuto saperlo "Ah già. Bè non è colpa mia se non l'ho notato sei tu che giri con delle magliette incredibilmente provocanti" mi sorpresi a quella sua battuta e ridacchiai nervosamente senza comprenderne il motivo "Qui sei tu il pervertito che si eccita ad una lieve scollatura" ribattei facendolo passare per un maniaco "Una lieve scollatura? Saresti potuta venire a scuola direttamente nuda,avrei preferito.." le ultime due parole quasi le sussurrò e non capii bene per cui decisi di non rispondere. Solo allora mi accorsi della presenza di un cane "Si chiama Demon" mi informò Castiel accortosi del mio dubbio. Era un cane grande ma molto bello,assomigliava molto a Castiel,il suo padrone. Controllai il mio cellulare per vedere l'orario e mi accorsi che si era fatto tardi,mi alzai da terra per poter tornare a casa ma le cose intorno a me cominciarono a girare senza motivo,la testa cominciò a farmi male e mi sentii quasi mancare. Non riuscii più a reggermi in piedi,mi sentivo debole ed incredibilmente stanca,tanto che non ressi e caddi.

POV Castiel

Giada si alzò da terra,probabilmente voleva tornare a casa,non seppi perchè,ma forse non volevo che se ne andasse così presto. La guardai e mi accorsi che si sentiva spaesata perchè cominciò a muoversi in modo strano cercando di reggersi in piedi,mi preoccupai quando si mise una mano sulla fronte,ma che le prendeva? Mi alzai per controllare che stesse bene ma appena lo feci cadde a peso morto su di me. Il suo viso sprofondava nel mio petto,era svenuta. La presi in braccio,non seppi cosa fare. Mi guardai intorno ma non c'era anima viva per cui decisi di portarla a casa mia. Riportarla da lei era escluso,i suoi genitori provavano per me tanto odio che molto probabilmente avrebbero pensato che l'avevo drogata,ma cosa gli avevo fatto? Cioè voglio dire,sono un così caro ragazzo. Fischiai a Demon e lui mi corse dietro.

 
* * * 
 
Varcammo la porta di casa che chiusi con un calcio e mi diressi in camera da letto con la bella addormentata ancora fra le mie braccia. Non pesava niente,era come trasportare aria. La poggiai sul mio letto e la coprii con le coperte. Rimasi a guardarla. Era così bella quando dormiva,mi venivano i brividi cazzo! Cercai di non pensarci e l'attenzione mi cadde sul suo braccio sinistro,quello costantemente coperto da un guanto. Era macchiato,e visto che il guanto era nero la macchia sembrava del medesimo colore,ma molto probabilmente ne era un altro,inizialmente pensai a un po' d'acqua,ma se si fosse bagnata mentre si lavava le mani si sarebbe già dovuto asciugare. Rimasi a fissarlo e mi sorse un dubbio: che fosse sangue? Mi avvicinai delicatamente con le mani per sfilarglielo e guardarlo meglio,ma appena lo toccai gli occhi di Giada si aprirono di scatto,peggio di un robot cazzo. Lo ritrasse a sè e mi guardò spaventata "Ben svegliata peso piuma" le dissi scherzando. Mi guardò con aria quasi sconvolta,molto probabilmente non capiva cosa ci facessi lì. Si guardò intorno e si rese conto che quella effettivamente non era camera sua e si alzò "Che cazzo ci faccio in camera tua Cass?" Mi venne da ridere,l'aveva riconosciuta,nonostante fosse passato del tempo l'aveva riconosciuta. Si alzò in piedi e riprese a camminare ma sembrava non avere ancora tanto equilibro e inciampò addosso a me. Sembrava mi avesse preso per un materasso. Cademmo entrambi sul letto e lei si trovava proprio sopra di me. Alzò il capo e mi guardò negli occhi. Avvampai. I suoi occhi verdi mi fecero quasi venire i brividi,sembravano vuoti,era difficile intravedere una qualsiasi emozione,che cosa strana. Ricordai bene che nemmeno tre mesi prima i suoi occhi erano lo specchio della sua anima,e ora,ora erano bui,spenti,ma sempre incredibilmente belli. Rimanemmo a guardarci per un paio di secondi che mi parvero interminabili. I miei occhi scesero inconsciamente a guardarle le labbra,così belle anche loro,quella ragazza era la perfezione porca troia! E così,d'istinto,mi avvicinai ad esse.

POV Giada

Provai ad alzarmi ma non ci riuscii e persi nuovamente l'equilibrio finendo fra le braccia di Castiel. Lo guardai negli occhi e lui fece lo stesso,erano così incredibilmente profondi,non credo di aver mai visto in vita mia degli occhi grigi così belli. Rimanemmo a fissarci per secondi che a me parvero secoli. I nostri corpi erano incastrati,come due puzzle,sembravano esser fatti a posta per rimanere incastrati così per sempre. Mi sentii quasi in trappola,nonostante mi trovassi sopra,non riuscivo a staccare i miei occhi dai suoi,era come un'incantesimo,anzi,più che un incantesimo una maledizione. Sentii il suo cuore battere forte contro il mio petto,e quasi come a comando il mio cuore cominciò a battere all'unisono del suo. Castiel si avvicinò col suo viso al mio,senza volerlo le mie labbra si aprirono come d'istinto,che grandi stronze,volevano deliziarsi del sapore di Castiel,era così tanto tempo che non lo baciavo,forse a loro mancava..forse a me mancava. Mi sentivo incredibilmente stupida,dopo tutto quello che mi aveva fatto ancora provavo qualcosa per lui era inconcepibile cazzo! Volevo staccarmi con tutta me stessa dalla morsa del diavolo ma era troppo davvero troppo difficile per una che era appena svenuta. I nostri nasi si sfiorarono e il mio cuore fece un tuffo in un burrone. Era tanto che non mi sentivo così,tipo tre mesi. Quasi come per miracolo Demon prese ad abbaiare contro di noi e ci fece sobbalzare. Ci alzammo entrambi ricomponendoci da tutto ciò che stava per succedere e che per (s)fortuna non era successo. Ci sentimmo entrambi in imbarazzo e per smorzare il silenzio che era piombato in stanza Castiel parlò "C-come ti senti ora?" era un tono un po' insicuro per uno come Castiel,ma non gli diedi peso e cercai di rispondere il più naturale possibile "Ora bene grazie.." sentii un lieve dolore al braccio,che si fosse riaperta la ferita? Lo strinsi a me cercando di non darlo troppo a vedere "Sei bianca come un cadavere,ma hai mangiato?" rabbrividii,no,non avevo mangiato,ma se glie lo avessi detto mi avrebbe sicuramente preparato qualcosa e non volevo,e non dovevo mangiare. "S-si certo" la mia voce era debole e tremolante,sperai che non notasse questi dettagli "Vorrà dire che ti preparerò qualcosa,peso piuma" l'ultima parola la pronunciò sorridendo e mi affrettai a rispondere prima che uscisse dalla stanza "Ma ho detto che ho mangiato!" chiuse la porta fingendo di non aver sentito e la cosa mi diede un po' i nervi. In quel momento ricordai che nella camera da letto vi era la porta che conduceva in bagno,mi voltai,e infatti c'era. Entrai,e senza preoccuparmi di chiuderla a chiave tolsi il guanto per controllare che disastro fosse successo.

Angolo Autrice:
Esatto ora scrivo qui sotto ahah volevo scusarmi per la smisurata lunghezza
di questo capitolo che,effettivamente si poteva evitare,ma mi piace
scrivere e quando comincio non smetto più.(': 
Spero solo vi sia piaciuto. (:
   
 
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