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Autore: Alisir    27/10/2014    0 recensioni
I Malandrini stanno frequentando il loro sesto anno a Hogwarts.
La guerra è imminente.
E' tempo di scelte e Sirius Black si trova di fronte a un bivio; seguire i propri amici e lottare per il bene? o non voltare le spalle alla propria famiglia?
L'Amore riuscirà a salvarlo?
"Harry non poté fare a meno di ammirare la tenacia di quella donna, pronta a sfidare un esercito di Dissennatori solo per rivedere un uomo che tutti credevano un pazzo, un assassino, macchiatosi del più tremendo dei crimini".
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, I Malandrini, Lily Evans
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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                                                                                       Capitolo Secondo
 
A Sirius venne in mente il motivo per cui non studiavano mai in biblioteca, era una noia mortale. Il silenzio era assoluto e la signora Purpins li controllava a vista d’occhio. Finito il tema sulla Pozione Polisucco James iniziò a scarabocchiare sulla sua pergamena. Non aveva parlato da quando Sirius gli aveva detto che Lily Evans non voleva uscire con lui, ora si sentiva in dovere di alzargli il morale.
<< Psss! Ramoso >> sibilò
<< Che c’è >> rispose lui a bassa voce.
<< Ci vogliamo divertire? >>
James tirò su una spalla come a sfidarlo.
Un ragazzo del terzo anno stava cercando un volume nello scaffale di “Storia Medievale” appena lo toccò tutti i libri caddero rovinosamente al suolo. La signora Purpins si avventò su di lui come un aquila, cacciandolo dalla biblioteca.  James sorrise leggermente.
<< Che faccia da funerale hai! >>
<< Lasciami in pace >> e si prese la testa fra le mani.
<< Non fare il depresso. Ti sfido a duello! >> e Sirius si alzò in piedi.
<< Ma cosa dici?! Siediti prima che ci caccino >>
Ma Sirius non era il tipo che si arrendeva facilmente, mosse la bacchetta e qualche secondo dopo da sotto la porta del bagno delle ragazze filtrava uno scroscio d’acqua, proprio davanti alla scrivania della signora Purpins, che iniziò a zompettare qua e là cercando di tappare la falla.
<< Ecco fatto >> disse Sirius soddisfatto << adesso la vecchia megera ne avrà per un bel po’. Allora Ramoso ti sfido a duello, o sei troppo vigliacco per accettare? >> sapeva di aver fatto centro.
<< Accetto >> e si alzò in piedi.
Il sorriso si allargò sul viso di Sirius. Spostò i libri e salì sul lungo tavolo di legno, porgendo una mano all’amico per aiutarlo a salire.
I ragazzi intorno a loro alzarono gli occhi dai libri, Potter e Black erano noti a scuola per il loro carattere impulsivo, sempre pronti a virtuosismi magici.
Iniziò Sirius, << Expelliarmus >>
<< Non crederai di battermi con questo spero >> lo canzonò James passando al contrattacco
<< impedimenta >>
Sirius parò il colpo
<< Everte statim >> James riuscì a schivarlo ma si sbilanciò e lanciò verso Sirius il libro di Pozioni.
<< Evanesco >> e il libro sparì nel nulla, ma non era stato Sirius a pronunciare l’incantesimo. Una ragazza era in piedi dietro di loro, la bacchetta alta.
<< Non interessa a nessuno se siete bravi con i trucchi di magia >> guardò in cagnesco prima Sirius poi James che si stava rialzando, puntò la bacchetta verso la porta del bagno << Finite incantatem >> mormorò e l’acqua evocata da Sirius si ritrasse e rientrò nei rubinetti.
La ragazza si chinò a raccogliere la propria borsa ma questa schizzò qualche metro più in là.
<< Molto maturo Black >> lo inchiodò con lo sguardo. Raccolse le sue cose e uscì dalla stanza.
<< Ce l’aveva con noi? >> chiese Sirius con finta incredulità all’amico.
<< Con te, Black >> disse l’altro facendogli l’occhiolino.
<< Questa è una scuola di pazze, dai retta a me! >>
<< Una pazza che sa il tuo nome >>
<< C’è qualcuno che non conosce la Nobile e Antichissima tiritera che il mio fratellino va sbandierando ai quattro venti?! >>
Risero fragorosamente ma dietro la risata sguaiata di Sirius si nascondeva una tristezza profonda. Non riusciva a nominare il fratello senza sentire una stretta al cuore.
 
