Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Segui la storia  |       
Autore: Kiri94    05/12/2014    1 recensioni
AVVISO: la storia è stata completamente revisionata e riscritta in un modo più gradevole: per qualsiasi feedback vi invito a mandarmi un messaggio personale!
---------------------------------------------------------------------------------------
Questa saga tratta eventi successivi alla Kiri no Gemini - Introductive Arc, pertanto invito a leggere questa saga solo nel caso si abbia già letto la saga precedente.
Nel cuore della notte diverse figure si muovono nell'ombra: il loro piano di vendetta darà vita ad una grande battaglia nella città di Namimori che vedrà coinvolti i Guardiani dei Vongola che vi risiedono ed alcuni nuovi personaggi!
Chi sono i misteriosi Drago? E per quale motivo odiano così tanto la famiglia Vongola?
La storia finalmente inizia ad entrare nel vivo, con colpi di scena ed intrighi a fare di sfondo ad alcune fra le più grandi battaglie mai combattute!
Genere: Azione, Comico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Chrome Dokuro, Mukuro Rokudo, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Katekyo Hitman Reborn! - Kiri no Gemini'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cliccate per vedere altre immagini riguardo questa Fanfic!

Le lacrime di Martin luccicarono illuminate dalle prime luci dell'alba – ... finiscimi. Ho fallito... ho perso tutto... ancora una volta. La mia sofferenza è iniziata da te... e solo tu puoi porvi la parola fine. La mia vita è rovinata, e la mia vendetta... pure. Ormai non ho più scopo di vita. Decimo Boss dei Vongola... poni dunque fine alla mia sofferenza – disse con sforzo, mentre lacrime di rabbia ricadevano sul suo volto, così calde da sembrare quasi rivoli di lava.

Tsuna si avvicinò lentamente verso di lui – Sofferenza... causata da me!? Ma di che parli?! – domandò parecchio sconvolto.

Martin, udendo tali parole, strinse la mano a pugno, furioso – T-tu... dopo tutto questo... osi mentire? VUOI NEGARMI PERFINO LA MORTE ?! – tentò di rialzarsi stringendo i denti per resistere al dolore atroce, ma subito cadde riverso sulla schiena – LO VEDI!? Non ho nemmeno le forze per rialzarmi. Sono patetico, eh? Davanti a me c'è la causa del mio odio, ma non riesco... non riesco nemmeno a guardarlo... da pari a pari. Dannazione. DANNAZIONE! UCCIDIMI SUBITO! – urlò a pieni polmoni strizzando le palpebre mentre le lacrime iniziavano a sgorgare senza sosta.

Tsuna, rimasto in silenzio a testa bassa, mormorò – ... No. Io... non so esattamente cosa stia succedendo... né tanto meno quale sia la causa del tuo odio nei miei confronti. Però ho un'unica certezza... e cioè che la vita è meravigliosa, e che non importa quali sofferenze tu abbia patito, né il motivo per cui mi odi, tutto ciò perde significato nel momento in cui una mano amica volge in tuo aiuto... ed è per questo, e per i tuoi cari, che vale la pena di vivere e combattere – e pronunciando tali parole tese la mano all'uomo, che sgranò gli occhi – Posso essere la tua mano amica...? – domandò sorridendo.

Dopodiché, seguirono alcuni istanti di silenzio, rotto poi da Martin – T... tu... con quale... coraggio... MI CHIEDI DI ESSERE TUO AMICO?! I miei cari... li hai sterminati TU! Hai dato TU l'ordine di sterminare la mia famiglia, i miei amati! – ma poi, il suo sguardo incrociò gli occhi sinceri di Tsuna – ... no? – le parole gli sfuggirono di bocca senza nemmeno che se ne accorgesse, ma resosi conto scosse la testa – No... no... NO! Non rendere tutto così difficile! Maledetto... maledetto Vongola! – urlò furioso tra i singhiozzi – La mia gente non tornerà indietro con le tue menzogne! – avvertì una fitta al petto, ma non vi diede peso – Rivoglio la mia vita! RIVOGLIO LA MIA FAMIGLIA! – ormai non riusciva più nemmeno pensare alla vendetta.

