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Autore: dancy184    22/10/2008    2 recensioni
Chiedo scusa ma per una serie di circostanze difficili e serie non sono riuscita a continuare questa fiction. Spero di non aver lasciato troppe aspettative per nulla. Grazie mille per chi ha letto. Isabella Occhi blu, argentati, gialli e verdi... un turbine di colori che riportano lo sguardo fisso su di lei. Solo su di lei. La dannata, la bella, la mezzosangue, la Gryffindor, la migliore amica, la peggior nemica, l'unica da cui bisogna stare lontano.. Hermione Granger. Un Serpeverde, un principe incompreso, un diurno e un bambino sopravvissuto. Ma soprattutto, la mezzosangue. Per tutti e quattro. E una scelta che finirà per ferirli tutti.. tutti tranne uno.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Siamo tutti in Sala Grande,un chiacchiericcio insistente aleggia tutto intorno a noi.

Sto guardando con noia crescente il mio piatto di carne ancora intatto.

La rabbia è rapida a farti passare la fame.

“Herm mi passi quelle patate li?” Mi chiede Seamus, ridacchiando ad una battuta di Ron.

Sbuffo, appoggiando la forchetta e passandogli il vassoio.

Lui lo prende, tutto allegro, mentre trangugia un’altra fetta di carne.

Dean mi guarda con preoccupazione, con una tintarella da far invidia ad un cadavere.

“Herm.. sei pallida. Tutto okay?” Chiede, scatenando una strana reazione in Harry.

Lo guardo con stizza: senti chi parla.

“Si Dean, tutto bene”.

Harry mi guarda contrariato, ma non ho voglia di confrontarmi con lui, quindi scuoto la testa e torno a fissare il mio piatto.

È assolutamente impossibile fare una cena decente quando un sudicio Serpeverde sta sparlando di te a tutta la sua Casa in modo fin troppo chiaro e a voce fin troppo alta.

La sua voce si sente fino a qui.

Riesco persino a immaginarmi il suo ghigno.

Dio che frustrazione!

Stringo più forte il coltello nella mano, infilzandolo nella carne ormai fredda, immaginando che sia la testa di Malfoy.

Piccola serpe di..

“Hermione! Hermione Granger!!”

I miei pensieri vengono interrotti da una vocina sottile e squillante, che proviene dalle mie spalle e che ha il fiatone dalla troppa corsa.

Mi giro perplessa, vedendo una bambina di undici anni raggiungermi tutta allegra, con la faccia rossa per la fatica e un sorriso enorme sul viso.

La guardo con espressione interrogativa.

Mi fa ciaociao con la manina.

“Hermione Granger! Ciao, io sono Melanie Coote, la sorella di Ritchie. È un vostro battitore nel Quidditch, e mi hanno detto, anzi, mi ha detto un… una persona di darti questa! Sai, io ti ammiro molto, anche perché hai passato un sacco di avventure con Harry Potter e quello… sì, il rosso, e poi sei brillante e poi mio fratello ti trova molto carina e..”

Ritchie si strozza con un cosciotto di vitello, mentre Luna fissa sorridente la bambina mora.

Io non so veramente cosa fare, se non riformulare il discorso incoerente della Coote e fissare quella pergamena così sottile e arrotolata nella mano grassoccia della bambina.

Lei la agita con fervore sotto i miei occhi.

Do un’occhiata a Ron e Lavanda che adesso stanno aiutando Ritchie a riprendersi dallo spavento e poi a Ginny (che ci ha raggiunto poco dopo), che osserva tutta la scena divertita.

Prendo la pergamena, un po’ esitante.

“Beh, grazie. Penso..”  Dico in un soffio.

La bimba mi sorride e poi torna al tavolo dei Corvonero, iniziando a parlare animatamente con una sua compagna e indicandomi numerose volte.

Scrollo la testa, iniziando a srotolare la pergamena.

“Hermione, da parte di chi, è quella pergamena?” Chiede Harry.

Alzo lo sguardo su di lui, evitando di fissarlo negli occhi.

“Non lo so”. Dico semplicemente, tornando alla mia lettera.

“Forse sarebbe meglio se..” inizia lui.