 
L’ESTATE PRECEDENTE
 
Non lasciò la moto nel seminterrato di suo zio, ma spense il motore davanti al cancelletto del numero 12 di Grimmauld Place. Superò a grandi balzi i gradini e diede un colpetto alla porta. Passò velocemente lungo il corridoio intravedendo la sua famiglia nella sala da pranzo, se lo avessero sentito arrivare non lo diedero a vedere. Sirius entrò in camera sua, felice di trovarla come l’aveva lasciata, e iniziò a tirare fuori dall’armadio tutti i suoi vestiti, i libri, gli oggetti più cari che aveva, la Mappa del Malandrino, la sua collezione di coltelli Babbani, prese anche una foto sua e di Regulus scattata sei anni prima. Tirò fuori il baule di Hogwarts, magicamente esteso, da sotto il letto e lo riempì di tutti i suoi averi. Si infilò nella tasca tutti i soldi che riuscì a trovare e imboccò le scale. Lasciò il baule nel pianerottolo dell’ingresso e entrò nella sala da pranzo.
I suoi genitori erano seduti alle due estremità del lungo tavolo della sala, suo fratello sul lato sinistro, il posto di Sirius di fronte a lui era rimasto vuoto.
Quando entrò solo Regulus diede segno di averlo visto ma sua madre gli scoccò un’occhiata furibonda e lui rimise gli occhi sul piatto.
<< Padre, madre >> i suoi genitori adoravano il linguaggio formale, e Sirius aveva deciso di accontentarli << penso che dobbiate sapere che sto per abbandonare il vostro tetto con l’intenzione di non rimetterci mai più piede >>. Il silenzio che fino ad allora era dilagato tra i membri della sua famiglia fu interrotto dalla fredda voce di sua madre.
<< E dove hai intenzione di andare, di grazia. A elemosinare come qualsiasi pezzente? >>.
<< Se ci tenete a saperlo. Per ora sarò ospite di un mio amico poi sarà mio piacere trovarmi una sistemazione. >>
Stava per uscire quando suo padre parlò.
<< Figliolo >> non lo aveva mai chiamato così << stanno per arrivare tempi difficili. Sei sicuro di volerli affrontare senza la tua famiglia? >>
<< Una famiglia già ce l’ho, padre. E non è la tua. Non condivido le vostre idee, mi fate schifo, voi e quegli esaltati di cui vi circondate! Ho fatto una scelta, e non è stare con voi. >> Sirius non si rese conto di aver alzato la voce.
<< Allora vattene! Ingrato! Morirai come i tuoi sporchi amici Mezzosangue! E noi non saremo qui a salvarti! >> sua madre si era alzata e gli stava urlando contro spingendolo verso la porta. Sirius sputò per terra, vicino ai suoi piedi ricoperti di velluto verde.
<< Sirius >> Regulus si era alzato in piedi. Era più basso di lui ma avevano lo stesso fisico slanciato, il volto pallido e i capelli neri, lui li portava corti.
<< Regulus siediti! >> gridò Walburga Black << lascia che vada a morire con quelli come lui! Vedrai se tornerà strisciando qui! Ma quella porta non si aprirà per un traditore! >>.
Sirius tirò su il baule e puntò verso la porta, la mano sulla maniglia.
Fece un passo indietro, suo fratello era ancora in piedi e lo stava guardando negli occhi, Sirius per la prima volta dopo anni riuscì a vedere amore verso di lui in quegl’occhi nocciola.
<< Abbi cura di te Reg >> e uscì sbattendosi la porta alle spalle.
Gli dispiaceva di aver infranto la promessa.


Ecco qua il secondo capitolo (passatemi il titolo ungarettiano) della nostra storia.
Vorrei sapere se vi piace, recensite per favore. Buon Lunedì!
  
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