Tsuna rimase lì, immobile con il palmo teso, ma i suoi occhi, avevano qualcosa che prima non c'era.

Lacrime.

Martin sgranò per la seconda volta gli occhi, incredulo – Che fai, piangi? Pensi che questo cambierà qualcosa? – mormorò piano, digrignando i denti – Non voglio la tua piet... – ma fu interrotto dall'urlo di Tsuna – NON HO ALCUNA PIETA' PER TE, LO CAPISCI?! NON PROVO COMPASSIONE, NON CI RIESCO, HAI FATTO DEL MALE AI MIEI AMICI! MA... MA SO BENE COSA SI PROVI A PERDERE UN PROPRIO CARO! – e subito frammenti del sacrificio di Gamma e Yuni durante lo scontro con Byakuran nel futuro balenarono alla sua mente – E NESSUNO... NESSUNO... DOVREBBE MAI PROVARE UN DOLORE SIMILE! – e suo malgrado, le sue guance si bagnarono di lacrime a loro volta.

Martin, superato lo shock iniziale, urlò di rimando – Ma li hai uccisi tu!!! E' colpa tua se io ho dovuto patire un simile dolore!! - rivolgendogli uno sguardo carico di rabbia: Tsuna, persa la pazienza, mollò uno sguardo furente all'uomo – IO NON HO FATTO PROPRIO NULLA! –

– TU MENTI! –

– NO! DICO SEMPLICEMENTE IL VERO! –

– Ah sì!? E allora che spiegazione hai riguardo la tragedia accaduta a noi Drago?! – urlò – Come... come puoi negare di aver ucciso degli innocenti?! –

– La colpa non è né mia, né della mia famiglia! Da quando sono diventato il Boss dei Vongola non ho MAI ordinato un solo, singolo massacro di famiglie, anzi, se proprio vuoi saperlo ho imposto il divieto di simili azioni a tutte le nostre famiglie alleate come condizione sine-qua-non, pena la rottura dell'alleanza stessa! – concluse Tsuna con tono gelido che non lasciava spazio a repliche.

Al ché, Martin perse definitivamente le staffe – E CHI SAREBBE IL COLPEVOLE ALLORA?! DI CERTO NON SI SONO SUICIDATI IN MASSA DA SOLI! – urlò in maniera vagamente ironica – Spiegamelo! Dammi le prove... che voi Vongola siete innocenti!!! – era talmente furente da dimenticarsi momentaneamente del dolore, riuscendo a rialzarsi – I tuoi guardiani hanno detto fin dal principio che erano lì per ordine TUO! – ed afferrò per la collottola Tsuna – Avanti, Vongola! Chi è stato?! – urlò nuovamente.

Ma prima che Tsuna potesse replicare, qualcuno li interruppe – Indubbiamente non i guardiani del Decimo Boss dei Vongola, caro – disse una voce femminile a Martin molto familiare.

Voltandosi di scatto vide arrancare verso di lui, sfinita, Alexia, sorretta nientepopodimeno che da Kumo, anch'essa ormai al suo limite.

Lo stupore fu tale che Martin mollò la collottola di Tsuna – Ah... tu... stai bene... meno male... – e per un solo, singolo istante, la felicità ed il sollievo furono tali da farlo sorridere, sentimento tuttavia soppresso subito dopo, quando il mondo gli crollò nuovamente addosso – No... come? Cosa... cosa stai dicendo? I Vongola... sono loro che ci hanno portato via tutto! ... no? – domandò confuso cercando una conferma: ormai le sue convinzioni stavano crollando poco a poco.

Alexia, lentamente, scosse la testa – No... Durante il combattimento contro questa piccola peste – e lanciò una strana occhiata a Kumo, un misto tra il divertito e il rimprovero – Mi sono ricordata degli eventi di quella notte. Non... è... stato piacevole... ma mi ha permesso di notare alcuni dettagli. Ricordi il falso Gokudera Hayato? – domandò con tranquillità.

