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Autore: ButterflySeven    25/11/2014    4 recensioni
Belle è una ragazza di 23 anni, iscritta al terzo anno di Beni Culturali all'accademia di Belle Arti.
I sui problemi iniziano quando il professor Hood la rimanda per la seconda volta all'esame di storia dell'arte contemporanea 2.
Cercherà disperatamente aiuto in qualcuno che ne sappia più di lei in fatto d'Arte ed il padre dell'amico Baelfire, famoso storico dell'arte, sembrerebbe il candidato ideale... Ma tutto ciò, a quale prezzo?
[Rumbelle - coppia principale] secondarie Baelfire/Emma ed Emma/Killian
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11
 
Rovistò nel suo armadio per la quarta volta, ma non seppe davvero cosa indossare.
Era il suo primo, vero appuntamento e voleva sentirsi leggermente più carina del solito… In realtà voleva sembrare carina agli occhi di Robert, se proprio doveva essere sincera.
- Ah… Questo è troppo semplice… Questo è troppo trasparente… Accidenti… - gettò sul letto gli ennesimi vestiti e sospirò afflitta.
Le sarebbe piaciuto avere il dono di Killian in fatto di abbigliamento. In un modo o nell’altro il ragazzo riusciva sempre a trovare il look ideale rimanendo sempre se stesso…
Prese in mano l’ennesima gonna e fu lì che ebbe un’illuminazione.
- Santo ragazzo, prometto di farti un bellissimo regalo di natale…-
Alla fine indossò una camicia molto elegante, con sopra una giacca nera e rossa e una gonna in pelle nera, che metteva in risalto la vita sottile. Terminò con decolleté bordò e nere e una borsetta in pelle nera.
Guardò l’orologio e scese le scale di tutta fretta notando l’ora.
- Ciao papà, a domani!- urlò uscendo di casa.
- Ciao Belle!- le urlò di rimando. In realtà non aveva detto tutta la verità, aveva raccontato al padre che sarebbe uscita con Gold e che sarebbe rimasta a dormire da Emma per poterle raccontare i dettagli dell’appuntamento. Ovviamente non era così, ma non se la sentiva di raccontare al padre l’ennesima bugia, però non poteva nemmeno dire esplicitamente che avrebbe passato la notte da Gold… Se le cose tra loro si sarebbero sistemate, avrebbe cercato di convincere entrambi a riappacificarsi, ma momentaneamente progettare simili ipotesi era prematuro.
 
Come d’accordo, Gold la stava aspettando poco distante da casa sua.
Il cuore iniziò a battere non appena scorse la macchina scura, entrò in fretta e lo abbracciò.
- Ciao…- gli disse stringendolo.
- Buongiorno a te, mia cara Belle…-
Entrambi avrebbero voluto annullare le distanze e lasciarsi trasportare in un bacio passionale, ma sapevano che non era il momento adatto, così Belle si sedette composta e mise la cintura.
- Dove andiamo?- chiese curiosa.
- Mi è sembrato di capire che avresti voluto al tuo fianco un uomo che ti capisse. Oggi cercherò di soddisfare questo tuo desiderio e regalarti un appuntamento perfetto-
Le sorrise appena e Belle già adorò quel giorno fantastico.
- Nessun indizio? Mi dici solo questo?-
- Goditi il momento. Ti fidi di me?-
- Sì, mi fido…-
- Allora non c’è alcun problema- mise in moto e partirono.
 
Lasciarono i confini di Strybrooke e si diressero in una delle città vicine.
Durante il viaggio Belle raccontò tutto ciò che aveva fatto in quei giorni di lontananza, evitando di descrivere tutto il dolore che aveva provato.
Quando chiese a Robert cosa avesse fatto lui, l’uomo scrollò le spalle.
- Nulla di particolare. Andavo in negozio, tornavo a casa, parlavo con Bae e andavo a dormire. Niente di così speciale…-
- Mi dispiace così tanto… Deve essere stata dura affrontare la solitudine…- lei aveva resistito grazie agli amici ed a suo padre. Robert, invece, era rimasto praticamente solo.
- Non penarti, Belle. Ho trascorso i tre quarti della mia esistenza in solitudine, quindici giorni in più non hanno fatto differenza…-
- Beh, adesso non sei più solo, hai me!-
Gold le sorrise, ma non staccò lo sguardo dalla strada.
 
