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Autore: slanif    29/10/2014    6 recensioni
EunHae, accenni KangTeuk
Quando ho capito quello che provo per lui, avrei seriamente voluto suicidarmi.
E non per scherzo, eh! Seriamente, profondamente, intensamente, col massimo della convinzione: volevo farmi fuori.
Amen.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Donghae, Eunhyuk, Heechul, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'All My Heart'
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Ciao a tutte!
Dopo le innumerevoli maledizioni che mi ha lanciato hikaru83 circa il capitolo scorso, direi che possiamo passare a questo undicesimo capitolo che smuoverà ancor più le acque!
Come sempre i Super Junior appartengono solo a se stessi e noi non possiamo appropriarcene (purtroppo! ç__ç)!
Buona lettura!
 
 
 
*
 
 
 
11 / Instagram
 
 
 
Ci vediamo due giorni dopo, proprio di fronte al cinema. Anche oggi, Yoora è davvero carina.
« Stai bene. », le dico, indicando il vestito blu a piccoli pois bianchi, stretto in vita e con le mezze maniche di pizzo bianche.
Lei arrossisce un po’: « Grazie, Eunhyuk. Anche tu stai bene. », dice lei, indicando la mia maglietta piena di teschi e gli innumerevoli braccialetti di pelle ai miei polsi. Forse avrei potuto mettermi qualcosa di più carino, ma non mi andava. Io sono così, prendere o lasciare. Le camice me le metto solo per lavoro.
« Entriamo? », chiedo.
Lei annuisce, quindi mi segue all’interno. Io porto un cappello con visiera e dei grossi occhiali, ma anche così c’è qualcuno che mi fissa. Speriamo non tirino fuori i cellulari e comincino a fotografarmi…
« Oppa…? », sento chiedere timidamente alle mie spalle.
L’istinto di girarmi è forte, ma riesco a trattenermi mentre sibilo a Yoora: « Non girarti. Fa finta di niente. »
Lei annuisce, rimanendo ferma vicino a me.
La ragazza alle mie spalle domanda di nuovo: « Oppa? »; ma quando vede che non mi giro desiste e a voce alta dice alla sua amica: « Ah, non è lui! Che peccato! »
Pericolo scampato.
Appena mi danno i biglietti, mi fiondo dentro il cinema trascinandomi dietro una confusa Yoora.
Nel secondo stesso in cui ci sediamo nella penombra della sala, mi tolgo gli occhiali, ma non il cappello.
« Dovremo girare come in un film di spionaggio, vero? », ridacchia lei, sedendosi compostamente di fianco a me.
Faccio una smorfia: « Una specie… mi dispiace. » E sono sincero. So quanto sia difficile stare con me, o con chiunque altro faccia il mio stesso lavoro. Essere seguiti, spiati continuamente, fotografati… non hai una vita tua e volente o nolente devi stare al gioco, perché le milioni di fan che ti amano comprano i tuoi CD e tu non puoi trattarle male, nemmeno quando diventano fastidiose o cattive, perché la tua sopravvivenza come Idol dipende solo da loro.
« Non preoccuparti. Questo è il prezzo da pagare per passare un pomeriggio con una celebrità! », dice lei sorridendo, mentre le luci della sala si spengono e parte il film.
 
Il primo tempo lo passo ad arrovellarmi il cervello.
Perché sono qui?
Non faccio altro che chiedermelo.
Quando ho chiesto a Yoora di uscire, ero seriamente convinto che fosse la cosa giusta da fare. In fondo cosa ho da perdere? Amo un uomo che non mi vede altro che come un amico e una sua proprietà. Peggio di un’automobile, insomma.
Un uomo che, appena l’altro ieri sono tornato a casa e lui mi ha visto, è scappato in camera, barricandosi dentro. Anche se si è mosso alla velocità della luce, ho visto gli occhi rossi e gonfi, segno che ha continuato a piangere per ore.
Mi sono sentito uno schifo, davvero in colpa per ciò che gli ho detto; ma anche se l’ho fatto in un momento di rabbia, un po’ credo in quelle parole: Donghae dovrebbe crescere. Dovrebbe imparare a parlare, a parlarmi. Perché prima di essere l’uomo che amo, lui è e resterà sempre il mio migliore amico e questo non posso perderlo.
Non lo tollererei.
I due giorni successivi li ha passati ad ignorarmi completamente, uscendo sempre con gli occhi pesti dalla camera.
Registrare con quell’atmosfera è stato straziante. Leeteuk non sapeva più che pesci pigliare per farci fare pace, correndo da uno e dall’altro per cercare di farci calmare.
E mi aveva quasi convinto a chiedere scusa, quando quel maledetto impiccione di Heechul ha guardato il messaggio che stavo mandando a Yoora e ha cominciato a gridare: « HYUKJAE HA UN APPUNTAMENTO! HYUK HA UN APPUNTAMENTO! HYUKKIE HA UN APPUNTAMENTOOO! »
Gli occhi feriti di Donghae mi hanno tagliato il cuore in due.
 
