Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: Sugar deiji    26/09/2014    2 recensioni
Ah. Il lieto fine. Sempre bellissimo, strappalacrime, oh mio Zeus quanto è dolce. Ma... parliamone, davvero una scultura di ghiaccio si può sciogliere grazie all'amore? Elsa non ne è convinta (e nemmeno io), qualcosa deve averla aiutata, qualcosa di potente, forse addirittura quanto lei. Ma ammettere di non essere stata l'unica causa dello scongelamento della sorella significherebbe perdere l'autostima, tanto sudata dalla regina, solo grazie alla quale lei riesce a domare il potere che ha tra le mani. Elsa dovrà scegliere tra il desiderio di conoscenza e la sicurezza dell'ignoranza. Volete sapere cosa sceglierà?
Beh, allora cacciatevi la mia prima fanfiction.
Spero solo che vi piaccia!
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Volano nell’aria i candidi fiocchi che la regina ha creato per allietare la serata. E’ un’occasione speciale, una grande festa a cui tutto il regno è stato invitato, per partecipare alla gioia delle sorelle che festeggiano il prossimo ingresso di qualcuno all’interno della famiglia. No, non si parla di Kristoff: i due hanno infatti deciso di sposarsi fra un anno circa, e il loro annuncio, risalente a un paio di mesi fa, ha riempito tutti di gioia. Quindi di chi si parla? Ancora non lo si conosce con  precisione, ma è un bellissimo maschietto di nome Frost, in onore di Elsa, senza la quale la mamma e il papà del piccolo non si sarebbero incontrati. Tutto è colorato di azzurro cielo questa sera, dalle pareti, ricoperte da un sottile strato di brina dai riflessi celesti, al soffitto, da cui pendono spirali sottili di ghiaccio, modellati dalle abili mani della regina. Tutto è immerso in un’atmosfera quasi magica, sancita da una grande scultura di ghiaccio a grandezza naturale, rappresentante i due genitori con un fagottino tra le mani, il piccolo Frost.
Anna e Kristoff, quelli reali, sono avvolti da un’aura di incontenibile gioia: i loro occhi brillano mentre, muovendosi allegramente per la sala, fanno risplendere anche i loro abiti di infiniti cristalli azzurri, confezionati per l’occasione dalla regina, mentre il piccolo, tra le braccia della mamma, sfodera un sorrisone a tutti i presenti che gli si parano davanti per ammirarlo.
E la regina? Beh, lei se ne sta tranquillamente seduta sul suo piccolo trono personale, accanto allo spazio dove i bambini possono giocare con le sue creazioni, aiutandoli da lontano a creare pupazzi di neve, igloo e piste da pattinaggio sul ghiaccio improvvisate; è una regina felice, perché il suo regno lo è, e nulla potrebbe andare meglio. Tutto sembra tranquillo quindi in quel piccolo angolo di mondo, dove la neve e la gioia regnano sovrane.
Tra giochi e danze, infine, squillano le trombe, gli invitati si dispongono in due colonne, mentre i neo genitori si preparano a percorrere il corridoio formatosi, verso il trono della regina. Sospirano i cuori, aspettando il miracolo che sta per accadere.
 
Erano passati già due mesi da quando Elsa aveva saputo che sua sorella aspettava un bambino, ed erano stati due mesi di interminabili tentativi e di sforzi inumani per la regina. Il tutto per un regalo. E che regalo. Troppo impegnativo, forse, come dono a un principino, ma doveva farlo, voleva farlo. Solo lei poteva concedere un favore simile, e per farlo al meglio, doveva esercitarsi, per non provocare un altro disastro. L’obbiettivo? Trasmettere un po’ del suo potere al piccolo. Si esercitava con i ragni, di cui le domestiche la rifornivano sempre, tanto il castello era grande: immaginava che, se l’esperimento fosse riuscito, il ragno, invece di tessere i normali fili, avrebbe costruito ragnatele di ghiaccio. Ma non era semplice. Tentava di pensare alla cosa più bella possibile, accumulando potere di conseguenza, per poi riversarlo sull’aracnide, che però rimaneva prontamente congelato, tra il rammarico di Elsa.
Ci provava da molto, troppo tempo, finché un giorno accadde qualcosa.