- Siamo arrivati…- le disse aprendole lo sportello da vero gentiluomo.
Belle si guardò attorno stupita. Erano nel pieno della natura, ma al centro vi era un’opera architettonica unica nel suo genere: era come se il prato sovrastasse lo stabile, perché l’unica cosa visibile dall’esterno, erano enormi finestre a cerchio, che spuntavano come funghi dal terreno.
- Che posto è?- chiese avvicinandosi.
- E’ il palazzo della scienza, realizzato dall’architetto italiano Renzo Piano. Questo è il retro, anzi, è il tetto se vogliamo essere più precisi. L’ingresso è dall’altra parte, però volevo farti vedere la sua idea geniale. Tutto ciò che vedi è una sorta di prato sintetico, realizzato per fare in modo che la struttura sembri un tutt’uno con l’ambiente e le vetrate permettono alla luce di entrare a qualsiasi ora del giorno, senza usurpare lo splendido paesaggio-
- Non avevo mai visto nulla di simile…-
- Era ciò che speravo… Sali in macchina, andiamo a parcheggiare-
 
La parte frontale era una semplice struttura, stentò a credere a ciò che aveva visto nel retro.
Robert pagò i biglietti d’ingresso e Belle rimase ancora una volta stupita.
Quando il design incontra la natura, nascono veri e propri capolavori.
Le piante si fondevano con i pavimenti e le vetrate. Era come stare all’interno di un grande parco naturale, ma la differenza era che nulla era lasciato al caso, tutto aveva un suo ordine ben preciso.
C’era una zona dedicata agli acquari e altre che riproducevano paesaggi invernali.
La parte che preferì, fu sicuramente il planetario.
Rimasero ad osservare le finte stelle e le spiegazioni della guida e Belle si sentì quasi parte del cosmo.
In quell’ambiente così buio, si sentì libera di afferrare la mano di Robert e intrecciarne le dita.
- Ti piace?- le chiese all’orecchio.
- Sì, è bellissimo! Non ero mai stata a un museo delle scienze ed è fantastico!-
- Anche per me è la prima volta in questo posto. Volevo condividere quest’esperienza insieme a te…-
Belle rimase colpita dalle sue parole. Era un pensiero molto dolce.
- Grazie…- si sporse appena ed unì le labbra in un tocco leggero. Desiderava farlo da quando avevano lasciato Storybrooke.
Gold le sorrise e lei si sentì completa.
Era l’appuntamento migliore di sempre.
 
