Teatro e Musical > Cats
Segui la storia  |       
Autore: Dany Art 99    06/10/2014    1 recensioni
Macavity non aveva ancora finito con i Jellicle... era stato ad un passo dal compimento del suo piano ma era tutto crollato quando lo avevano scoperto.
Quando lei lo aveva scoperto.
Quella piccola insulsa gatta, la compagna di quella sottospecie di odioso Protettore.
Demetra... avrebbe avuto la sua vendetta e sarebbe stata una delle più dolci e crudeli.
Doveva solo aspettare...
Dal testo:
*… non poteva essere lui. Non di nuovo.
Come uno schiaffo mi ritornò in mente la passata notte Jellicle, quando Demetra saltava addosso al gatto rosso e lo smascherava e lui la prendeva e la sbatteva a terra.
L'avevo quasi persa quella notte... quella notte in cui si avrebbe dovuto solo festeggiare.
Da quella notte tutto era cambiato; l'avevo sempre ammirata ed osservata e col tempo mi ero innamorato di lei, sentendo ogni sensazione amplificata in sua vicinanza, ogni battito accelerato; tutta la mia sicurezza da protettore crollava ogni volta che mi sfiorava.
E da quella notte avevo il suo cuore e il suo amore... e adesso che avevo quasi raggiunto il Dolce Aldilà non potevo permettere a quel pazzo nemmeno di pensare d sfiorarla per farle del male.*
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccoci con il secondo capitolo di *Dopo la luna. Ringrazio tantissimo per il commento di Jamina! 
Vi lascio alla lettura!
[Revisionato]

