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Autore: 6Attila6Csihar6    26/10/2014    3 recensioni
[...] Quanti uomini aveva ucciso con quella stessa spada per rubare loro umanità...e donarla a lei?
Dieci? Cento? Aveva perso il conto.
Ma per Quelaan avrebbe fatto di tutto. La sua lady, la sua signora bianca, la sorella della Regina Queelag, l'unica a cui avesse consacrato segretamente il suo cuore e pubblicamente la sua spada e il suo onore. [...]
Ho preso ispirazione anche da alcuni video di ArtoriasFra, uno youtuber che tratta, per l'appunto, di Dark Souls. Buona lettura.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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Il Grande Vuoto era il nome del gigantesco albero cavo che era cresciuto nella palude, a poca distanza dall'enorme nido di ragnatela che fungeva da casa per Lady Queelan. Nessuno sapeva da quanti anni fosse lì, sta di fatto che anche il più anziano abitante della Città Infame non sapeva dire con precisione quando fosse cresciuto e cosa lo avesse fatto diventare cavo.
Aveva una struttura parecchio curiosa, infatti un grosso ramo che terminava immergendosi direttamente nella melma velenosa della Palude e iniziava qualche decina di metri più sopra, permetteva a chiunque di salire e di entrare dentro l'albero tramite una grossa cavità nel legno, e dopo pochi passi ci si trovava di fronte ad un abisso vero e proprio.
Era profondo, molto profondo, cadere da quell'altezza significava morte certa e Kirk sapeva benissimo quanti cavalieri erano morti nell'impresa di raggiungere le profondità di quel luogo. Ovviamente la maggior parte di essi non era morta certo per essere caduta, diciamo che erano accidentalmente incappati nella lama di Kirk.
Tuttavia, alcune volte il cavaliere di spine aveva assistito in diretta ai tentativi infruttuosi di alcuni temerari, e ancora se chiudeva gli occhi poteva sentire nell'aria l'eco delle loro urla terrorizzate, che rilasciavano tutta la loro angoscia e la loro paura, per chiedere una seconda possibilità che non sarebbe stata concessa. 
Comunque scendere in quel posto era difficile.
Quel tronco era irto, internamente da grossi rami che si dipanavano in più svariate direzioni, a volte lasciando un passaggio abbastanza largo da permettere facilmente il passaggio, altre volte si interrompevano di colpo, oppure si assottigliavano fino a non permettere più neanche un passo.
Di quando in quanto, dal tronco spuntavano delle sporgenze  che fungevano da piattaforme, utili per riposarsi e vedere cosa fare, Kirk qualche volta le aveva usate per cogliere degli agguati ai cavalieri che avevano l'imprudenza di avventurarsi in quei luoghi. 
Al centro di quella enorme cavità, vi era un grosso tronco perpendicolare che percorreva tutto il Grande Vuoto, per conferire maggiore stabilità, e circa a metà tra la sporgenza che si affacciava sul ramo della Palude e il fondo del Grande Vuoto, vi era una cavità, grande abbastanza da far entrare dentro essa circa 5 uomini in piedi. Accanto alla cavità passava un ramo, uno di quelli su cui si poteva camminare, e che era uno dei principali che portavano al fondo del Grande Vuoto. 
Una volta Kirk aveva raggiunto il fondo di quel posto, e la curiosità di scoprire cosa ci fosse ancora oltre era fortissima, ma una voce dentro di se gli aveva ricordato i lamenti di dolore e la sofferenza che aleggiavano nella stanza della sua Lady Queelan, quindi era risalito frettolosamente con l'umanità che aveva rubato alla sua preda.
Adesso si trovava allentrata del tronco, che osservava l'atmosfera cupa e il silenzio agghiacciante del luogo, cercando di scorgere un minimo movimento o un rumore improvviso che gli facesse capire dove diavolo fosse quel cavaliere, ammesso e non concesso che ci fosse effettivamente e fosse ancora vivo.
Iniziò a scendere lentamente sul ramo di fronte a lui, camminando a passi lenti e misurati, per evitare di sbattere troppo forte l'acciaio sul legno e fare un rumore che rivelasse la sua posizione, era l'ultima cosa che voleva succedesse.
Dopo qualche minuto, e circa aver percorso un quarto dell'altezza del Grande Vuoto, notò una porzione del legno completamente smaciullata. Il ramo su cui camminava continuava per un altra decina di metri, poi si univa ad un altro ramo che permetteva di continuare il cammino in una direzione diversa, più facile e rapida, e fino a quel momento quel punto di unione era sempre stato sormontato da un nodo legnoso alto almeno un metro e mezzo, che aveva sempre causato problemi per passare, ma adesso qualcosa o qualcuno l'aveva sbriciolato con ferocia, riducendo tutto a un ammasso di scheggie e legno deforme. 
