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Autore: katyjolinar    11/10/2014    6 recensioni
18 anni sono un traguardo importante per tutti. Per un vichingo segnano l'ingresso all'età adulta e a Berk si celebrano in un modo molto particolare, soprattutto se chi compie gli anni è il figlio del capo villaggio
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I mesi passarono.
Hiccup si divideva tra il suo ruolo di capo tribù e quello di padre.
Suo figlio cresceva, acquisendo peso, e passò indenne il periodo critico invernale; ma restava sempre un bambino mingherlino, all'apparenza debole, a detta di Valka era la copia di suo padre, alla stessa età.
Ma sembrava anche essere un bambino intelligente, e Hiccup se ne accorse quando, all'età di sette mesi, mentre lui era seduto su una delle panche della casa di Astrid e il piccolo giocava per terra, un po' rincorrendo gattoni Sdentato, un po' mostrando al padre le sue nuove conquiste, si era avvicinato a quest'ultimo e si era seduto ai suoi piedi, esaminandogli la gamba di ferro, per poi, poco dopo, riuscire a smontare qualche pezzo con le sue minuscole manine.
I due giovani genitori non vivevano ancora insieme. Di comune accordo avevano deciso di restare ognuno a casa propria, almeno apparentemente, ed onorare quell'unica tradizione del loro popolo e non vivere insieme fino al matrimonio.
O almeno non lo facevano in apparenza, perché Hiccup passava molte notti a casa della compagna, ed era sempre presente per suo figlio. Ma questo non sarebbe durato a lungo: presto avrebbero potuto vivere tutti e tre insieme, sotto lo stesso tetto.
Infatti Hiccup, poco tempo dopo la nascita del piccolo, la sera di Snoggheldhon, aveva chiesto ad Astrid se le andava di anticipare il loro matrimonio e non aspettare che entrambi compissero 25 anni per farlo, ma sposarsi quella stessa estate; la donna aveva accettato subito, senza pensarci, e tutto il villaggio fu immediatamente coinvolto nei preparativi.
Nell'attesa dell'evento, Hiccup aveva anche fatto allargare la casa, aggiungendo una sezione alla struttura originale. Nella vecchia sezione, con l'ingresso, il soppalco dove dormivano lui e Sdentato e la vecchia stanza di Stoick, ci avrebbe vissuto sua madre, e, una volta cresciuto, anche Hoffer, che avrebbe occupato il vecchio soppalco; nella nuova sezione aveva fatto costruire una camera matrimoniale e la nursery, che per ora sarebbe stata la stanza di Hoffer, ma non si escludeva che in futuro ci avrebbe dormito un fratello o una sorella più piccoli.
Sdentato, invece, che aveva preso sul serio il suo ruolo di Protettore del cucciolo del suo Cavaliere, non aveva voluto sentire ragioni e aveva insistito perché la sua cuccia fosse posta vicino alla culla del suddetto cucciolo.
Con sommo piacere dei due neogenitori, il Furia Buia si stava rivelando anche un baby sitter molto più affidabile e premuroso di alcuni umani: quando Hoffer era con lui si faceva fare pazientemente tutto, non lo perdeva mai d'occhio e, quando il piccolo era pericolosamente vicino alla sua bocca, teneva i denti ben chiusi dentro le gengive ed evitava qualunque tipo di emissione di plasma o fuoco, in modo da non fargli accidentalmente male.
Era una mattina di giugno, precisamente la mattina del Giorno Lungo Tre Giorni, a cavallo del solstizio d'estate. Da quelle parti, infatti, a cavallo del solstizio il sole non tramonta per tre giorni di seguito, restando sull'orizzonte e alzandosi di nuovo il mattino seguente. Per i vichinghi è un giorno sacro, la durata massima della luce, un dono di Odino. Ed era per questo che Hiccup ed Astrid avevano scelto quella data, così avrebbero reso il loro giorno speciale ancora più speciale.