Passeggiarono per il parco per quasi due ore, poi Robert le disse che c’era un altro posto che dovevano visitare.
Stavolta Belle non fece domande, ma rimase stupita quando parcheggiò davanti un centro commerciale.
- Che ci facciamo qui?- chiese seguendo l’uomo, che aveva preso un carrello della spesa – compriamo da mangiare?-
- No, molto meglio…- le fece cenno di seguirla e Belle si aggrappò al suo braccio mentre entravano nello stabile.
C’erano tantissimi negozi di abbigliamento e anche un’immensa libreria.
- Possiamo entrare? Per favore…- chiese con sguardo da povero cucciolo.
- E va bene…-
Belle si fiondò come un razzo nella zona fantasy e cercò assiduamente la sua saga del momento.
- Eccolo!!!- ebbe una visione quando intravide “A Storm of Swords”, il terzo libro della saga di George Martin.
- Leggi il trono di spade?- le chiese Robert, osservandola sbigottito.
- Si, perché?-
- Non credevo ti piacesse questo genere di lettura… Diciamo che distrugge un po’ i tuoi sogni fiabeschi, questa è una lettura molto più cruda…-
- Solo perché amo le favole, non significa che sia distaccata dalla realtà… E poi adoro anche i racconti più crudi-
- E chi è il tuo personaggio preferito?-
- Che domande: Tyrion Lannister! Anche se ho sentito in giro che in questo terzo libro si inizierà ad apprezzare molto anche Jaime Lannister…-
- Lo sterminatore di Re? Tutti lo definiscono un mostro…-
- Oh, il parere della gente non conta poi molto… -
Robert le sorrise, pagarono il libro e tornarono nella via principale.
Belle stringeva il suo libro felicissima. A Storybrooke era irreperibile da mesi, finalmente aveva la sua copia tra le mani.
- Eccoci qui…- le disse Robert fermandosi all’ingresso di un negozio più grande degli altri.
- Oh caspita!!!! Uhauuu! E’ il paese dei balocchi!!!- Belle posò il libro nel carrello e saltellò felice entrando in quel punto vendita grandissimo.
Tutto, dall’accessorio più piccolo al più grande e stupefacente, era dedicato alle decorazioni natalizie.
C’erano tantissimi alberi, sia finti che veri ed alcuni erano anche già decorati, per dare delle proposte agli acquirenti.
- Dunque, Belle. Ti ho portata qui per due motivi- le disse Robert afferrandola per mano – il primo motivo, è che so quanto ami queste festività. Quando abitavamo insieme, non facevi che ripetermi quanto ti sarebbe piaciuto decorare casa con l’albero e tutto il resto…- Belle gli sorrise – il secondo motivo, è in realtà legato al primo… Casa mia è spoglia, mi farebbe piacere decorarla insieme a te, quando torniamo a casa…-
Belle provò un’incredibile emozione. Afferrò il volto dell’uomo con entrambe le mani e lo coinvolse in un bacio appassionato.
Gold rimase interdetto di fronte a quel gesto così impulsivo, specie perché erano pur sempre in un luogo pubblico. Così si trovò costretto a interrompere il contatto.
- Ehi… Caspita… Non mi aspettavo questo tipo di reazione…- le disse sincero – dovrò portarti più spesso…-
Belle non badò a quel commento e iniziò a far mente locale su ciò che serviva.
- Per prima cosa dobbiamo decidere l’albero, poi le luci, le decorazioni, magari anche un ramo di vischio sarebbe carino da appendere… E le luci per gli esterni! Potremmo avvolgere la scultura di Pomodoro!!-
- Non credo sia una buona idea…-
Ma Belle era ormai completamente assorta nei suoi sogni idilliaci e per Robert, non restò altro da fare che assecondarla.
 
Uscirono dal negozio con due carrelli pieni di roba.
- Ah, in questo posto si fanno dei veri e propri affari!- commentò Belle più felice che mai – non vedo l’ora di abbellire casa! Ho anche preso le tazzine da te con le renne!-
- Ottimo… Sono sicuro che la casa “risplenderà” dopo questi ultimi acquisti…-
- Sì, ne sono certa anch’io!!!!-
Belle aiutò Robert a caricare la macchina, ma il problema sorse quando dovettero portare tutto dentro casa…
Belle sentì Gold imprecare mentre tentava di entrare l’albero e si sentì un po’ in colpa.
- Forse ho preso troppa roba…. Scusami tanto, mi sono lasciata trasportare dall’entusiasmo e non ho pensato a come avremmo fatto a trasportare tutto dentro…-
Robert si voltò non appena poggiò l’albero all’ingresso.
- Belle, non dire sciocchezze… Il punto è che sono secoli che non festeggio il natale… Per me è una novità vedere qualcuno che è felice di passare del tempo con me, scegliere l’albero e le decorazioni… Se ti va puoi anche mettere le luci alla scultura di Pomodoro, mi basta sapere che anche tu sei felice…-
- Ma certo che sono felice! E’ solo che non voglio sconvolgerti la vita… Insomma, capiterà spesso che mi faccia coinvolgere dalle situazioni, è una cosa che non riesco a controllare…-
Robert la abbracciò e le accarezzò i capelli.
- E’ la tua spontaneità che fa di te una persona meravigliosa… Tu sei pura, a volte anche ingenua, ma assapori la vita con gioia… Ed è questo che mi piace di te… Alimenti ogni giorno la mia voglia di vivere e sono contento di poter condividere questi momenti con te…-
Belle si staccò di poco per poterlo osservare.
- In ogni caso prometto di contenermi… Facciamo che la scultura di Pomodoro rimane così com’è…-
- Questo mi è rassicurante…-
 
Belle si trasformò in una magica fata turchina.
In poco tempo montò l’albero, sistemò le luci e iniziò ad abbellirlo con l’aiuto di Robert.
Avevano comprato delle palline piuttosto strane: ognuna richiamava un movimento artistico dell’avanguardia e Belle pensò si adattassero bene allo stile della casa così contemporaneo.
In cima all’albero, inserì una di quelle tazzine con renne e mise delle rose rosse (finte) al suo interno, in modo che sembrasse quasi un vaso di fiori.
Fece un passo indietro e rimase colpita.
- Uhau, è l’albero più bello che abbia mai fatto…-
Il bianco delle luci a intermittenza, contrastava con i forti colori dei decori e il risultato era molto delicato.
- Piace molto anche a me, siamo stati bravi…-
- Bene, adesso non rimane che sistemare tutto il resto…-
Si guardarono intorno e c’era ancora molto da fare.
 
