Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: denny81    18/09/2014    6 recensioni
salve oso proporre una mia seconda fic sul nostro amato capitano e, sulla sua compagna ideale a mio avviso , raflesia. la storia si svolge due anni dopo la partenza di harlock dalla terra.e, larrivo di una donna misteriosa scombussolera gli equilibri creati.spero che vi piacera tengo a precisare che , i personaggi appartengono all amato maestro matsumoto e, che se ho copiato qualcosa da altre fic , l' ho fatto in assoluta buonafede e, vi invito a segnalarmelo grazie denny 81
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
Erano passati circa due anni dalla guerra contro le Mazoniane. La Terra ed i suoi abitanti stavano lentamente rinascendo a nuova vita.
Il pianeta era stato devastato dall’ultimo attacco delle Mazoniane, sortite dalle svariate basi segrete sparse per tutto il globo, essendo state richiamate dal maestoso pennant, tempo addietro spedito sulla Terra.
Gravi lutti colpirono l’umanità dato che almeno un quarto della popolazione non era, purtroppo, sopravvissuta all' attacco. Gli edifici furono quasi interamente rasi al suolo, facendo regredire il pianeta in una sorta di nuovo Medioevo. Purtroppo i campi furono lasciati incolti se non già distrutti dalla battaglia, cosa che provocò una grave carestia che ebbe come risultato quello di decimare ulteriormente la popolazione. Bambini malnutriti, sporchi e ricoperti di stracci, vagavano per la città in cerca di cibo nei rifiuti ed in mezzo alle macerie. Come al solito accade in queste disastrose situazioni, non mancarono atti di sciacallaggio, furti, omicidi, violenze e soprusi di ogni genere. Il mercato nero portava alle stelle il prezzo di una pagnotta di pane. In tutto questo caos la classe politica era completamente assente, nascosta nei preziosi bunkers dotati di ogni genere di comfort senza curarsi minimamente di cosa accadesse al di fuori, nella vita reale. Come la Storia insegna, dopo il Medioevo giunge il Rinascimento: cosa che avvenne ancora una volta. 
Grazie al nobile esempio di coraggio dimostrato da Harlock e dalla sua ciurma, i Terrestri si risolsero, alla fine, a scacciare la corrotta classe politica che fino ad allora li aveva governati con incompetenza e per il puro gusto di sfruttarli, illudendoli con false promesse, peraltro sino ad allora mai mantenute.  
Harlock se ne era poi ripartito a bordo della sua Arcadia, scacciato da quella stessa classe politica che ora non esisteva più. 
La sua ciurma, che egli aveva lasciato sul pianeta per rifarsi una vita, era stata accolta come la salvatrice del genere umano ed accolta da tutti come creatrice di una nuova era di pace e fratellanza. Con forza e coraggio contribuirono a ricostruire una società civile riuscendo pian piano a spazzare via la feccia che infestava il pianeta. Lentamente ma, inesorabilmente, il pianeta stava entrando in una nuova era di splendore dove tutti erano uguali.
Maji e Yattaran misero al servizio dell’umanità le loro conoscenze scientifiche: aiutarono a ricostruire i palazzi distrutti dalla guerra e crearono un laboratorio di ricerca per migliorare le condizioni di vita della popolazione terrestre, oltre a diversi macchinari per ottimizzare le risorse del pianeta e per migliorare le difese dello stesso, in caso di improvvisi attacchi alieni.
La cara vecchia Masu, per i primi tempi,  continuò a cucinare per la sua amata ciurma come un’affettuosa nonnina e, visto lo scarseggiare di generi alimentari, molte persone, oltre agli ex pirati, assaggiarono volentieri i suoi … “manicaretti”. Non di rado il dottor Zero dovette però  ricorrere alla lavanda gastrica per curare i malcapitati che avevano avuto l’ardire di “gustare” i suoi pranzetti. Quando i generi alimentari ricominciarono ad essere un po’ più abbondanti, Masu si ritirò in un ridente paesino sito sulle montagne: un paesino un tempo noto con il nome di Tortorici in quella che una volta era stata la regione italiana della Sicilia. Aiutata dai suoi ex compagni, la cara vecchietta costruì un orfanotrofio di cui divenne la direttrice.  Per lei curare quei  bambini era un po’ come prendersi cura di Mayu, la tenera figlioccia del suo capitano. Il capitano, già… Masu pensava spesso a quel ragazzo, da lei amato quasi come un nipote.
“Chissà come si sarà deperito senza i miei tagliolini al ragù di condor ed i miei filetti di merluzzo con salsa alle ortiche selvatiche… Quella ciuccia-alcool di Meeme non gli cucinerà, niente poverino...” 