Hiccup si svegliò nel suo vecchio letto sul soppalco della vecchia sezione della sua casa; si stirò i muscoli, cercando di acquistare un po' di lucidità, mentre sentiva dei Terribili Terrori cantare sopra il suo tetto. Si guardò intorno e si alzò, allacciandosi la protesi.
In quel momento, Sdentato saltò nella stanza, passando dalla finestra, e prese a saltellare allegro, intorno al letto dell'amico, per poi saltargli addosso e leccargli la faccia, felice.
"Bleah! Sdentato! Lo sai che non ci si lava così!" lo ammonì Hiccup, cercando di togliersi la sua saliva dalla faccia e finire di vestirsi.
Quando ebbe finito, scesero entrambi in cucina, dove Valka li stava aspettando.
La donna sorrise al giovane e lo abbracciò stretto, quindi gli baciò la fronte e lo guardò negli occhi.
"Sei pronto, figlio mio?" gli chiese, orgogliosa.
"Un po' nervoso, ma credo di esserlo..." rispose lui, sospirando e guardandosi intorno "mi dispiace solo che papà non potrà assistervi... quando ho compiuto 18 anni non vedeva l'ora che arrivasse questo momento, per darmi la sua benedizione..."
"Non ti preoccupare, tesoro." lo rassicurò la madre "Lui ci sarà. Non sarà presente fisicamente, ma sarà qui." gli toccò il petto, all'altezza del cuore "E poi uno Stoick, appartenente alla nostra famiglia, sarà comunque presente."
"Ah, già... devo andare a prendere Hoffie!" si ricordò, improvvisamente il giovane uomo. Appena sentì quel nome, Sdentato gli fu accanto, pronto ad accompagnarlo "Per che ora devi essere da Astrid per la preparazione?"
"Tra poco. Stavo per andare." rispose la donna "Ma visto che stiamo andando alla stessa casa, se mi dai un passaggio arrivo prima."
Hiccup annuì e saltarono in groppa a Sdentato. Dieci minuti dopo erano davanti a casa di Astrid. Valka chiese al figlio di aspettare fuori, quindi entrò in casa e, pochi minuti dopo, uscì con in braccio il nipote, che ora aveva otto mesi, ma era un piccolo uragano.
Appena Hoffer vide il padre e il suo drago fece un urlo felice, allungando le sue esili manine verso di lui, per essere preso in braccio.
Hiccup lo prese, mettendosi a tracolla la sacca con le cose del figlio e salutò la madre, poi si rivolse al piccolo.
"Oggi passi tutto il tempo con me, campione." gli disse, facendolo sistemare su un piccolo sellino fissato dietro le maniglie della sella di Sdentato, e allacciandogli le cinte di cuoio che servivano per farlo stare fermo. Si trattava di una nuova sella, fatta apposta per Hoffer, con delle imbragature di sicurezza e, in caso di emergenza, poteva essere staccata sia da Hiccup che da Sdentato, per evitare che il bambino si facesse male.
Il piccolo fece altri urli felici, abbassandosi per abbracciare, per quanto le corte braccia potessero permetterglielo, il collo del Furia Buia, il quale fece un verso allegro e, al comando di Hiccup, spiccò il volo.
Prima di andare alla Mensa del Gigante, dove si sarebbe tenuta la cerimonia, Hiccup doveva far tappa al porto, dove il mercante Johan stava attraccando la sua nave dopo quasi due anni che non si faceva vedere.
Atterrò sul molo, dove trovò Skarakkio e Gothi. Scese dalla sella e prese in braccio il figlio, avvicinandosi ai due.
"Gothi! come mai qui?" domandò "Non dovresti essere da Astrid?" la vecchia lo guardò storto e gli tirò un colpo di bastone alla testa "Ahi! ma perché?" la vecchia gli tirò un'altra bastonata e indicò Hoffer, il quale, per imitare la donna, aveva preso a dare sberle al padre.
Il giovane afferrò delicatamente le mani del figlio, guardandolo severo, poi tornò a parlare alla druida.
"Ancora con questa storia?" protestò "Perché devi dare sempre la colpa a me? Se le tue erbe anticoncezionali avessero funzionato non sarebbe successo! E comunque stasera Astrid diventerà mia moglie, per cui non devi più preoccuparti di queste cose."
