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Autore: Kitsune 93    01/10/2014    5 recensioni
Kykio cerca di convincere Inuyasha a uccidere Kagome, quest'ultima ascolta la conversazione e torna nella sua epoca.
Ce la farà a dimenticare il suo grande amore? Magari grazie a Hojo?
Se vi ho incuriosito leggete questa storia e ditemi cosa ne pensate!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Kagome si svegliò. Un fascio di luce le colpiva il volto. 
In un momento le immagini della notte precedente cominciarono a riemergere nella sua mente, facendola arrossire.
«Ciao» mugugnò Inuyasha sentendola muovere.
«Ciao» sussurrò lei abbracciandosi al suo petto.
«Come stai?» chiese poi più preoccupato, l'idea di averle fatto male o di sapere che si era pentita di quello che avevano fatto lo spaventava.
«Benissimo, tu?»
«Che domande mi fai, certo che sto bene!» disse lui, poi aggiunse «Cosa pensi di fare adesso?»
«In che senso?»
«Tornerai a casa?» 
«Sì, tornerò a casa..» fece una piccola pausa. Il mezzodemone abbassò le orecchie amareggiato "Ha i sensi di colpa per aver tradito quel ragazzino ed è ancora arrabbiata con me! Mi lascerà e io rimarrò solo, di nuovo".
«Ma solo per salutare la mia famiglia e lasciare Hojo!» aggiunse lei rivolgendogli un sorriso.
Non poteva credere alle sue orecchie. Era davvero disposta a lasciare tutto per lui?
«Davvero?» chiese un po' titubante
«Davvero!»
Lui si alzò di scatto e l'abbracciò forte, era talmente felice che aveva paura che il cuore potesse esplodergli da un momento all'altro.
«Inuyasha..ma stai piangendo?» esclamò Kagome sentendosi il collo bagnato.
«Non dire sciocchezze» singhiozzò lui tenendo la testa fissa sulla sua spalla.

«Bene, siamo arrivati! Sei sicura che non vuoi che ti accompagni? Mi sentirei più tranquillo!»
«Sì, sono sicura! Hojo non è una cattiva persona, anzi! Non succederà niente, non ti preoccupare» gli sorrise rassicurante e lui annuì rassegnato.
«Quanto starai via?»
«Qualche giorno penso, il tempo di salutare tutti» 
«Beh, non metterci troppo, mi manchi già!» scherzò lui abbracciandola forte. Non aveva una bella sensazione, ma non disse nulla, voleva che salutasse la sua famiglia. 
«Promesso!» lei si alzò in punta di piedi e lo baciò, poi si buttò dentro il pozzo.

«Mamma, Sota, nonno! Sono tornata! Venite in soggiorno che devo dirvi una cosa!»
Dopo aver raccontato per filo e per segno quello che era successo, tralasciando la parte con Inuyasha, sua madre disse «Kagome, lo sai che per noi va bene. Certo, ci mancherai tanto, ma sappiamo che il tuo posto non è questo. A noi basta che tu sia felice»
«Grazie» sospirò Kagome abbracciando la sua famiglia.

«Ciao Kagome! Come stai?» esclamò Hojo abbracciandola forte.
«Bene grazie!» poi si fece coraggio e aggiunse« Hojo,devo dirti una cosa..» 
«Che cosa?» chiese lui un po' preoccupato.
«Ecco, ti ricordi il ragazzo per cui stavo male? Si è rifatto vivo e io mi sono resa conto di non aver mai smesso di amarlo» disse d'un fiato «Mi dispiace Hojo» le faceva davvero male ferirlo, ma non poteva continuare a mentire. Non era giusto nei suoi confronti.
«Non ti preoccupare..» sussurrò lui «Lo sapevo che non avrei mai preso il suo posto nel tuo cuore, alla fine non è solo colpa tua, ma anche mia. Tu mi hai detto fin dall'inizio che non sapevi se i tuoi sentimenti nei miei confronti sarebbero mai cambiati e io.. io mi sono sempre illuso»
«Hojo» cominciò lei, ma lui la interruppe
«No Kagome! Adesso scusami, ma devo proprio andare a casa, ci vediamo a scuola. Ciao!» disse e senza dare il tempo alla ragazza di rispondere corse via.
«Mi dispiace tanto Hojo» mormorò lei tornando a casa.

«Bene! Vado allora!» disse Kagome davanti al pozzo.
Si girò per guardare ancora una volta la sua splendida famiglia. Le sarebbero mancati tanto, sicuramente, ma non poteva vivere senza Inuyasha. Ci aveva già provato. 
«Ciao Kagome, stai attenta mi raccomando» la salutò sua madre abbracciandola forte.
Kagome annuì, si girò verso il pozzo e saltò.