Kirk si inginocchiò ad osservare il legno, notando alcune profonde ammaccature sul ramo. Sembrava quasi che avessero...abbattuto qualcosa di molto pesante sul legno, più e più volte, fino a rompere tutto, e sicuramente chiunque l'avesse fatto aveva una forza non indifferente. E molta umanità.
Iniziò a correre. Il rumore dei suoi passi sul legno era come una pioggia che batteva sull'acciaio, spezzava il silenzio tombale del luogo, sapeva che così con molta probabilità si sarebbe fatto scoprire, ma non gli interessava, fino a quel momento aveva sempre vinto, e non avrebbe fallito quella volta. 
In pochi attimi si ritrovò nella struttura centrale del Grande Vuoto, sul ramo che girava intorno ad essa, poco prima di quella cavità naturale.
Continuava a correre, sicuro che avrebbe ucciso anche quel nemico, fece un giro attorno all'albero continuando a percorrere il ramo. Chissà come sarebbe stato quell'ennesimo cavaliere, un normale avversario, un debole  o Kirk avrebbe dovuto sfoderare tutti i suoi trucchi? Un cavaliere capace di rompere così facilmente un nodo legnoso antico come quello del Grande Vuoto doveva essere un avversario...mostruoso.
Era talmente assorto nei suoi pensieri, che quasi il cuore gli si fermò quando vide un qualcosa di grosso e veloce cadergli di fronte, e fu costretto a frenare di colpo per evitare di inciampare in quell'affare e cadere rovinosamente in avanti, col pericolo di precipitare di sotto.
-Ma che cazzo...?
Un'enorme mazza grigiastra si era abbattuta di fronte a Kirk, fuoriuscendo dalla cavità, con l'intento di schiacciarlo, e non appena il cavaliere poggiò la mano sull'elsa della spada per estrarla e combattere il pericolo, quell'affare si alzò lentamente, e da quella cavità uscì uno dei cavalieri più mostruosi e imponenti che Kirk avesse mai visto, tanto che per qualche attimo stentò a credere ai suoi stessi occhi.
L'armatura che portava era larga almeno il doppio di quella di Kirk, che aveva puntato tutto sulla rapidità e sul dolore, infatti sebbene irta di spine, la sua  permetteva di muoversi molto agilmente. Quella del suo avversario invece era gigantesca, e dava immediatamente l'impressione della pesantezza e del peso che il cavaliere che vi era all'interno doveva sopportare, pur non essendo priva di alcune decorazioni, e cosa curiosa, non riluceva, non aveva la stessa lucidità del metallo.
Di che diavolo era fatta?
Ma quella domanda lasciò il posto a sgomento e paura, quando Kirk si rese conto di quanto mostruosamente forte fosse il cavaliere, infatti nella mano sinistra teneva uno scudo talmente alto e massiccio che Kirk vi si sarebbe potuto riparare dietro e sarebbe stato interamente coperto e al sicuro. Nella destra invece vi era quell'arma mostruosa, che teneva con nonchalanche poggiata sopra lo spallaccio destro e che aveva maneggiato con tanta facilità fino a pochi attimi prima.
Due occhi nerissimi e lucenti si piantarono su Kirk. E per la prima volta, ebbe paura di non poter affrontare un avversario tanto possente.
-Dove si trova il Drago Immortale?- disse con voce possente, simile a un ruggito.
Draghi?! Ma a Lordran i Draghi non esistevano da anni, addirittura da millenni, che diavolo stava cercando quel tipo?
Che stesse iniziando a perdere il senno?
-I Draghi sono estinti da millenni. Non ci sono più, tantomeno qui.- disse Kirk gelido, sfoderando rapidamente la spada e imbracciando lo scudo, pronto ad ucciderlo al minimo errore. 
Fu il cavaliere misterioso a colpire per primo, però, e non fu tanto la rapidità con cui colpì, che comunque era notevole visto il peso che si portava di sopra, che impedì a Kirk di parare il colpo e di contrattaccare, quanto la facilità e la ferocia con cui maneggiava arma e scudo.
Rapidamente la mazza si alzò e calò brutalmente sull'elmo di Kirk, travolgendo con una botta lancinante il cavaliere, e facendolo cadere rovinosamente in avanti.