Martin la guardò in modo totalmente confuso – ... intendi l'uomo incappucciato dai capelli rossi, ver... uh? Falso?! Che cosa intendi dire?! – urlò d'un tratto Martin, con l'espressione più disorientata che mai.

Tsuna alzò lentamente la mano – Permetti? Ehm... Gokudera-kun ha i capelli bianchi... quindi se affermi che l'aggressore della tua famiglia aveva i capelli rossi, già da qui si capisce che il mio amico è da considerarsi scagionato, dato che non mi risulta abbia il Cosplay tra gli hobby. In altre parole... – e lanciò un'occhiata carica d'odio all'uomo – Hai fatto deliberatamente del male ai miei amici perseguendo una motivazione che non ti sei nemmeno degnato di verificare. Mirai... cioè, Iarim, ha avuto ragione a definirti un'idiota. Pensi forse che ti perdonerò? – mormorò freddamente Tsuna.

Ma Martin, con la testa fra le mani, sembrava in preda ad un turbinio di disperazione, tanto che nemmeno udì le parole del Decimo – No... non può essere... non... non posso essermi sbagliato! Chi volete prendere in giro?! CHI E' STATO ALLORA?! – ormai la sua lucidità mentale era al limite: era come in caduta libera in un baratro senza fondo fin dal momento in cui aveva perso il suo unico appiglio, la vendetta.

La sua ultima luce nel vortice di disperazione era appena svanita: cosa gli restava ora?

– Eheheheh... Martin-kun, sei proprio ridotto male, uh? –

La voce familiare riportò Martin ad un furioso stato di semi-lucidità – TU! TRADITORE! – urlò voltandosi di scatto verso Mad, che se la rideva alla grande – Suvvia, non darmi simili appellativi. Non puoi definirmi traditore solo perché ho puntato tutto sul vincitore! Martin-kun, tu eri nel torto e la giustizia ha trionfato: non hai diritto di criticare la mia decisione di schierarmi dalla parte che più ho reputato giusta – ghignò beffardo in risposta all'espressione esterrefatta di Martin, quindi continuò – In un conflitto il concetto di giusto o sbagliato com'è inteso nella società attuale è sbagliato: nessuna delle due fazioni sarà mai nella ragione o nel torto all'inizio dello scontro. La ragione è il premio esclusivo dei vincitori. Per questo, la frase “la giustizia trionferà sempre” è una verità assoluta. Se tu hai perso, è perché eri nel torto – e detto ciò si voltò verso Tsuna – Oh, Tsunayoshi Sawada! So bene che in quanto vincitore desideri punire il tuo avversario, ma prima posso renderti partecipe del perché questa notte si sia svolta questa battaglia? Avendo collaborato con entrambe le fazioni posso ricostruire bene o male ciò che è successo, e anche gettare luci su alcuni punti fin'ora rimasti nascosti nell'ombra. Ah, Martin-kun, ascolta anche tu: servirà a farti capire chi sia il vero colpevole della tragedia avvenuta anni fa – aggiunse poi con una sfumatura tetra.