«Ma cosa..?» esclamò lei guardandosi intorno, si trovava ancora nel tempio e vedeva le faccie della sua famiglia che spuntavano dal pozzo fissarla preoccupati.
«No! Non dirmi che si è chiuso!!! Proprio adesso?» cominciò a battere i pugni contro il pavimento di pietra del pozzo ferendosi le mani. 
«Ho promesso a Inuyasha che sarei tornata presto!» 
Uscì di nuovo dal pozzo e si rituffò dentro. Niente.
«Kagome» la madre la bloccò dopo il quinto tentativo «Prova domani, forse è solo una situazione temporanea! Vedrai che domani sarà tutto come prima!»
Kagome annuì e con le lacrime agli occhi se ne andò in camera sua, perché il destino le stava facendo questo?

Un mese dopo il pozzo era ancora chiuso. Ogni giorno Kagome ci si tuffava dentro sperando di vedere il viso di Inuyasha, ma ogni volta rimaneva delusa.
Un giorno però si svegliò con un forte senso di nausea. A sentire l'odore della colazione dovette correre in bagno a vomitare.
«Kagome tutto ok?» chiese sua mamma preoccupata.
«Si mamma, ho solo un po' di malessere» la rassicurò «Vado a scuola! A dopo!»
Dopo qualche giorno in cui la situazione non migliorava, la madre la costrinse ad andare dal medico per farsi visitare.

«Che cosa sono io?» chiese Kagome allarmata, il primo pensiero che fece fu "Come lo dico alla mamma?"
«Lei è incinta! Di circa tre settimane»
Una strana felicità le pervase il corpo, non poteva più vederlo, ma ci sarebbe sempre stato qualcosa che li avrebbe tenuti legati e questo la rassicurava.
«Come??» chiese sua mamma quando le raccontò la diagnosi del medico « e come sarebbe successo??»
«Eh mamma, come vuoi che sia successo??» le rispose imbarazzata Kagome
«Di chi è?»
«Inuyasha»
«Sei felice?»
«Adesso lo sono un po' di più» ammise lei. 
Sua madre la abbracciò «Vedrai, tutto si sistemerà»
«Lo spero» disse Kagome singhiozzando.

Il giorno del parto arrivò e il pozzo continuava a starsene chiuso. 
«E'una bellissima femminuccia!» esclamò il medico tenendola tra le mani.
«Ma queste...» continuò poi pieno di sorpresa osservando ancora più attentamente la bambina.
«Me la faccia vedere» esclamò Kagome.
Il dottore gliela porse e quello che vide la fece piangere di gioia. 
«E' bellissima..» sussurrò poi, contemplando il frutto del loro amore.
«Peccato che lui non sia qui per vederla» sospirò la madre «Sarebbe anche molto orgoglioso di te. Come vuoi chiamarla?»
«Mmm..non ci ho ancora pensato, ma credo che la chiamerò Sakura»
«E' un nome bellissimo, come questa bambina»

Gli anni passarono e la piccola Sakura era sempre più simile a Inuyasha.
Ogni giorno Kagome si recava al pozzo con la figlia per vedere se si era aperto, avevano preso l'abitudine di lasciarci cadere dentro un fiore di ciliegio, ma ogni volta che vedeva il fiore rimanere sul pavimento del pozzo rincasava delusa.

«Buon compleanno amore» gridò Kagome portando in tavola una splendida torta di compleanno.
Erano già passati tre anni da quando Sakura era nata, ed erano volati.
Le sembrava ieri di averla portata a casa dall'ospedale in fasce e adesso stavano festeggiando i suoi tre anni di vita.
"Quattro anni che non vedo Inuyasha" sospirò rattristandosi.
«Cosa c'è mamma?» chiese la piccola, nonostante fosse così piccola era in grado di farsi capire perfettamente. 
«Niente amore, stavo pensando al tuo papà, oggi andiamo a portargli un fiorellino? Ti va?»
«Sìì» esclamò la bambina battendo le mani felice.

