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Autore: Elsa00    04/11/2014    1 recensioni
Dal primo capitolo
Camminarono in silenzio guardando le rovine di Londra. Passarono davanti al mare. Una volta Liam le aveva detto che un tempo Londra era attraversata solo da un fiume e che per andare a vedere il mare bisognava prendere una macchina ma lei non riusciva ad immaginarsi la grande ruota panoramica senza le onde scure dell’oceano davanti. Le era impossibile ricordare.
Anno 2020, il pianeta è stato devastato da una misteriosa epidemia.
Jennifer non si ricorda nulla, sa solo che è ancora viva e che deve sopravvivere.
Liam la aiuta ad andare avanti.
Harry nasconde molti segreti, troppi.
Scusate ma amo gli zombie, non ho resistito.
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due - La voragine

Jennifer aprì gli occhi di scatto e vide davanti a sé il solito muro grigio. Fece scivolare lentamente la mano verso il pavimento, sfiorò con i polpastrelli una lama ghiacciata. La afferrò per il manico, essere disarmati era un pensiero che la faceva impallidire.
“Tranquilla, ci sono io” Jennifer posò gli occhi su Liam, era fermo sull’ultimo gradino delle scale con le braccia incrociate ed una spalla appoggiata al muro “Preparati” la ragazza non oppose resistenza. Sgusciò da sotto le coperte, si infilò una seconda maglietta e poi una giacca in modo da essere più protetta sia dal freddo invernale che da improbabili attacchi. Seguì Liam su per le scale e poi fuori, nell’aria pungente del mattino.
“Dove andiamo?” chiese camminando lungo il ciglio della strada mentre un leggero vento le scompigliava i capelli castani               
“In città” rispose lui senza girarsi, Jennifer si bloccò. Liam, non sentendo più i suoi passi, si voltò per controllare che stesse bene “Allora?”
“In città?” ripeté lei incredula. Se c’era una cosa che aveva imparato era quella di tenersi alla larga dalla città. Era la tana di quei mostri, non poteva credere che Liam volesse davvero portarla là. Era una dichiarazione di morte “Sei impazzito?”
“Ti voglio far vedere una cosa” Jennifer osservò il ragazzo ancora per qualche secondo prima di annuire e continuare per la strada. Camminarono in silenzio, tendendo le orecchie verso qualsiasi rumore. La ragazza pestò un ramo secco guadagnandosi un’occhiata severa ed irritata da parte di Liam. Non gli diede troppa corda, era occupata ad osservare le ville alla sua sinistra. Sforzò di immaginarle appena costruite, ancora perfette, senza segni di decadimento. I giardini diventarono di un verde brillante, le crepe scomparvero lasciando spazio ad una vivace tinta gialla. E vide dei bambini correre giù per la strada, vide Liam su una bici sorriderle e sfrecciare chissà dove lasciandola seduta sul marciapiede. Scrollò le spalle e tutto tornò come prima. “A cosa pensi?” Jennifer inumidì le labbra
“Al passato” il ragazzo si fece sfuggire una piccola risata che cercò di camuffare con un colpo di tosse, lei alzò gli occhi al cielo irritata
“Scusami, mi sembra solo ridicolo” solitamente la discussione sarebbe finita lì, lasciata in sospeso e probabilmente mai ripresa ma quel giorno la ragazza si sentiva più loquace del solito. Più curiosa.
“Perché?” Liam la guardò con l’angolo dell’occhio e sorrise quasi a provocarla
“Cosa ricordi del passato Jen?”
“Speravo che su questo mi saresti stato d’aiuto, ma evidentemente mi sono illusa per 12 anni” ribattè lei guardando altrove
“Beh, mi spiace” tagliò corto lui. Passò una manciata di secondi
“Perché mi hai portato con te?” domandò ignorando il suo tono scocciato
“Non posso risponderti ora”
“Perché?” Il ragazzo la fissò stupito, mai si era spinta tanto oltre con le domande “Perché Liam?” senza rispondere andò avanti chiudendo definitivamente la discussione.
 
Liam si girò verso Jennifer sperando di non essere visto, la ragazza stava guardando gli enormi palazzi davanti a lei. Il suo sguardo guizzò su di lui, i loro occhi si incrociarono per un istante. Liam tornò a concentrarsi sulla strada. Ormai erano arrivati. Jennifer fece una breve corsa per raggiungerlo, anche se non voleva parlargli non poteva permettersi di abbassare la guardia in quel momento. Qualsiasi distrazione poteva essere fatale. Liam la fermò con un gesto della mano e si abbassò, Jennifer lo imitò all’istante. Procedettero così stando appiccicati alla staccionata di una villa, poi Liam svoltò a destra addentrandosi in un’area completamente sconosciuta alla ragazza. Si guardò attentamente intorno, alla fine indicò una costruzione davanti a loro. Jennifer non l’aveva mai vista, sembrava crollata da molto tempo
“Quella è la nostra meta” sussurrò
“È lontano” lui scosse la testa
“Conosco questo posto, basterà prendere una scorciatoia per la ex zona residenziale. Saremo lì in meno di mezz’ora” si guardarono negli occhi, poi Jennifer annuì
“Andiamo”
 
Jennifer sgranò gli occhi alla vista dell’enorme voragine che si apriva pochi metri avanti a lei. Non aveva mai visto nulla di così grande. Stimò una profondità di almeno una ventina di metri, per quanto riguarda la larghezza si parlava di forse 10.
“Questa” Liam indicò la spaccatura con un cenno della testa “Ci tiene al sicuro da loro” spostò lo sguardo dall’altra parte “Dobbiamo raggiungere quel lato”
“Liam, non sono più sicura di questo piano” disse con voce spezzata mentre indietreggiava “È troppo pericoloso”
“Lo so” sospirò strofinandosi i capelli con la mano “Ma qualche giorno fa sono tornato qui ed ho visto… Un ragazzo” la sua frase catturò l’attenzione di Jennifer. La ragazza corrugò la fronte
“Sarà morto” lui scosse la testa
“No, è scappato. Sento che è vivo, aveva molte armi con sé, l’ho visto” fece una pausa “Mi ha visto”. Si girò verso di lei “So come arrivare laggiù, ma ho bisogno di te. Harry è troppo debole, non ci riuscirebbe”
“No, io non ti aiuto a fare niente! Questo è un suicidio” Liam si avvicinò a lei senza nemmeno darle il tempo di allontanarsi ulteriormente. Jennifer sentì i suoi occhi puntati addosso, le sue mani circondarle i polsi e stringerli così tanto da farle emettere un gridolino strozzato.
“Ti prego” disse semplicemente. La ragazza deglutì incapace di distogliere lo sguardo da lui. Rifletté sul da farsi. Liam non era stupido, non era quel tipo di persona che faceva scelte avventate senza avere un piano o se non era sicuro di riuscire ad ottenere risultati. Per anni si era sempre fidata e non se ne era mai pentita, senza di lui sarebbe morta parecchio tempo prima. Sbatté le palpebre un paio di volte
“Ok”

Ciao!
Questo è il secondo capitolo e spero ti sia piaciuto. La tua opinione è importante quindi, se ti va, lascia una recensione.
Alla prossima, spero di ritrovarti ancora qui :3
   
 
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