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Autore: Fanie33    06/10/2014    8 recensioni
Baci, principalmente.
I paring classici intervallati da Ship di cui tutto si può dire tranne che si trovano spesso.
Dalle sorprese a quello che un po' ci si aspettava, ogni capitolo racconta una storia diversa.
Ogni capitolo, un bacio diverso.
[Wincest-Weecest-Destiel-Sabriel-Debriel-Sastiel-Lubriel-Crobby-Dean/Lisa-Megstiel-Wincestiel-Samifer-Gabriel/Kalì-Calthazar...]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incest, Threesome | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Raiting: Direi verde. Al massimo verde chiaro (?), per i più pignoli.
Genere: Fluff, ovviamente.
Contesto: Vago, ma all'incirca quarta stagione.
Note: Dean ha fame. Sempre.


Rumore di un'auto che parcheggia. Fari che si spengono. Due portiere che sbattono. Passi sul pavimento di legno fuori dal Motel.
Chiavi che grattano sul ferro della serratura, mezza imprecazione masticata e alla fine la porta che si spalanca con una spallata e un sospiro, presumibilmente di esasperazione.
Dean entra lanciando il borsone sulla sedia accanto al tavolo, e senza neanche guardarsi intorno si butta sul letto e sprofonda la faccia nel cuscino.
Dietro di lui, Sam sospira di nuovo, chiude la porta, adagia con calma la propria borsa sull'altra sedia, posa il computer sul tavolino e accende la luce.
Si guarda intorno prima di sfilarsi la giacca e appenderla all'attaccapanni accanto alla porta.
La camera è piccola, spoglia, con una carta da parati rossa scolorita e mobili chiari che sembrano usciti da chissà quale film degli anni ottanta. Le lenzuola del motel sono color panna, o almeno così gli sembra, con due orribili coperte blu stese sopra, a mo' di decorazione più che per vera necessità.
Sam prende in mano il computer e si lascia cadere sull'altro letto, appoggiando pigramente la schiena alla parete e accendendo il pc.
Hanno appena finito una caccia, ma erano troppo stanchi per andare molto lontano, e così si sono fermati in un Motel sulla strada. L'idea è quella di ripartire domani, anche se ad entrambi piacerebbe potersi fermare di più, e magari avere una scusa diversa da “ci stiamo riposando” da propinare a vari ed eventuali angeli rompicoglioni che dovessero piombare giù dal cielo ad avvertirli di chissà quale altra catastrofe globale.
E così adesso Sam sta cercando proprio quello, un piccolo segno demoniaco o presenza di spiriti, meglio ancora se finto, tanto per fare qualcosa.
Dean, accanto a lui, con la testa ancora affondata nel cuscino, mugola.
Sarebbe anche potuta sembrare una parola, ma Sam decide di ignorarlo e di avvalersi della sua dose quotidiana di sano mutismo.
Ma il fratello non demorde, e grugnisce di nuovo, più forte.
Sam scorre in giù la pagina di cronaca locale che occupa lo schermo del computer, senza degnare il maggiore nemmeno di uno sguardo.
Dean sbuffa, e gira la testa verso di lui. Sam rotea gli occhi, ma non si volta.
«Fame» ripete il biondo, guardandolo speranzoso.
Sam si trattiene dall'alzarsi e andarsene, o dallo scoppiare a ridere, o dal prenderlo a pugni, fingendo indifferenza.
«Sam, ho fame» ripete l'altro, come se fosse la cosa più ovvia da dire a tuo fratello alle nove di sera, un'ora dopo essere andati a cena, che per inciso consisteva in un pasto leggero a base di solo due miseri Hamburger e una porzione doppia di patatine fritte.
Sam si gira e lo guarda come se fosse matto «abbiamo cenato un'ora fa, ricordi?»
Dean sbuffa e affonda di nuovo la testa nel cuscino. Certo che se lo ricorda, non è mica scemo. Solo che gli piacerebbe che se lo ricordasse anche il suo stomaco, e non solo quei due metri di buon senso e vocetta lamentosa che sta giocando col computer accanto a lui, grazie tante.
«Ma io ho fame lo stesso» mugola, e questa volta Sam capisce anche se lo ha detto con la bocca premuta sul cuscino.
Sospira, e spegne il computer. Si alza e si avvicina al fratello, mettendogli una mano nella tasca della giacca di pelle, che non si è nemmeno sfilato quando è entrato.
Dean solleva la testa e si gira verso di lui «cosa stai facendo?» chiede, preoccupato da chissà quale rappresaglia per chissà quale crimine commesso inavvertitamente. Tipo nascondergli l'accendino, o sostituire il suo balsamo con lo shampo per cani. Mica l'ha fatto apposta, eh!
«Prendo le chiavi»
«E per fare cosa?»
«Non hai fame?» chiede, estraendo la mano dalla tasca, mano in cui stringe le chiavi dell'Impala «Vado a prenderti qualcosa da mangiare. Torta di mele, magari»
Dean lo fissa per un secondo, stringendo gli occhi, cercando di capire se la creatura che sta possedendo suo fratello in quel momento sia un demone, uno spirito, oppure qualcosa tipo un mutaforma. Ma poi decide che non gli importa, non se la suddetta creatura gli procurerà davvero della torta di mele, e sul suo viso si allarga un sorrisetto. «Magari» risponde, sempre sorridendo.
Sam lo guarda divertito, poi sorride a sua volta e si avvia verso la porta.
Dean lo guarda muovere un mezzo passo, poi lo afferra per la manica della camicia e lo ferma.
Il minore si volta verso di lui «che c'è?» chiede, sorpreso.
«Niente» mormora lui «è solo che...» dice, tirando leggermente la manica della camicia del fratello e mettendosi a sedere «... magari ti meriti un premio per tutta questa gentilezza»
«Magari» sorride Sam, e si china verso di lui, sfiorando le labbra del maggiore con le proprie. Dean mugola leggermente, e il minore sorride, passando delicatamente la lingua sul labbro inferiore del fratello, in un muto invito.
Ma Dean si ritrae, scostandosi dalla bocca di Sam. «Prima la torta» sorride.
E Sam sbuffa, di nuovo.







