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Autore: Glendora    05/11/2014    1 recensioni
Farla finita sembra davvero molto facile, soprattutto nella solitudine di una camera d'albergo a chilometri di distanza da casa. Questo, però, non sembra il destino di Ville Valo che, inaspettatamente, tra le mura di quello che sembra essere un vero e proprio girone dell'Inferno, troverà quello che ha sempre cercato, ciò che la fredda lametta di un rasoio appoggiato sulla pelle non è stata capace di dargli. Ma il fato ama giocare con le persone e Ville non è certo immune...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Accarezzare le corde della chitarra non è mai stato così piacevole per Lily, che pensava di non essere più in grado di riuscire a toccare quello strumento senza che ricordi dolorosi la tormentassero nuovamente.
 
Si sbagliava di grosso. Il suono avvolgente, nitido, chiaro della chitarra le invade la mente e le sue dita scivolano sullo strumento come se il tempo passato separati non fosse mai esistito, come se non avessero fatto altro che suonare senza sosta.
 
Come le è venuto in mente di dimenticare quelle sensazioni e quelle emozioni? Perché ha permesso alle circostanze e agli eventi di allontanarla da quello che è sempre stato il suo mondo, il suo ambiente naturale, la sua ragione di vita?
 
Non fare il mio stesso errore…Mentre continua a pizzicare le corde, Lily si sente vicina a Ville, così vicina da capire il perché della sua reazione. L’ha avuta anche lei molto tempo prima, quando si è sentita sola, smarrita, persa ma ora, dopo tanti anni, ha ritrovato finalmente quella strada che da sempre è stata tracciata per lei, nonostante abbia percorso un sentiero diverso per riuscire ad incrociarla nuovamente.
 
Ville ascolta, ma non si muove. Rimane rannicchiato su se stesso cercando di impedire alle note di entrargli nella testa, ma soprattutto nel cuore. Nel vano tentativo di tenere la musica lontana dal suo corpo, perché è la musica la causa del suo tormento e allo stesso tempo della sua estasi.
 
Non ti fermare. Continua a suonare.
Ti prego…
 
Alla fine, però, non può far altro che lasciarsi trasportare dalla melodia abbozzata da Lily, liberando la mente che vaga in quella zona nascosta tra sogno e realtà alla quale si accede solo attraverso la musica, l’arte, l’amore…
E piange. Non si è mai sentito così solo come in quel momento. Neanche quando ha deciso di farla finita ha provato quel vuoto nel cuore che, al momento, solo la musica riesce a colmare.
 
Stringendo ancora di più le gambe al petto, cerca di soffocare i singhiozzi. Non vuole che Lily si accorga delle sue lacrime, questo non può permetterlo nonostante sia quasi certo che anche lei stia piangendo. Le sente. Hanno un suono anche loro, molto delicato, simile alla leggera pioggia di primavera che batte docilmente sui vetri delle finestre. Hanno un rumore simile a quello di acqua cristallina che si batte per trovare la sua strada tra i detriti di una vita andata in frantumi e Ville si domanda perché mai la dottoressa stia versando quelle lacrime. È colpa sua? O forse si sente solo sconfitta perché ha capito che uno come lui non può essere salvato nemmeno con tutta la buona volontà di questo mondo? Piange perché ha fallito, o perché anche lei soffre per qualcosa?
 
Smettendo di suonare, Lily si asciuga la guancia con il palmo e senza dire una parola si alza lasciando la chitarra ai piedi del letto di Ville, quindi si avvicina al suo paziente e lo bacia sulla testa proprio come faceva suo padre tutte le volte che le suonava qualcosa per consolarla. Un gesto istintivo, poco consono al suo ruolo di dottoressa, ma adesso lei non è la psicologa di Ville Valo. È solo una donna come tante altre che comprende fin troppo bene le potenzialità della musica, il suo valore, il grande potere che essa ha nel distruggere e nel riuscire a ricostruire un’anima.
 
“È un regalo. Fanne buon uso e non sprecarlo, mi raccomando…”
 
Mi sto fidando di te.
 
Così dicendo lascia da solo Ville e chiudendo la porta alle sue spalle, si allontana sperando che quel suo gesto non sia stato vano: quella chitarra ha per lei un valore inestimabile, ma al momento ne ha più bisogno Ville e questo lei lo sa bene.
 
Nel completo silenzio della stanza, Ville riesce ancora a percepire il suo vibrante delle note musicali che si rifrangono sulle pareti, sui vetri e sul suo corpo come se avessero una vita loro. Le sente danzare attorno a sé assieme al dolce ed inebriante profumo di Lily, che sembra essersi attaccato alla sua pelle più indelebile di un tatuaggio.
 
Assaporando quel silenzio carico di musica, lascia che le lacrime lavino via tutto il suo tormento e la sua frustrazione e sente che, forse, c’è ancora speranza.
   
 
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