“Se non ficcassi il naso negli affari altrui Harry. Seriamente, lasciala in pace”.

Fisso ammutolita Luna, che sta guardando in modo truce un Harry altrettanto scioccato.

Nessuno parla, accanto a me.

Ron e Ginny fissano Luna con la bocca aperta, mentre gli altri semplicemente sono paralizzati.

“Luna.. Ma che stai dicendo?” Chiedo boccheggiando.

Non ho mai visto la bionda aggressiva.

Non ha mai neanche alzato la sua vocina di un mezzo tono!

Mi fissa incoraggiante, sempre quell’espressione strana sul viso.

“Hermione leggila”.

Non riesco a fare altro.

Abbasso lo sguardo su quelle poche righe che hanno suscitato tanto scalpore.

 

Cara Signorina Granger. Mi dispiace informarla che è pregato il suo immediato abbandono della cena.

La preghiamo inoltre di rimanere per tutto il resto della nottata nel suo dormitorio e di tenersi lontana dalla sala grande  e dai sotterranei per almeno due giorni. Colazione, pranzo e cena, verranno mandate nel suo dormitorio e sarà giustificata per le varie lezioni di pozioni.

Questo, a scopo della sua sicurezza.

Maggiori informazioni saranno recapitate appena possibile.

Cordialmente, 

                                                                                               Albus Silente.

 

Non so quante volte leggo la pergamena, così perfettamente scritta, dalla grafia elegante del Preside.

Fisso scioccata la grafia argentata, mentre intorno a me ogni rumore viene ovattato dalla mia mente confusa e in cerca di spiegazioni.

“Perché la Suwlers e Fawbell se ne vanno?” Chiede incuriosito Neville.

Alzo la testa di scatto, girandomi a vedere le due ragazze che si allontanano.

Lentamente anche Abercrombie scatta in piedi, seguito a ruota da Fawcett e Bloods.

Sono tutti con espressione leggermente tesa, come se cercassero di non dare nell’occhio… ma soprattutto, stringono tutti una pergamena sottile nella mano.

La mia bocca si apre meccanicamente.

Sono tutti .. mezzosangue, quelli che stanno varcando la soglia in questo momento?

Ad’un tratto mi alzo anch’io.

A quanto pare non sono proprio sicura, in quel momento, nella sala grande.

Escono solo i mezzosangue.. ma allora sta arrivando?.. Chi sta arrivando, di così pericoloso per noi?

Non possono essere i mangiamorte! Silente non permetterebbe mai…

“Ehi, ma che vi prende a tutti quanti? Hermione dove stai andando?” Chiede Calì perplessa.

Scuoto la testa. Come potrei spiegarglielo? E poi Ron e Harry si spaventerebbero..

Scavalco la panca e inizio a camminare verso le pesanti porte di quercia della Sala Grande.

Per due giorni, sarei stata bandita da lì.

Lascio tutti un po’ irritati dal mio silenzio, senza che possano capire che sta succedendo.

Quando oltrepasso le porte e mi trovo nel corridoio, una scena piuttosto curiosa mi attende: ci sono  una trentina se non più di ragazzi e ragazze, soprattutto del terzo e del quarto anno, che stanno tutti in piedi e nervosi, con la pergamena tra le mani a chiedersi che succede.

Si girano a guardarmi, ma non con ostilità, solo sorrisi tirati, preoccupati.

Mi si avvicina una ragazza del sesto anno: Jordan Lopes.

“Ciao Hermione”.

“Ehi Jordan, tutto a posto?” Chiedo un po’ titubante.

Non ci parlo molto con la Lopes, per lo più con lei discuto su Artimanzia in biblioteca.

“Insomma, questa cosa dell’esilio dalla Sala Grande è piuttosto strana. Secondo te cosa c’è di così pericoloso per noi mezzosangue?”

“Ah lo hai notato? Già siamo solo mezzosangue qui… Non so. Mi pare una cosa sospetta”.

Dico pensierosa, mentre si avvicinano altri ragazzi.

“Ma non possono essere i mangiamorte vero?” Chiede titubante la Suwlers.

“Ci ho pensato, ma non potrebbero mai. Per quale ragione poi?”