« Bel film, vero? », mi domanda Yoora non appena le luci in sala si riaccendono, segnando la pausa tra un tempo e l’altro.

Film.
Quale film?
Oh, sì! siamo al cinema!
Peccato che io non abbia seguito neanche un minuto, troppo occupato a pensare a Donghae…
« Sì, bello. », mento, cercando di sorridere « Hai fame o sete? », domando di slancio, sperando che non mi chieda qual è la scena che mi è piaciuta di più o altre cose del genere e capisca che non sto seguendo.
« No, grazie. Tu? »
Scuoto la testa.
« Allora vado in bagno un secondo… », mi dice lei.
Annuisco.
Non appena Yoora se ne va, afferro il cellulare e mi scatto un selca(*01) dove faccio il segno della vittoria e lo pubblico su Instagram: “Al Cinema! Giorno di relax! #rilassiamocigram #grandellagiornatagram #ètuttobellogram”.
Yoora torna subito dopo, e fa giusto in tempo a sedersi che le luci si spengono e il film riprende.
Cerco di concentrarmi, sperando così di capirci qualcosa e avere delle risposte da dargli dopo se mi farà domande più approfondite a riguardo; ma neanche dieci minuti e mi vibra il telefono nella tasca dei jeans.
Lo estraggo e cercando di coprire la luce che mi ferisce gli occhi abituati al buio (e, diciamocelo, pure dalla vista di Yoora) con una mano, leggo il messaggio che mi è appena arrivato.
E’ di Donghae.
Tu-tum.
Non hai perso tempo a consolarti”.
Dice solo questo.
Ma non serve altro.
Con mani febbrili gli rispondo, decisamente incazzato: “Si può sapere cosa vuoi? Io e te non stiamo mica insieme! Io esco con chi mi pare!”.
Clicco Invia prima di potermene pentire. Cosa che ovviamente faccio un secondo dopo.
Merda…
 
Quando il film finisce e torniamo all’esterno, offro a Yoora un gelato e ci facciamo una passeggiata in centro.
Vorrei essere più partecipe, ma mi rendo conto di avere la testa da un’altra parte.
Continuo a pensare a Donghae, al messaggio che mi ha mandato e a quello che gli ho mandato io e a cui lui non ha risposto.
Troppo arrabbiato? O ha capito di aver sbagliato? Improbabile… lui crede di essere nel giusto.
Sospiro sconsolato.
Se solo sapessi che pesci pigliare…
« Tutto bene? » La voce di Yoora mi fa sobbalzare. Nemmeno mi ricordavo che ci fosse…
« Sì, scusa, ho la testa da un’altra parte. », ammetto.
« L’ho notato… », ridacchia lei. Sembra assolutamente tranquilla e a suo agio, per nulla infastidita.
« E non ti dispiace? », domando sorpreso. Qualunque altra ragazza avrebbe fatto i salti mortali per avere la mia totale attenzione, offendendosi a morte se avesse ottenuto il contrario.
Lei scuote la testa: « In realtà no. Non avevo grandi aspettative su questo appuntamento. », ammette.
Ma come?
« Il mio povero orgoglio di uomo è ferito… », le faccio notare, mettendo il broncio.
Ma Yoora si affretta a precisare: « Oh, no, Eunhyuk, ti prego, non prendertela! E’ che ho parlato con tua madre. »
Questa proprio non me l’aspettavo.
« Mia madre? »
« Mh-mh. », annuisce lei con un sorriso, allacciando le mani dietro la schiena.
« E di cosa avete parlato, esattamente? Non le avrai mica detto che uscivamo insieme, spero! »
Questo sì che sarebbe un problema! Mia madre mi darebbe il tormento!
Yoora ride: « Partendo dal presupposto che non ci sarebbe niente di male se noi uscissimo davvero insieme… » e mi scocca un’occhiataccia « ho chiacchierato con tua madre buttando lì l’ipotesi » e mentre lo dice calca sull’ultima parola « che tu uscissi con qualcuno. E sai lei cosa mi ha detto? »
Ho paura di saperlo, ma a questo punto…
« No, cosa ti ha detto? », domando.
« Prima è scoppiata a ridere, poi mi ha dato della matta e infine mi ha detto – e te la cito parola per parola: “Non si può stare con qualcuno avendo nella testa e nel cuore qualcun altro”. »
Le sue parole mi gelano il sangue nelle vene.
Che mia madre… sappia?
Yoora mi sorride.
« Mi dispiace tanto, Yoora… non volevo prendermi gioco di te. » Ed è la pura e semplice verità.
Lei scuote la testa serena: « Lo so, non preoccuparti. E’ comunque stato bello, no? Una bella uscita tra amici che hanno in comune la passione per Choco! »
Io rido: « E’ vero. Ben detto. », annuisco.
Mentre parliamo, arriviamo all’imbocco della metro, dove lei si ferma: « E comunque… » dice, scendendo il primo gradino « Anche io tifo EunHae. » E ridendo a crepapelle, se ne va.
 
 
 
**CONTINUA**
 
(*01) Selca: è il corrispettivo coreano di Selfie.

   
 
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