Martin abbandonò ogni tentativo di parlare: conosceva Mad abbastanza bene da capire quando aveva intenzione di parlare sul serio, motivo per cui non osò interromperlo quando egli iniziò a spiegare – Se guardo il puzzle che ho composto mettendo insieme i tasselli recuperati questa notte, ottengo una linea temporale piuttosto chiara degli eventi. Anno indefinito: gli Zero, se così si chiamano, hanno in mente un piano a noi sconosciuto, piuttosto grosso, che sconvolgerà il futuro a loro vantaggio. Ma c'è un problema: i Vongola. L'equilibrio che i Vongola hanno creato è un ostacolo troppo rischioso per loro e va eliminato: ma basterebbe sterminarli? – s'interruppe per prendere fiato.
Quindi continuò – La risposta è... no. Annientare i Vongola sarebbe sì un duro colpo, ma allerterebbe le altre famiglie, forse prive della potenza diplomatica dei Vongola ma indubbiamente dotate di un potere militare paragonabile, basti solo pensare agli Shimon: è quindi un'idea da scartare a priori, dal momento che moltiplicherebbero gli ostacoli e basta, ed è impensabile sterminare ogni famiglia mafiosa esistente al mondo. Quindi... cosa fare? Beh, in situazioni simili, l'unica scelta sensata è minare la stabilità della pace, causando una guerra interna fra famiglie della stessa alleanza ed agire mentre sono impegnate a combattersi e a distruggersi a vicenda. Per questo motivo gli Zero, spacciandosi per i Vongola e lo squadrone Varia, attaccarono noi Drago, una famiglia dalla bassa potenza militare ma caratterizzata da un'importanza diplomatica seconda solo ai Vongola stessi. Inoltre, sono anche loro alleati, pertanto era un po' come prendere due piccioni con una fava. L'idea è provocarli e scatenare una guerra, ma qualcosa va storto: i Drago non sono all'altezza degli Zero, e nel furore della battaglia vengono completamente sterminati. Come può scatenarsi il conflitto se una delle due fazioni non c'è più? E quindi, il piano degli Zero è da considerarsi fallito. Eppure, per un fortuito frutto del caso, il figlio del Boss dei Drago e la sua compagna, oltre che ad esponenti della famiglia fuori sede nel momento del massacro come me, ad esempio, sopravvissero. Fu solo questione di tempo: i sopravvissuti crebbero, nutrendosi di odio e vendetta, e bramando la distruzione dei Vongola, reclutando membri su membri fino a mettere insieme un esercito di tutto rispetto, con il quale è stato ordito l'attacco di oggi. In qualche modo la voce giunse fino alle orecchie degli Zero, i quali non potevano credere alle loro orecchie: il loro piano stava per realizzarsi a distanza di anni! Il fato aveva loro donato una seconda chance: non potevano permettersi di fallire di nuovo – altra pausa, altro respiro.
Questa volta si guardò intorno assicurandosi di avere l'attenzione di tutti i presenti prima di continuare – Ed ecco che quindi decisero di mandare sul campo il cui presente Nova – e con un cenno indicò la figura imprigionata dal ghiaccio – ad assistere e supportare la battaglia, oltre che ad agire come ulteriore forma di sicurezza eliminando eventuali “testimoni scomodi”: se i Drago ed i guardiani dei Vongola si fossero eliminati a vicenda sarebbe stato l'ideale, ma non hanno mai osato abbandonarsi ad una speranza così ottimistica, limitandosi a bramare una violenta lotta interna fra le famiglie “di pace” all'interno della mafia. Eppure, nonostante la presenza di Nova, qualcosa è andato storto... ed il merito, signori, è dei ragazzini. Loro hanno imbracciato le armi per non morire, lottando con coraggio e ferocia, ed in questo modo hanno via via distrutto l'illusione che stava per sfociare in una tragedia immane: una guerra interna fra le famiglie. Inoltre, hanno anche fermato i piani degli Zero, almeno per il momento, portando a galla la verità. Ed ora abbiamo tutti ben chiaro chi è il vero nemico di entrambi. Per cui, mi rivolgo a te, Tsunayoshi Sawada: saresti disposto a rimandare la pena di noi Drago? – domandò lanciando a Tsuna uno sguardo penetrante.

Martin era senza parole: abbandonò inerme il capo, piangendo silenziosamente – Quindi... tutta la sofferenza che abbiamo subito... e che abbiamo inflitto... è stato solo per permettere scatenare una guerra fra noi e i Vongola...? Io... che cosa ho fatto... – questo pensiero rimbombava all'infinito nella sua testa, come in un loop continuo.

Anche Alexia, d'altra parte, si sentì mancare: questo era molto più di quanto si aspettasse.

Tsuna, invece, rimase a guardare Mad confuso – Cosa... cosa intendi con “rimandare la vostra pena”? – domandò sinceramente interessato.