Annuiscono tutti nervosamente. A quel punto vedo Seamus tra i ragazzi di Grifondoro, ma  non gli rivolgo nemmeno un sorriso: non sono dell’umore.

Hagrid spunta fuori dalle porte della Sala Grande, piuttosto pallido e agitato.

“Hagrid! Ma senti ci puoi spie..”

Lui si volta verso di me, abbassando lo sguardo di parecchi centimetri.

“Oh… si.. Ciao Hermione! Senti tutto sto casino… Ehi, ehi! Tutti voi ragazzi: chi di voi è Prefetto?”

Io e altri due ragazzi alziamo le mani timidamente.

“Ok… ce n’è uno per ogni casa no? Cioè.. bene. Quindi adesso voi Prefetti portate i ragazzini nei dormitori ok?” Annuiamo tutti e tre, radunando i nostri compagni.

Due bambini, probabilmente del primo anno rimangono in disparte. Hanno la sciarpa verde e argentata.

Hagrid li squadra indeciso.

“Beh, si.. penso che a voi ci penso io”. I bambini lo guardano con estremo timore e lo seguono, quasi correndo, per raggiungere il loro dormitorio nei sotterranei.

Io richiamo all’ordine i Griffyndor e inizio a camminare, per metterci tutti al sicuro dall’ignoto.

Mentre saliamo l’ultima rampa di scale, una ragazza di quinta mi raggiunge.

“Ciao Herm, che storia eh?”

“Ciao Mel. Già, piuttosto strana in effetti”.

Melanie Howard annuisce, scuotendo i lunghi capelli castani.

“Ma quei due bimbi.. erano di Slytherin.. Possono esserci? Dei Serpeverde mezzosangue intendo”.

Fisso il corridoio davanti a me con preoccupazione.

Voldemort.

“Si, penso ci possano essere”.

Sorride. “Ho saputo dell’impresa di Harry sai? Tu e Ron.. Wow. Siete proprio una bella squadra. Io avrei avuto molta paura”.

Oddio. Non hai IDEA, di quanta ne avevo io.

“Alcuni avrebbero avuto paura”. Dico con freddezza. Non ho voglia di parlare, ma da quando sono così associale?

Lei mi sorride di nuovo, con meno convinzione e torna a parlottare con le sue compagne.

La Signora Grassa, sembra ancora più grassa, se possibile, nel suo vestito bianco tutto di pizzo.

“Parola d’ordine?” Chiede tutta zuccherosa. Non proprio in sintonia con l’umore dei Gryffindor.

“Goldispruzzo” Sussurro di controvoglia.

Lei fa un cenno allegro e si fa da parte, per aprire il solito buco, che dà nella nostra Sala comune calda e accogliente.

“Okay ragazzi, adesso andate tutti nei vostri dormitori e restate buoni. Passerò tra un po’ nelle stanze, per controllare che non facciate macello”.

Come parlare ad un muro direi.

Si sparpagliano nella Sala comune, iniziando a ridere e a chiacchierare.

-Bah, ci rinuncio-

Salgo su per la scala a chiocciola e mi fiondo nella mia stanza, sdraiandomi sul letto.

Cavoli. Fisso la pergamena. Di solito questi casini succedono ad Harry, non a me; e poi ho fame.

Cerco qualcosa da mangiare nel comodino di fianco a me e trovo una piuma zuccherata: meglio di niente.

Inizio a mordicchiarla, pensando a tutti i casini di quest’anno.

Okay, Harry ha battuto Voldemort e tutto, ma la sua cattiveria non è sparita: i mangiamorte girano a ruota libera comunque.

Si sono registrati più incidenti in questi ultimi mesi che nei primi tentativi di rimettere Colui-che-non-deve-essere-nominato in vita.

I più subdoli e i più insensati dicono che è per colpa di Harry e che doveva aspettare a uccidere il Signore Oscuro, ma sarebbe successo comunque. Ormai il mondo della magia è allo sbaraglio più totale.

Sospiro, coprendomi il viso col cuscino.

Perché deve essere tutto complicato? Io in fondo dovrei solo pensare ai miei compiti, queste menate sono troppo alla Harry.

Passo così una buona oretta, i miei pensieri tormentati e il cuscino sopra la testa.

D’un tratto sento la porta aprirsi.