Trascorsero le due ore successive ad appendere il vischio, mettere le luci all’esterno, inserire oggetti natalizi nel resto della casa. Belle aveva comprato anche una trapunta natalizia, un grembiule natalizio e le presine da cucina natalizie.
- Abbiamo finito, finalmente! –disse esausta appoggiandosi al divano.
- Direi che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Adesso ogni angolo della casa trasuda di spirito natalizio…- osservò l’uomo.
Belle si stiracchiò un po’, si tolse le scarpe ed appoggiò il capo sulla spalla dell’uomo.
- E’ stata una giornata bellissima, grazie… Mi rendo conto solo adesso che non avevo mai vissuto un vero appuntamento prima d’ora. Stando insieme ad una persona che si ama, anche fare cose semplici diventa un momento speciale… Non ho mai provato tanta gioia nel decorare casa…- disse sincera.
Robert posò un bacio tra i capelli rossicci, le prese una mano e la accarezzò con dolcezza.
- E sai? La serata non è ancora finita…-
Belle si voltò di colpo.
- Davvero?- chiese incredula – cos’altro ci può essere più speciale di questo?-
- Dammi solo qualche minuto e lo vedrai…- la baciò un’ultima volta prima di alzarsi – perché un appuntamento che si rispetti, ha anche la cosiddetta “cena a lume di candela”….-
Belle rimase impietrita nel divano. Non poteva aver pensato anche a quello…
- Non posso proprio venire?- chiese urlando.
- Assolutamente no…- rispose l’uomo dal corridoio.
Belle sbruffò, poi però si rese conto che molte donne in quel momento potevano invidiarla. Erano pochi gli uomini del 2000 che preparavano la cena romantica del primo appuntamento…
Si perse nei pensieri e continuò ad osservare incantata le luci dell’albero, che si accendevano e spegnevano con ritmi irregolari.
 
