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Autore: uffauffauffa    26/10/2014    6 recensioni
Irina è tornata in vita, nuove "creature" più veloci e agili dei vampiri e dei licantropi hanno cominciato a muoversi. Cosa vogliono? Sono amici o nemici? Perché Renesmee non ha mai confessato di aver conosciuto due di loro nel bosco?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demetri, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Successivo alla saga
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I ragazzi si sistemarono nelle loro stanze. Embry non riusciva a credere che ci fossero così tante camere da letto. Di lui si stava occupando il fratello di Jane.
 

"Grazie..."
 

"Alec. Tu sei un licantropo come Seth e Leah?"
 

"Si."
 

"Mia sorella è l'imprinting di Seth."
 

"Sei il fratello maggiore di Jane."
 

Embry credeva che Alec fosse più grande, dato che i suoi lineamenti erano meno infantili.
 

"No siamo gemelli, ma alcuni credono che io sia più vecchio di qualche anno..."

"... ti lascio, Edward ha detto che devi riposare. Più tardi torno per vedere se hai bisogno di qualcosa."
 

"Grazie."
 

Rispose imbarazzato Embry. Non era abituato a quel tipo di trattamento. La madre non lo aveva viziato, ma si rese conto che un po' era piacevole. Alec intanto lasciò il ragazzo per ritornare da Evan la figlia di Caius. Da quando stavano insieme aveva smesso di nutrirsi di sangue umano e aveva abbracciato lo stesso tipo di alimentazione degli ibridi. Il colore delle sue iridi era diventato arancione.
 

Adorava quella ragazzina, gli piaceva il suo carattere, dolce e sereno. Riusciva a infondergli molta tranquillità. Suo fratello Mike spesso diceva che lei era il suo piccolo dolce angelo.
 

Il dottor Cullen si era appartato con la sua famiglia e i clan invitati. Chi conosceva Leah e i Quileute era sotto shock. Esme era disgustata, come Bella. Renesmee ce l'aveva con tutto il branco di Sam. Emily piangeva per il trattamento che avevano riservato alla cugina. Gli altri clan non conoscevano bene i mutaforma, ma nemmeno a loro piaceva quello che avevano fatto. Tanya dal canto suo era impaziente di conoscere quella ragazza, avevano così tante cose in comune. Parlando con Bella aveva dichiarato di non avere mai avuto un'amica del cuore ed era sicura che lei e Leah lo sarebbero diventate. Emily aveva sentito tutta la conversazione ed era un po' gelosa e sconsolata. Sperava di risolvere la situazione con la cugina, ma più andava avanti più si rendeva conto che forse non c'era più niente da salvare.
 

Leah aveva sofferto troppo, e l'ultima cattiveria degli anziani l'aveva ferita ulteriormente. Di una cosa era certa, la cugina non sarebbe più tornata alla riserva, mai più. Una lacrima solitaria scese lungo la guancia. Nonostante aveva legato molto con le ragazze lupo si rendeva conto che aveva perso la sua più cara e migliore amica. Non avrebbe mai avuto con nessun'altra lo stesso rapporto. E la colpa era sua, se fosse stata sincera dall'inizio. Invece l'aveva tradita, volente o nolente lo aveva fatto e cosa peggiore quando anche Leah si era trasformata sperava che capisse che loro due non avevano avuto scelta. Dovevano amarsi. Ma sapeva che questa cosa lei non l'aveva mai digerita e aveva ragione. Come si poteva dire una cosa del genere se poi si era così felici e lo si mostrava sempre? Chi non ha scelta normalmente non è così sereno.
 

Sospirò. Bella se ne accorse e cercò di consolarla.
 

"Forse ora è ancora troppo presto, ma quando anche Leah sarà più serena sono sicura che ritornerete ad avere il rapporto di prima."
 

"Grazie, speriamo non ci voglia troppo tempo, io non sono immortale."
 

La moglie di Edward strinse la mano a Emily. Le era sempre piaciuta e nonostante sapesse che Leah aveva tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata e stare così male, non riusciva a non provare empatia per sua cugina. Per questo si era sempre sentita a disagio ogni qualvolta incontrava la mutaforma. Provò vergogna per il suo comportamento.
 

"Credi che quel vampiro la renderà felice?"
 

"Si, Demetri è innamorato perso di lei e credo proprio che Edward abbia ragione quando dice che l'imprinting su di lui ha avuto poco effetto."
 

Emily sorrise appena. Stava ancora male per la cugina, ma il pensiero che finalmente avrebbe smesso di soffrire la rincuorava un po'.
 

L'attenzione del dottor Cullen passò ad Alistair felice di vedere che aveva lasciato la sua vita fatta di solitudine e dolore.
 

"Allora hai deciso di lasciare la tua vita nomade!"
 

"Non lo so ancora, non è male stare con loro, ma non sono totalmente sicuro..."

"... mi isolo ancora Carlisle, non ne posso fare a meno, soprattutto perché la più piccola del clan è davvero logorroica..."
 

Carlisle sorrideva.
 

"... ma dimmi la verità, sei stato tu a chiedere a questi tre di venirmi a cercare?"
 