Preparati Herm, ti assalteranno peggio degli avvoltoi.

No. Mi correggo: come dei leoni a dieta da un mese. “Hermione! Ci puoi spiegare che è successo?? Ci hai lasciati lì come dei fessi e Harry era preoccupatissimo! Accidenti, te ne sei andata sul più bello… Ma, Herm è tutto a posto?” La voce di Lavanda a volte è insopportabile.

Sollevo il cuscino, mostrando un’espressione piuttosto mogia.

“No che non va bene”. Dico in tono esasperato.

Le mie tre amiche si guardano perplesse, senza capire.

Facilito loro il compito: “Mi hanno bandito dalla Sala Grande. E dai sotterranei. Non potrò svolgere le lezioni di pozioni!” Mi lamento.

“E ti lamenti?” Chiede Luna con un sorriso.

“No… ma insomma, è importante! Questo è l’ultimo anno”.

Calì sospira. “Oh insomma Hermione, sei troppo fissata con lo studio. Devi pur pensare a qualcos’altro!” Io fisso il vuoto.

“E poi per cena, pranzo e colazione devo essere servita e riverita nella Sala comune, il che significa lavoro in più per quei poveri elfi…”

Luna si mette a ridere.

“Hermione ti giuro se mi parli ancora una volta di quel C.R.E.P.A. … Ti giuro, li faccio crepare davvero i tuoi cari elfi”.

Fulmino Calì con uno sguardo, mentre torno a parlare con Lavanda.

“Avete detto che mi sono persa il meglio. Magari è per quello che Silente ci ha fatto uscire”.

Dico pensierosa, mettendomi a sedere.

“Dubito,” ridacchia Lavanda. “ perché un RDS dovrebbe essere pericoloso?”

“RDS? E cosa sarebbe?” Chiedo perplessa. Lavanda ride più forte.

“Ragazzo Da Sballo”. Traduce per me Calì.

Inarco un sopracciglio, fissando Luna, che annuisce, sognante.

Non faccio in tempo a chiedere nulla che Lavanda si lancia in un resoconto dettagliato della faccenda:

“Per fartela breve: appena Seamus è sparito oltre la porta, tra l’altro è stato l’ultimo a lasciare la Sala Grande, Silente ha iniziato un discorso. Uno dei suoi soliti più che altro, piuttosto noioso e costituito da raccomandazioni e avvisi come sempre no? Quindi, lui stava parlando quando ad un tratto è rientrato Hagrid, che era uscito con voi per fare chissà cosa (tra l’altro dopo ci spieghi bene tutto), che era completamente fradicio e piuttosto spaventato. Ha bisbigliato qualcosa a Silente e poi si è seduto tutto tremante. Ti giuro Herm, era spaventato a morte. Comunque Silente è uscito un attimo e poi è tornato con lui!!! Cioè col Ragazzo Da Sballo. Lo ha portato davanti a tutti e ce l’ha presentato. Si chiama Jake Sunders. È… come spiegartelo Herm? È bello da morire. È da Sballo! Poi, praticamente,la McGranitt ha portato il cappello parlante e lo hanno smistato! Ti giuro, quando il cappello ha urlato SERPEVERDE ci sono rimasta troppo male. Speravo venisse da noi”.

Proprio breve eh?

“Ma è davvero così carino?” Chiedo, riformulando il discorso di Lavanda nella mia mente.

Calì alza gli occhi al cielo: “Pronto?? È Da Sballo no?”

Annuisco. Ovvio no?.

Luna mi sorride. “Devi crederle Herm: è affascinante. E poi ha gli occhi gialli. Molto particolari davvero”. Dice convinta, accarezzando Marley.

Occhi gialli? In effetti troppo particolari…

“Comunque lo incrocerai domani di sicuro. Stai tranquilla, appena vedi un gruppo di ragazze stile Victor-Krum-ti-amiamo, lì ci trovi anche Jake”. Mi rassicura Calì.

“Comunque perché sei rinchiusa qui con Seamus e gli altri?” Chiede Luna distratta.

Io mi stringo nelle spalle.

