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Autore: G_Perry    06/11/2014    0 recensioni
Era autunno, mia madre mi aveva detto che era meglio restare in casa e forse aveva ragione.....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina mi alzai all’alba, pure i guerrieri più forti di Skyrim dormivano ancora, e dopo aver caricato tutte le mie cose sul mio cavallo (Farkas me l’aveva comprato quando mi ferii alla gamba il mese scorso), lasciai una lettera al mio compagno preferito -grazie di tutto- gli avevo scritto, perché in fondo ero in debito con lui. Lui mi aveva accettato, insegnato come usare le armi, a combattere ed è grazie a lui se sono arrivata ad oggi ancora tutta intera, ma la cosa più importante è che lui era stato veramente un buon amico, mi aveva tenuto compagnia nelle giornate più buie ed aiutato tutte le volte che ne avevo bisogno.

Noi ci siamo piaciuti sin dal primo istante, anche se lui credo mi abbia sempre vista come qualcosa di delicato, qualcosa da proteggere a tutti i costi e che nessuno può rovinare, mi sono sempre chiesta il perché, insomma lui avrebbe benissimo potuto chiudermi la porta in faccia quel giorno, ma non l’ha fatto. Sono sicura che un giorno riuscirò a ricambiargli il favore, i tanti favori, così come sono sicura che non stesse dormendo quando sono passata nella sua stanza quella mattina, penso mi stesse aspettando e lo farà ancora, sempre, perché questo non è un addio.

Ma adesso sono sola, non ci sarà più un Farkas pronto a proteggermi da ogni cosa, o sono in grado di sopravvivere con le mie forze, o ci lascio la pelle…Non mi sono mai allontanata tanto da Whiterun, se non per qualche incarico dei compagni, quel giorno era diverso però e non dovetti camminare a lungo per capirlo.

Era ormai da un’ora che ero in sella al mio cavallo, avevo bisogno di sgranchirmi le gambe, così decisi di appostarmi presso una piccola torre su una collina, all’interno c’era una sentinella quindi mi sembrava un luogo sicuro per riposare, sembrava. Stavo facendo un riposino quando sentii uno scoppio, era vicino, poi una specie di ruggito e poi lo vidi, era un drago. 

Una valanga di fiamme avvolse la torre e subito dopo sentii la guardia all’ interno supplicare aiuto, corsi dentro, mi sentivo soffocata dalle fiamme, ma questo non mi fermò, balzai sulle scale, afferrai l’uomo e mi tuffai fuori da una piccola finestra, quando mi alzai notai che altre guardie erano arrivate, munite di archi e frecce -grazie al cielo- pensai. Poi successe qualcosa di più incredibile, il drago parlò, non si capiva bene cosa dicesse, -Dovaaahkiin, Dovahkiin..- ripeteva, dev’essere uno strano linguaggio tra draghi o qualcosa del genere, non sembrava volersi arrendere, così presi il mio arco da caccia, immersi la punta di una freccia in uno speciale veleno (era per le emergenze), mirai dritto alla testa del drago e … avevo appena ucciso un drago.

Tutte le guardie si avvicinarono alla bestia ed io feci lo stesso, ma improvvisamente il corpo del mostro emanò una luce incredibile che sembrava corrompergli la pelle, mi sembrava che la luce venisse verso di me, in effetti era così, mi allontanai, ma questa mi raggiunse e mi avvolse, poi scomparve. Mi guardai attorno, tutte le guade sembravano sbalordite, quasi spaventate, ma non dallo scheletro del drago, da me.

-T-t-tu hai preso la sua anima- disse una donna.

-Cos’avrei fatto?!- risposi sconcertata.

-Dobbiamo avvertire lo Jar- disse un altro.

-Mi volete gentilmente spiegare di cosa state parlando?- chiesi decisamente irritata.

-I sangue di drago sono tornati-.

I sangue di drago? Mai sentito niente del genere, ma a quanto pare avevano deciso che io fossi uno di loro, non che mi interessasse particolarmente, io sognavo di diventare un grande mago altro che sangue di drago, in quel momento mi sentivo osservata, tutti mi fissavano, dovevo toglierai di torno.

- Io correrei dallo Jar se fossi in voi- improvvisai - sarà sicuramente colpito di sapere che un sangue di drago si aggira da queste parti-.

Abboccarono tutti ed appena furono lontani, saltai sul mio cavallo e galoppai più velocemente che potevo, non ci tenevo a diventare “la strana” del regno, anche se avevo assorbito l’anima di un drago, non significava niente, ero solo una normale ragazza come tutte le altre, almeno credo, anche se restava strano comunque.

  
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