Storie originali > Introspettivo
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Autore: livia_    12/11/2014    0 recensioni
Prima di iniziare una immersione in ciò che scrivo vi consiglio di leggere due righe di introduzione.
Partendo dal presupposto che sconsiglio vivamente la lettura a chiunque abbia da ridere sull’omosessualità. Ciò che scrivo in queste pagine forse si potrà avvicinare la concetto di diario, ma non ne sono sicura. Scriverò quando vorrò scrivere, nella maggior parte dei casi quindi, quando avrò qualcosa da scrivere. Sono parole buttate su carte, senza pensarci due volte. Se volete leggere un qualcosa sempre di introspettivo ma più curato andate a vedere la mia altra storia. (Andrea e i Treni.)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E lunedì mattina le ho parlato prima di entrare a scuola. Abbiamo parlato un po’ ed ad un certo punto mi ha detto “Quindi è perché ti piaccio, no?”. Io ovviamente ho confermato, e lei mi ha detto una cosa semplice e chiara.” CAZZI TUOI!”. Ovviamente non voleva essere stronza, poi mi ha spiegato che sono cazzi miei nel senso che pensa ci metterà tantissimo a fidarsi di nuovo di una ragazza dopo quello che ha appena passato. Poi, ovviamente dopo sta cosa mi ha detto “Anche se so che tu sei una brava ragazza. E sei anche molto più intelligente delle persone della tua età.”. Poi mi ha abbracciata. E giuro sono andata tipo in tilt, non mi ricordo neanche cosa ho fatto, e quanto è durato l’abbraccio. So solo che in quel preciso istante stavano entrando tutti a scuola e una persona mi ha chiamata. Io ovviamente non me la sono inculata di pezza. Poi è finita che siamo andate in classe e basta. Martedì mattina la ho vista di sfuggita alla prima ricreazione, ma parlava con altre persone ed ho preferito lasciar stare. Alla seconda ricreazione invece non la ho vista. Martedì sera (quindi ieri) le ho scritto io, chiacchierando un po’ le ho detto che mi rodeva il culo e lei ha detto “Dimmi i nomi, faccio una strage.” E io li stavo morendo. Più tardi le ho dato la buonanotte, e lei mi ha detto “sogni d’oro”. Oggi c’era assemblea di istituto e dopo la ho solo potuta salutare, visto che stava andando di fretta non so dove. Spero di vederla domani e di starci un po’ insieme, visto che venerdì è il suo giorno libero e sabato è il mio, quindi la rivedrei lunedì. A meno che una delle due non abbia la folle idea di chiedere all’altra di uscire, ma dubito.
   
 
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