Era il ventesimo ragno che stecchiva quel giorno, e non aveva più la forza per continuare. Pensò che forse il suo potere non era abbastanza potente per questo, che si sopravvalutava con una tale ambizione. Ma come poteva essere il suo potere debole se aveva congelato in poche ore un intero regno, provocando una neve perenne, e costruendo un palazzo interamente fatto di ghiaccio? No, non era il suo potere ad essere troppo debole. Era lei. Sempre a deprimersi per ogni insuccesso, non aveva mai la forza di reagire, se non rifugiandosi nel torpore della sua solitudine, per nascondere agli altri la propria incapacità. E i suoi successi? Solo fortunate coincidenze, che non contavano niente di fronte ai disastri che aveva combinato. Davvero pensava di voler trasmettere a un bimbo innocente un simile peso, da portare per tutta la vita? Avrebbe significato regalargli un’infanzia orribile, piena di paura e di insicurezza, e una giovinezza ancora peggiore. Perché lo stava facendo allora? Ah, già.
Aveva pensato alle meraviglie che aveva costruito quando era riuscita a dominare il suo potere, alla gratitudine di Anna dopo essere stata salvata, alla gioia dei bambini quando giocavano con la sua neve, alla gratitudine della gente quando riusciva a scacciare una tempesta di neve o di grandine che avrebbe devastato raccolti e abitazioni. No, non erano coincidenze, erano fenomeni scaturiti da un dono favoloso. Avrebbe insegnato lei al piccolo a controllare il suo potere, sarebbe stata una zia comprensiva e dolce, che gli avrebbe insegnato ad amare il suo dono, e a metterlo a servizio della sua gente. Gli avrebbe regalato l’infanzia che lei non aveva mai potuto avere, e in seguito una vita splendida. Sì, ci sarebbe riuscita!
Buttò fuori quell’ultimo pensiero carico di fiducia e di coraggio sotto forma di un soffio di neve blu, che si poggiò sull’ultimo ragno ancora vivo che si irrigidì improvvisamente, per poi continuare la sua tela, ora splendente di ghiaccio.
 
E ora finalmente era venuto il momento: aveva provato molte altre volte con lo stesso, soddisfacente risultato, prima di affrontare il momento solenne. Il piccolo in fasce si avvicinava sempre di più, nelle braccia dei genitori, che, fiduciosi nella regina, avevano le lacrime agli occhi dalla commozione. Giunsero al trono e poggiarono il figlioletto nella culla che vi era posta davanti, poi indietreggiarono, in trepidante attesa. Elsa fece un respiro profondo, chiuse gli occhi e pensò al meraviglioso futuro che avrebbe regalato al piccolo. Poi soffiò sul di lui, e i fiocchi di neve blu si posarono sul suo cuore. Ce l’aveva fatta. Ma mentre pensava questo, vide apparire sul petto del bambino due luci, una rossa e una azzurra. Queste vennero a contatto tra di loro e per un attimo sembrò che stessero combattendo, prima che quella rossastra scomparisse e rimanesse solo quella azzurra, che scomparve anch’essa dopo poco. Elsa non riusciva credere ai suoi occhi e, terrorizzata, prese in braccio il bambino e gli alzò la magliettina, pensando che fosse rimasto ferito o congelato. Ma il piccolo dormiva beatamente, mentre sul pettorale destro si era formata una graziosa voglia a forma di fiocco di neve. Anna e Kristoff, allarmati, corsero accanto alla regina per vedere il piccolo. Elsa, nonostante fosse anch’essa spaventata, li tranquillizzò, dicendo che il bimbo stava bene. Quasi a conferma di questo il piccolo si svegliò e, agitando le manine verso i genitori, creò dei piccoli fiocchi di neve. I genitori allora abbracciarono il piccolo e, piangendo, Anna annuciò:
“Regno di Arendelle, ti presentiamo Frost, il principe delle nevi!!!”
La folla esplose in un urlo di gioia, mentre tutti si avvicinavano per congratularsi con genitori e zia, la quale, però, non avrebbe mai dimenticato la lotta fra le luci, a cui avrebbe trovato risposta solo anni dopo, grazie al nipote stesso.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Sugar deiji