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Autore: tienimiconte    15/09/2014    8 recensioni
Dopo essermi fatto controllare il biglietto aereo e stabilito che la faccia – da cazzo – che c’è sul passaporto è la stessa con la quale vado in giro tutti i giorni entro nell'aereo, pur sapendo che non la rivedrò se non prima di molto tempo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Primo
01


Mi guardo intorno e quando vedo Anita sorridere così euforicamente sono contento di quello che ho fatto. D’altronde se sei un cantante famoso e ti viene offerta la possibilità di partecipare al concerto dei Coldplay insieme ad un amico totalmente gratis non puoi certo dire di no, e portare Anita lì è stata probabilmente la migliore idea della settimana.
Lei non sta nella pelle, continua a sorridere e scattare foto con la sua macchinetta quando ancora non sono saliti sul palco. Si gira verso di me dicendo «Cheese!» e, senza darmi nemmeno il tempo di mettermi in posa, mi scatta una foto.
Le persone intorno a noi la guardano sorridendo e poi mi guardano straniti. Mi hanno riconosciuto? Non pensavo di avere tutto questo successo anche in Australia.
Dopo aver conosciuto Anita sulle gradinate di quella chiesa, ci siamo scambiati i nostri numeri di telefono e abbiamo deciso di vederci per un caffè. Le avevo promesso che l’avrei aiutata a trovare un altro lavoro e che intanto poteva godersi un po’ di giorni di relax insieme a me, che ero venuto in vacanza lì per staccare da tutto e da tutti. Lei ovviamente aveva accettato, affascinata sicuramente da me e dalla prospettiva di passare un po’ di tempo in tutta tranquillità.
D’un tratto tutte le luci si accendono e la musica parte, mentre i Coldplay salgono sul parco urlando verso il pubblico. Anita inizia a urlare a sua volta, e presa dalla foga mi stringe la mano.
La guardo incuriosito per un attimo, ma quando mi rendo conto che il suo è stato un gesto totalmente spontaneo e nemmeno tanto conscio lascio perdere. Mi piace sentire la sua mano nella mia, il calore che passa da un corpo all’altro.
Le ore successive passano velocemente e quando usciamo dall’arena Anita è totalmente senza voce, i capelli castani scuri sono in disordine ed è in uno stato di adorazione pura.
«E’ stato il miglior concerto della mia vita. Ma che dico, la migliore serata della mia vita!» Mi sorride, e mi butta le braccia al collo ringraziandomi infinitamente per ciò che ho fatto.
«E’ stato un piacere – le rispondo – e poi non avevo nessuno con cui andare, quindi grazie a te per avermi accompagnato»
«Se questo è ciò che mi spetta per fare felice un cantante solista inglese, beh, aspettati di essere molto felice» Ride, e poi si mette a correre verso la sua macchina, un pick-up rosso fiammante.
Mi siedo al posto del conducente mentre lei si sdraia nei sedili posteriori, completamente esausta.
«Come ti senti, tu? Dovresti essere abituato a questo genere di cose, visto che, di solito sul palco, ci sei tu»
«Beh sai, è diverso essere sul palco ed essere sotto il palco – dico, mentre imbocco la strada principale di Melbourne – a me piace stare in entrambi i posti. Mi piace pensare che le persone, quando vengono ai miei concerti, sono esattamente come te. Euforici. Però ultimamente tra una data e l’altra ho avuto poco tempo per me stesso, in più ho avuto diversi problemi personali e quindi mi sono bruciato il tempo libero. Quindi questa vacanza e questo concerto mi sono serviti per svuotare ulteriormente la testa»
«Capisco – dice, sbadigliando – E che mi dici dei tuoi problemi? Qualche storia sentimentale con super modelle andata a finire male?»
«Una specie – penso a Leslie, alla sbandata che mi ero preso e a come mi trattasse in un modo davanti alle telecamere e in un altro nel privato. Ci avevo messo forse troppo a capire che mi frequentava solo per i soldi e per la fama, più che per reale interesse, e ci avevo messo un attimo a sbarazzarmi di lei fisicamente, ma un po’ di più mentalmente – ma è una storia chiusa da un pezzo ormai, ci sono passato sopra. Qual è la via di casa tua, precisamente?»
«Tra due a destra, non puoi sbagliare. E’ una grande casa arancio, al 37»
Annuisco e mi rimetto a parlare, raccontandole di quanto mi piacerebbe trovare un posto per giocare a golf e di quanto vorrei vedere la mostra di Van Gogh di giovedì che si terrà in centro. 
Giro a destra sulla via che mi ha indicato Anita e mi metto a cercare il 37, fermandomi finalmente davanti ad una piccola casa arancione. Mi chiedo se ci viva da sola. 
Mi giro verso Anita per avvisarla che siamo arrivati ma la trovo addormentata sui sedili con una mano penzolante nel vuoto e l’altra appoggiata al suo viso. Sorrido e cerco nella sua borsa le chiavi di casa, poi scendo e la prendo in braccio, facendo piano per non svegliarla. 
Apro la porta di casa e la porto dentro, dirigendomi subito verso le scale che portano al piano di sopra. Camera di Anita è color lavanda, il letto a due piazze non aspetta altro che ospitare il suo corpicino e coccolarla per tutta la notte. La faccio stendere su un lato del letto, le tolgo le scarpe e il maglione e le rimbocco le coperte fino a sotto il collo lungo.
Anita mugola qualcosa di incomprensibile mentre le sposto le ciocche di capelli in eccesso da davanti al viso e poi le bacio la fronte. 
Scendo le scale e ho giusto il tempo di dare un’occhiata alla casa piccola ma accogliente quando mi sento chiamare dal piano di sopra. E’ appena udibile, ma lo sento.
Risalgo le scale a due a due ed entro in camera, dove Anita ha un occhio mezzo aperto. «Dean»
Mi siedo sul bordo del letto e la guardo, coi capelli sparsi sul cuscino bianco «Sono qui»
«Grazie»
Sorrido «E’ stato un piacere» Faccio per alzarmi dal letto ma lei mi blocca «Rimani»
Rimango sospeso a mezz’aria, insicuro. Non sono certo che sia totalmente conscia di ciò che dice.
«Non fare quella faccia, deficiente. Non è che visto che sei famoso voglio portarti a letto dopo neanche una settimana che ci conosciamo. Voglio ringraziare il ragazzo troppo alto che mi ha fatto passare la più bella serata della mia vita e voglio compagnia. E’ chiedere troppo?»
«No, non lo è – mi tolgo la giacca, le scarpe e mi corico accanto ad Anita – ma sappi che se provi anche solo ad avvicinarti perderò tutta la stima che ho di te»
Anita ride piano, prima di tirarmi un pugno e di girarsi verso di me. I suoi occhi castani si riflettono nei miei, poi lentamente li chiude e il suo respiro diventa più lento.


 


Miao!
Eccomi di nuovo qui, sebbene un po' in ritardo. Ma l'importante è esserci, no?
Vi chiedo subito scusa poiché non ho riletto il capitolo e quindi magari troverete qualche errore. Spero che questo capitolo vi piaccia, anche perché ho provato a spiegarvi un po' di più la vita che conduce Dean che, come avevo precedentemente detto, è un cantante solista.
Anita per quanto mi riguarda è un personaggio molto semplice, sia nei modi sia nel resto. 
Il finale è un po' aperto, non è successo nulla tra i protagonisti ma, chi lo sa, potrebbe? Largo all'immaginazione!
Comunque ho iniziato scuola e quindi credo che gli aggiornamenti non saranno regolari ahah
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un beso,
Ale.

 

   
 
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