Dopo una mezzoretta, Robert la chiamò.
Rimise le scarpe e si affrettò a raggiungerlo in cucina.
Quando entrò, le venne quasi da piangere. Nessuno aveva mai fatto tutto ciò per lei…
Robert aveva apparecchiato la tavola con una tovaglia rossa molto romantica. I piatti quadrati, erano disposti con uno spirito molto giapponese, accentuato dalla presenza di piccole ciotole con diverse salsine. Al centro vi era un vaso stretto e alto con una rosa rossa e a lato faceva capolino la tazzina che aveva scheggiato uno dei primi giorni di lavoro, con dentro quelli che sembravano dei rametti di vischio.
Ma la cosa sorprendente, era la vastità di cibo sul tavolo.
- Quando hai preparato tutto questo?-
- Stamattina. Ho cucinato cose che potessero essere servite fredde, o riscaldate. Ti piace?-
- E’… E’… Io non ho parole…-
- Allora sarà meglio accomodarci…-
Gold l’accompagnò nel sedersi e lei si sentì una principessa ad essere trattata a quel modo.
Presero piccole porzioni di ogni pietanza e Belle ne rimase deliziata.
- E’ tutto buonissimo! Sono tutti con alla base le mie pietanze preferite…-
- Sono lieto si intuisca…- Robert la guardò intensamente, poi sollevò il calice con ottimo vino rosso – che ne dici di un brindisi?-
- Ma certo… A cosa brindiamo?-
- A noi…-
- A noi-
Fecero sfiorare i calici, provocando un piccolo tintinnio.
Il vino fece subito girare la testa a Belle, che non era molto abituata a quel sapore deciso.
Continuarono a cenare e l’atmosfera intima rendeva il banchetto ancora più saporito.
Belle non si era mai sentita così corteggiata. Robert era molto premuroso e spesso si soffermava a guardarla più del dovuto mentre ripuliva le labbra o beveva un sorso di vino.
- Cosa c’è? Mi sono sporcata?- chiese strofinando il mento con il tovagliolo.
- No, Belle… Mi piace solo osservarti… Si capisce subito se quello che assaggi ti piace, perché si forma un sorriso naturale…-
- Davvero? Non me n’ero mai accorta…-
- Io invece l’ho notato da subito, sin da quella volta che sei venuta in casa mia per chiedermi aiuto con le tue ripetizioni e ti ho offerto il tè…-
- Non me l’hai mai detto…-
Robert le sorrise ambiguo. Bevve un altro po’ di vino, poi si avvicinò di poco e Belle non potè far altro che notare quanto sembrasse ancora più affascinante con il gioco di luci e ombre creato dalla candela.
- Ci sono tante cose che non sai, Belle…-
- Perché non inizi a raccontarle? Oltre ad essere una gran chiacchierona, adoro ascoltare…-
- Cosa ti piacerebbe sapere?-
- Ecco, non so… Ad esempio, quando… Ecco, è imbarazzante, ma… Quando ti sei accorto di me “in quel senso”?-
- Intendi quando hai iniziato a piacermi?- Belle annuì – Questo è facile da spiegare: mi sei piaciuta da subito. Già quando mio figlio ci ha presentati ho notato “qualcosa” in te… Eri così diversa da me, così pura! Quando ti sei presentata a casa mia, ero davvero sorpreso. Sono poche le persone che hanno la faccia tosta di bussare alla mia porta. Però per raggiungere il tuo obbiettivo eri disposta a tutto ed io adoro le persone determinate. Più parlavamo, più mi intrigavi e ammetto che quando ho saputo che eri fidanzata, ci rimasi un po’ male. Ovviamente molte donne hanno apprezzato il mio fascino in passato, ma tu eri diversa… Non hai mai fatto nulla per sedurmi, o meglio, per me eri molto seducente, ma erano dei gesti involontari… Anche vederti sorseggiare il tè, o ascoltare rapita le mie