“Non ne ho idea. Silente ha messo noi … diversi alle strette. Non possiamo assolutamente mangiare con voi, né andare nei sotterranei. Non chiedetemi il perché, ma secondo me è per questo Sungerks…”

Lavanda ride. “Herm… è SUNDERS”.

“Scusa!” Dico facendo la finta offesa e tirandole una cuscinata.

Lei sembra scioccata.

“No. Tu non l’hai fatto!” Urla.

Io rido sguaiatamente.

È inevitabile: ci ritroviamo io, Lavanda e Calì a tirarci cuscinate e a ridere come delle matte, mentre Luna scuote la testa e si siede sul suo letto, cibando Marley con i biscotti marroncini.

Proprio quando Calì cade giù dal letto tra le risate generali, viene una scossa dalle scale a chiocciola e suona un leggero trillo d’allarme.

Tra le risate ci rimettiamo tutte a posto, affacciandoci nel corridoio.

“Chi ha provato a salire sta volta?” Chiedo distrattamente.

“Sarebbe quell’idiota di Potter. Vuole parlare con te”. Risponde una ragazza del sesto anno, spazzolandosi i capelli con fare annoiato e galleggiando per il corridoio canticchiando una canzone.

Ormai è un caso giornaliero: l’allarme suona circa tre volte al giorno, se non di più.

Mia affaccio sulla scala a chiocciola, quel tanto per farmi intravedere dal moretto.

“Herm, ti puoi degnare di scendere!? Vorrei parlarti”. Dice piuttosto irritato, cercando di rialzarsi.

Io ridacchio: “Non posso Harry. Dai, buonanotte, ne parliamo domani va bene?” Dico, senza aspettare risposta.

Torno con una corsetta in camera, chiudendo la porta del nostro dormitorio, ma faccio in tempo a sentire le sue imprecazioni.

“Che voleva Harry?” Chiede Lavanda con addosso il pigiama.

“Parlarmi, ma l’ho bidonato”. Dico sorridente.

La mora mi batte il cinque, stravaccandosi a letto.

Calì si siede con lei, richiamando la nostra attenzione: “Sentite ragazze, ho parlato con mia sorella prima, alla cena, e mi ha detto che i Revenclaw danno una festa venerdì. Ho già messo nella lista tutte e quattro, compresa Ginny”. Dice tutta eccitata.

“Cosa?? Calì non se ne parla! Quelle feste sono totalmente fuori controllo… Io non ci vado! Mi hanno raccontato cose abbastanza negative su quello che succe…”

Lavanda mi interrompe: “Hermione smettila di fare la bambina. Sono feste del tutto innocenti se pensi a quello che fanno i Serpeverde! È semplicemente un ritrovo di noi studenti per festeggiare Halloween okay? Io pensavo anche di non essere invitata, ma ho un’amica qua che conosce le persone giuste mi sa”. Dice, facendo il solletico a Calì.

Lei ride, alzandosi dal letto di Lavanda e sdraiandosi sul proprio.

“Ovvio… comunque, chi è nella lista è OBBLIGATO a venire Herm, quindi tu vieni. Poi ci sono due ragioni che dovrebbero invogliarti a venire e che ti danno una regione per farlo”.

Io la fisso con espressione interrogativa. “E sarebbero?” Chiedo sospettosa.

Lei e Lavanda si guardano e ridacchiano.

“Beh, prima di tutto il vestito che abbiamo comprato a Hogsmede l’altro fine settimana”. Dice pratica Luna, togliendo le parole di bocca a Calì.

“E poi…” Continua la mora.

“E poi?” Chiedo al massimo della curiosità, anche se un po’ preoccupata.

“Beh, e poi c’è Blaise”.

La fisso scioccata, sentendomi arrossire.

“COSA???” Urlo indignata. “Calì che ti salta in testa??!”

Lei inizia a ridere come una forsennata.  “Mia sorella ha invitato tutto il settimo anno di Serpeverde.. Per far venire Blaise!”

La fisso con furia. Non penso consideri la sua idea ancora buona vedendo la mia espressione.

Afferro un cuscino.

“Tu non sai quanto io possa essere terrificante con un cuscino in mano Calì Patil!”

E senza tanti complimenti mi scaglio sulla mora, dando il via ad un’altra guerra di sacchi di piume.

  
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