"Volevo solo sapere dov'eri finito e se stavi bene."
 

Rispose divertito il dottor Cullen.
 

"Bene ora sai dove mi trovo, ma non credere che rinunci totalmente alla mia vita nomade, ci sono molti vantaggi."
 

"Quali?"
 

Chiese il dottor Cullen.
 

"Nessuno che disturba, nessuno che da ordini..."
 

"Ma anche nessuno con cui condividere qualcosa, nessun amico, nessun tipo di affetto."
 

Lo interruppe Carlisle.
 

"Nessun affetto? E' meglio non averne se poi le persone a te care ti vengono tolte con violenza o muoiono prima di te."
 

Carlisle chiese scusa all'amico. Non aveva intenzione di ferirlo. Alistair rispose con un sorriso di circostanza.
 

Nella sala dove si erano radunati c'era un bel cicaleggio. Gli unici che non dicevano nulla erano il clan rumeno e quello egiziano, a parte Benjamin e la sua compagna che avevano fatto amicizia con il clan irlandese, quello di Denali e i Cullen. Gli altri non si fidavano dei Volturi e nemmeno degli ibridi. Amun era scontento di non averli trovati per primo, ma soprattutto sapeva che Aro e il suo clan sarebbero diventati ancora più potenti.
 

Renesmee si guardo attorno, era stanca di stare la dentro. Da quando era arrivata insieme alla sua famiglia non si era mossa dalla camera di Esme. Voleva vedere gli ibridi, Bree e Leah. Alla fine Irina si propose di accompagnarla. Anche lei voleva rivederli. Le avevano salvato la vita e l'avevano accolta senza riserve. Quest'ultima aveva legato molto con Sabrina la figlia naturale dei Cullen.
 

Passarono vicino alla camera di Annie. Sentirono la sua inconfondibile risata. Non era sola. Irina percepì chiaramente anche la voce di Caius. Stava ridendo. La Denali era stupefatta. Se Aro era quello gaio e Marcus prima di rivedere Didyme era quello perennemente annoiato, Caius era quello arrabbiato. Quel vampiro detestava tutto e tutti e le uniche volte che lo si vedeva sorridere era quando uccideva qualcuno.
 

Andarono oltre e si avvicinarono alla stanza di Sabrina. La ragazza non era insieme a Felix, ma in compagnia di Corinne la figlia naturale di quest'ultimo, suo fratello biologico Jake e Bree. Stava raccontando una storia per non far annoiare troppo i bambini. Le piccole davano alcuni input e lei improvvisava. Anche il fratellino era coinvolto. Ogni tanto sparava un numero primo e Sabrina doveva riuscire ad inserirlo nella storia. Jake sorrideva sempre quando sua sorella riusciva in qualche modo a incastrarlo nella storia. Annie diceva che era molto più furbo di quanto volesse far intendere. Volpacchiotto era il soprannome che gli aveva dato Didyme.
 

Renesmee stava per entrare quando la Denali la fermò.
 

"Credo ragazzina sia più educato bussare e aspettare di essere invitati ad entrare."
 

Nessy sbuffò ma fece quello che la vampira le aveva detto.
 

Quandò entrò corse ad abbracciare le sue amiche. Corinne e Bree erano felici di rivederla. Irina era sulla soglia della porta. Sabrina la notò e fece come Renesmee, corse ad abbracciarla. L'ibrido aveva ereditato l'altezza da suo padre il dottor Cullen e superava di molto quella dell'amica.
 

Nessy convinse Corinne e una più impaurita Bree ad uscire dalla camera per cercare Evan, Leah e Mike. Jake non si muoveva dal lettone intento a contare tutte le piccole increspature del soffitto a cassettoni. Irina dal canto suo voleva stare un po' con lei, ma si era presa la responsabilità di Renesmee. Sabrina lesse il suo pensiero e decise di andare con loro.
 

"Forza Jake..."

Disse Sabrina.

"... andiamo a vedere quanta matematica c'è all'interno del palazzo."
 

La parolina magica fece subito effetto sul piccolo.
 

Il gruppetto passò vicino alla camera di Jane, ma nessuna si fermò. Nessy riconobbe la voce di Seth. Era arrabbiata con lui per le cattiverie che aveva detto a Leah, per come la trattava istigato da Jane. Non le era mai piaciuta la viperetta Volturi e non riusciva a capacitarsi che era lei l'unica per il mutaforma.
 

Continuarono il tour. Renesmee, Corinne e Bree trottavano allegramente. Jake ogni tanto si fermava osservando gli antichi dipinti e analizzandoli con calcoli molto elaborati. La Denali e la figlia dei coniugi Cullen parlavano sottovoce. Irina voleva sapere qualcosa di più su Mike. Sabrina sorrise, voleva molto bene a suo fratello e vedere l'interesse dell'amica la rendeva ancora più felice. Anche se era stata con loro per poco tempo l'ibrido considerava la vampira come una sorella, alla stessa stregua di Annie, Evan, Bree...
 