spiegazioni di arte, ti rendeva desiderabile ai miei occhi… E piano mi sei entrata dentro, con i tuoi buffi modi di fare, con la tua solarità, con il tuo essere un po’ goffa, tanto da far cadere a terra questa tazzina- prese in mano la tazzina e sfiorò il taglio come se fosse una parte preziosa - però il modo in cui ti scusavi, ti rendeva adorabile… Ho iniziato a capire che mi stavo innamorando, quando ho cominciato a trattare questa tazzina alla stregua di un tesoro inestimabile. Ma questi erano i miei sentimenti, non conoscevo i tuoi… Eri fidanzata, tuo padre mi odiava e mi odia tutt’ora, inoltre sei quasi una sorella per mio figlio. Insomma, non una situazione leggera… E poi c’è stato quel giorno, quando sei caduta dalla scala e qualche ora dopo quell’idiota del tuo ex, si è presentato in negozio con quelle accuse… Lì ho capito di esser perduto, perché non so per quale miracolo non l’ho tolto di mezzo direttamente…-
- Sul serio? Hai capito di amarmi, già allora?- Belle era esterrefatta.
- Sì… Magari non era il classico modo di amare, ma per me è sempre stato difficile provare sentimenti per qualcuno, quindi era un po’ una novità. Credo che poi il sentimento sia solamente cresciuto. E’ inutile che ti dica il perché ti ho ospitata in casa mia. Questo è quasi un territorio sacro, per me… Averti per casa è stato magnifico, hai veramente cambiato il mio modo di vivere la giornata, perché cucinare diventava un modo per vederti sorridere e le lezioni serali una scusa per rimanere con te ancora per qualche ora. E forse non mi sentivi, ma ogni notte ti venivo a trovare in camera, solo per osservati indisturbato mentre dormivi… Non so cosa mi hai fatto, so solo che quando ho capito che tu ricambiavi questi sentimenti, ho avuto paura. Perché nessuno mi ha mai amato veramente e non sapevo cosa volesse dire essere amato sul serio, senza pretendere nulla in cambio… Ho pensato che stare insieme ci avrebbe fatto male, che forse era meglio tornare alla mia solitudine e lasciarti andar via, non costringerti ad avere a che fare con questo mostro… Ma io sono un uomo debole e non ho resistito molto a saperti lontana. Ho capito che se anche tu provavi questi sentimenti per me, forse potevamo imparare a viverci insieme… Ecco perché sono venuto a quel matrimonio: per tentare di riaverti nella mia vita… E sono lieto di averti qui, perché potresti aiutarmi a domare l’oscurità ed essere una persona migliore, sia per Bae, che per te…-
Belle aveva gli occhi lucidi. Erano le parole più belle che qualcuno le avesse mai detto.
- Robert, non devi avere paura di amare ed essere amato… Te l’ho detto tante volte: c’è del buono in te, io lo so! Non sei il mostro che vuoi far credere… E ti prometto che ti aiuterò in ogni occasione, farò il possibile per farti capire che siamo ciò che noi vogliamo! Nessuno può impedirti di essere una persona migliore. E nessuno ti impedisce di amare… Io e Bae ti staremo sempre vicino, a prescindere da cosa gli altri pensano di te… Non sarai mai più solo, te lo giuro…-
Robert la prese per mano e la accarezzò.
- La mia più grande fortuna è stata incontrare te e spero di esser riuscito a farmi perdonare per tutte le volte che ti ho fatto soffrire con i miei rifiuti…-
- Non c’è niente da perdonare, va bene così…-
Gli stinse forte la mano e lui ricambiò la stretta fissandola intensamente.
Suggellarono quel momento perfetto, con un bacio leggero.
 