Gothi borbottò qualcosa di incomprensibile e si allontanò, mentre Johan posava la passerella sul molo e scendeva a salutare Hiccup e Skarakkio.
"Buona giornata, miei signori!" li salutò, facendo un profondo inchino "Ho sentito delle vostre gesta anche nel Mediterraneo, dove ho navigato per un po' e ho ritrovato i miei familiari. E, Mastro Hiccup, vi porgo le mie condoglianze per la perdita di vostro padre." continuò, stringendo la mano al giovane uomo "Ma credo di dovervi fare anche le congratulazioni per i lieti eventi seguiti..."
"Grazie mille, Johan." lo ringraziò "Spero che tu voglia unirti alla festa di stasera."
"Oh, mi farebbe molto piacere festeggiare il Solstizio con voi, Mastro Hiccup!"
"In realtà oggi mi sposo, Johan" spiegò il ragazzo, ma venne interrotto da un altro uomo, che scese dalla barca subito dietro il mercante.
"Allora ho fatto bene a presentarmi proprio oggi." disse. Hiccup lo riconobbe e gli andò incontro.
"Oswald! Pensavo che tuo figlio..." lo salutò.
"Ho fatto un accordo con lui e ho colto l'occasione per andarmene quando Johan è passato dalla nostra isola. Ora chiedo il permesso di scendere a terra, so del trattato che hai fatto firmare a Dagur."
"Quel trattato valeva solo per lui, tu sei sempre il benvenuto, invece. Ora andiamo, ci sono un sacco di cose da fare."
"Prima passiamo dalla bottega." disse Skarakkio, che si era messo a contrattare col mercante, ottenendone un sacchetto di velluto "Devo finire urgentemente una cosa per il tuo matrimonio."
Hiccup annuì, e insieme si diressero alla bottega. Skarakkio entrò da solo e ci restò per un po', così Hiccup decise di mettere il figlio a terra e lasciarlo giocare con Sdentato, mentre lui parlava con i due ospiti.
Quando Skarakkio uscì, il drago fermò il gioco del piccolo e lo afferrò delicatamente per la casacca con la bocca e si avvicinò al gruppo di umani.
Skarakkio teneva tra le mani un lungo involto e lo stava porgendo a Hiccup.
"Che cosa è?" domandò il giovane, allungando la mano e passandola sulla tela.
"È tradizione che lo sposo riceva qualcosa che appartenga agli antenati, nello specifico una spada." rispose il vecchio fabbro "Questa, ragazzo, è la vecchia spada di tuo padre, quella a cui lui era più affezionato. Ma poiché so che per te è difficile impugnare le armi come noi altri, ho modificato l'elsa in modo che tu possa impugnarla con la mano sinistra con facilità." scoprì l'elsa, mostrando la modifica, che comprendeva anche un grosso diamante blu incastonato nella base. Skarakkio lo indicò "Questo è un diamante Oceano. Ce ne sono pochi al mondo. Johan ce ne ha fatti arrivare due, uno appartiene a te, e uno a tua moglie. Lo vedrai tra un po'."
Hiccup annuì, prendendo la spada e provandola. Era leggera e maneggevole, e l'elsa era perfetta. Sorrise e se la mise alla cintura, mentre Sdentato gorgogliava qualche verso allegro, tenendo in equilibrio il piccolo Hoffer, ancora appeso alla sua bocca, che si agitava, cercando di afferrare anche lui la spada dal fianco del padre.
L'uomo lo prese in braccio e lo mise sul suo sellino.
"È ora di andare, campione." disse "Dobbiamo raggiungere la Mensa del Gigante e finire i preparativi prima che tua madre arrivi."
Hoffer fece un urlo allegro e agitò le manine, mentre Hiccup saliva in groppa al drago e aiutava Oswald a salire dietro di lui. Il giovane diede un ordine a Sdentato, che spiccò in volo e andò diretto alla Mensa del Gigante.