Arrivarono nei pressi della camera di Evan. Con lei c'era Alec. La ragazzina abbracciò con entusiasmo Renesmee.
 

"Andiamo a trovare Leah, vieni con noi?"
 

Chiese Nessy.
 

"Leah è tornata, c'è anche Seth?"
 

Chiese la figlia di Caius.
 

"Si ma è occupato."
 

Il tono di Nessy era secco.
 

Sabrina lesse il pensiero della piccola e rimase male nel vedere l'astio che provava nei confronti del fratello di Leah, ma anche quello che lui provava nei confronti della sua stessa sorella.
 

Sarà meglio che ne parli con i Cullen. Loro li conoscono da più tempo.
 

Pensava.
 

Al gruppo si unì Alec. Irina lo guardava stupita. Il cambiamento del vampiro era notevole. Non solo era sereno, ma gli occhi. Capì subito che aveva incominciato a nutrirsi di sangue animale. Osservò attentamente anche Evan. Il cambiamento era merito suo.
 

Passarono vicino alla camera di Mike. Il ragazzo era insieme a Felix. Stava insegnando al vampiro una tecnica di meditazione trascendentale imparata in Cina. Sperava che potesse aiutare il vampiro a resistere meglio alla sua sete di sangue. Non lo faceva per lui, ma per sua sorella. Il ragazzo aveva parlato con suo padre, ma non avevano risolto molto. Aveva capito che era pentito, ma faticava ad accettarlo e ad accettare quello che era successo. Ma almeno non si era arrabbiato come l'ultima volta.
 

"Ma questa cosa aiuta davvero?"
 

Chiese Felix.
 

"Non fa miracoli, devi metterci del tuo."
 

Rispose Mike.
 

Il Volturo fece una smorfia.
 

"Se non ti applichi puoi dire addio a mia sorella."
 

Il tono di Mike era ironico.
 

Piccolo maledetto bastardo.
 

Penso il Volturo.
 

Sabrina aveva letto il pensiero del ragazzo, ma era contenta di vedere che cercava di cambiare e lusingata perché lo faceva per lei. Decise di dare a Felix tutto il suo appoggio.
 

"Vorresti vederlo?"
 

Chiese Irina.
 

"Si, ma ora sarei di troppo. Deve rimanere da solo con mio fratello."
 

La Denali sorrise. Era stupita del cambiamento dei Volturi, o meglio di alcuni di loro. E il merito andava agli ibridi. Pensò per un attimo a Mike. Il ragazzo non gli era del tutto indifferente, ma non se la sentiva ancora di lasciare la sua famiglia.
 

Ripresero a camminare fermandosi ogni tanto per via di Jake.
 

Alla fine giunsero di fronte alla camera di Leah. Renesmee, dato che c'era anche la Denali, stava per bussare quando udì la voce di Demetri. Il segugio era insieme alla mutaforma.
 

"Che ne dici se stasera usciamo, ceniamo nel miglior ristorante di Volterra e dopo andiamo nel mio posto preferito?"
 

"Veramente..."
 

Faticava a finire una frase perché Demetri la interrompeva sempre baciandola di continuo.
 

"Non accetto un no come risposta amore mio, senza contare che quando Aro sarà tornato, non avrò molto tempo da dedicarti."
 

"Immagino di non avere scelta."
 

Disse la ragazza.
 

"Immagini bene."
 

Rispose il Volturo.
 

Irina si chinò e sussurrò appena:
 

"Forse e meglio non disturbarli piccola, la vedrai più tardi. Coraggio ritorniamo dagli altri."
 

Renesmee sbuffò un po' non era contenta che Demetri fosse l'imprinting di Leah. Preferiva di gran lunga Mike per l'amica. Alla fine seguì il resto del gruppo e raggiunsero di nuovo la sala dove erano radunati gli altri clan.
 

Quando entrarono il clan rumeno e quello egiziano si alzarono. Amun studiò attentamente gli ibridi. Voleva almeno una fetta della torta. Stefan e Vladimir erano ancora diffidenti, ma furono sorpresi anche loro di vedere le iridi di Alec. E rimasero decisamente a bocca aperta quando il ragazzo sottovoce chiese scusa per come li aveva trattati durante lo scontro con il loro clan.
 

Sabrina abbracciò i suoi genitori naturali. Questi ultimi presentarono meglio i figli e gli altri ibridi presenti. Il giorno della festa non c'era stata molta occasione per conoscerli. Alistair guardava incuriosito il piccolo Jake. Aveva sentito la storia degli ibridi quando era giunto a Volterra insieme al clan irlandese. Il bambino cominciò ad annusare l'aria, alzò lo sguardo e incrociò quello del vampiro.
 

"Ciao."
 

Disse il piccolo.
 

Chi conosceva Jake era stupito. Raramente parlava ed era solo per avvertire della presenza del dottor Morte.
 

"Ciao."
 

Rispose Alistair.
 

Il bambino inclinò appena gli angoli della bocca.



 

Ditemi che ne pensate. Questo è uno dei capitoli per cui rimango un po' così. Chiedo scusa. E voi direte: "cavolo lo metti allora....

  
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