- Rimane un’ultima cosa da fare…- le disse Gold quando avevano terminato di sparecchiare.
- C’è dell’altro? Non posso crederci…-
- Oh, Belle, te l’ho detto… Questo appuntamento deve rimanerti impresso a vita… Basterà seguirmi in salotto…-
La prese per mano e la guidò nei corridoi, per poi accomodarsi nel famoso divano del famoso salotto. Ah, se solo avesse potuto parlare, quel povero divano…
Gold accese la tv e azionò il lettore DVD.
- Non vorrai mica farmi vedere ancora opere di body art…-
- Belle, so che potrei essere frainteso quando dico “ricorderai questo appuntamento a vita”, ma ti giuro che non era una frase ironica… No, non guarderemo body art…-
Pigiò il tasto play e Belle sentì gli occhi pizzicare quando vide i primi frame.
- Sei serio?- chiese stupita.
- Direi che non c’è modo migliore di iniziare la nostra storia, se non prendere spunto dalla favola che ci rappresenta. Una Bella e una Bestia…-
Belle sentì il cuore battere impazzito. Non credeva possibile che un uomo al primo appuntamento le facesse vedere il suo cartone disney preferito.
Afferrò la copertina di natale e la poggiò sulle gambe di entrambi. Robert alzò un braccio e le fece posto nel petto, per poterla abbracciare anche mentre vedevano il film.
Fu un’ora magica. Perché commentarono insieme e risero della goffaggine della bestia e dei dispetti che gli faceva la bella. Si dispiacquero per le disgrazie del padre e concordarono che Gaston fosse uno stronzo in qualsiasi versione. Avrebbero sicuramente impedito alle generazioni future di dare ad un figlio il nome Gaston. E per esserne certi, l’avrebbero messo per iscritto come clausola dell’eredità.
Per Belle, fu quasi come vedere un documentario, perché si rispecchiò in tante cose che aveva dovuto subire Belle, a partire dal dolore per il sentirsi rifiutata dalla bestia.
Il bacio finale del vero amore, era un po’ come il loro: aveva spezzato l’incantesimo che li teneva divisi e finalmente erano liberi di viversi in totale liberta.
- Che bello!!! Lo adoro!- commentò Belle quando spuntarono i titoli di coda.
- Non c’è male davvero… E pensare che dopo questo film la studio animation è entrata in crisi… Ma Frozen ha cancellato il periodo buio degli anni ’90 e inizi 2000-
- E’ proprio vero… Beh, è la vita. Ci sono alti e bassi, ma l’importante è trovare il modo di risalire…-
- Anch’io mi sono sentito come la studio animation. La mia risalita sei stata tu…-
Robert le accarezzò i capelli, poi scese lungo le spalle e Belle rabbrividì al suo tocco delicato.
Quando i titoli di coda finirono, tornarono nuovamente al buio.
Le luci dell’albero creavano strani riflessi e quando si voltò ad osservare Robert, notò che i suoi occhi risplendevano di una nuova luce, la luce dell’amore.
Il cuore prese a battere sempre più forte, lo stomaco le si chiuse in una morsa quasi dolorosa... Le mani tremanti andarono ad accarezzare le guance dell’uomo.
Chiuse gli occhi e si avvicinò piano a lui. Si ricordò di quella volta che avevano sfiorato il bacio in quello stesso divano e istintivamente sorrise.
- Perché ridi?- le chiese Robert in un soffio, che le fece schiudere le labbra da quanto quel tocco la inebriò.
- Niente, sono solo i ricordi che tornano in mente…-
- So a cosa ti riferisci…-
Gold le afferrò le mani e le strinse forte. Avvicinò con calma estenuante i loro volti. Belle tentò di avvicinarsi ancora per sfiorargli le labbra, ma lui indietreggiò, portando le bocche ad una distanza minima, che la fece rabbrividire di piacere.
Gold decise di porre fine a quel gioco e si sporse in avanti, ma stavolta fu lei a sottrarsi e sorrise a un soffio dalle sue labbra.
Robert sorrise e schiuse appena le palpebre. Belle potè leggervi tutto il piacere rinchiuso e tremò, perché fu certa di avere lo stesso sguardo.
Le mani oscillarono e l’uomo le stinse con più decisione. Belle si perse nel suo sguardo profondo e qualcosa scattò in lei quando lo vide spostare l’attenzione verso le labbra dischiuse.
Belle era una persona pacata e pacifica, ma in rare occasioni, scoppiava come un vulcano solitamente in stato di quiete.
Annullò le distanze con prepotenza, strinse le mani di Robert, poi sciolse il contatto per dedicarsi all’apertura della giacca, che fece scivolare lungo le spalle snelle, ma forti.
Gold le accarezzò ogni angolo del corpo, scese con la bocca a sfiorarle il collo e poi ancora più giù, fino a toccarle luoghi che Gaston non si era mai sognato di toccare.
Non era la prima volta che faceva sesso con un uomo, ma Gaston era un tipo che andava subito al sodo, senza prestare troppa attenzione alle fasi preliminari. Robert, invece, le fece toccare l’apice del piacere solo sfiorandola con quelle mani che avevano l’aria di essere molto esperte.
Sospirò di piacere e tentò di ricomporsi prendendo in mano le redini del gioco.
Tolse velocemente gli ultimi indumenti che gli rimanevano in corpo e con audacia, si sedette sulle sue gambe, iniziando ad accarezzare suadente i capelli, le spalle, il petto, per poi continuare a scendere.
Robert soffocò un gemito sulla sua spalla e quando ormai la situazione si fece incandescente, la prese in braccio e la portò in camera da letto.
Salire le scale fu uno strazio e si dovettero fermare più volte per baciarsi e toccarsi, perché la voglia che avevano l’uno dell’altra,era insaziabile.
Quando entrarono in camera, Robert la appoggiò sul letto con delicatezza, la studiò con lo sguardo per lungo tempo e intrecciò le dita alle sue.
- Se non vuoi, basta solo dirlo. Possiamo fermarci anche qui…-
- No, io voglio. Non desidero altro da un sacco di tempo…-
Per dimostrargli che non aveva intensione di fermarsi, allacciò le braccia dietro al collo e lo coinvolse in un bacio rovente.
Gold aprì il cassetto con fatica ed estrasse un profilattico.
Quello che accadde dopo, fu pura magia.
Belle non si era mai sentita così completa in vita sua.
Adesso capiva che la storia dei “due corpi e un’anima” era basata su una storia vera… Perché quando accolse Robert in sé, capì che ciò che aveva sempre aspettato per tutto quel tempo, era solo lui.
Il cuore esplose di pura gioia e non seppe descrivere tutte le emozioni che le invasero la testa e il cuore.
Non ragionava più, sapeva solo che in quel momento ogni pezzo di sé reclamava la vicinanza dell’uomo. Così lo strinse forte per esser certa che quello non era un sogno, ma la sua realtà.
L’uomo si separò prima di raggiungere il massimo piacere e Belle gli fu grata per quell’ennesimo gesto di premura nei suoi riguardi.
Si guardarono affannati e semplicemente risero.
Quando tornarono a respirare, si strinsero nuovamente e Belle potè ascoltare il ritmo irregolare del cuore di Robert.
Finalmente comprese perché la gente non riusciva a rinunciare a fare l’amore con il proprio partner…
 