Il Dottor Zero fece subito fronte all'emergenza post bellica, curando migliaia di feriti in tende da campo adibite ad ospedali militari. A causa della carenza di medicine perse, purtroppo, molti pazienti. Finito lo stato di emergenza, il buon dottore rifiutò i titoli e le onorificenze che gli vennero offerti e diventò un medico itinerante, in modo da mettere la sua esperienza al servizio dei più poveri. Egli continuò pure con l’attività di ricerca scientifica per debellare le malattie infettive che, fatalmente, avevano fatto la loro ricomparsa dopo la guerra.


Ricominciarono una nuova vita anche Tadashi Daiba e Yuki Kei.
I due giovani pirati, dopo la partenza del loro amato capitano, costruirono un centro di ricerca spaziale per monitorare lo spazio, onde prevenire un eventuale nuovo attacco da parte di popoli alieni. Era necessario evitare che, in futuro, si ripresentassero le stesse situazioni di pericolo venutesi a creare per colpa delle Mazoniane.
Durante la costruzione del centro, Tadashi e Yuki lavoravano a stretto contatto in tutti i passi della costruzione. Yuki i primi tempi prese male la partenza di Harlock, visti i sentimenti che provava per lui e che mai gli aveva confessato ma, con il passare del tempo, le sue ferite del cuore si cominciarono a rimarginare. Di ciò il merito era di Tadashi.
Il ragazzo, con la sua allegria, il suo calore e la sua dolcezza, finì con il lenire le sofferenze di Yuki. Tadashi la conquistò definitivamente quando ebbe modo di salvarle la vita. Durante la supervisione dei lavori di costruzione del centro, Yuki rischiò di venir travolta da una trave che si era staccata dal soffitto. Fortuna volle che Tadashi se ne fosse accorto in tempo: infatti, con uno scatto fulmineo, egli riuscì a spingerla lontano, salvandola. Nell’incidente rimase, purtroppo, ferito a una gamba, rimanendo, da allora, leggermente claudicante. Da quel giorno, Yuki cominciò a guardare Tadashi con occhi ben diversi: col pensiero, riandò a tutte le volte in cui il ragazzo le era rimasto accanto sull’Arcadia, sempre gentile e solerte. Finalmente il suo cuore si infiammò d’amore per lui. Ora, però, Yuki aveva un ultimo problema da affrontare e da risolvere, con dolce fermezza: ovvero, l’estrema timidezza di lui. Durante la lunga convalescenza di Tadashi, la ragazza fece di tutto per farlo “capitolare”: indossando mises sensuali, in modo da mettere in evidenza il suo bellissimo corpo, ed assumendo pose dolci ed accoglienti, atte a far sciogliere perfino un iceberg.
Un giorno, la ragazza, stanca della timidezza di lui, prese l’iniziativa e, durante uno dei rari momenti di pausa dalle operazioni di monitoraggio, lo baciò con passione, dichiarandogli i suoi veri sentimenti. 
Va da sé che Tadashi ricambiava da sempre l’amore di Yuki: così, la sera stessa, i due fecero l’amore, in modo dolcissimo ed appagante. Dopo poco tempo, i due ragazzi si sposarono alla presenza dei componenti dell’ex equipaggio dell’Arcadia.
Durante il ricevimento, Masu piangeva a dirotto: “Benedetti ragazzi, era ora che vi decideste! Io lo sapevo che eravate  fatti l’una per l’ altro…”
Erano tutti così felici di stringersi agli sposi; al tempo stesso, erano tutti così mesti per l’assenza del loro amatissimo Capitano. Il grande assente, che avrebbe ben dovuto festeggiare e gioire insieme a loro…
 