 
POV DEMETRA
 
La testa mi stava scoppiando e lo stomaco.. bah, lo stomaco era completamente in subbuglio. Mi veniva da vomitare nel momento stesso in cui la testa smetteva di girare e nel momento in cui terminava la nausea iniziava la testa.
Dov'ero? Che era successo?
Cercai di scoprilo tastando con la zampa... mi faceva male il muso ma in particolare, oltre alla testa, gli occhi mi bruciavano come se gli avessi tenuti aperti troppo tempo. Non riuscivo a capire dove fossi unicamente con la zampa.. dovevo guardarmi intorno.
Mi costrinsi ad aprire gi occhi e mi guardai intorno, la luce era soffusa quindi riuscivo a tenerli aperti senza troppo dolore.
Ero in una tana, una tana della discarica, la conoscevo benissimo... il cestino con i cuscini dov'ero distesa, le varie lattine usate per appoggiare i vari fili di lana per cucire o le varie bacchette che usava per comandare gli scarafaggi.
Ero nella tana di Jennytuttapois. Sorrisi leggermente, per quanto il dolore al muso me lo permettesse, nel ricordare quante ore ci avevo passato da cucciola..
E  l'oggetto dei miei pensieri si materializzò in tutti i suoi pois quasi l'avessi evocata con la mente. Jenny mi si avvicinò preoccupata e mi fece rimettere distesa nella cesta, -Demetra.. cara, stai bene?- mi chiese con sguardo materno.
Riprovai ad alzarmi e questa volta Jenny, seppur con un sospiro, mi aiutò facendomi appoggiare la schiena al lato della cesta, -non lo so Jenny...-sussurrai, non mi sentivo ancora pronta a dirlo così ma sapevo che quella gatta sapeva leggermi dentro solo guardandomi negli occhi.
-Demetra... sei svenuta nel bel mezzo della piazza fra le braccia di Munkustrap e non credere che non abbia visto la paura nel tuo sguardo, conosco quella paura fin troppo bene.. non è per te ma per qualcosa a cui tieni e poi ...ho notato che hai un leggero gonfiore sulla pancia...-  mi disse fissandomi intensamente negli occhi.
-Io credo... credo di... – non riuscii a terminare la frase e scoppia a piangere a dirotto lasciandomi andare ancora alla frustazione ed alla paura.
Sentii le zampe di Jenny avvolgermi e il suo petto coprirmi il volto mentre con movimenti circolari e rilassanti mi accarezzava la schiena cercando di calmarmi.
Si staccò leggermente da me e mi guardò con quello sguardo da mamma, quella madre con non avevo mai avuto. Mi asciugò le lacrime che ancora mi bagnavano le guance con la zampa e mi sussurrò sorridendo -ragazza mia, ti ho vista crescere in questa discarica e ti ritengo praticamente mia figlia... se ti serve qualcosa io e le altre ci saremo sempre... ok?- mi disse con le mani appoggiate sulle mie spalle.
Gli strofinai la testa sulla spalla come segno di riconoscimento e mi decisi a dirlo, -Jenny.. io sto spettando dei cuccioli e credo.. credo che non manchi molto.. insomma li sento..- dissi d'un fiato. Ecco lo avevo detto a qualcuno. Lo avevo fatto.
Vidi Jenny sbiancare d'un tratto, poi sorridere e cominciare a saltare intonando qualche passo di tip-tap per la felicità.
-Per il dolce aldilà! Demetra sarai mamma! Lo sapevo!- urlò sorridendo da orecchia ad orecchia; mi abbracciò di nuovo questa volta molto più energicamente e io restituii la stretta lasciandomi andare ad una risata liberatoria.
-il problema è che.. che io non so come fare... né come comportarmi, né come parlarne.. insomma.. ho paura Jenny- dissi cominciando a  farfugliare ed a mangiarmi le parole con lo sguardo basso.
Lei mi alzò il muso accarezzandomi una guancia e mi disse -di questo non ti devi preoccupare... ci sono io per questo. Per prima cosa, Munkustrap lo sa?-.
Io la guardai e feci un debole cenno di dissenso col capo; lei mi guardò negli occhi e indicandomi come se fossi uno dei suoi topi da ammaestrare mi disse, -allora questa è la prima cosa da fare.. e cerca di non fare sforzi e di rimanere tranquilla se no vedi che ti faccio ok?-.
Io risi ed annuii passandomi leggermente la mano sul basso ventre dove il gonfiore stava aumentando sintomo che presto avrei dovuto separarmi da loro... oddio.... come avrei potuto?
Strinsi la zampa di Jenny fra le mie e dissi -grazie Jenny-.
-Se hai bisogno di qualsiasi cosa, e ripeto qualsiasi cosa, non esitare a chiedermelo... sarai una madre stupenda Demetra- mi disse sfiorandomi il muso.
Poi come se niente fosse mi spinse fuori dalla tana dicendo – ma ora tu hai un altro impegno.. quindi vai- mi disse ridendo e spingendomi leggermente.
Io uscii dalla sua tana e mi preparai a dirlo a Mukustrap.. cosa che mi rendevo conto sarebbe stata molto difficile tanto poco avvezza fossi all'emozione della paura.
Cominciai a respirare mentre passavo in rassegna la piazza alla ricerca di Munkustrap, mentre tutta la discarica si svegliava e i gatti uscivano dalla loro tana.
Mi guardai intorno e vidi Cassandra che usciva da un buco di stracci colorati con i suoi movimenti sempre aggraziati e sensuali. Mi salutò con un delicato cenno della testa; vicino a lei vidi l'inconfondibile manto bianco latte di Victoria mentre strofinava il naso sulla guancia di Plato che la guardava sognante.
Dopo ancora vidi i due gemelli: Coricopat e Tantomille che parlavano, Jemina che scendeva dalla piazzola con Pouncival al suo fianco, Magojerry e Rumpleteazer che ghignavano guardando la loro refurtiva dentro un sacco... ma di Munkustrap nessuna traccia.
Mi avvicinai ad Alonzo che stava saltando con Tumblebrutus al centro della piazzola e gli chiesi, -Alonzo? Sai dov'è Munkustrap? Lo sto cercando-.
Lui mi sorrise leggermente ed alzando un sopracciglio nero e bianco mi indicò il cumolo di copertoni neri che Old Deuteronomy usava per sedersi durante i balli Jellicle e che, quando non c'era, noi usavamo per gli annunci.