Quando l’indomani mattina si svegliò, trovò Gold intento a fissarla dolcemente, con davanti un vassoio pieno di roba da mangiare.
- Buongiorno, mia splendida principessa…- la accolse sfiorandole le labbra in un contatto leggero.
- Buongiorno…- rispose baciandogli ogni angolo del volto – che ore sono?-
- Le 10:30…- rispose approfondendo di poco il bacio.
- Uhm… Di già? Tra meno di un’ora devo essere a casa, o mi salta la copertura… Emma alle 11:30 deve andare a prendere suo fratello all’asilo nido…-
- Vorrà dire che mangerai, ti farai una doccia e ti porterò dove vorrai…-
Ma i buoni propositi sparirono al secondo bacio, poiché decisero che la miglior colazione, era assaporare il corpo dell’altro.
 
Per i due giorni successivi, stette il più possibile con Robert e non potè fare a meno di rivelare al padre che il loro rapporto sembrava proseguire per il verso giusto.
Si ripromise di farli incontrare in una di quelle festività.
 
Tutto sembrava perfetto, Robert le dimostrava ogni tipo di attenzione e lei era felice di condividere tante cose insieme.
I guai arrivarono il 23 mattina, quando sentirono la porta di casa aprirsi mentre si intrattenevano in piacevoli attività nel divano del soggiorno.
Fortunatamente erano ancora vestiti, così si ricomposero velocemente e andarono ad accogliere Bae, che evidentemente aveva deciso di arrivare con qualche ora di anticipo.
Ma lo stupore fu tanto nel vederlo in compagnia di una donna sconosciuta.
Bae chiuse la porta e Belle si voltò ad osservare lo sguardo stupito di Robert.
- Figliolo, bentornato… Vedo che sei in compagnia…-
Bae abbracciò il padre, poi fece lo stesso con Belle.
Quando si separò, prese una mano della ragazza e la strinse forte.
- Papà, Belle, vi presento la mia ragazza…-
Belle e Robert si scambiarono una rapida occhiata. Quella storia avrebbe portato parecchi guai e Belle non osò immaginare quale sarebbe stata la reazione di Emma…
 

Continua…


WIKI-ZONE

La struttura di Renzo Piano esiste davvero e si trova a San Francisco. Vi inserisco il link dove è possibile leggere qualche notizia in più e vedere qualche foto http://www.iocostruisco.it/progetti/il-museo-della-scienza-di-renzo-piano-in-california.htm

Belle indossa questi vestiti. La adoro così! *-* http://i.perezhilton.com/wp-content/uploads/2013/09/once-upon-a-time-emile-de-ravin-joanna-garcia-belle-ariel__oPt.jpg

ALTRE NOTE (e cose varie)

Buonasera!!!! Finalmente eccomi tornata con il nuovo capitolo! Ci è voluto un pò, ma spero che l'attesa sia stata ripagata in qualche modo... Sono desolata che non abbia potuto aggiornare la scorsa settimana, ma la rete mi aveva abbandonato anche sul fronte cellulare (la tristezza proprio ç_ç)
Questo, per me, è l'ideale di un appuntamento Rumbelle. Non ci facciamo mancare proprio nulla, dal romanticismo, ai momenti comici... A quellli HOT! E finalmente!! Almeno nella mia ff hanno il diritto di comportarsi come una coppia "normale", quindi con anche l'eros. u.u spero la cosa non disturbi XD
Per quanto riguarda il natale, mi sono ispirata anche al cartone disney, perchè a Belle piaceva molto il natale e scommetto che piaccia molto anche alla nostra Belle in OUAT!
Ma a fine capitolo ecco la sorpresa... Chi mai sarà questa misteriosa ragazza?!? Mmmm, chissà.... 

Ci tengo a ringraziare tantissimo le persone che ancora coraggiosamente mi seguono. Mi fate felice ogni giorno di più! ♥
RIngrazio
Ariki, Chrystal_93, Rumple_bumple, Saja e CSlover per aver recensito lo scorso capitolo (facendomi felicissima!).
Lasciatemi un commento per qualsiasi dubbio, o semplicemente per farmi sapere cosa ne pensate del capitolo e della storia, mi farebbe tanto piacere ;)

Il prossimo capitolo arriva sempre martedì sera (ormai mi è impossibile aggiornare il mercoledì durante il giorno).

Un bacione e alla prossima!!!


 
  
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