Quando atterrò, notò che tutti i membri maschi dell'Accademia dei Draghi erano già arrivati e avevano finito buona parte dei preparativi.
"Grandioso! Ma da quanto tempo siete qui? Avete già fatto tutto!" esclamò Hiccup, guardandosi attorno.
"Considerlalo il nostro dono di nozze, cugino." gli riferì Moccicoso, dandogli una pacca sulla spalla.
"Grazie, ragazzi. Mi avete davvero sorpreso." lo ringraziò, camminando lungo il viale ricavato tra le panche, attraverso cui avrebbe fatto il suo ingresso Astrid tra un po'.
Si fermò vicino all'altare e tornò a guardarsi intorno, mentre il suo Furia Buia prendeva già posto sotto il grande monumento, nello spazio riservato ai draghi, e dal quale avrebbe avuto una buona visuale di tutta la cerimonia.
Hiccup guardò di nuovo i suoi uomini, quindi si rivolse al cugino.
"Senti, Moccicoso.... noi non siamo mai andati d'accordo, ma... ti andrebbe di farmi da testimone?"
"Ne sarei onoratissimo, capo." rispose l'altro, stringendogli la mano, sorridendo fiero.
Intanto, poco per volta, gli abitanti del villaggio arrivarono sul posto della cerimonia e presero posto sulle panche. Hiccup salutava tutti, distribuendo strette di mano e ringraziamenti, mentre Hoffer faceva il pieno di attenzioni, ricevendo carezze da tutti.
Due ore dopo il sole era alto nel cielo, l'aria era calda e, ormai, era arrivato tutto il paese.
Hiccup cominciava ad essere nervoso: la sposa e il suo seguito non erano ancora arrivati, e se tardavano ancora si sarebbe messo a urlare.
Finalmente le sue preghiere furono esaudite: in cielo vide Tempestosa, montata per quell'occasione da Testa Bruta e Gothi, e Saltanuvole con Valka e Astrid.
Hiccup smise di respirare, finché i due draghi non atterrarono in fondo al viale tra le panche. Gothi scese per prima e si diresse all'altare, poiché avrebbe celebrato lei l'Unione, mentre Valka e Bruta aiutavano Astrid a scendere dal drago e sistemarsi.
Hiccup era sorpreso, non riusciva a dire nulla, e persino Hoffer doveva essere rimasto incantato dalla bellezza della madre, perché aveva smesso di chiacchierare nel suo modo e ora fissava nella stessa direzione del padre.
Astrid indossava un vestito rosso. Non era lo stesso che aveva indossato due anni prima, il giorno del loro fidanzamento, sembrava più elaborato, con lo scollo quadrato e i ricami dorati. La gonna era lunga, con un piccolo strascico tenuto durante il tragitto da Testa Bruta, in modo che la sposa non inciampasse. I capelli biondi erano sciolti e sulla fronte teneva un diadema dorato con una grossa pietra blu: l'altro diamante dell'Oceano di cui aveva parlato Skarakkio.
Nel complesso era stupenda. Più del solito, pensò Hiccup, il quale non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.
La ragazza camminava, stringendo tra le mani un mazzo di fiori di campo, affiancata da Valka e seguita da Testa Bruta. Anche Astrid sembrava incantata dalla presenza di Hiccup, che per l'occasione aveva deciso di indossare la sua migliore uniforme di Cavaliere dei Draghi, creata da lui stesso poco tempo prima.
Quando arrivarono al fondo, Valka prese il nipote e andò a sedersi in prima fila, mentre Hiccup estrasse la spada del padre e la mise tra lui e la compagna. Astrid mise la sua mano su quella del giovane uomo, sull'elsa, e, come da tradizione, quando Gothi diede il via, a turno recitarono le loro promesse.