Le orecchie gli fischiavano, aveva lasciato andare la spada a causa del colpo violentissimo che gli aveva travolto la testa, sentiva pulsare, sentiva dolore, sentiva la testa esplodergli, tentò di alzarsi, almeno per accertarsi delle sue condizioni, ma una seconda botta, stavolta al fianco sinistro, lo fece rotolare malamente dentro la cavità.
Dei passi pesanti gli fecero capire che il suo avversario lo stava raggiungendo, doveva rialzarsi e scappare, non era pronto per lui, si spostò con le braccia dandosi una spinta verso destra, per schiacciarsi contro la parete ed allontanarsi ancora di qualche centimetro.
Miracolosamente il gesto disperato di Kirk funzionò, infatti il sibilo e il tonfo mostruoso che vi furono subito dopo, fecero apparire davanti al volto di Kirk la parte finale della mazza, che non gli aveva sfondato l'elmo per pochi centimetri.
No...non poteva morire, non doveva, la sua Lady aveva bisogno di lui, lui aveva bisogno di lei! Non sarebbe morto, non quella volta. Strinse i denti e si poggiò coi palmi per terra.
Il cavaliere avversario imprecò, e si preparò di nuovo a colpire, alzando di nuovo l'arma, e fu in quel preciso istante che il cavaliere di Spine, facendo uno scatto fulmineo, gli corse incontro per superarlo un attimo prima dell'impatto.
Uscì dalla cavità e rotolò a sinistra, recuperando la spada in un lampo, la quale fu immediatamente di nuovo come un prolungamento del suo arto, e fece un lungo affondo per colpirlo.
E la lama si spezzò quando andò a cozzare contro la piastra del petto del suo avversario.
Kirk, in quell'istante, in quel preciso momento in cui lasciò andare la lama ormai intaccata e si accasciò in ginocchio, seppe che ormai era tutto perduto.
La sua lady, l'aveva abbandonata.
Non aveva compiuto il suo dovere.
Aveva fallito.
Per un cavaliere non c'è cosa più straziante che non adempiere al proprio dovere, sapere di aver messo tutto se stesso per una causa e vederla infrangersi come acqua sugli scogli, trasportando tra i flutti la dignità e l'onore del cavaliere.
Il suo avversario si avvicinòlentamente, impugnando l'enorme arma a due mani.
-Un ultimo desiderio?- disse con voce fonda, preparandosi a finirlo.
Kirk sentì una lacrima colargli sulla guancia, lacrima che non fu visibile a causa dell'elmo scuro e spinato.
-Chi sei tu?- chiese debolmente.
-Havel. Havel la Roccia.-
Adesso Kirk non si stupì più di aver perso contro Havel. Ne aveva sentito parlare, sapeva che quell'uomo era dotato di una forza erculea, e impugnava un dente di drago. Quello che adesso sarebbe calato dritto sopra di lui, uccidendolo.
-Ti prego...Havel...non uccidere la Lady...- 
Lo stava supplicando? Sì. L'onore di Kirk stava lentamente scivolando verso un baratro, per non uscirne più.
-Non conosco nessuna Lady. A me interessano i Draghi, e qui ce n'è uno nascosto. Io lo ucciderò. Come ucciderò te per avermi intralciato.-
Havel alzò l'enorme Dente di Drago, tendendo i muscoli.
Il cavaliere di spine chinò la testa in silenzio, pronto al colpo.
"Mi dispiace, mia Lady."
Il dente calò verso il basso rapidamente.
"Mi dispiace così tanto..."
L'impatto fece letteralmente crollare sul grosso ramo nodoso Kirk, che non sentì alcun dolore. Non gli interessava più nulla.
Havel girò su se stesso continuando ad impugnare l'arma, per colpirlo nuovamente al fianco e buttarlo giù da quell'altezza vertiginosa.
"Ho fallito..."
Kirk scoppiò a piangere quando l'impatto lo raggiunse al fianco, e gli sembrò di volare per qualche metro prima di cadere nel vuoto.
"Ti amo, mia Lady..."
Quasi lo sussurrò, senza più energie per pensare. Parlare. Agire. Autocommiserarsi.
Iniziò a cadere.
Chiuse gli occhi.


Angolo dell'autore.
Non siate troppo duri con me se ho sbagliato qualcosa di Lore o di trama, sono un semplice videogiocatore che vuole tributare uno dei più bei videogiochi che abbia mai avuto occasione di provare. Ogni errore è fatto in buona fede, lol, quando capirò di più la trama e il background state certi che la modificherò. Grazie per aver letto, ragazzi. Sempre se non siete saltati fino alla fine per vedere quando finiva 'sta lagna...
  
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