Tra i copertoni riuscii a vedere un lembo della testa di Munkustrap, mi girai verso Alonzo e gli feci un cenno di capo per ringraziarlo, lui alzò le spalle e disse -quando serve- poi ritornò a saltare col gatto marrone e bianco.
Cominciai a correre verso la collinetta, non perchè avessi fretta, ma perchè sapevo che se non mi fossi sbrigata avrei perso quel poco coraggio che avevo aquisito con Jenny.
Raggiunsi i copertoni lui mi vide e corse da me, -Demetra! Che ci fai qui? Dovresti essere a riposare- mi disse sorreggendomi con una mano sul fianco e l'altra che mi accarezzava lo zigomo.
Sorrisi per tutte quelle attenzioni e pensando che sì.. sì, Munk sarebbe stato un ottimo padre.
-Tranquillo.. io sto bene e so.. so perchè sono stata male..- dissi io cercando di non far tremare la voce né il mio sguardo nei suoi occhi color zaffiro.
-Ovvero?- mi disse avvicinandomi a lui; -io.. sì, io cioè noi...- cominciai a dire ma il suo odore dolce mi inebriò e per un momento non connettei più e cominciai a farfugliare.
Lui mi prese il mento fra due dita e mi avvicinò a lui -sai che puoi dirmi tutto, ricorda-, io gli sorrisi mentre mi si avvicinava.
Presi un respiro profondo e dissi -noi diventeremo ge...- cominciai ma una voce grattuale e roca mi interruppe.
-Bene, bene, bene tuto il miserabile clan dei Jellicle riunito per me.. quale onore- disse Macavity. La sua voce sembrava provenire da... da ovunque e sentii di nuovo quella sensazione di panico accompagnata dal fatto che non sentivo più la terra sotto le zampe.
Sentii un coro di sibili impauriti e Munkustrap mi avvicinò in modo protettivo al suo fianco ringhiando fra i denti.
Mi guardai intorno e vidi che molti stavano facendo lo stesso, le anziane si stavano avvicinando instintivamente ai più piccoli, come i giovani maschi alle giovani femmine: come Pouncival stava facendo con Jemina che gli si stringeva affianco terrorizzata.
Munkustrap saltò sopra i copertoni e io lo raggiunsi mentre gridava -Macavity che cosa vuoi?-.
-Niente.. solo che ci si annoia dall'ultima vostra Luna... e volevo stuzzicarvi un po'.. a proposito Portettore.. la tua bella ti ha già dato la buona notizia?- disse, io sbiancai in un colpo.
Come.. come sapeva dei cuccioli?
-Come.. come fai..?- cominciai cercando di non mostrare il terrore.
-Come faccio a saperlo?- disse con la sua voce maliziosa, la sua voce.. era vicina, troppo vicina.. dietro di me.
Sentii ad un tratto qualcosa afferrarmi al collo e stringermi, strappandomi dalla stretta di Munkustrap.
In un momento mi ritrovai al centro della piazzola con qualcosa di affilato pericolosamente vicino alla gola.. una artiglio nero … sentivo il petto del mostro sulla schiena che si alzava e si abbassava e il suo respiro caldo stuzzicarmi la nuca.
-Guarda, guarda chi mi è capitata fra le mani- disse ridendo e stringendo la presa sul mio bacino.
Vidi Munkustrap avvicinarsi con gli altri ma fermarsi alle parole di Macavity che continuava a stringere la stretta su di me.
-Fermi tutti o la uccido all'istante- disse mentre io cercavo di dimenarmi, si avvicinò alla mia orecchia e mordendola mi disse -vale anche per te-, mugugnai di dolore ma cercai di non darlo a vedere per non dargli soddisfazione.
-Comunque.. mia piccola Demetra ho un contro in sospeso con te, ricordi?- mi chiese indietreggiando qualche passo mentre.. leccava il sangue che fuoriusciva dal mio orecchio.
-Mollami!- urlai con voce rauca per la sua stretta, intorno a me tutti mi fissavano con il terrore negli occhi, volevano intervenire ma sapevano di non poterlo fare e questo li faceva arrbbiare, infuriare.. lo vedevo dai loro occhi.
Cominciai a dimenermi di più mentre lui abbassava la mano verso il mio ventre.. non volevo che mi toccasse lì... non volevo che li sentisse; ma sembrava che gli piacesse.. che gli piacesse farmi sentire che stava vincendo lui.. che mi aveva in pugno.
-No.. mi piace questa posizione.. mi intriga- disse con un sorriso perfido sul muso; strinse ancora la stretta e per un momento boccheggiai cercando l'aria.
-Lasciala immediatamente!- urlò Munkustrap. -No- rispose semplicemente il gatto rosso.
Continuavo a dimenarmi ma era come cercare di combattere un muro, non riuscivo a muoverlo di un millimetro.
-Allora visto che non sembra giungerti alla memoria... tu mi hai smascherato piccola bastardina... se non fosse stato per te avrei vinto ma tu.. tu hai dovuto proprio mettermi in mezzo eh?- disse urlando e stringendo la stretta.. troppo.
Un gemito mi uscì dalle labbra e sentii l'aria che usciva dai miei polmoni.. non respiravo più.
-E adesso posso vendicarmi...- disse sorridendo maliziosamente.
La zampa che mi stringeva il petto scese sul ventre e sentii chiaramente il rumore degli artigli che uscivano.
Cercai di divincolarmi ma era troppo tardi.
Sentii il dolore allucinante al ventre mentre io urlavo, poi non sentii più niente.
Udii distintamente l'urlo di Munkustrap ma per via delle lacrime non riuscivo a vedere niente.
Poi il dolore svanì... aveva fatto male ai miei cuccioli... una rabbia cominciò a montare in me finchè non raggiunsi l'apice e gli tirai una gomitata nel costato.
Lo sentii espirare preso alla sprovvista ed ebbi giustò il tempo di girarmi e mettergli le mani al collo stringendo ed affondando le unghie nella carne.
Lui però rise, rise e mi strappò le zampe dal suo collo stringendo il mio con le sue zampe e mi alzò.
Non respiravo...
-Bella mossa Demetra...ma non è abbastanza- mi schiantò contro il muro e comincò a stringere di più facendomi sbattere la testa.
Mi faceva male... molto male.. era un dolore innaturale.
Gemetti e sentii la stretta intorno al mio collo si allentava fino a scomparire, facendomi rimpiombare in uno stato di buio costante.
 