Mad sospirò, quindi sorrise enigmaticamente – Come dire, gli Zero non sono assolutamente dei nemici comuni da affrontare, e penso te ne sia reso conto affrontando Nova: un solo loro membro, da solo, ha messo in difficoltà tutti noi e, dolente dirlo, hai vinto solo perché l'arroganza del tuo avversario l'ha portato a sottovalutarti... ma questo costringerà per forza gli Zero a venire finalmente allo scoperto. Ora, quello che ti propongo è un accordo: noi Drago ti offriremo la nostra potenza militare, che come hai potuto verificare ormai è di tutto rispetto, ed il supporto per l'imminente battaglia contro gli Zero, al termine della quale sarai libero di fare di noi ciò che vuoi. Non sono io il Boss, è vero, ma dubito che Martin-kun rifiuterà l'occasione di vendicarsi contro i veri colpevoli, giusto? – e guardò divertito Martin, ancora a capo chinato.

Lentamente, l'uomo si rialzò, con un'imponente ombra dipinta in volto – … Mi conosci troppo bene, Mad-san. E sia: offrirò la mia vita allo scopo di aiutare i Vongola come forma di punizione per i miei peccati, anche se sono cosciente che ciò non basterà a lavare via il male che ho fatto – quindi, si voltò verso Tsuna – Decimo. Metto a tua totale disposizione me stesso ed i miei uomini per questa battaglia, al cui termine potrai disporre dei sopravvissuti come meglio credi. Credo sia il minimo che io possa fare... che possiamo fare... per essere stati così idioti – si morse il labbro con sguardo umiliato: non per essere stato spinto ad umiliarsi offrendosi come carne da macello ai Vongola, ma per essere stato ingannato dagli Zero.

Alexia aveva ascoltato tutto, sebbene sull'orlo dello svenimento: da terra, inspirò profondamente per poi mormorare – Io, Alexia Drago, in quanto seconda in comando, accetto e sostengo quanto proposto da mio marito, sperando umilmente che il Decimo dei Vongola accetti – dichiarò con solennità, sentendo che era la cosa giusta da fare.

Mad, invece, si inchinò rispettoso ridacchiando – Decimo, io metto a sua disposizione la mia forza e la mia esperienza nel forgiare armi di qualsiasi tipo. Eheheh – quindi tutti gli occhi puntarono verso Tsuna, il quale era rimasto a bocca aperta.

Il sentirsi osservato, però, lo riportò alla realtà: chiuse gli occhi, concentrandosi su quanto detto.

Infine, parlò – … Va bene. Organizzeremo una riunione fra tre mesi, il tempo necessario a radunare le forze alleate e decideremo come muoversi. Fino ad allora, vi chiedo solo di riprendervi, le cure mediche le pagheremo noi Vongola. É tutto – e si voltò, dando le spalle a Martin mentre mormorava a bassa voce – E così è merito dei ragazzi se questa notte la situazione si è risolta nei migliori dei modi... dovrò premiarli in qualche modo – quindi si voltò a guardare Kumo, sorridendole – Tu sei la figlia di Hibari-san, vero? Grazie per l'aiuto che ci hai dato questa notte! – le disse con gratitudine, quindi legò a sé la figura congelata di Nova entrando in Hyper Mode per poi spiccare il volo usando la fiamma sulle proprie mani come propulsore, mentre Kumo arrossì lievemente borbottando burbera – … non c'è di che – prima di rivolgersi a Martin, Mad ed Alexia – Allora... io vado in ospedale. Riesco a camminare sulle mie gambe, quindi non serve che mi accompagniate. Ah, i due gemelli erano i vostri figli? Non sono feriti in modo grave, quindi potete stare tranquilli. Dite loro che mi dispiace, è stata solo legittima difesa e nulla di più, nessun rancore. Che altro? – ci fu una tetra pausa – Niente. Statemi bene – disse gelida avviandosi in direzione dell'Ospedale Namimori.