NdA

Ebbene, salve a tutti.
Premessa più che dovuta: non so dove andrò a parare. Mi è venuta in mente questa cosa più per sbaglio, e altrettanto per sbaglio mi ritrovo qua adesso, ma di una cosa sono certa. Ci proverò.
L'idea che lentamente prende forma nella mia mente mi suggerisce che sarà una cosa lunga e che avrà tanti capitoli, più o meno impegnativi, e non necessariamente fluffosi (ok, è impossibile che io riesca a scrivere una storia senza fluff, sono nata geneticamente predisposta alle carie dentali). Ad ogni modo, cercherò di aggiornare settimanalmente, e soprattutto spero di riuscire a rendere giustizia ad un'idea che a me sembra tanto carina. Ultimo appunto: credo che per quanto riguarda il contesto, me ne starò, almeno all'inizio, buona buona non oltre la quinta stagione, anzi, forse prima, evitando accuratamente qualsiasi genere di spoiler, che eventualmente segnalerò nelle note all'inizio del capitolo.
Ora, per quanto riguarda questo capitoletto in particolare, non è niente di che, è solo "uno tra tanti", ma intanto rende un po' l'idea.
Amo Sam, amo ancora di più Dean, ma Sam e Dean insieme mi uccideranno, prima o poi.

Bene, basta parlare a sproposito.
Come sempre sarò grata a chiunque leggesse, e ancora di più a chi fosse così gentile da lasciare una recensioncina piccina piccina, tanto per sapere se l'idea è piciuta solo a me oppure no.
Alla prossima (settimana),
Erin
   
 
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