Dopo la festa madre e figlia si recarono al solito appuntamento con il pozzo. Ogni volta che si avvicinavano il suo cuore cominciava a battere un po' più veloce del normale, ma questa volta era diverso.
Sembrava volesse uscirle dal petto, ma perché?
Aprendo la porta capì subito il motivo. Una brezza leggera le accarezzava il volto. Sempre con la bambina in braccio corse a sporsi nel pozzo e quello che vide la fece piangere dalla gioia. Il pozzo si era aperto.
Dall'altra parte vedeva il cielo, poteva finalmente vederlo, fargli conoscere la loro bambina. Sarebbero stati una famiglia.
Stava per scavalcare quando la voce della bambina la riportò alla realtà «Mamma, coa stai facendo?».
Non poteva andarsene così, senza salutare la sua famiglia, non poteva negare a Sakura la possibilità di dire addio alla nonna e a suo zio.
Sua madre in quel momento si affacciò alla porta, si avvicinò anche a lei al pozzo e vide che cosa aveva fatto tardare la figlia. Con un sorriso esclamò «Amore vai, saluto io il nonno e Sota per voi!»
«Davvero mamma?» gli occhi di Kagome si stavano riempiendo di lacrime
Sua madre annuì accarezzando una guancia di Sakura.
«Grazie mamma!» si girò verso il pozzo «Sei pronta amore?» chiese rivolta a Sakura, la bimba annuì dubbiosa e Kagome rise "Quando sarai più grande forse non te ne ricorderai nemmeno".
Trasse un lungo respiro e saltò.


«Miroku! Non puoi tenere a bada queste piccole pesti?» urlò Inuyasha irritato mentre le figlie del monaco lo stavano usando come giocattolo.
«Ma se si stanno divertendo così tanto!»
Improvvisamente un odore nuovo si sparse nell'aria. 
«Che cosa c'è?» gli chiese il monaco vedendo il suo amico teso.
«Sento un odore strano provenire dalla zona del pozzo, vado a vedere! Shippo, gioca con le bambine!»
Senza aspettare la risposta del piccolo demone volpe, Inuyasha cominciò a correre. Ogni giorno per tutti quegli anni si ere appostato su un albero aspettando il ritorno di Kagome. Aveva paura che lei fosse rimasta con l'altro ragazzo e che lo avesse dimenticato. Però gli aveva promesso che sarebbe tornata e lei era solita mantenere le promesse.
Quello che vide vicino al pozzo lo paralizzò. Kagome gli stava dando le spalle, era accucciata.
«Kagome..» mormorò lui. La ragazza lo sentì e si girò di scatto verso di lui alzandosi.
«Inuyasha» esclamò lei, la voce le tremava dall'emozione. Lui non riuscì ad aspettare oltre e corse a abbracciarla. 
«Scusami!» cominciò «Sarei tornata subito, ma il pozzo si è richiuso! Ogni giorno ho tentato di attraversarlo per tornare da te! Si è aperto solo oggi!»
«Shhh tranquilla, non è colpa tua. Mi sei mancata tanto»
«Anche tu!»
Rimasero abbracciati fino quando una vocina non riportò Kagome alla realtà.
«Mamma?»
Solo allora Inuyasha si accorse della bambina che se ne stava seduta con la schiena appoggiata al pozzo osservando la scena. Guardandola rimase senza fiato, la piccola aveva gli occhi dorati come i suoi e lunghi capelli corvini come Kagome.
«Ma quelle sono..» cominciò guardandola meglio.
«Sì Inuyasha, sono orecchie» annuì lei sorridendogli.
«Questo vuol dire che lei è..» non riusciva a dirlo
«Amore vieni qui» disse lei rivolta alla bambina «Vieni a conoscere il tuo papà» a quelle parole si emoziò. Il suo desiderio si era finalmente esaudito. Sakura sarebbe cresciuta con un padre.
La bambina si avvicinò un po' impaurita, ma il sorriso che sua madre le rivolse la calmò, infondendole coraggio. 
Inuyasha se ne stava fermo immobile, non sapeva cosa fare, cosa dire. Aveva paura che muovendosi avrebbe fatto svanire tutto, si sarebbe di nuovo trovato solo.
Vide Kagome sollevare la bambina e mettergliela in braccio. Non appena la piccola gli pizzicò l'orecchio provocandogli dolore si rese conto che era tutto vero. 
«Ahi» esclamò lui ridendo e stringendola a sè più forte, ma sembre con delicatezza, aveva un odore buonissimo, forse addirittura più buono di quello di Kagome.
«Tu hai le oecchie come le mie» disse lei stringendogliele di nuovo 
«Già!» le sorrise «Non mi hai detto come si chiama» disse poi rivolto a Kagome che li stava fissando commossa.
«Si chiama Sakura» disse lei «Ti piace?» chiese poi timidamente.
«Si, mi piace molto»
Kagome gli si avvicinò e lui l'abbracciò, per la prima volta nella sua vita si sentiva completo, si sentiva a casa. Non sarebbe più stato solo.
Le avrebbe protette con tutto se stesso. Avrebbe protetto la sua famiglia per sempre.














Ciao a tutti! Questo è l'ultimo capitolo della mia primissima fanfiction, spero vi sia piaciuta! E un grazie di cuore a chi è arrivato fino a qui! Un bacio! :)
  
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