 
POV JEMINA
 
Il corpo di Demetra cadde a terra priva di sensi, come un di quei pupazzi che usavano i cuccioli degli umani.
Mi avvicinai velocemente instintivamente verso Demetra per difenderla, dovevo portarla al sicuro ma era troppo pesante per me.
Come se mi avesse letto nel pensiero, Pouncival si materializzò al mio fianco e mi aiutò a portala lontano dal centro della piazzola.
Vidi gli altri Jellicle e Munkustrap lottare contro Macavity che però aveva chiamato i rinforzi.
Gatti e gatte randage cominciarono a scendere nella piazzola,  allontanando i Jellicle che si avvicinavano troppo al loro capo clan.
Sentii Demetra sotto le mie zampe respirare affannosamente ed il panico mi invase, abbassai lo sguardo verso il suo ventre e vidi chiaramente i segni degli artigli di Macavity da cui provenivano rigoli e rigoli di sangue.
Cominciai a leccarle le ferite per cercare di cicatrizzarle nel minor tempo possibile mentre con la coda dell'occhio vidi Pouncival in piedi davanti a noi che combatteva contro un randagio.
Mi nascosi ancora di più trascinando Demetra con me e vidi alcuni randagi feriti che scappavano via, poi sentii chiaramente Macavity che diceva -ci rivedremo- ringhiando e soffiando contro i Jellicle.
Mi decisi ad uscire solo quando sentii assoluto silenzio e cominciai a scrollare leggermente Demetra per farla svegliare -Dem.. Demetra?Per favore svegliari.. è finita- le accarezzai una guancia.
La vidi respirare profondamente ed aprire gli occhi dorati puntandoli nei miei, ci mise un po' a focalizzarmi ma prima che potessi dire niente mi stava abbracciando.
Strinsi la stretta e lei mi sussurrò, -grazie Jemina- io le sorrisi ma prima di poterle dire “di niente” era già avvolta dalle braccia di Munkustrap che la stringevano come se non ci fosse un domani.
Mi allontanai un po' per lasciare loro un po' di privacy e mi avvicinai a Pouncival che mi stava aspettando.
Mi accucciai affianco a lui e notai un profondo taglio sulla spalla, lo guardai spaventata e gli leccai la ferita finchè non smise di sanguinare.
Lui mi sorrise e mi passò un braccio intorno alle spalle con fare protettivo, -grazie- mi disse, io gli feci un cenno e dissi -grazie a te-.
-Per cosa?- mi chiese -per avermi protetta, me e Demetra- dissi io guardandolo.
-Non ricordi? Io lo farò sempre- e così dicendo mi spettinò la testa come faceva quando eravamo piccoli.
 