"Io..." cominciò Hiccup "Io non sono mai stato bravo con i discorsi, lo sai... In realtà non sono mai stato bravo a far nulla. Da bambino volevo uccidere i draghi, come tutti i vichinghi, ma non ho mai avuto il fisico giusto. E, quando mi si è presentata l'occasione, invece di ucciderlo, l'ho cavalcato. Io faccio sempre le cose al contrario, non mi piace seguire le regole, e di questo credo te ne sia ampliamente accorta." indicò con un cenno del capo verso il figlio e una serie di risate divertite scosse la folla "Ma almeno una cosa la volevo fare nel modo giusto. Io ti amo, Astrid, ti ho sempre amato, e da quando ho memoria di questo sentimento ho sempre sognato di sposare te e nessun'altra. Non so se sarò un buon marito, come non sapevo se sarei stato un buon capo o un buon padre, ma proverò ad esserlo, ad essere un uomo degno di averti al mio fianco, e spero tu mi aiuterai."
Si fermò, facendo un respiro profondo, poi attese il discorso della ragazza.
"Hiccup..." parlò lei, ma si interruppe, facendo un respiro profondo "Oh, per Odino... avevo un discorso pronto, ma le tue parole me lo hanno fatto dimenticare! Proverò ad improvvisare qualcosa..." fece un altro respiro profondo, guardando il compagno negli occhi "Hiccup, tu... non è vero che non sei mai stato bravo a far nulla. È vero, non eri come gli altri vichinghi, non hai mai avuto il loro fisico. Ma avevi altre doti: prima tra tutte sei sempre stato il più intelligente di tutti, il più ingegnoso. E hai sempre avuto un gran cuore, ed è per questo che mi sei sempre piaciuto, sia quando perdevi con dignità ai Giochi del Disgelo, sia quando ti sei rifiutato di uccidere Zannecirve alla tua iniziazione. Io ti ho sempre amato per quello che eri, sì, Hiccup, sempre, anche se non si vedeva. Io ti amo da sempre, come tu amavi me, ma non volevo ammetterlo a me stessa. Ho sempre sognato di sposati, di avere dei figli con te, e sono felice che questi sogni si siano avverati. E non mi importa se non abbiamo seguito l'ordine canonico, perché l'importante è che ero con te."
Hiccup sorrise, perdendosi negli occhi della ragazza, infine prese l'anello che gli porgeva Moccicoso e lo mise al dito di Astrid.
"Con questo anello" recitò "ti accolgo in casa mia come mia moglie. E prometto di proteggerti e amarti per il resto dei miei giorni."
Astrid sorrise e prese l'anello, mettendolo al dito del compagno.
"Con questo anello" continuò "ti accetto come mio marito. E prometto di stare al tuo fianco e amarti per il resto dei miei giorni."
Hiccup sorrise e entrambi guardarono Gothi, che diede la sua benedizione. Hiccup poté, finalmente, rinfoderare la spada e baciare la moglie, in uno scroscio di applausi e cori allegri, infine si allontanarono e, dopo aver lasciato il loro bambino alle cure della nonna, salirono su Sdentato per poter andare a casa e stare insieme la loro prima notte, mentre in paese la festa sarebbe continuata.
Il Furia Buia spiccò in volo, poi Astrid lanciò il bouquet, che andò a finire tra le mani di Testa Bruta.
Ereth si dileguò immediatamente, mentre Moccicoso e Gambedipesce si fecero avanti. La ragazza li guardò entrambi, indecisa, infine scelse.
I due ragazzi, inaspettatamente, accettarono la scelta della giovane e si strinsero la mano, amici come, e forse più di prima, poi la damigella della sposa seguì il testimone dello sposo in un luogo più tranquillo, per poter recuperare il tempo perduto.
E la vita a Berk riprese, scandita dalle locali tradizioni che, ormai, erano più delle linee guida che degli obblighi.

Questa è Berk.
Un'isola brulla abitata da forti guerrieri con tradizioni radicate nei secoli.
Ma noi berkiani le tradizioni non siamo obbligati a seguirle.
Noi siamo tosti, duri, testardi, ma non abbiamo vere tradizioni, abbiamo linee guida.
L'unico obbligo che abbiamo è la lealtà.
Lealtà verso gli uomini, le donne e i bambini di Berk.
E verso i nostri Draghi!

(Dal diario di Hiccup Horrendus Haddock III)

Fine

   
 
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