Proseguì senza voltarsi, finché non udì un – Ragazzina! – di Alexia che la fermò, senza però che si voltasse – … Che vuoi? – sbottò irritata Kumo – Ho detto che non... – ma il contatto della mano di Alexia con la sua la fermò a metà frase, facendole sgranare gli occhi dallo stupore – Grazie... grazie per aver fermato la nostra follia. Noi Drago forse non riusciremo mai ad espiare le nostre colpe per quello che è successo questa notte... ma è merito di voi ragazzi se tutto si è risolto nel migliore dei modi. La nostra gratitudine nei vostri confronti è così immensa che mai riusciremo a dimostrarla pienamente... Grazie – aveva gli occhi pieni di lacrime – Finalmente abbiamo capito chi è il vero nemico... e lavoreremo duramente per ripagare i nostri errori – continuò.

Kumo sentì la sua mano tremare leggermente, quindi rispose – Va bene, ho capito. Ora posso andare? – con un'ombra in volto, ma Alexia la trattenne nuovamente – Aspetta... voglio chiederti un piccolo favore. Se in ospedale vedrai quella ragazza... Yuniko o come si chiama... potresti ringraziarla da parte mia...? Io... – ma questa volta fu Kumo a fermarla – Non dire altro. Le porterò le tue scuse, ed in ogni caso ho tutta l'intenzione di ringraziarla anche per l'aiuto che mi ha dato. Ora è meglio che vada... ci si vede – concluse, accelerando il passo in modo da allontanarsi da lì il prima possibile.

Alexia sorrise ed allentò la presa, con le lacrime agli occhi ad inumidirle un grato sorriso – Già... stammi bene, Kumo-san... diventerai una splendida donna, ne sono sicura – per poi voltarsi e dirigersi verso Mad e Martin.

Kumo proseguì quindi il suo cammino verso l'ospedale, camminando verso il sole che sorgeva segnando l'alba di un nuovo giorno, con un radioso sorriso che poco a poco si fece strada sul suo viso.

*

Una bambina di circa 8 anni osservava dal tetto di un palazzo la scena, avvolta in un mantello incappucciato: al polso aveva una trasmittente a forma di bracciale, su cui era inciso un simbolo simile ad uno zero.

Non appena anche Martin, Alexia e Mad se ne furono andati, premette il simbolo parlando con voce allegra ed infantile – Zero-sama! Zero-sama! Ame-tan a rapporto! Nova è stato catturato, inoltre i Drago ed i Vongola hanno scoperto la verità e hanno formato un'alleanza contro di noi. Come pensi di muoverti? - concluse la frase sorridendo divertita da sotto il cappuccio, attendendo risposta.

Dopo qualche istante, una voce maschile rispose in modo rilassato – Ah... peccato, sarebbe stato divertente vedere i nostri due maggiori ostacoli distruggersi a vicenda. E va bé, vorrà dire che useremo la forza bruta. Come prima cosa, libereremo quell'idiota di Nova però. C'è altro? – domandò quindi in tutta tranquillità.

Ame si premette il dito indice contro le labbra, pensandoci un po' su, per poi risponderein tono concitato – Ah, si! Hanno parlato di una riunione fra qualche mese! Tre, per l'esattezza! – aggiunse con entusiasmo.

Zero mormorò dapprima un – ooh? - per poi scoppiare a ridere – Ahahah, perfetto! Ottimo lavoro, Ame-chan, torna pure alla base. Passo e chiudo! – rispose allegro l'uomo all'altro capo prima di chiudere la comunicazione, mentre Ame sorrideva fieramente – Yeah! Sono stata brava! – alzando il pugno al cielo per poi alzare gli occhi all'orizzonte – E va bene: Ame-tan torna a casa! – e con agilità impressionante si mise a saltare di tetto in tetto, dirigendosi nella direzione opposta a quella dove si era diretta poco prima Kumo, urlando – Godetevi la vostra pace apparente, Vongolotti! Presto scopriremo di che colore è il vostro sangue! Te-eheheh! – ridendo di cuore finché non scomparve nell'accecante luce di un nuovo giorno.

SI INFORMANO I LETTORI CHE LA ARC "BATTLE OF NAMIMORI" DI KIRI NO GEMINI TERMINA QUI.
Troverete il 1° capitolo dell'Arc successiva cliccando QUI!

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: Kiri94