 
POV DEMETRA
 
-Munkustrap?- sussurrai io stordita sentendo le sue braccia intorno alle spalle e il suo muso nell'incavo del mio collo.
-Demetra... stai bene?- mi chiese stringendo la stretta con voce leggermente roca come se avesse pianto; in un momento ritornò tutto come un ondata di brutti ricordi.
Macavity che mi stringeva...che sussurrava al mio orecchio che si sarebbe vendicato..che piantava le unghie nel mio addome..
-O no.. -sussurrai io, non volevo abbassare lo sguardo e guardare che cosa avevo perso.. chi avevo perso.
Cominciai a lacrimare ma mi costrinsi a guardare in basso... le ferite erano profonde ma quasi completamente cicatrizzate e questo lo dovevo a Jemina.. sapevo che era stata lei a soccorrermi, avevo riconsciuto il suo odore da giovane.
Appoggiai una zampa sul ventre e sentii un movimento... o meglio un calcio.
Avevano calciato! Stavano bene! Erano vivi e stavano bene! Un'ondata di euforia mi invase e finalmente mi rilassai nonostante sentissi ancora la sua stretta sul collo.
Un sorriso mi invase il muso e fissai gli occhi in quelli di Munkustrap che mi guardavano confuso, gli afferrai la zampa e la posizionai sul ventre dove avevano appena calciato e lo fecero di nuovo al tocco del papà.
Il volto di Munkustrap sbiancò in un momento per poi inumidirsi per via delle lacrime di gioia che gli bagnavano il muso, -saremo genitori- sussurrai io baciandogli le guancie rigate dalle lacrime.
Lui sorrise di nuovo e mi strinse il viso portandolo vicino al suo e baciandomi appassionatamente e schiudendomi le labbra con le proprie.
Quando ci staccammo i suoi occhi erano fissi nei miei.. oro nel zaffiro, -diventerò papà?- mi chiese; io annuì sorridendo.
Mi strinse a sé ridendo e tenendomi alzata fece una giravolta, poi quando mi posò a terra mi guardò preoccupato dicendo -non ti ho fatto male vero? Insomma... è la prima volta, non so come comportami e...-, io gli posai la zampa sulle labbra dicendo -tranquillo mio Protettore.. sto bene, staremo bene- sussurrai io sorridendo, -tranne per quel lurido verme schifoso- disse sputando quella frase fra i denti.
Si staccò da me e gridò al di sopra del copertone, -Gatti Jellicle! Macacity complotta contro di noi.. e questa era la prima di una lunga serie di attacchi a parere mio... dovremo fare dei turni di guardia.. le anziane proteggano di cuccioli, i giovani maschi pronti per combattere si mettano nei punti più alti per controllare, dopo faranno dei turni.. le gatte aiutino come possano- disse.
Io mi avvicinai a lui che però mi fermò subito -tu no- mi disse, -come io no?- risposi.
-Tu non andrai né a combattere né a fare qualcosa che ti metta in pericolo... vai a controllare i cuccioli.. non posso pensare che ti... che vi succeda qualcosa. Macavity non vuole vendicarsi della tribù, vuole far soffrire me e te e nelle tue condizioni sei tu quella che vuole... sa che adesso sei nella condizioni adatte per vendicarsi di entrambi con un colpo solo- disse posandomi una mano sul ventre ed accarezzandolo dolcemente mentre mi guardava con gli occhi seri e preoccupati.
-Ma munkustrap.. non posso . Non posso rimanere con le mani in mano mentre tutti rischiano la vita!- dissi io avvicinandomi a lui di un passo .
-Ma Demetra..- provò a dire lui, gli misi una zampa sulla bocca per zittirlo.
-Io l'ho già smascherato una volta... il mio olfatto è uno dei migliori in questa tribù...- dissi io.
Lui si avvicinò e mi diede un veloce bacio a fior di labbra, -lo so.. ma non posso perderti... ho avuto troppa paura l'ultima volta...Tu nel frattempo aiuta come poi... devo mettere loro e te al sicuro prima di fare qualcosa.  E so già da chi andare- disse allontanandosi e lasciandomi da sola in mezzo alla piazzola.



Grazie mille per avermi seguito fino ad adesso!
Al prossimo capitolo!

Un bacio, 
Dany


 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Teatro e Musical > Cats / Vai alla pagina dell'autore: Dany Art 99