°°°°°°
Da quando il centro di ricerca era stato completato, Tadashi passava molto tempo davanti ai monitor.
Un giorno, mentre era seduto alla sua solita postazione gustandosi una tazza di cioccolata calda, arrivò Yuki alle sue spalle e lo abbracciò, distogliendolo dai suoi cupi pensieri.
Yuki gli chiese, apprensiva: “Da quando il centro è stato completato sei sempre davanti a quel monitor; lui ti manca, non è vero?”
Tadashi si alzò per abbracciare la giovane moglie: “Certo che mi manca, come manca a te ed  anche agli altri. Egli è stato un padre per tutti noi e per te è stato qualcosa di ancora più speciale: o sbaglio?” 
Yuki arrossì vistosamente; poi, con fare sbarazzino, prese la tazza di cioccolata e ne bevve un sorso, lasciando che qualche goccia del dolce nettare le restasse sulle labbra: si avvicinò al marito con fare civettuolo e lo baciò con tenerezza.
Tadashi restò un po’ basito, all’inizio: però ricambiò il bacio a sua volta, comprendendo che la sua donna volesse rassicurarlo, ancora una volta, sui suoi sentimenti per lui.
Tadashi si staccò quasi a malincuore dalle braccia di Yuki e tornò  a scrutare il monitor dicendo: “Tutti i santi giorni scruto questo benedetto monitor con la speranza, un giorno, di vederlo apparire con la sua astronave… Viviamo in pace, non siamo più dei fuorilegge, abbiamo cacciato quei politici corrotti e la nostra amata Terra sta rinascendo. Ma allora, perché Harlock non torna ? Perché ? Forse non ci vuole più bene? Ci odia? Insomma, perché ?”
Yuki  si avvicinò al marito dandogli un dolce bacio sulla guancia poi gli disse :”Non ho idea del perché ancora non sia voluto tornare qui da noi. So solo che Harlock è fatto a modo suo e che un giorno, forse, ritornerà e  che ciò sarà motivo di una gran festa, per tutti noi .Tornerà  ne sono sicura: se non per noi, per lei lo farà”
“Di chi parli, amore?” le chiese Tadashi, incuriosito.
Yuki sorrise, maliziosa: “Lo sai, bene, scioccone… ed ora baciami…” e pose le sue labbra, ancora dolci di cioccolata, sulle sue. 
°°°°°°
Intanto, nello spazio, una navicella volava a tutta velocità quando, all' improvviso venne attaccata da un gruppo di caccia spaziali di un popolo alieno. Il suo pilota imprecò: “Dannazione! non pensavo che mi trovassero così presto, devo seminarli a tutti i costi!” 
Cercò di evitare in tutti i modi i raggi laser del nemico. La navetta tremava: gli scudi protettivi sotto i colpi dei laser non avrebbero retto ancora per molto. All'’improvviso, una fascia di asteroidi si stagliò davanti al pilota che disse, tra sé e sé: “Bene, bene: vediamo come se la cavano, là in mezzo!” Con mirabolanti manovre, il pilota riuscì ad abbattere tutti i caccia. La cosa però gli costò cara, poiché per farlo non si avvide in tempo di un asteroide che lo investì in pieno. Fortunatamente gli scudi attutirono l’impatto ma la navetta ne uscì comunque danneggiata ed il pilota rimase ferito. Con le ultime forze disponibili riuscì ad azionare il sistema di pilotaggio automatico e mormorò, prima di svenire: “Non posso morire proprio ora… ho una missione da compiere…” 

*Note dell’ autore * 

 Innanzitutto: mi scuso con chi ha letto precedentemente la storia.
Avendo rotto il pc ho pubblicato male. Scusatemi non ci si capiva molto. 
Nel rispetto del lettore: ho riscritto il prologo molto piu dettagliatamente e, senza errori di punteggiatura e, di ortografia ma, essendo alle prime armi ho sbagliato e, me ne pento  , non accadra più.
Passando ai ringraziamenti: ringrazio per prima innominetuo che, mi ha incoraggiato fin dall’ inizio della mia avventura da scrittore che, ha creduto in me, e continua ad aiutarmi in questo meraviglioso fandom.
Ringrazio inoltre :la mia cara amica josè che, mi ha spinto a scrivere questa storia e, mi sta supportando passo passo con i suoi preziosi consigli.       Le sue storie sono state, preziosa fonte di ispirazione.
Ringrazio anche danish che ,con le sue fic comiche mi da la forza di scrivere quando sono giù di morale .
Infine: ringrazio il fandom, dove ho trovato persone meravigliose che danno preziosi consigli e ,critiche costruttive che mi spingono a migliorare.
GRAZIE DI CUORE DENNY 81

 
  
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